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  • Le dichiarazioni di Trump sull’Ucraina spingono le azioni della difesa europea

    Le dichiarazioni di Trump sull’Ucraina spingono le azioni della difesa europea

    Le azioni delle società europee del settore difesa sono salite mercoledì dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha espresso un sostegno più deciso agli sforzi dell’Ucraina per recuperare i territori perduti.

    Trump si è detto ottimista sul fatto che l’Ucraina possa riconquistare tutte le regioni occupate dalla Russia, inclusa la Crimea e parti di Donetsk e Luhansk, con il supporto della NATO e dell’Unione Europea. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle sue dichiarazioni precedenti, più caute riguardo alle questioni territoriali.

    Alle 08:20 GMT, le azioni di Saab (BIT:1SAAB), Hensoldt (BIT1HENS), Renk Group (TG:R3NK), Leonardo (BIT:LDO), Thales (EU:HO), Rheinmetall (TG:RHM), Dassault Aviation (EU:AM), QinetiQ (LSE:QQ.) e BAE Systems (LSE:BA.) sono aumentate tra l’1,6% e il 4,7%.

    L’indice europeo aerospaziale e della difesa ha guadagnato lo 0,8%, a fronte di un calo dello 0,45% dell’indice STOXX 600 più ampio.

    Trump ha inoltre criticato le capacità militari russe, definendole un “tigre di carta”, e ha sottolineato il ruolo cruciale della NATO nel dissuadere ulteriori aggressioni. I leader europei, incluso il presidente francese Emmanuel Macron, hanno accolto positivamente le dichiarazioni come un’opportunità per aumentare la pressione sulla Russia in un contesto di sfide economiche e militari in corso.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Ferrari Group registra un miglioramento del margine nel primo semestre mentre i ricavi superano le previsioni

    Ferrari Group registra un miglioramento del margine nel primo semestre mentre i ricavi superano le previsioni

    Ferrari NV (BIT:RACE) ha riportato un margine EBITDA del 26,6% nel primo semestre 2025, in aumento di 20 punti base rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con i guadagni di produttività che hanno contribuito a compensare i maggiori costi derivanti dagli investimenti in personale e digitalizzazione.

    L’EBITDA rettificato è aumentato del 4,4%, raggiungendo €47,7 milioni, in linea con le stime di Jefferies. I ricavi sono cresciuti del 3,8%, attestandosi a €179,6 milioni, leggermente sopra le previsioni di €179,2 milioni, trainati da una crescita organica del 4%. La crescita è stata supportata dall’Europa e da altre regioni, mentre l’Asia ha risentito della debolezza della Cina, nonostante le performance più solide in Corea, Giappone e Thailandia.

    Il management ha confermato le previsioni per l’intero anno 2025, con una crescita dei ricavi prevista del 4,7% — in linea con i livelli del 2024 — e il mantenimento di un margine EBITDA pari o superiore al 26,5%. L’azienda prevede una crescita più rapida nella seconda metà dell’anno, supportata dalle nuove aperture previste nel Sud-Est asiatico.

    Ferrari Group, quotata su Euronext Amsterdam a febbraio, sta negoziando a circa il 6% sotto il prezzo di quotazione, secondo Jefferies. La società di brokeraggio ha fissato un target price di €10,5, pari a uno sconto del 20% rispetto al fair value stimato di €13,0, valutando l’azienda a 8,2 volte l’EV/EBITDA previsto per il 2025, rispetto a 9,5 volte dei peer.

    Nel 2024, Ferrari Group ha registrato ricavi per €348,8 milioni e un EBITDA rettificato di €92,4 milioni, con un margine del 26,5%. Le spedizioni totali hanno superato i €190 miliardi, con l’Europa che rappresenta il 58% dei ricavi, l’Asia il 17%, Nord America e Brasile il 14% e le altre regioni l’11%.

    Jefferies ha segnalato potenziali rischi, tra cui un mercato del lusso più debole, concentrazione dei clienti, inflazione dei costi, esposizione concentrata ai mercati finali e possibili pressioni sui prezzi da parte dei principali clienti.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono grazie al rafforzamento dell’attività economica nell’Eurozona

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono grazie al rafforzamento dell’attività economica nell’Eurozona

    Le borse europee hanno registrato un rialzo martedì, sostenute da un miglioramento dei dati sull’attività economica nell’Eurozona a settembre.

    L’HCOB Flash Eurozone Composite Purchasing Managers’ Index, elaborato da S&P Global, è salito leggermente a 51,2 da 51,0 di agosto, segnando il nono mese consecutivo di espansione. Tuttavia, i nuovi ordini sono rimasti stabili dopo un breve incremento in agosto.

    La crescita del settore dei servizi ha contribuito a sostenere l’attività complessiva, mentre il comparto manifatturiero è tornato in contrazione, suscitando preoccupazioni sulla sostenibilità della ripresa.

    Sul mercato, il CAC 40 francese è salito dello 0,9%, il DAX tedesco dello 0,4% e il FTSE 100 britannico dello 0,2%.

    Sul fronte societario, il rivenditore di prodotti per la casa Kingfisher (LSE:KGF) è balzato dopo aver aumentato le previsioni di utile per l’intero anno fiscale. Anche il gruppo turistico TUI (TG:TUI1) ha registrato guadagni dopo aver annunciato una crescita degli utili attesa più alta per il 2025 fiscale.

    L’azienda di ingegneria Smiths Group (LSE:SMIN) è salita in modo deciso dopo aver riportato utili annuali più solidi e un dividendo aumentato. Nel frattempo, il fondo immobiliare Land Securities (LSE:LAND) ha registrato un balzo dopo aver confermato le previsioni annuali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures USA stabili in attesa del discorso di Powell

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures USA stabili in attesa del discorso di Powell

    I futures sugli indici azionari statunitensi hanno segnalato un avvio piatto martedì, con gli investitori cauti in vista del discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, previsto nel corso della giornata.

    Powell interverrà sullo stato dell’economia al 2025 Economic Outlook Luncheon della Greater Providence Chamber of Commerce. L’intervento arriva a meno di una settimana dal taglio dei tassi di interesse di 25 punti base deciso dalla Fed, che Powell ha definito un «taglio di gestione del rischio» di fronte ai segnali di indebolimento del mercato del lavoro.

    Il mercato si aspetta altri due tagli di un quarto di punto nelle riunioni di ottobre e dicembre. Gli operatori cercheranno nei suoi commenti ulteriori indicazioni sul percorso della politica monetaria, soprattutto in vista dei dati sull’inflazione dei consumi di venerdì, considerati fondamentali dalla Fed.

    Lunedì Wall Street ha prolungato il proprio rally, recuperando dopo cali iniziali dovuti a prese di profitto. Il Nasdaq ha guidato i rialzi, chiudendo in progresso di 157,50 punti (+0,7%) a un nuovo record di 22.788,98. Lo S&P 500 è salito di 29,39 punti (+0,4%) a 6.693,75, mentre il Dow Jones ha aggiunto 66,27 punti (+0,1%) chiudendo a 46.381,54.

    L’ottimismo su ulteriori allentamenti monetari ha compensato le vendite iniziali, con gli investitori convinti che la politica accomodante continuerà a sostenere i mercati. Questa settimana il Dipartimento del Commercio pubblicherà l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, che potrebbe influenzare ulteriormente le aspettative.

    Nei prossimi giorni diversi esponenti della Fed, incluso Powell, interverranno in vari eventi, mantenendo i mercati focalizzati sulle prospettive di politica monetaria.

    Sul fronte politico, gli operatori hanno in gran parte ignorato la proclamazione del presidente Donald Trump che limita l’ingresso di alcuni richiedenti visto H-1B, i quali dovranno ora pagare una tassa di 100.000 dollari. La Casa Bianca ha affermato che la misura mira a «frenare abusi che sostituiscono i lavoratori americani e minano la sicurezza nazionale».

    A livello settoriale, i titoli auriferi sono balzati grazie a un nuovo massimo storico del prezzo dell’oro: l’indice NYSE Arca Gold Bugs ha guadagnato il 3%, toccando i livelli più alti degli ultimi 13 anni. Bene anche i titoli tecnologici, trainati da hardware e semiconduttori. Deboli invece le società del settore immobiliare, con l’indice di Filadelfia che ha perso l’1,5% ai minimi di un mese.

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  • Le azioni GVS salgono dopo l’upgrade di Goldman Sachs su margini e prospettive di crescita

    Le azioni GVS salgono dopo l’upgrade di Goldman Sachs su margini e prospettive di crescita

    Le azioni di GVS (BIT:GVS) sono salite di oltre il 9% martedì, dopo che Goldman Sachs ha aggiornato il rating del titolo da “neutral” a “buy”, citando miglioramenti nei margini e un outlook di crescita favorevole. La banca d’affari ha evidenziato che il recente calo dei prezzi ha rappresentato un punto di ingresso interessante.

    Goldman Sachs ha sottolineato che le azioni GVS sono scese di circa il 15% dal picco del 7 luglio, nonostante tre anni di guadagni strutturali nella redditività, anche in condizioni di domanda difficili.

    La banca prevede che GVS realizzerà una crescita organica delle vendite a un tasso medio a una cifra a partire dal 2026, supportata da margini più solidi, dal deleveraging in corso e dai riacquisti di azioni programmati. Si stima un tasso annuo composto (CAGR) dell’utile per azione rettificato del 18,4% dal 2025 al 2029, raddoppiando di fatto l’EPS in cinque anni rispetto alla crescita cumulativa del 4,6% prevista per il periodo 2019-2025.

    “I margini sono stati un elemento chiave della resilienza di GVS”, ha affermato Goldman Sachs, osservando che la società ha raggiunto un margine EBITDA rettificato del 26,2% nel 2Q25, in aumento di 580 punti base rispetto all’FY22. L’aumento dei prezzi e le efficienze operative, come il trasferimento della produzione da Bloomer, Wisconsin a Findlay, Ohio, e da Porto Rico al Messico, hanno sostenuto i margini.

    La banca ha sottolineato che l’esecuzione efficace del riallineamento della produzione—particolarmente il trasferimento del business del sangue di Haemonetics in Messico—sarà essenziale per raggiungere le guidance FY25. La crescita a breve termine dovrebbe essere guidata dai prezzi e dall’espansione del perimetro aziendale, considerando nel forecast l’estremità bassa delle previsioni FY25.

    Goldman Sachs prevede che i settori Healthcare e Life Sciences guideranno la crescita a medio termine, stimando un CAGR del 7,2% delle vendite organiche nel settore Healthcare dal 2025 al 2029. Il settore Safety dovrebbe crescere del 6,6%, mentre Energy & Mobility dovrebbe tornare a crescere nel 2027. Complessivamente, la crescita organica delle vendite è attesa al 6,4% CAGR nel periodo 2025-2029, più che triplicando la media 2022-2025 implicita dalle previsioni FY25.

    La banca ha anche evidenziato che i miglioramenti negli utili e nel cash flow potrebbero supportare il deleveraging. Le guidance FY25 prevedono un rapporto debito netto/EBITDA di 2,2x, in calo rispetto a 2,4x nel 2Q25, comprensivo di un riacquisto di azioni da 20 milioni di euro. Goldman Sachs stima circa 266 milioni di euro di free cash flow cumulativo nei prossimi cinque anni, sostanzialmente pari all’attuale debito netto di GVS di 268 milioni di euro, offrendo la flessibilità di riprendere i dividendi per la prima volta dal FY21.

    Pur avendo aggiornato il rating, Goldman Sachs ha leggermente ridotto il target price a 12 mesi da €6,10 a €5,60, implicando un potenziale rialzo di circa il 19%, riflettendo modesti aggiustamenti alle stime EBIT rettificate per il 2025/26.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Gli investitori puntano sugli utili di Micron, sui PMI USA e sui commenti di Powell

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Gli investitori puntano sugli utili di Micron, sui PMI USA e sui commenti di Powell

    I futures statunitensi erano in gran parte stabili martedì, mentre gli investitori attendevano i risultati trimestrali del produttore di chip Micron (NASDAQ:MU) e le dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve. L’ottimismo su Micron è elevato grazie alla prevista forte domanda dei suoi processori utilizzati nelle infrastrutture di intelligenza artificiale. Nel frattempo, i dati preliminari sull’attività aziendale statunitense per settembre potrebbero offrire indicazioni sulla dinamica delle aziende verso la fine del terzo trimestre.

    Futures poco mossi

    Alle 03:29 ET, i futures su Dow, S&P 500 e Nasdaq 100 erano per lo più invariati. La sessione di lunedì ha visto le azioni tecnologiche guidare Wall Street, alimentata ulteriormente dall’annuncio di Nvidia di un investimento di 100 miliardi di dollari in OpenAI per espandere le infrastrutture dei data center, una mossa che alcuni analisti hanno trovato sorprendente perché supporta un cliente nell’acquisto dei suoi dispositivi.

    I rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati dopo commenti cauti di diversi funzionari della Fed riguardo potenziali futuri tagli dei tassi di interesse.

    Focus sugli utili di Micron

    Micron dovrebbe pubblicare i suoi utili trimestrali dopo la chiusura dei mercati di martedì. Il sentiment degli investitori è ampiamente positivo, riflettendo le aspettative che la forte domanda e la scarsità dei chip di memoria supporteranno ricavi e profitti solidi.

    Per il trimestre terminato il 28 agosto, Micron ora prevede ricavi di 11,2 miliardi di dollari, con una variazione possibile di 100 milioni, rispetto alla precedente stima di 10,7 miliardi, con una possibile variazione di 300 milioni. Il margine lordo rettificato è previsto al 44,5%, rispetto alla precedente guida del 42%.

    Il Chief Business Officer Sumit Sadana ha dichiarato che le tendenze dei prezzi sono state “robuste” e che l’azienda ha ottenuto “grande successo nell’essere in grado di aumentare quei prezzi”.

    Flash PMI in arrivo

    L’attenzione si sposterà anche sui dati preliminari di settembre sull’attività economica statunitense di S&P Global. Si prevede che il PMI composito rimanga stabile a 54,6, con il settore manifatturiero leggermente in calo a 52,2 da 53,0 e i servizi previsti a 54,0 da 54,5. Valori superiori a 50 indicano espansione.

    Sotto la lente i commenti di Powell

    Gli analisti di ING hanno osservato che “ciò che dovrebbe attirare attenzione” sono le prossime apparizioni pubbliche dei funzionari della Fed, in particolare del presidente Jerome Powell.

    Dopo il taglio dei tassi di 25 punti base della scorsa settimana, le aspettative di mercato sulla politica futura rimangono incerte. Il neo-governatore della Fed Stephen Miran lunedì ha chiesto tagli più aggressivi, ribadendo la posizione del presidente Donald Trump secondo cui i tassi dovrebbero scendere rapidamente. Alcuni altri funzionari, tuttavia, preferiscono un approccio più cauto.

    Attualmente, il mercato vede circa il 90% di probabilità di un taglio di 25 punti base nel prossimo incontro della Fed in ottobre e circa il 75% di possibilità di un ulteriore taglio a dicembre, secondo il FedWatch Tool del CME.

    Petrolio in calo

    I prezzi del petrolio sono scesi per la quinta sessione consecutiva dopo che Iraq e governi regionali curdi hanno raggiunto un accordo preliminare per riavviare un oleodotto.

    Alle 03:30 ET, i futures sul Brent sono scesi dello 0,4% a 66,32 dollari al barile, e il WTI dello 0,3% a 62,08 dollari al barile. L’accordo potrebbe permettere la ripresa di circa 230.000 barili al giorno dal Kurdistan iracheno, dove le esportazioni sono state sospese dal marzo 2023.

    L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha evidenziato che l’offerta globale di petrolio crescerà più rapidamente quest’anno e che i surplus potrebbero aumentare nel 2026 grazie all’incremento della produzione dei membri OPEC+ e di altri paesi non appartenenti all’organizzazione.

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  • Il dollaro sale leggermente in attesa del discorso di Powell; euro in calo

    Il dollaro sale leggermente in attesa del discorso di Powell; euro in calo

    Il dollaro statunitense è salito leggermente martedì mentre gli investitori attendevano le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, previste più tardi nella sessione, a seguito del recente taglio dei tassi della banca centrale.

    Alle 03:00 ET (08:00 GMT), il Dollar Index, che misura il dollaro rispetto a sei valute principali, ha guadagnato lo 0,1% a 97,012, recuperando leggermente dopo il calo della sessione precedente.

    Focus sul discorso di Powell

    Il dollaro ha oscillato in un range ristretto questa settimana, dopo la volatilità della settimana scorsa, con gli operatori attenti al discorso di Powell. La scorsa settimana, la Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma i segnali sul percorso futuro della politica monetaria hanno lasciato margine di dibattito su ulteriori tagli entro la fine dell’anno.

    Il nuovo Governatore della Fed, Stephen Miran, ha sostenuto tagli più aggressivi lunedì, mentre altri funzionari hanno sottolineato prudenza, mantenendo l’attenzione sul ritorno dell’inflazione al target del 2% della Fed.

    «Loro [Alberto Musalem, Raphael Bostic e Beth Hammack] sono dalla parte hawkish dello spettro, quindi non sorprende molto, ma i loro commenti suggeriscono che il fronte hawkish rimane relativamente saldo nonostante una pressione dovish più forte», hanno osservato gli analisti di ING.

    I mercati attribuiscono attualmente circa il 90% di probabilità a un taglio di 25 punti base nella riunione della Fed di ottobre e circa il 75% di possibilità di un ulteriore taglio a dicembre, secondo il FedWatch Tool del CME.

    Euro in calo nonostante PMI tedesche solide

    EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,1789, perdendo parte dei guadagni di lunedì. I dati iniziali hanno mostrato che l’attività economica in Germania è accelerata a settembre, trainata principalmente dal settore dei servizi.

    L’HCOB German flash composite Purchasing Managers’ Index, elaborato da S&P Global, è salito a 52,4 a settembre da 50,5 di agosto, superando le aspettative di 50,6. Questo è il quarto mese consecutivo in cui l’indice composito—che copre i settori dei servizi e della manifattura, rappresentando più dei due terzi dell’economia—rimane sopra 50, segnalando crescita.

    «Questo non dovrebbe giustificare un entusiasmo idiosincratico maggiore per l’euro, ma probabilmente è sufficiente per mantenere la valuta comune in una buona posizione per beneficiare di ulteriori rotazioni lontano dal dollaro», ha dichiarato ING.
    «Ci aspettiamo che EUR/USD si stabilizzi intorno a 1,1800 oggi, con ulteriori guadagni moderati possibili più avanti nella settimana».

    GBP/USD è salito dello 0,1% a 1,3522, rimbalzando dal minimo di due settimane della scorsa settimana.

    Valute asiatiche stabili

    In Asia, USD/JPY è rimasto pressoché invariato a 147,74, e USD/CNY stabile a 7,1148 dopo che Bank of Japan e People’s Bank of China hanno lasciato invariati i tassi di interesse nelle ultime sessioni.

    AUD/USD è sceso dello 0,1% a 0,6590 dopo che un sondaggio privato ha mostrato che la crescita dell’attività economica australiana a settembre è rallentata, con i dazi statunitensi che hanno pesato sulle esportazioni e sui nuovi ordini.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro supera i 3.750$/oz tra incertezze sui tassi; atteso il discorso di Powell

    L’oro supera i 3.750$/oz tra incertezze sui tassi; atteso il discorso di Powell

    I prezzi dell’oro hanno raggiunto nuovi massimi storici nella seduta asiatica di martedì, sostenuti dalla domanda di rifugio sicuro, dopo che recenti commenti dei funzionari della Federal Reserve hanno sollevato cautela sui potenziali tagli dei tassi d’interesse.

    Gli investitori seguono da vicino una serie di dati economici statunitensi previsti per questa settimana, incluso un discorso chiave del presidente della Fed, Jerome Powell, più tardi oggi. Sono attesi anche i dati PMI di agosto, insieme a un rapporto sull’inflazione che rappresenterà il momento clou della settimana.

    L’incertezza sul mercato è aumentata dopo che il presidente USA Donald Trump ha annunciato tasse elevate su un visto di lavoro molto utilizzato. Le dichiarazioni controverse di Trump su vaccini, autismo e un comune antidolorifico lunedì hanno inoltre scosso le azioni farmaceutiche.

    Il sentiment di avversione al rischio nelle azioni, in particolare in Asia, ha sostenuto l’oro. I mercati cinesi hanno registrato un forte calo martedì, dopo una robusta crescita del mese scorso.

    L’oro spot ha raggiunto $3.759,18 l’oncia, stabilendo un nuovo massimo storico, mentre i futures sull’oro hanno toccato $3.794,82/oz.

    I funzionari della Fed manifestano cautela sui futuri tagli dei tassi

    Diversi funzionari della Fed hanno espresso prudenza riguardo ulteriori riduzioni dei tassi lunedì. Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha dichiarato in un’intervista: “Non sostengo un taglio dei tassi a ottobre a causa delle preoccupazioni per l’inflazione persistente.”

    Anche la presidente della Fed di Cleveland, Beth Hammack, ha condiviso questa opinione, affermando: “La politica monetaria attuale non è ancora sufficientemente restrittiva.” Nessuno dei due fa parte del comitato di politica monetaria della Fed.

    Il nuovo membro del consiglio, Stephen Miran, ha ribadito la necessità di tagli più consistenti, in linea con la posizione di Trump. Miran è stato l’unico dissenziente nella recente riunione della Fed, chiedendo un taglio di 50 punti base invece dei 25 punti attuati.

    Powell ha sottolineato la scorsa settimana: “Il recente taglio è stato motivato principalmente dalle preoccupazioni per un mercato del lavoro più lento. La Fed continuerà a facilitare la politica monetaria se persistono segnali di debolezza occupazionale.” Ha inoltre evidenziato le continue preoccupazioni sull’inflazione, soprattutto alla luce dei dazi di Trump. Il discorso di Powell è previsto alle 12:35 ET (16:35 GMT).

    Altri metalli preziosi hanno registrato guadagni modesti dopo il taglio della Fed della scorsa settimana. Il platino spot è salito dello 0,3% a $1.421,05/oz, e l’argento spot dello 0,2% a $44,313/oz. I metalli industriali sono risultati più deboli: i futures sul rame LME sono scesi dello 0,3% a $9.975,05 per tonnellata, e il rame COMEX dello 0,5% a $4,6275 per libbra.

    Attesi i dati PMI e PCE negli USA

    I dati PMI statunitensi di settembre, in uscita martedì, dovrebbero mostrare una crescita leggermente più lenta sia nel settore manifatturiero che nei servizi, sollevando preoccupazioni per il raffreddamento dell’economia.

    Venerdì sarà pubblicato l’indice dei prezzi PCE, misura preferita dalla Fed per l’inflazione, evento principale della settimana. Gli analisti prevedono che l’inflazione core PCE sia rimasta al di sopra dell’obiettivo annuo della Fed del 2% in agosto, segnalando pressioni inflazionistiche persistenti.

    Prima del rilascio del PCE, i mercati monitoreranno anche la lettura finale del PIL del secondo trimestre. I dati preliminari avevano indicato una crescita superiore alle attese in Q2, nonostante i venti contrari dei dazi.

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  • Il petrolio continua a scendere a causa dell’accordo Iraq-Kurdistan e dei timori di eccesso di offerta

    Il petrolio continua a scendere a causa dell’accordo Iraq-Kurdistan e dei timori di eccesso di offerta

    I prezzi del petrolio hanno proseguito la loro tendenza al ribasso per la quinta sessione consecutiva martedì, dopo che un accordo preliminare tra Iraq e autorità regionali curde per riavviare un importante oleodotto ha aumentato la pressione su un’offerta globale già abbondante.

    I futures sul Brent sono scesi di 34 centesimi, pari allo 0,51%, a 66,23 dollari al barile alle 06:39 GMT, mentre il WTI statunitense ha perso 29 centesimi, pari allo 0,47%, a 61,99 dollari al barile. Negli ultimi cinque giorni di contrattazioni, Brent e WTI hanno registrato cali rispettivamente del 3% e del 4%.

    «Il tema prevalente resta la preoccupazione per l’eccesso di offerta, mentre le prospettive di domanda rimangono incerte con l’avvicinarsi della fine dell’anno. Il riavvio del gasdotto KRG sta inoltre mettendo pressione sui prezzi», ha dichiarato Anh Pham, analista senior di LSEG.

    Lunedì, i funzionari hanno confermato che il governo federale iracheno e le autorità regionali curde hanno raggiunto un accordo con le compagnie petrolifere per riprendere le esportazioni via Turchia. L’intesa consentirà il flusso di circa 230.000 barili al giorno (bpd) dal Kurdistan iracheno, sospeso da marzo 2023.

    Il mercato petrolifero globale continua a confrontarsi con l’aumento dell’offerta e il rallentamento della domanda, dovuti in parte alla rapida espansione dei veicoli elettrici e alle tensioni economiche legate ai dazi statunitensi. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha indicato nel suo rapporto mensile che l’offerta mondiale di petrolio dovrebbe crescere più rapidamente quest’anno, con possibili surplus in aumento nel 2026 grazie alla crescita della produzione di OPEC+ e di paesi extra-OPEC.

    I rischi restano elevati, con i trader che monitorano attentamente possibili sanzioni dell’UE sul petrolio russo e eventuali tensioni in Medio Oriente.

    Negli Stati Uniti, le scorte di greggio sono previste in aumento la scorsa settimana, mentre quelle di benzina e distillati probabilmente sono calate, secondo un sondaggio preliminare di Reuters. Le esportazioni saudite di petrolio a luglio sono scese al livello più basso degli ultimi quattro mesi, secondo i dati della Joint Organisations Data Initiative (JODI). Nel frattempo, l’Iraq—secondo produttore OPEC—ha incrementato le esportazioni nell’ambito dell’accordo OPEC+, secondo l’ente statale SOMO.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Monte Paschi acquisisce l’86% di Mediobanca in un’importante operazione azionaria

    Monte Paschi acquisisce l’86% di Mediobanca in un’importante operazione azionaria

    Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (BIT:BMPS) ha annunciato lunedì il completamento con successo della propria offerta pubblica volontaria di acquisto e scambio per tutte le azioni di Mediobanca (BIT:MB), ottenendo una partecipazione totale dell’86,3% nel capitale della banca.

    Alle 03:46 ET (07:46 GMT) di martedì, le azioni di Monte Paschi sono salite dell’1,3%, mentre quelle di Mediobanca sono diminuite del 2,1%.

    La riapertura del periodo di adesione si è conclusa lunedì alle 17:30, ora italiana, secondo quanto riportato da BMPS. Durante questa fase sono state presentate 195.477.410 azioni Mediobanca, pari a circa il 24% del capitale totale della banca.

    Sommate alle 506.633.074 azioni presentate nel periodo iniziale e alle 31.996 azioni detenute direttamente da BMPS, l’istituto italiano deterrà 702.142.480 azioni Mediobanca dopo la data di pagamento del 29 settembre 2025.

    L’offerta era stata modificata il 2 settembre 2025 per includere una componente in contanti di 0,90 € per azione Mediobanca, oltre alle nuove azioni BMPS, come indicato nel documento d’offerta approvato dalla Consob a luglio. Il pagamento del corrispettivo totale, comprensivo di contanti e azioni BMPS, è previsto per il 29 settembre 2025.

    Nonostante l’elevato livello di adesioni, le condizioni per la revoca delle azioni Mediobanca dalla quotazione secondo la legge italiana non sono state soddisfatte. Le azioni Mediobanca continueranno a essere negoziate su Euronext Milan. BMPS comunicherà i risultati finali della riapertura entro le 07:29 del 26 settembre 2025, in conformità al Regolamento Emittenti.

    L’offerta pubblica di acquisto e scambio è stata realizzata ai sensi degli articoli 102 e 106 del Decreto Legislativo n. 58 del 1998 ed è regolamentata dalla Consob con la Delibera n. 11971 del 1999, come successivamente modificata.

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