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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq: L’incertezza sui dazi potrebbe portare a un trading instabile a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq: L’incertezza sui dazi potrebbe portare a un trading instabile a Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi, tra cui il Dow Jones, l’S&P e il Nasdaq, indicano un’apertura pressoché piatta mercoledì, con le azioni che potrebbero mostrare una mancanza di direzione dopo il trend rialzista delle ultime sessioni.

    La persistente incertezza sui piani tariffari del presidente Donald Trump potrebbe indurre alcuni trader a rimanere in attesa prima della pubblicazione di alcuni dati economici chiave degli Stati Uniti nei prossimi giorni.

    Durante un’intervista con Newsmax martedì, Trump ha dichiarato che i nuovi dazi saranno “probabilmente più clementi che reciproci”, poiché dazi reciproci sarebbero “molto difficili per le persone”.

    Tuttavia, mentre Trump ha affermato che ci saranno eccezioni ai dazi, ha anche sottolineato che queste saranno “non troppo numerose”.

    Anche l’attesa per la pubblicazione, venerdì, dei dati sull’inflazione preferiti dalla Federal Reserve potrebbe portare i trader a evitare grandi mosse.

    I futures sono rimasti quasi invariati anche dopo la pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Commercio che ha mostrato un aumento inaspettato dei nuovi ordini per i beni durevoli manifatturieri negli Stati Uniti nel mese di febbraio.

    Dopo il rally di lunedì, le azioni hanno mostrato una mancanza di direzione nel corso della sessione di martedì. I principali indici hanno oscillato intorno alla parità prima di chiudere in territorio positivo per il terzo giorno consecutivo.

    Il Nasdaq è salito di 83,26 punti, ovvero dello 0,5%, a 18.271,86, l’S&P 500 è aumentato di 9,08 punti, ovvero dello 0,2%, a 5.776,65, e il Dow è avanzato di 4,18 punti, ovvero meno di un decimo di punto percentuale, a 42.587,50.

    Il trading instabile a Wall Street è avvenuto in un contesto di continua incertezza sui piani tariffari di Trump, dopo recenti notizie secondo cui il presidente starebbe considerando un approccio più ristretto ai nuovi dazi.

    Lunedì, Trump ha dichiarato durante un evento che “potrebbe concedere molte esenzioni” sui dazi reciproci previsti per il 2 aprile.

    Tuttavia, ha anche affermato di avere intenzione di imporre dazi sui settori automobilistico e farmaceutico nel “prossimo futuro”, aggiungendo successivamente l’industria del legname e dei semiconduttori alla lista dei settori nel mirino.

    Di recente, il presidente ha rilasciato molte dichiarazioni contraddittorie sui suoi piani tariffari, generando una notevole incertezza a Wall Street.

    Nel frattempo, i trader hanno in gran parte ignorato un rapporto del Conference Board che ha mostrato un calo della fiducia dei consumatori statunitensi maggiore del previsto nel mese di marzo.

    Il Conference Board ha riferito che il suo indice di fiducia dei consumatori è sceso a 92,9 in marzo, rispetto al dato rivisto al rialzo di 100,1 in febbraio.

    Gli economisti si aspettavano un calo dell’indice a 94,2 rispetto al 98,3 inizialmente riportato per il mese precedente.

    “La fiducia dei consumatori è diminuita per il quarto mese consecutivo a marzo, scendendo al di sotto della fascia relativamente ristretta che era rimasta stabile dal 2022”, ha dichiarato Stephanie Guichard, Senior Economist per gli Indicatori Globali presso il Conference Board.

    Nonostante la chiusura positiva del mercato nel complesso, le azioni farmaceutiche hanno registrato un forte calo, trascinando l’indice NYSE Arca Pharmaceutical in ribasso del 2,0%.

    Una debolezza considerevole è stata visibile anche tra le azioni del settore utility, come dimostrato dalla perdita dell’1,6% registrata dal Dow Jones Utility Average.

    Anche i titoli delle compagnie aeree, dell’assistenza sanitaria e della biotecnologia hanno subito pressioni, mentre i titoli auriferi sono saliti insieme al prezzo del metallo prezioso, portando l’indice NYSE Arca Gold Bugs a un incremento dell’1,6%.

  • Porsche diversificherà gli investimenti dopo una perdita di 20 miliardi di euro per svalutazioni su Volkswagen

    Porsche diversificherà gli investimenti dopo una perdita di 20 miliardi di euro per svalutazioni su Volkswagen

    Porsche SE (BIT:1PAH) ha annunciato mercoledì l’intenzione di ampliare il proprio portafoglio di investimenti e puntare su una maggiore diversificazione, a seguito di una pesante perdita dopo le tasse di 20 miliardi di euro (21,57 miliardi di dollari), causata dalle svalutazioni sulla sua partecipazione in Volkswagen (TG:VOW).

    Porsche, il principale azionista di Volkswagen, ha proposto un dividendo ridotto di 1,91 euro per azione privilegiata, in calo rispetto ai 2,56 euro distribuiti l’anno scorso. Il taglio riflette la performance più debole di Volkswagen, che ha registrato un calo del 15% dell’utile operativo nel 2023.

    “Stiamo costantemente analizzando opportunità di investimento promettenti, sia all’interno del nostro portafoglio esistente che per nuovi investimenti strategici”, ha dichiarato Lutz Meschke, membro del consiglio di amministrazione di Porsche SE responsabile della gestione degli investimenti ed ex CFO di Porsche AG. “Abbiamo anche la capacità finanziaria per effettuare investimenti di dimensioni maggiori.”

    Controllata dalle famiglie Porsche e Piech, Porsche SE ha sottolineato che le iniziative di riduzione dei costi sia in Volkswagen che in Porsche potrebbero avere un impatto significativo sulla redditività. Tuttavia, ha avvertito che il successo dipenderà da un’implementazione rigorosa.

    All’inizio di questo mese, il quotidiano tedesco Bild ha riferito che le famiglie Porsche e Piech stavano valutando la vendita di azioni Volkswagen per liberare fondi destinati a nuovi investimenti. In quel momento, Porsche SE aveva dichiarato che non vi erano piani concreti in merito.

  • Trump: “Non troppe” eccezioni ai dazi; si dice soddisfatto della risoluzione della fuga di notizie su Signal

    Trump: “Non troppe” eccezioni ai dazi; si dice soddisfatto della risoluzione della fuga di notizie su Signal

    Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato in un’intervista a Newsmax martedì sera di voler concedere solo eccezioni limitate nel suo piano per imporre nuovi dazi commerciali, mentre si avvicina la scadenza del 2 aprile per l’introduzione di tariffe reciproche.

    Trump ha anche affermato di essere “molto tranquillo” riguardo alla presunta risoluzione di una grave violazione della sicurezza alla Casa Bianca, dove un direttore di una rivista è stato aggiunto a una chat di gruppo su Signal, l’app di messaggistica utilizzata da alti funzionari del governo.

    Trump: poche eccezioni ai dazi

    Parlando con Greg Kelly di Newsmax, Trump ha dichiarato di non voler concedere “troppe eccezioni” sui dazi in arrivo il 2 aprile.

    “Probabilmente sarò più indulgente che puramente reciproco, perché se fossi del tutto reciproco, sarebbe molto duro per molte persone”, ha detto Trump.

    Il 47° presidente degli Stati Uniti prevede di imporre dazi ai principali partner commerciali del Paese il 2 aprile, con l’obiettivo di correggere quelli che ritiene essere gravi squilibri commerciali a sfavore degli USA.

    Secondo recenti rapporti, le misure di reciprocità di Trump colpiranno circa 15 Paesi. Inoltre, si prevede che il presidente possa imporre dazi anche su automobili, materie prime strategiche e semiconduttori nei prossimi giorni, anche se non è chiaro se queste misure entreranno in vigore anch’esse il 2 aprile.

    Le preoccupazioni per i dazi di Trump e il loro impatto avevano scosso i mercati globali nell’ultimo mese, anche se negli ultimi giorni la situazione sembra essersi parzialmente stabilizzata.

    Trump: “Molto tranquillo” sulla fuga di notizie su Signal

    Trump ha detto a Newsmax di essere “molto tranquillo” riguardo alla spiegazione su come Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, sia finito in un gruppo Signal di alti funzionari in cui si discuteva di un attacco contro il gruppo Houthi in Yemen.

    Goldberg sarebbe stato aggiunto alla chat dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz, o da qualcuno del suo team. Waltz si è assunto la piena responsabilità per la presunta fuga di notizie.

    Trump ha dichiarato che il gruppo non era classificato e che non sono state condivise informazioni riservate. Ha inoltre definito l’attacco contro gli Houthi, avvenuto all’inizio del mese, un “successo straordinario”.

    Martedì Trump ha espresso il suo pieno sostegno a Waltz, nonostante le crescenti richieste di dimissioni nei confronti del consigliere per la sicurezza nazionale e del Segretario alla Difesa Pete Hegseth.

    Nel frattempo, il Direttore dell’Intelligence Nazionale Tulsi Gabbard, il Direttore della CIA John Ratcliffe e il Direttore dell’FBI Kash Patel sono stati interrogati dal Senato sulla fuga di notizie legata a Signal.

  • I prezzi del petrolio salgono mentre le scorte di greggio USA crollano; la tregua Russia-Ucraina limita i guadagni

    I prezzi del petrolio salgono mentre le scorte di greggio USA crollano; la tregua Russia-Ucraina limita i guadagni

    I prezzi del petrolio sono aumentati nelle contrattazioni asiatiche di mercoledì, avviandosi verso la sesta sessione consecutiva di rialzi, dopo che i dati hanno mostrato un calo significativo delle scorte di greggio negli Stati Uniti, ben al di sotto delle previsioni. Tuttavia, i guadagni sono stati limitati poiché i trader valutano con cautela i colloqui di pace tra Russia e Ucraina.

    I futures sul Brent con scadenza a maggio sono saliti dello 0,4% a 73,29 dollari al barile alle 21:27 ET, 01:27 GMT, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) hanno guadagnato lo 0,4%, attestandosi a 68,84 dollari al barile.

    Entrambi i contratti hanno chiuso leggermente in rialzo martedì dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha minacciato di imporre dazi del 25% ai Paesi che acquistano petrolio dal Venezuela.

    Crollo delle scorte di greggio USA, i dazi sul Venezuela sostengono i prezzi

    L’American Petroleum Institute (API) ha riportato un calo significativo di 4,6 milioni di barili nelle scorte di greggio statunitensi per la settimana terminata il 21 marzo 2025, ben oltre le previsioni degli analisti, che stimavano un calo di 2,5 milioni di barili.

    Il forte calo delle scorte di greggio indica un rafforzamento della domanda di petrolio negli Stati Uniti.

    Gli operatori di mercato monitoreranno attentamente i prossimi rapporti della U.S. Energy Information Administration (EIA) per confermare queste tendenze e valutare il loro possibile impatto sui prezzi futuri del petrolio.

    Il mercato petrolifero ha ricevuto ulteriore supporto dall’annuncio di Trump di lunedì, in cui ha minacciato di imporre dazi del 25% su tutte le importazioni da Paesi che acquistano petrolio o gas dal Venezuela, con effetto dal 2 aprile.

    Questa misura mira a esercitare pressione economica sul governo venezuelano guidato da Nicolás Maduro, che l’amministrazione statunitense accusa di azioni ostili e di minare le istituzioni democratiche.

    Le esportazioni petrolifere rappresentano una componente chiave dell’economia venezuelana, con la Cina come principale acquirente di greggio.

    L’annuncio ha sollevato preoccupazioni su possibili interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali di petrolio, contribuendo così a un modesto aumento dei prezzi.

    I colloqui di tregua Russia-Ucraina limitano i guadagni

    Martedì gli Stati Uniti hanno mediato accordi separati con Ucraina e Russia per fermare gli attacchi in mare e alle infrastrutture energetiche.

    Come parte di questi accordi, Washington si è impegnata a sostenere la revoca di alcune sanzioni contro Mosca, in particolare quelle che colpiscono l’export agricolo e di fertilizzanti russi.

    Se questa misura venisse estesa alle sanzioni legate all’energia, la Russia potrebbe aumentare le proprie vendite di petrolio sul mercato globale. Un afflusso maggiore di greggio russo aumenterebbe l’offerta complessiva, potenzialmente spingendo i prezzi al ribasso.

    Un altro fattore chiave è la riduzione del premio di rischio geopolitico. I prezzi del petrolio tendono ad aumentare quando i conflitti minacciano le catene di approvvigionamento energetico, specialmente in regioni con grandi esportazioni di energia, come la Russia.

    Una pausa nelle ostilità, anche se temporanea, riduce le preoccupazioni sulle interruzioni dell’offerta, limitando così i rialzi dei prezzi del petrolio.

  • Le borse europee in lieve rialzo; attesa per la Spring Statement del Regno Unito

    Le borse europee in lieve rialzo; attesa per la Spring Statement del Regno Unito

    I mercati azionari europei registrano un lieve rialzo mercoledì, mentre gli investitori cercano maggiore chiarezza sulle tariffe commerciali e sulle prospettive finanziarie del Regno Unito.

    Alle 04:02 ET, 08:02 GMT, l’indice DAX in Germania è salito dello 0,4%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha segnato un rialzo dello 0,4%.

    Prosegue il rally di sollievo

    Gli indici azionari europei continuano a beneficiare del recente rally di sollievo dei mercati globali, alimentato dall’ottimismo su un possibile atteggiamento più morbido e flessibile del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo ai dazi commerciali.

    Tuttavia, permane un elevato livello di incertezza con l’avvicinarsi della scadenza del 2 aprile per l’applicazione delle tariffe.

    In un’intervista rilasciata martedì sera a Newsmax, Trump ha dichiarato di voler prevedere alcune eccezioni limitate nei suoi piani di imposizione di nuove tariffe commerciali, ma ha aggiunto di non volerne concedere “troppe”.

    Attesa per la Spring Statement del Regno Unito

    Tornando in Europa, il Regno Unito sarà al centro dell’attenzione, con il cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, pronta a presentare in giornata il suo ultimo aggiornamento fiscale al Parlamento.

    Reeves dovrebbe annunciare ulteriori tagli ai sussidi sociali e ai dipartimenti governativi nella sua Spring Statement, nel tentativo di colmare il deficit di bilancio causato dall’aumento dei costi di finanziamento dal rilascio del suo primo piano fiscale alla fine dello scorso anno.

    Si prevede inoltre che il cancelliere annunci un ulteriore stanziamento di 2,2 miliardi di sterline per la spesa in difesa, mentre i principali Paesi europei accelerano gli investimenti nella sicurezza regionale.

    Reeves ha ricevuto un parziale sostegno mercoledì mattina, dopo che i dati hanno mostrato un raffreddamento dell’inflazione nel Regno Unito a febbraio: l’indice dei prezzi al consumo (CPI) del Paese è sceso al 2,8% su base annua, rispetto al 3,0% del mese precedente.

    Vistry registra un calo degli utili annuali

    Nel settore aziendale, la società britannica di costruzioni residenziali Vistry Group (LSE:VTY) ha riportato un forte calo degli utili su base annua.

    Anche il produttore tedesco di attrezzature per l’edilizia Wacker Neuson (TG:WAC) ha registrato una significativa diminuzione dei ricavi nel 2024, a causa della debole domanda nei settori delle costruzioni e dell’agricoltura, aggravata da elevati livelli di scorte presso i rivenditori.

    Prezzi del petrolio ai massimi delle ultime tre settimane

    I prezzi del petrolio continuano a salire mercoledì, sostenuti dalle preoccupazioni sull’offerta e da un calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti superiore alle attese.

    Alle 04:02 ET, i future sul Brent sono aumentati dello 0,2% a 72,54 dollari al barile, mentre il WTI statunitense è salito dello 0,2% a 69,16 dollari al barile.

    Entrambi i benchmark hanno raggiunto il livello più alto delle ultime tre settimane nella sessione precedente, sostenuti dagli sforzi rinnovati degli Stati Uniti per limitare le esportazioni di petrolio venezuelano e iraniano.

    A rafforzare il mercato è stata anche la notizia dell’American Petroleum Institute (API), secondo cui le scorte di greggio negli Stati Uniti sono diminuite di 4,6 milioni di barili la scorsa settimana, un calo maggiore del previsto.

    I dati ufficiali del governo statunitense sulle scorte di petrolio, pubblicati dall’Energy Information Administration, sono attesi nel corso della giornata e, se dovessero confermare il rapporto API, potrebbero segnalare una solida domanda di carburante nella più grande economia del mondo.

  • Borsa Milano: Piazza Affari in lieve calo: Prysmian volatile, sprint di Danieli, Pirelli in discesa

    Borsa Milano: Piazza Affari in lieve calo: Prysmian volatile, sprint di Danieli, Pirelli in discesa

    La Borsa di Milano mostra un leggero ribasso in una seduta caratterizzata da volatilità e pochi spunti. L’avvio positivo, sostenuto dalla chiusura in rialzo della Borsa di Tokyo, è stato influenzato dalle speranze di un atteggiamento più morbido da parte del presidente USA, Donald Trump, sulle politiche tariffarie rispetto alle previsioni iniziali.

    Nel frattempo, il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha incontrato funzionari statunitensi nel tentativo di scongiurare l’imposizione di dazi sui prodotti europei prevista per la prossima settimana. Tuttavia, l’esito del colloquio resta incerto e non sembra aver portato a una svolta significativa nella questione.

    Intorno alle 10, il FTSE MIB registra un calo dello 0,16%, con i movimenti di mercato influenzati principalmente dai risultati societari.

    Titoli sotto i riflettori

    Prysmian (BIT:PRY) ha mostrato un’andatura altalenante: partito in forte rialzo, il titolo ha poi invertito la rotta perdendo circa lo 0,6%. Gli investitori attendono maggiori dettagli sulla recente acquisizione negli Stati Uniti per 950 milioni di dollari e sulle nuove strategie aziendali fino al 2028, che verranno illustrate durante il Capital Market Day a New York.

    In forte rialzo Danieli, con le azioni ordinarie in progresso del 9,2% e le risparmio del 10,5%. La società ha pubblicato i dati semestrali al 31 dicembre, evidenziando un aumento del 2% della redditività operativa lorda, una solida posizione di cassa e un utile netto in linea con le previsioni. Dall’inizio dell’anno, il titolo ha guadagnato il 33%. Secondo Equita, i risultati sono stati positivi grazie a margini robusti e a un buon portafoglio ordini. Inoltre, il gruppo potrebbe beneficiare di un maxi ordine in arrivo e della ripresa dei volumi e dei prezzi dell’acciaio nel primo trimestre.

    Bene anche i titoli del settore difesa, con Leonardo in rialzo dell’1,4% e Fincantieri (BIT:FCT) che avanza del 2,2%.

    Andamento misto tra i bancari: Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) guadagna lo 0,2%, mentre Unicredit (BIT:UCG) segna un rialzo dello 0,3%. Deboli invece Banco BPM (BIT:BAMI) e Mediobanca (BIT:MB), che registrano leggere flessioni.

    Pressioni su Pirelli

    Prosegue la fase negativa per Pirelli (BIT:PIRC), che cede l’1,4% in attesa del Consiglio di Amministrazione odierno. Secondo indiscrezioni, tra i temi in discussione con il partner cinese Sinochem ci sarebbero le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sulla vendita di veicoli dotati di componenti di aziende legate a Cina e Russia. Inoltre, resta aperta la questione del controllo societario, ancora incerta dopo l’intervento del governo italiano con il golden power. Si ipotizza anche che Sinochem possa ridurre la propria partecipazione sotto il 25% del capitale. Equita sottolinea che, se questo scenario dovesse concretizzarsi, il gruppo cinese dovrebbe cedere il 12% delle azioni, con tempistiche ancora da definire, ma potenzialmente stringenti.

  • DAX, CAC, FTSE100: Le Borse Europee Chiudono in Rialzo

    DAX, CAC, FTSE100: Le Borse Europee Chiudono in Rialzo

    Le principali borse europee, tra cui il DAX tedesco, il CAC 40 francese e il FTSE 100 britannico, hanno registrato guadagni nella giornata di martedì. L’ottimismo è stato alimentato dai dati sulla fiducia delle imprese tedesche, che a marzo è aumentata in linea con le previsioni, e dal successo del voto sulla riforma storica delle regole di indebitamento del paese.

    L’indice CAC 40 è salito dell’1,3%, il DAX ha guadagnato l’1,2%, mentre il FTSE 100 britannico ha segnato un incremento dello 0,8%.

    Tra i titoli automobilistici, BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen sono in rialzo dopo che i dati di settore hanno evidenziato un calo delle vendite europee di Tesla di oltre il 40% a febbraio, segnando il secondo mese consecutivo di risultati deludenti per l’azienda guidata da Elon Musk.

    Fuchs, fornitore di lubrificanti, ha registrato un forte aumento dopo aver annunciato la nomina di un nuovo presidente per le operazioni in Nord America.

    Anche il colosso petrolifero britannico Shell ha visto un’impennata delle sue azioni, dopo aver annunciato un piano per aumentare la distribuzione dei dividendi agli azionisti, dare priorità ai riacquisti di azioni proprie e ridurre le spese.

    Dall’altro lato, le azioni di TAG Immobilien sono in calo nonostante la società immobiliare tedesca abbia chiuso il 2024 con una solida posizione finanziaria.

    Il gruppo britannico Kingfisher, specializzato nel settore del miglioramento domestico, ha subito un crollo superiore al 12% dopo aver riportato una diminuzione degli utili annuali.

    Infine, la società svizzera di logistica Kuehne und Nagel ha subito un ribasso dopo aver pubblicato previsioni sugli utili operativi (EBIT) per il 2025 inferiori alle aspettative degli analisti.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq: i Futures Indicano un Rafforzamento di Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq: i Futures Indicano un Rafforzamento di Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi, tra cui Dow Jones, S&P e Nasdaq, segnalano un’apertura positiva per la giornata di martedì, suggerendo che i mercati potrebbero proseguire il trend rialzista avviato nella sessione precedente.

    L’ottimismo degli investitori è alimentato dalle dichiarazioni del presidente Donald Trump, il quale ha indicato un approccio più mirato ai nuovi dazi. Lunedì, Trump ha affermato che potrebbe concedere “molte esenzioni” ai paesi colpiti dai dazi reciproci in vigore dal 2 aprile.

    Tuttavia, il presidente ha anche annunciato l’intenzione di imporre dazi sui settori automobilistico e farmaceutico nel prossimo futuro, aggiungendo successivamente anche l’industria del legname e dei semiconduttori alla lista dei settori sotto osservazione.

    Le dichiarazioni contrastanti di Trump sui dazi hanno generato una notevole incertezza nei mercati finanziari, alimentando la volatilità a Wall Street.

    Lunedì, la borsa statunitense ha registrato una forte performance, con il settore tecnologico in primo piano. Il sentiment positivo ha dominato la sessione, portando a chiusure in netto rialzo per tutti i principali indici.

    Gli indici hanno chiuso la giornata su livelli elevati: il Dow Jones è salito di 597,97 punti (+1,4%), chiudendo a 42.583,32. L’S&P 500 ha guadagnato 100,01 punti (+1,8%), raggiungendo quota 5.767,57, mentre il Nasdaq è avanzato di 404,54 punti (+2,3%), attestandosi a 18.188,59.

    Il rally di Wall Street è stato alimentato dai report secondo cui Trump potrebbe rinviare alcuni dei dazi reciproci previsti per il 2 aprile. Secondo il Wall Street Journal, il presidente starebbe adottando un approccio più selettivo, escludendo alcuni dazi settoriali specifici. Anche Bloomberg ha riferito che la prossima ondata di dazi sarà più mirata rispetto alle minacce precedenti, citando fonti vicine all’amministrazione.

    I titoli dei semiconduttori e del settore networking hanno registrato ottime performance. Anche i comparti dell’acciaio, bancario, retail e delle compagnie aeree hanno chiuso prevalentemente in positivo.

    Tesla ha registrato un’impennata di quasi il 12%, mentre Advanced Micro Devices, United Airlines Holdings, FedEx, Moderna, Ross Stores, Dollar Tree, Delta Airlines e Microchip Technology hanno guadagnato tra il 4% e il 7%.

    Meta, Texas Instruments, Amazon, Morgan Stanley, Home Depot, Eli Lilly, Nvidia e Citigroup hanno tutti chiuso con incrementi superiori al 3%.

    American Express, Goldman Sachs, Wells Fargo, Alphabet, Visa e Apple hanno anch’essi registrato solidi guadagni.

  • Borsa di Milano in rialzo con energia e banche, Pirelli in calo

    Borsa di Milano in rialzo con energia e banche, Pirelli in calo

    La Borsa di Milano continua la sua fase di crescita, sostenuta dai titoli bancari e dal settore energetico, in linea con l’andamento positivo delle principali piazze europee. Gli investitori sembrano ignorare la debolezza dei futures statunitensi, concentrandosi invece sulla ripresa vista nella giornata precedente.

    Un certo ottimismo pervade i mercati, alimentato dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha lasciato intendere che non tutti i dazi previsti entreranno in vigore il 2 aprile e che alcuni paesi potrebbero essere esentati. Tuttavia, l’assenza di dettagli concreti e l’avvicinarsi della scadenza mantengono un clima di incertezza, aggravato dalla fine imminente del trimestre, periodo in cui gli investitori potrebbero ribilanciare i propri portafogli.

    Un ulteriore impulso positivo per i mercati europei è arrivato dal miglioramento dell’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche. Per il resto della giornata, l’attenzione si sposterà sulla fiducia dei consumatori americani, soprattutto dopo i segnali di debolezza emersi dal sondaggio dell’Università del Michigan.

    A metà giornata, l’indice Ftse Mib registra un incremento dell’1,2%, con volumi di scambio pari a 1,2 miliardi di euro.

    Titoli in evidenza

    Nel comparto bancario, si segnalano acquisti diffusi in tutta Europa. A Milano, spiccano Intesa Sanpaolo e Unicredit, entrambe in crescita di circa il 2%. Più contenuti i rialzi di Banco BPM e Mediobanca, che guadagnano circa l’1,2%. Secondo alcuni operatori di mercato, il movimento rialzista del settore bancario sarebbe legato a un ribilanciamento dei portafogli degli investitori, sulla base di nuove valutazioni settoriali.

    Azimut avanza dell’1,8% dopo la conferma dell’acquisizione di partecipazioni di minoranza in due filiali di Red Med Capital, banca d’investimento marocchina. Nexi riduce i guadagni, attestandosi a +0,4%, dopo essere stata favorita in mattinata dal miglioramento del rating da parte di S&P, annunciato a mercati chiusi.

    Il settore energetico mostra un andamento positivo: Eni segna un rialzo dell’1,7%, mentre tra le utility A2A si distingue con un incremento dell’1,6%.

    In controtendenza, Pirelli perde l’1,4% in vista della riunione del consiglio di amministrazione prevista per domani. Secondo indiscrezioni, saranno affrontati diversi temi, tra cui il divieto imposto dagli Stati Uniti alla vendita di veicoli con componenti di aziende legate a Cina e Russia. Inoltre, si discuterà il futuro assetto di controllo dell’azienda, ancora incerto dopo l’intervento del governo italiano con il golden power. Le decisioni del socio cinese Sinochem potrebbero risentire di queste discussioni, incidendo sul destino della sua partecipazione nel gruppo.

    Fuori dal listino principale, Fincantieri accusa un pesante ribasso, perdendo oltre il 5%. Secondo Banca Akros, le indicazioni fornite dalla società sono complessivamente in linea con le attese, ma le previsioni sul debito risultano leggermente peggiori rispetto alle aspettative.

    Infine, giornata movimentata per Eurogroup Laminations, che, dopo aver toccato minimi storici a seguito di una guidance 2025 deludente, recupera terreno grazie a una conference call con gli analisti, per poi stabilizzarsi attorno alla parità.

  • Prezzo del Bitcoin oggi: leggero calo a $86.7K dopo il massiccio trasferimento di BTC da Mt. Gox

    Prezzo del Bitcoin oggi: leggero calo a $86.7K dopo il massiccio trasferimento di BTC da Mt. Gox

    Bitcoin (COIN:BTCUSD) ha registrato un lieve calo martedì dopo due sessioni di rialzo, principalmente a causa di significativi trasferimenti effettuati dall’exchange di criptovalute giapponese ormai defunto, Mt. Gox.

    La più grande criptovaluta al mondo è scesa dello 0,4%, attestandosi a $86.731,9 alle 01:55 ET, 05:55 GMT.

    Il token era balzato all’inizio della settimana dopo che gli investitori avevano accolto positivamente le notizie che suggerivano un approccio misurato da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nell’imporre nuovi dazi commerciali il 2 aprile.

    Mt. Gox trasferisce $1 miliardo in Bitcoin

    Secondo Arkham Intelligence, Mt. Gox ha spostato 893 Bitcoin, per un valore di circa $78,11 milioni, nel suo hot wallet e 10.608 Bitcoin, per un valore di circa $927,48 milioni, in un change wallet durante le prime ore di trading in Asia.

    Movimenti su larga scala come questi da parte di Mt. Gox hanno storicamente sollevato preoccupazioni tra gli investitori riguardo a potenziali vendite massicce, che potrebbero esercitare una pressione ribassista sul prezzo del Bitcoin.

    Tuttavia, in questo caso, la reazione del mercato è stata relativamente contenuta, con il Bitcoin che ha continuato a scambiare sopra gli $87.000 nelle prime ore asiatiche.

    La reazione moderata del mercato potrebbe essere attribuita alla recente estensione della scadenza per il rimborso dei creditori di Mt. Gox al 31 ottobre 2025, riducendo così i timori immediati di liquidazioni su larga scala.

    Nonostante ciò, gli investitori restano vigili in attesa dei nuovi dazi di Trump a partire dal 2 aprile.

    Secondo i media, invece di imposte generalizzate su tutti i settori, l’amministrazione Trump dovrebbe imporre dazi su specifici paesi con significativi squilibri commerciali con gli Stati Uniti.

    Questa prospettiva ha alleviato alcune preoccupazioni su una possibile escalation delle tensioni commerciali, aumentando la fiducia negli asset più rischiosi, come le criptovalute.

    Trump Media & Technology Group annuncia collaborazione con Crypto.com

    Trump Media & Technology Group Corp (NASDAQ:DJT), società operatrice della piattaforma social Truth Social, ha annunciato lunedì un accordo non vincolante con Crypto.com per il lancio di una serie di fondi negoziati in borsa (ETF) sotto il marchio Truth.Fi.

    Questi ETF si concentreranno sugli asset digitali e sulle industrie “Made in America”, coprendo settori come l’energia e includendo Bitcoin, Cronos (NASDAQ:CRON) CRO/USD di Crypto.com e altri asset crittografici.