Blog

  • La Borsa di Milano ha aperto la seduta leggermente in rialzo venerdì, seguendo l’andamento positivo degli altri mercati europei, sostenuta dai titoli bancari e dalla buona performance di Stellantis

    La Borsa di Milano ha aperto la seduta leggermente in rialzo venerdì, seguendo l’andamento positivo degli altri mercati europei, sostenuta dai titoli bancari e dalla buona performance di Stellantis

    Il costruttore automobilistico è salito del 2,5% dopo che Berenberg ha aggiornato il suo rating a ‘buy’, riflettendo una crescente fiducia nel settore automobilistico europeo.

    Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) ha proseguito il suo rally, guadagnando il 4% dopo gli acquisti di ieri spinti da strategie di copertura. Al contrario, Moncler (BIT:MONC) ha perso l’1%.

    Tra le banche, Unicredit (BIT:UCG) e BPER (BIT:BPE) hanno registrato rialzi appena sotto l’1%, Banco BPM (BIT:BAMI) è leggermente sceso, mentre MPS (BIT:BMPS) è rimasto stabile.

    Le azioni di Recordati (BIT:REC) sono calate di oltre l’1% dopo le dimissioni del CFO Luigi La Corte.

    Alle 9:25, l’indice FTSE MIB era scambiato in rialzo dello 0,3%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures USA scendono leggermente mentre i mercati attendono la telefonata Trump-Xi; principali movimenti

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures USA scendono leggermente mentre i mercati attendono la telefonata Trump-Xi; principali movimenti

    I futures azionari statunitensi hanno registrato un lieve calo venerdì, dopo che gli indici principali di Wall Street avevano chiuso la sessione precedente ai massimi storici. Gli investitori seguono con attenzione una telefonata prevista tra il Presidente Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping, con un possibile accordo sulle operazioni statunitensi di TikTok al centro della discussione. Nel frattempo, FedEx ha superato le previsioni di ricavi e utili degli analisti, mentre le azioni di Lennar sono scese a causa di un forte calo degli utili trimestrali.

    I futures mostrano un leggero ritracciamento

    Alle 02:55 ET, i futures sul Dow hanno perso 40 punti, pari allo 0,1%, i futures sull’S&P 500 sono scesi di 4 punti e i futures sul Nasdaq 100 sono rimasti sostanzialmente invariati. Giovedì, il Dow Jones Industrial Average, l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno chiuso a nuovi massimi storici, mentre gli investitori digerivano il taglio dei tassi della Federal Reserve avvenuto questa settimana.

    “[B]ulls [are] celebrating the fact that both fiscal and monetary policy are now in stimulus mode while the AI mania continues,” hanno dichiarato gli analisti di Vital Knowledge in una nota.

    Le azioni di Intel (NASDAQ:INTC) sono aumentate di oltre il 22% dopo che Nvidia (NASDAQ:NVDA), la società focalizzata sull’AI, ha rivelato un investimento di 5 miliardi di dollari nell’azienda statunitense in difficoltà. Dopo l’emissione delle nuove azioni, Nvidia diventerà uno dei maggiori azionisti di Intel.

    Telefonata Trump-Xi sotto osservazione

    I partecipanti al mercato seguiranno con attenzione la telefonata prevista per venerdì mattina tra Trump e Xi, con un possibile accordo per mantenere TikTok operativo negli Stati Uniti come punto principale della discussione.

    I funzionari statunitensi hanno detto a Reuters che l’accordo su TikTok sarà al centro della prima telefonata tra i due leader negli ultimi tre mesi. La conversazione potrebbe aprire la strada a un possibile incontro di persona in Corea del Sud entro la fine dell’anno, dopo mesi di negoziati commerciali tesi dal ritorno di Trump alla presidenza a gennaio.

    Per TikTok, di proprietà della cinese ByteDance, un accordo sulle operazioni statunitensi risolverebbe l’incertezza in corso per la piattaforma. Sebbene il Congresso abbia ordinato a TikTok di cedere le attività negli USA o di chiuderle, Trump ha più volte esteso la scadenza, sostenendo che ciò consenta di trovare un acquirente disposto. Trump ha anche affermato che l’app “helped get me elected” nel 2024.

    Lunedì, funzionari statunitensi e cinesi hanno annunciato un accordo quadro, con il Wall Street Journal che riportava come le operazioni statunitensi di TikTok sarebbero gestite da un consorzio comprendente Oracle, Silver Lake e Andreessen Horowitz. Rimangono però questioni chiave sulla struttura proprietaria e sull’influenza della Cina sulla piattaforma.

    FedEx supera le aspettative trimestrali

    Le azioni FedEx (NYSE:FDX) sono salite nel trading post-mercato dopo che la società ha riportato ricavi e utili trimestrali superiori alle previsioni degli analisti. Le misure di riduzione dei costi hanno compensato i volumi internazionali più deboli, a seguito della fine dell’esenzione tariffaria per determinati prodotti a basso valore destinati ai consumatori.

    Come parte di un piano di riduzione dei costi di 1 miliardo di dollari per l’anno fiscale, FedEx ha chiuso strutture, ristrutturato divisioni e parcheggiato aerei. Queste azioni, insieme alla resilienza della domanda dei consumatori nonostante l’aumento dei prezzi dovuto ai dazi, hanno sostenuto i margini operativi della società.

    I dirigenti hanno sottolineato che la fine dell’esenzione “de minimis” ha ridotto i ricavi del primo trimestre di 150 milioni di dollari, ma il fatturato totale di 22,24 miliardi ha comunque superato le stime di 21,66 miliardi. L’utile rettificato di 912 milioni ha anche superato le aspettative.

    Calo degli utili di Lennar

    Le azioni Lennar (NYSE:LEN) sono leggermente diminuite nel trading post-mercato dopo che il costruttore ha registrato un calo del 46% negli utili del terzo trimestre fiscale. La domanda di abitazioni negli Stati Uniti è stata frenata dalle preoccupazioni per l’inflazione e resta incerto se il nuovo ciclo di allentamento della Fed ridurrà i costi ipotecari nel breve termine.

    Lennar ha introdotto incentivi, tra cui aggiustamenti dei costi e riduzioni dei tassi ipotecari, per stimolare la domanda di abitazioni, ma queste misure hanno ridotto i margini di profitto. Le consegne previste per il quarto trimestre sono comprese tra 22.000 e 23.000 unità, inferiori alle 25.000 stimate, secondo dati LSEG citati da Reuters.

    Banca del Giappone mantiene i tassi

    La Bank of Japan ha lasciato i tassi di interesse al 0,5% come previsto venerdì, in un contesto di incertezza politica e preoccupazioni per l’impatto dei dazi statunitensi. I responsabili politici hanno anche delineato piani per iniziare a vendere parte delle loro ingenti partecipazioni in azioni, ETF e REIT, dopo la storica sospensione degli acquisti dell’anno scorso, una mossa che ha causato perdite sui mercati azionari giapponesi.

    La decisione sui tassi è stata approvata con un voto di 7-2 nel consiglio di politica monetaria della BOJ, con due membri—Takata Hajime e Tamura Naoki—che hanno chiesto un aumento di 25 punti base nonostante l’inflazione stabile. La BOJ aveva aumentato i tassi l’ultima volta a gennaio.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono leggermente mentre il taglio dei tassi della Fed stimola l’ottimismo

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono leggermente mentre il taglio dei tassi della Fed stimola l’ottimismo

    Le azioni europee hanno chiuso la settimana in leggero rialzo venerdì, sostenute dalla decisione della Federal Reserve statunitense di ridurre i tassi di interesse.

    Alle 07:02 GMT, il DAX in Germania ha guadagnato lo 0,2%, il CAC 40 in Francia è salito dello 0,2%, mentre il FTSE 100 nel Regno Unito ha perso lo 0,1%.

    Il taglio dei tassi della Fed alimenta il sentiment positivo

    Il primo taglio dei tassi della Fed quest’anno ha migliorato il sentiment globale, anche se la mossa era ampiamente prevista, e il Presidente Jerome Powell ha adottato un approccio prudente riguardo ai futuri abbassamenti dei tassi.

    A sostenere l’ottimismo dei mercati è stata la recente guidance della Banca Centrale Europea, che ha alzato la previsione di crescita del PIL per il 2025 all’1,2% dall’0,9% dell’anno precedente, citando quella che la Presidente Christine Lagarde ha definito “resilience in domestic demand.”

    Anche la Banca di Spagna ha aumentato la previsione di crescita per il 2025 al 2,6%, mentre la Germania, la più grande economia europea, dovrebbe registrare un aumento significativo del PIL grazie a grandi investimenti pubblici in infrastrutture e difesa, uniti a riduzioni fiscali.

    Nonostante l’incertezza politica in Francia, l’area euro sembra aver superato l’ondata di inflazione legata al Covid, all’invasione russa dell’Ucraina e alle imprevedibili politiche tariffarie dell’amministrazione Trump.

    La visita di Stato del Presidente Donald Trump nel Regno Unito è coincisa con una serie di annunci di investimenti da parte di aziende americane per un totale di circa £150 miliardi ($204 miliardi), mentre le vendite al dettaglio britanniche hanno superato le aspettative, aumentando dello 0,5% in agosto, favorite dal bel tempo.

    La BoJ mantiene i tassi invariati

    Venerdì anche la Bank of Japan ha lasciato il tasso di riferimento allo 0,5%, come previsto, in mezzo all’incertezza politica e ai timori sull’impatto dei dazi statunitensi. La decisione è stata approvata da 7 membri su 9 del consiglio direttivo, con due membri a favore di un aumento di 25 punti base nonostante l’inflazione stabile. L’ultima volta che la BoJ aveva alzato i tassi era stata a gennaio.

    IG Group espande l’offerta di criptovalute

    Sul fronte aziendale, la piattaforma britannica di trading online IG Group (LSE:IGG) ha annunciato l’acquisizione della piattaforma australiana di criptovalute Independent Reserve, ampliando i servizi digitali e la presenza nella regione Asia-Pacifico. IG ha dichiarato che l’operazione “is expected to be accretive to cash earnings per share in the first full financial year after closing it.”

    Prezzi del petrolio in calo, ma pronti per guadagni settimanali

    I prezzi del petrolio hanno chiuso leggermente in calo venerdì, ma rimangono su una traiettoria di guadagni settimanali dopo il taglio dei tassi della Fed, nonostante le preoccupazioni per una domanda più debole negli Stati Uniti. Alle 03:02 ET, i futures sul Brent sono scesi dello 0,2% a $67,30 al barile, mentre il WTI statunitense ha perso lo 0,3% a $63,36 al barile. Entrambi i benchmark dovrebbero chiudere in rialzo per la seconda settimana consecutiva, poiché i tassi più bassi tendono a stimolare la domanda di petrolio. Tuttavia, l’ottimismo è parzialmente mitigato dai timori di un calo dei consumi negli Stati Uniti, evidenziato da un aumento significativo delle scorte di distillati.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro rafforza dopo i dati sull’occupazione; lo yen sale dopo la riunione della BoJ

    Il dollaro rafforza dopo i dati sull’occupazione; lo yen sale dopo la riunione della BoJ

    Il dollaro statunitense ha guadagnato terreno venerdì, sostenuto da dati positivi sull’occupazione, mentre lo yen giapponese ha rafforzato dopo una riunione della Bank of Japan relativamente aggressiva.

    Alle 04:00 ET (08:00 GMT), il Dollar Index, che misura il dollaro rispetto a sei valute principali, è salito dello 0,2% a 97,175, recuperando dalle perdite precedenti che lo avevano portato ai minimi da febbraio 2022.

    Dati sull’occupazione sostengono il dollaro

    Il dollaro ha beneficiato dei dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione, che la scorsa settimana sono diminuite dopo un aumento precedente. Le richieste iniziali per i sussidi statali sono calate di 33.000 unità, a 231.000 destagionalizzate per la settimana terminata il 13 settembre. La settimana precedente, le richieste erano salite a 264.000, un livello non registrato dall’ottobre 2021.

    “Questa è stata una rara buona notizia sul mercato del lavoro, e giustifica il mantenimento della domanda di dollari per ora,” hanno detto gli analisti di ING in una nota.

    I dati hanno aiutato il dollaro a rimbalzare dopo il primo taglio dei tassi della Federal Reserve quest’anno, con l’indicazione di altri due possibili riduzioni nel 2025.

    “Detto ciò, pensiamo ancora che il dollaro stia scambiando troppo forte dopo la riunione della Fed e ci aspettiamo un certo ritracciamento nei prossimi giorni. I costi di finanziamento più bassi dovrebbero contribuire ad alimentare la domanda di copertura per il dollaro e prevenire trend di apprezzamento più ampi,” hanno aggiunto gli analisti di ING.

    Gli operatori seguono anche lo sviluppo politico: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha fissato al 5 novembre l’udienza sulla legalità dei dazi globali di Trump. Nel frattempo, Trump ha criticato la Fed per non aver tagliato i tassi più rapidamente, sollevando dubbi sull’indipendenza della banca centrale. Giovedì, la sua amministrazione ha chiesto alla Corte Suprema di consentire al presidente di rimuovere la governatrice della Federal Reserve, Lisa Cook, una mossa senza precedenti.

    Sterlina ed euro reagiscono agli sviluppi locali

    In Europa, GBP/USD è sceso dello 0,5% a 1,3490 dopo che il debito britannico ha superato le previsioni alla base dei piani fiscali del governo. Il giorno precedente, la Bank of England aveva mantenuto i tassi fermi e rallentato il programma di riduzione dei titoli di stato.

    EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,1773 in mezzo a proteste politiche in Francia, dove centinaia di migliaia di persone hanno manifestato contro le misure di austerità, chiedendo al primo ministro Sebastien Lecornu di fermare i tagli di bilancio previsti.

    “Le loro ultime notizie politiche non sono molto incoraggianti, poiché il nuovo primo ministro deve affrontare una forte opposizione sindacale ai suoi piani fiscali, e le trattative con i Socialisti – che si ritiene abbiano la chiave per far passare il bilancio – finora non hanno dato buoni risultati,” ha detto ING.

    Lo yen guadagna dopo la riunione della BoJ

    USD/JPY è sceso dello 0,1% a 147,88, con lo yen rafforzato dopo che la Bank of Japan ha mantenuto i tassi allo 0,5%, come previsto. Due dei nove membri del consiglio hanno però sostenuto un aumento di 25 punti base. La BoJ ha anche annunciato piani per iniziare a vendere le sue ampie partecipazioni in ETF e REIT, segnalando un atteggiamento hawkish mentre riduce il bilancio dopo quasi un decennio di politica ultra-espansiva.

    Altre valute principali sono rimaste stabili. USD/CNY si è trattato intorno a 7,1122, con lo yuan vicino ai minimi di 10 mesi. Pechino ha annunciato ulteriori stimoli per sostenere i consumi privati dopo dati economici deboli di agosto. AUD/USD è sceso dello 0,1% a 0,6606 dopo recenti massimi di 10 mesi, mentre NZD/USD è calato dello 0,2% a 0,5874, continuando la discesa dopo il più forte calo giornaliero dall’aprile scorso a causa di dati del PIL del secondo trimestre deludenti.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro avanza verso il quinto guadagno settimanale consecutivo dopo il taglio dei tassi della Fed

    L’oro avanza verso il quinto guadagno settimanale consecutivo dopo il taglio dei tassi della Fed

    I prezzi dell’oro sono saliti leggermente nel trading asiatico di venerdì, prolungando i guadagni per la quinta settimana consecutiva dopo il previsto taglio dei tassi della Federal Reserve negli Stati Uniti all’inizio di questa settimana.

    L’oro spot è salito dello 0,2% a 3.650,14 dollari l’oncia alle 02:25 ET (06:25 GMT), dopo aver raggiunto un massimo storico di 3.707,40 dollari mercoledì. I futures sull’oro statunitense di dicembre sono aumentati dello 0,2% a 3.683,70 dollari. Il metallo aveva perso l’1,3% nelle due sessioni precedenti mentre il dollaro si rafforzava dai minimi di tre anni, dopo che il presidente della Fed Jerome Powell aveva adottato un tono prudente riguardo ai futuri allentamenti monetari.

    Mercoledì, durante la riunione del Federal Open Market Committee, la Fed ha ridotto il tasso di riferimento al 4,00%-4,25%, il primo taglio da dicembre. Le proiezioni del “dot plot” della Fed indicano due ulteriori riduzioni entro fine anno, con solo un’altra prevista nel 2026. Stephen Miran si è opposto, chiedendo un taglio più aggressivo di 50 punti base.

    L’oro era salito in vista della riunione grazie alle aspettative di una politica monetaria più espansiva e alle preoccupazioni sull’indipendenza della Fed, sebbene il mercato avesse già scontato un taglio consistente a causa della debolezza del mercato del lavoro e del rischio crescente di disoccupazione. Powell ha definito il taglio dei tassi una misura di “gestione del rischio”, sottolineando che le decisioni future sarebbero prese riunione per riunione, data l’incertezza sull’inflazione e sulla crescita economica.

    Il metallo giallo è leggermente sceso dopo la riunione mentre il dollaro si rafforzava, con l’Indice del Dollaro in rialzo dello 0,1% dopo guadagni significativi nelle due sessioni precedenti.

    Altri metalli hanno mostrato rialzi: i futures sull’argento sono aumentati dello 0,7% a 42,415 dollari l’oncia, i futures sul platino sono rimasti stabili a 1.396,60 dollari, il rame sulla London Metal Exchange è salito dello 0,3% a 9.983,50 dollari a tonnellata e i futures sul rame statunitense hanno guadagnato lo 0,2% a 4,61 dollari la libbra.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il petrolio scende mentre le preoccupazioni sulla domanda superano l’ottimismo per il taglio dei tassi della Fed

    Il petrolio scende mentre le preoccupazioni sulla domanda superano l’ottimismo per il taglio dei tassi della Fed

    I prezzi del petrolio sono calati venerdì, poiché le preoccupazioni per la domanda di carburante negli Stati Uniti hanno superato le aspettative che il primo taglio dei tassi della Federal Reserve dell’anno potesse stimolare un maggiore consumo.

    Alle 06:56 GMT, i future sul Brent erano in calo di 17 centesimi, o 0,3%, a 67,27 dollari al barile, mentre i future sul West Texas Intermediate (WTI) statunitense hanno perso 19 centesimi, anch’essi 0,3%, a 63,38 dollari. Entrambi i benchmark erano comunque destinati a registrare un secondo guadagno settimanale consecutivo.

    La Fed ha ridotto il tasso di riferimento di un quarto di punto mercoledì e ha suggerito che potrebbero seguire ulteriori tagli in risposta ai segnali di debolezza nel mercato del lavoro. I costi di prestito più bassi generalmente favoriscono una maggiore domanda di petrolio, che può far salire i prezzi.

    “Il mercato è stato colto tra segnali contrastanti,” ha dichiarato Priyanka Sachdeva, analista presso Phillip Nova.

    Ha aggiunto: “Dal lato della domanda, tutte le agenzie energetiche, inclusa l’EIA, hanno segnalato preoccupazioni per l’indebolimento della domanda, temperando le aspettative di un aumento dei prezzi nel breve periodo.”

    “Dal lato dell’offerta, gli aumenti di produzione pianificati da OPEC+ e i segnali di un eccesso di scorte di prodotti petroliferi negli Stati Uniti pesano sul sentiment.”

    Le scorte statunitensi di distillati sono aumentate di 4 milioni di barili, superando l’aspettativa di 1 milione, alimentando le preoccupazioni sulla domanda nel maggior consumatore mondiale di petrolio e esercitando ulteriore pressione sui prezzi.

    Anche i dati economici hanno contribuito al sentiment cauto. Le richieste di sussidi di disoccupazione hanno mostrato un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, con domanda e offerta di lavoratori in calo, mentre la costruzione di case unifamiliari è scesa ai minimi degli ultimi 2 anni e mezzo ad agosto, a causa di un eccesso di abitazioni invendute.

    In Russia, il secondo produttore mondiale di petrolio nel 2024 dopo gli Stati Uniti, il ministero delle finanze ha introdotto una misura per proteggere il bilancio statale dalla volatilità dei prezzi del petrolio e dalle sanzioni occidentali, alleviando alcune preoccupazioni sull’offerta.

    “Il commento del Presidente Trump, secondo cui preferiva prezzi bassi piuttosto che sanzioni contro la Russia, ha inoltre ridotto le preoccupazioni sulle interruzioni dell’offerta,” ha affermato l’analista di ANZ Daniel Hynes in una nota di venerdì.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Intel guida il rally tecnologico a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Intel guida il rally tecnologico a Wall Street

    Wall Street si prepara a un’apertura positiva giovedì, con i futures statunitensi in rialzo dopo una sessione volatile a metà settimana. I futures legati al Nasdaq 100 sono saliti dell’1,1%, segnalando che i titoli tecnologici guideranno il movimento iniziale del mercato.

    I riflettori sono puntati su Intel (NASDAQ:INTC), balzata del 30,2% nel pre-market dopo l’annuncio di una collaborazione con Nvidia (NASDAQ:NVDA). Le due società svilupperanno insieme diverse generazioni di processori personalizzati per data center e computer personali. Come parte dell’accordo, Nvidia investirà 5 miliardi di dollari acquistando azioni Intel a 23,28 dollari ciascuna. Anche le azioni Nvidia sono salite del 2,7% dopo alcune sedute di debolezza.

    I dati macro hanno dato ulteriore slancio. Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese a 231.000 nella settimana conclusa il 13 settembre, rispetto alle 264.000 della settimana precedente riviste al rialzo. Il calo è stato maggiore delle attese degli economisti, che puntavano a 240.000.

    La seduta di mercoledì ha mostrato la cautela degli investitori. Dopo ore di incertezza, gli indici principali hanno oscillato bruscamente dopo l’annuncio della politica monetaria della Federal Reserve. Il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,6% a 46.018,32 punti, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,1% a 6.600,35 e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,3% a 22.261,33.

    La Fed ha annunciato un taglio di un quarto di punto, portando i tassi sui fondi federali al 4,0%-4,25%. Le proiezioni indicano altri due tagli quest’anno, con tassi previsti tra il 3,50% e il 3,75% entro la fine del 2025. Tuttavia, quasi tutti i membri hanno respinto un taglio più profondo, con il solo governatore Stephen Miran favorevole a una riduzione di mezzo punto.

    «Il forte voto a favore del taglio di 25 punti base suggerisce che i membri, pur riconoscendo che i rischi per il mercato del lavoro sono aumentati, non stanno andando nel panico riguardo allo stato dell’economia», ha affermato Mike Fratantoni, capo economista della Mortgage Bankers Association.

    Secondo lo strumento FedWatch del CME Group, i mercati stimano ora con l’87,7% di probabilità un ulteriore taglio di un quarto di punto nella riunione della Fed del 28-29 ottobre.

    I settori hanno chiuso in modo contrastante mercoledì. I titoli bancari hanno registrato forti guadagni, con l’indice KBW Bank in rialzo dell’1,3% a un massimo storico, mentre le società di servizi petroliferi sono arretrate a causa del calo del prezzo del greggio: l’indice Philadelphia Oil Service è sceso dell’1,1%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in rialzo dopo il taglio dei tassi della Fed; a Londra andamenti contrastanti

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee in rialzo dopo il taglio dei tassi della Fed; a Londra andamenti contrastanti

    I mercati azionari europei sono saliti giovedì dopo che la Federal Reserve statunitense ha abbassato i tassi di interesse per la prima volta da dicembre e ha segnalato la possibilità di ulteriori riduzioni, citando i crescenti segnali di debolezza nel mercato del lavoro.

    Nel Regno Unito, la Bank of England ha mantenuto invariato il tasso di riferimento al 4,00%, con sette membri del Comitato di politica monetaria a favore della decisione e due favorevoli a un ulteriore taglio. L’istituto ha inoltre annunciato l’intenzione di ridurre il portafoglio di titoli di Stato di 70 miliardi di sterline nei prossimi dodici mesi.

    Sul continente, il DAX tedesco e il CAC 40 francese hanno registrato entrambi un aumento dell’1,1%, mentre il FTSE 100 di Londra si è limitato a un progresso dello 0,2%.

    Sul fronte societario, Bytes Technology Group (LSE:BYIT) è balzata dopo aver riportato risultati solidi nel primo semestre che hanno messo in luce la resilienza del business nei servizi IT.

    Anche il gruppo ingegneristico Renishaw (LSE:RSW) ha guadagnato terreno con decisione dopo aver annunciato ricavi annuali record e utili rettificati più robusti.

    Al contrario, il rivenditore Next Plc (LSE:NXT) è crollato dopo aver avvertito che la crescita delle vendite rallenterà nella seconda metà dell’anno.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Le azioni OVS balzano del 6% grazie a vendite e utili semestrali record

    Le azioni OVS balzano del 6% grazie a vendite e utili semestrali record

    Le azioni di OVS (BIT:OVS) sono aumentate del 6% giovedì dopo che il retailer italiano ha riportato risultati record per il primo semestre del 2025, trainati dalla forte domanda di abbigliamento femminile e prodotti di bellezza, oltre alla prima inclusione di Goldenpoint nei conti consolidati.

    La società ha registrato vendite nette pari a 792,9 milioni di euro, segnando un aumento del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su base pro-forma, escludendo Goldenpoint, i ricavi sono cresciuti del 2,2%. Le vendite dirette nei negozi sono aumentate del 5,4% a 645,6 milioni di euro, mentre i ricavi da franchising sono diminuiti dell’1,3% a 147,2 milioni di euro, principalmente a causa del rinvio delle vendite di abbigliamento per bambini ad agosto.

    Le collezioni femminili hanno continuato a guidare la crescita, con la linea Les Copains che ha generato vendite per metro quadrato superiori ad altre linee. Il marchio PIOMBO ha continuato ad espandersi, mentre il segmento beauty ha registrato una crescita a doppia cifra. Goldenpoint ha contribuito con 15 milioni di euro nel suo primo mese di consolidamento.

    La redditività si è rafforzata. Il margine lordo rettificato è salito al 60,7% rispetto al 59,6% dello scorso anno. L’EBITDA rettificato è cresciuto del 14,3% a 101,7 milioni di euro dai 89 milioni precedenti, portando il margine EBITDA al 12,8% dall’11,7%. L’utile netto rettificato è aumentato del 31,7% a 45,6 milioni di euro.

    Il CEO Stefano Beraldo ha osservato che le vendite del secondo trimestre sono cresciute del 3,5% nonostante le intense piogge dei primi mesi dell’anno, che avevano pesato sulla domanda del primo trimestre. “OVS ha sovraperformato il mercato italiano dell’abbigliamento, che nello stesso periodo ha registrato un calo di circa l’1%,” ha aggiunto.

    Al 31 luglio, l’indebitamento finanziario netto rettificato ammontava a 293,6 milioni di euro, riflettendo il consolidamento di Goldenpoint, 46 milioni di euro in dividendi e l’acquisto di azioni proprie.

    La società ha riportato un andamento positivo nelle prime settimane della seconda metà dell’anno. Le vendite like-for-like di agosto sono cresciute a doppia cifra rispetto al 2024. Tre nuovi negozi Upim a Lecce, Merano e Biella hanno superato le aspettative nelle prime settimane di attività, mentre le vendite di Goldenpoint nel tardo periodo estivo sono state descritte come solide.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’Italia verso un rialzo del rating Fitch grazie al rafforzamento della posizione fiscale

    L’Italia verso un rialzo del rating Fitch grazie al rafforzamento della posizione fiscale

    L’Italia potrebbe vedere il proprio rating creditizio innalzato da Fitch venerdì, mentre l’agenzia valuta la stabilità finanziaria della terza economia più grande dell’Eurozona. Gli analisti affermano che la mossa rifletterebbe la stabilità politica di Roma e il miglioramento dei conti pubblici.

    Fitch aveva già alzato un anno fa l’outlook dell’Italia a ‘positivo’, e gli esperti ora prevedono un possibile upgrade dall’attuale rating ‘BBB’, dopo le revisioni positive della scorsa settimana per Spagna e Portogallo.

    La revisione di Fitch sull’Italia sarà seguita nelle prossime settimane dalle valutazioni di S&P Global, Moody’s, Morningstar DBRS e Scope Ratings.

    “L’Italia ha dimostrato un impegno costante e credibile nel consolidamento fiscale, il che rafforza il caso per un miglioramento della solvibilità,” afferma Filippo Mormando, strategist sul debito sovrano europeo di BBVA.

    Aggiunge che, considerando il recente downgrade della Francia da parte di Fitch, una “sorpresa positiva” per l’Italia non può essere del tutto esclusa, con un possibile upgrade a ‘BBB+’ mantenendo un outlook positivo, o addirittura un salto di due notch fino a ‘A-‘.

    Il deficit di bilancio dell’Italia per il 2024, pari al 3,4% del PIL, è risultato inferiore al target governativo del 3,8%. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha suggerito che il deficit potrebbe scendere sotto il tetto del 3% imposto dall’UE già quest’anno, un anno prima del previsto.

    L’economista di Citi Giada Giani evidenzia il “momentum fiscale positivo” dell’Italia durante l’estate, sostenuto da forti entrate fiscali governative, aumentate di circa il 4% tra gennaio e luglio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

    Sul fronte politico, il governo di Giorgia Meloni, in carica dal 2022, resta stabile, in netto contrasto con le recenti turbolenze in Francia, che hanno visto il downgrade del rating da parte di Fitch la scorsa settimana.

    Luigi de Bellis, responsabile della ricerca presso Equita, sottolinea che l’Italia ha raggiunto “un mix virtuoso” di disciplina fiscale, stabilità politica e crescente interesse da parte degli investitori internazionali per i suoi titoli di Stato.

    Spread in calo

    I dati della Banca d’Italia mostrano che gli acquisti netti di titoli di Stato italiani dall’estero sono aumentati a giugno, raggiungendo i livelli più alti dal giugno 2019.

    Lo spread tra i rendimenti benchmark a 10 anni italiani e i bund tedeschi è ai minimi da 16 anni, mentre lo spread Italia-Francia—che durante la crisi del COVID-19 aveva raggiunto 200 punti base—ha chiuso oggi a zero.

    “Ci aspettiamo che Fitch alzi il rating di Roma alla luce di un rapporto deficit/PIL inferiore al 3% quest’anno e di un percorso di consolidamento credibile,” ha scritto de Bellis in una nota ai clienti questa settimana.

    Nonostante questi elementi positivi, permangono alcune criticità, tra cui un debito in crescita lenta—il secondo più alto dell’Eurozona—bassa occupazione, crescita economica persistentemente debole e produttività stagnante.

    L’attuale rating BBB di Fitch si colloca sotto tutti gli altri Paesi dell’Eurozona, eccetto la Grecia (BBB-), a confronto con Germania (AAA), Francia (A+), Portogallo (A) e Spagna (A-).

    L’eventuale upgrade si inserisce in un contesto più ampio di riduzione del divario percepito dagli investitori tra i Paesi core e periferici dell’Eurozona. I credit default swap, indicatori della fiducia dei mercati nella solvibilità degli emittenti, stanno già prezzando un potenziale upgrade per Roma a un rating A, mentre la Spagna è valutata AA.

    Secondo de Bellis di Equita, Moody’s e Morningstar DBRS, entrambi con outlook positivo sull’Italia, potrebbero seguire Fitch con un proprio rialzo del rating.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.