JPMorgan Prepara gli Investitori a Prezzi del Petrolio a 50 Dollari “o Inferiori”

I prezzi del petrolio potrebbero scendere a 50 dollari al barile, o addirittura al di sotto, poiché l’offerta globale continua a superare la domanda e l’amministrazione statunitense dà priorità alla riduzione dei costi energetici, hanno avvertito gli strateghi di JPMorgan.

La banca di Wall Street prevede che i mercati petroliferi resteranno in surplus fino al 2026, con un prezzo medio del Brent pari a 73 dollari nel 2025 e in calo a 61 dollari nel 2026.

Secondo le stime, il Brent terminerà il 2024 a 64 dollari, per poi scendere sotto i 60 dollari entro la fine del 2026, assumendo che Arabia Saudita e Russia mantengano stabile la produzione nell’ambito dell’attuale accordo OPEC+.

Le previsioni riflettono sia le condizioni fondamentali del mercato che segnali politici provenienti da Washington.

“L’amministrazione del presidente Trump ha espresso una chiara preferenza per il calo dei prezzi del greggio a 50 dollari al barile o meno,” hanno dichiarato le strategist delle materie prime Natasha Kaneva e Prateek Kedia.

Questo obiettivo è ritenuto cruciale per contenere l’inflazione e, potenzialmente, per favorire obiettivi geopolitici, inclusa la situazione in Ucraina.

Il rapporto evidenzia anche che l’amministrazione è disposta a sopportare un “periodo di turbolenza industriale” pur di ottenere prezzi più bassi del petrolio, similmente allo scontro tra OPEC e shale oil del 2014.

Alti funzionari, tra cui il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il Segretario all’Energia Chris Wright, appoggiano l’agenda di riduzione dei prezzi, insieme al consigliere economico della Casa Bianca Stephen Miran, il cui piano politico prevede riforme dal lato dell’offerta per contenere l’inflazione.

JPMorgan ritiene che i surplus di mercato possano aiutare l’amministrazione a raggiungere i suoi obiettivi anche senza un intervento diretto.

Per il 2025, la banca prevede un surplus di 1,3 milioni di barili al giorno. I prezzi del primo trimestre sono stati in linea con le previsioni, con una media di 74,98 dollari al barile, vicino alla stima di JPMorgan di 74 dollari. Tuttavia, la banca avverte che prezzi bassi prolungati potrebbero diventare insostenibili per alcuni produttori.

“Volumi bassi a prezzi bassi non sono sostenibili, e prevediamo che l’aumento della produzione di petrolio possa diventare una priorità per alcuni membri dell’OPEC,” si legge nel report.

Nonostante l’attuale scenario politico e le incertezze economiche legate ai dazi globali e ai rischi di recessione, JPMorgan non ha ancora rivisto le sue previsioni sui prezzi, preferendo monitorare l’attuazione delle politiche e la reazione del mercato prima di apportare modifiche.

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