Barclays rimane rialzista sul dollaro statunitense, pur riconoscendo che l’inizio del secondo mandato del presidente Trump ha introdotto complessità inaspettate.
La banca ha osservato che la politica commerciale ha messo in evidenza i potenziali impatti negativi sull’economia statunitense e che la politica fiscale potrebbe essere più restrittiva del previsto. Inoltre, la risposta fiscale dell’Europa è stata significativa.
Barclays ha sottolineato che, sebbene i rischi legati ai dazi rimangano un fattore chiave a sostegno del dollaro, soprattutto con la revisione prevista per il 2 aprile, un rallentamento economico guidato dagli Stati Uniti potrebbe favorire il dollaro, in particolare rispetto alle valute cicliche. Le previsioni aggiornate della banca tengono conto dei recenti sviluppi macroeconomici, ma continuano a favorire un dollaro più forte.
Per quanto riguarda l’euro, Barclays ha evidenziato che la risposta fiscale della Germania ai cambiamenti nella politica estera e commerciale degli Stati Uniti ha attenuato alcuni dei rischi al ribasso per la valuta.
Tuttavia, ciò potrebbe non essere sufficiente per far uscire l’EUR/USD dall’intervallo compreso tra 1,02 e 1,09 in cui si trova da due anni. Attualmente scambiato intorno a 1,10, l’impatto delle misure fiscali tedesche sembra già essere stato incorporato nel prezzo, mentre i rischi legati ai dazi sono solo parzialmente considerati.
Barclays ha inoltre suggerito che i potenziali effetti negativi sulla crescita derivanti dai dazi potrebbero superare i benefici a breve termine dell’espansione fiscale, che a sua volta presenta rischi nella sua attuazione. Di conseguenza, la banca prevede che l’EUR/USD torni verso il centro del suo intervallo, più vicino a 1,06, man mano che i rischi commerciali diventeranno più evidenti.
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