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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I future USA scendono in vista dei conti delle banche, del discorso di Powell e del nuovo record dell’oro

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I future USA scendono in vista dei conti delle banche, del discorso di Powell e del nuovo record dell’oro

    I future sugli indici statunitensi sono scesi martedì, mentre gli investitori attendono una serie di risultati trimestrali delle principali banche di Wall Street e un discorso molto atteso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Il calo arriva in un contesto di rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, un nuovo massimo storico per l’oro e un ribasso del petrolio.

    I Future Indeboliti Mentre Cala l’Appetito per il Rischio

    I future sugli indici statunitensi hanno aperto in territorio negativo. Alle 03:01 ET, i future sull’S&P 500 erano in calo di 47 punti (−0,7%), quelli sul Nasdaq 100 di 230 punti (−0,9%) e i future sul Dow Jones di 197 punti (−0,4%).

    Il ribasso segue un rimbalzo di lunedì, quando i mercati avevano recuperato buona parte delle perdite della scorsa settimana dopo che il presidente Donald Trump aveva ammorbidito la sua posizione sui dazi contro la Cina. La sua precedente minaccia di aumentare le tariffe aveva innescato un’ondata di vendite, ma dichiarazioni successive più concilianti hanno calmato gli investitori.

    Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha confermato che l’atteso incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, previsto per la fine del mese in Corea del Sud, “rimane confermato”, alimentando la speranza di un allentamento delle tensioni commerciali.

    Tra i titoli in evidenza, Broadcom Inc. (NASDAQ:AVGO) è salita di oltre il 9% dopo che OpenAI ha annunciato un accordo per acquistare fino a 10 gigawatt di chip AI dalla società, rilanciando l’entusiasmo per il settore dell’intelligenza artificiale.

    Riflettori Puntati sui Conti delle Banche

    La stagione degli utili prende ufficialmente il via questa settimana con i risultati delle principali banche statunitensi.

    Prima dell’apertura di Wall Street, JPMorgan Chase & Co. (NYSE:JPM) pubblicherà i conti, seguita da Wells Fargo & Company (NYSE:WFC), Goldman Sachs Group, Inc. (NYSE:GS) e Citigroup Inc. (NYSE:C). Bank of America Corporation (NYSE:BAC) e Morgan Stanley (NYSE:MS) seguiranno mercoledì.

    Gli analisti prevedono risultati solidi grazie alla resilienza dell’economia statunitense, che continua a sostenere la domanda di credito. Anche le operazioni di M&A stanno riprendendo slancio dopo mesi di incertezza legati ai dazi.

    Gli investitori ascolteranno con attenzione i commenti sulle prospettive future. L’amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, ha recentemente avvertito di una possibile correzione del mercato “entro i prossimi sei mesi o due anni”, citando “incertezza geopolitica, sfide fiscali e aumento della spesa militare globale”.

    Powell al Centro dell’Attenzione

    Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, parlerà oggi alla riunione annuale della National Association for Business Economics.

    Secondo Vital Knowledge, Powell dovrebbe “lamentare” la mancanza di dati economici chiave dovuta allo shutdown del governo statunitense, che ha ritardato la pubblicazione di diversi indicatori fondamentali per la politica monetaria. Alcuni dipendenti federali sono stati richiamati per pubblicare i dati dell’inflazione di settembre, ma la tempistica di altri indicatori resta incerta.

    Secondo CME FedWatch Tool, i mercati si aspettano un taglio dei tassi di 25 punti base alla riunione del 28-29 ottobre. La Fed ha già ridotto i tassi di pari entità a settembre, riavviando un ciclo di allentamento monetario per sostenere l’occupazione.

    Lo shutdown, tuttavia, non sembra vicino a una soluzione, nonostante la riapertura dei lavori del Senato oggi.

    Oro ai Massimi Storici

    Il prezzo dell’oro ha superato quota 4.100 dollari l’oncia, spinto dalle tensioni commerciali e dalle aspettative di tagli ai tassi. Alle 03:41 ET, l’oro spot guadagnava lo 0,4% a 4.125,35 dollari, mentre i future USA crescevano dello 0,1% a 4.138,40 dollari.

    Il metallo prezioso è salito di oltre il 50% dall’inizio dell’anno, sostenuto da acquisti delle banche centrali, flussi verso ETF e incertezza geopolitica.

    Petrolio in Calo

    I prezzi del petrolio sono scesi mentre le tensioni tra Stati Uniti e Cina alimentano i timori per la domanda globale. Il Brent perdeva l’1,8% a 62,21 dollari al barile alle 03:47 ET, mentre il WTI scendeva dell’1,8% a 58,43 dollari.

    La flessione è arrivata dopo l’annuncio di sanzioni da parte della Cina contro cinque controllate statunitensi di Hanwha Ocean Co., Ltd. e l’introduzione di nuove tariffe portuali da entrambe le parti, che colpiscono anche i trasporti di greggio.

    Gli operatori attendono ora il rapporto mensile dell’International Energy Agency, che fornirà nuovi dati su domanda e offerta globali.

    Questa contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
    Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse europee scendono ai minimi di due settimane, Michelin pesa sugli automobilistici

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse europee scendono ai minimi di due settimane, Michelin pesa sugli automobilistici

    I mercati azionari europei sono scesi martedì, appesantiti dalle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre le azioni di Michelin (EU:ML) sono precipitate ai minimi da oltre due anni dopo un profit warning.

    L’indice paneuropeo STOXX Europe 600 ha ceduto lo 0,6% alle 07:18 GMT, tornando vicino ai minimi di due settimane dopo il breve rimbalzo di lunedì.

    La pressione sui mercati globali era già aumentata venerdì, quando il presidente americano Donald Trump aveva minacciato dazi aggiuntivi del 100% sui prodotti cinesi in risposta alle restrizioni di Pechino sulle esportazioni di terre rare. Nonostante il tono più conciliante del weekend, martedì sia Washington che Pechino hanno introdotto nuove tariffe portuali sulle compagnie di navigazione che trasportano merci che vanno dai giocattoli natalizi al petrolio greggio.

    Il comparto minerario è stato il più colpito in Europa, in calo del 2%, mentre gli automobilistici hanno perso l’1,5%. Michelin ha registrato un tonfo del 9,3% dopo aver tagliato le stime per l’intero anno a causa del peggioramento delle condizioni di mercato in Nord America, che ha eroso volumi di vendita e margini. Continental AG (BIT:1CON) è scesa del 3,7%, mentre Pirelli & C. S.p.A. (BIT:PIRC) ha perso il 2,1%.

    In controtendenza Ericsson (NASDAQ:ERIC), che è balzata del 12,4% dopo risultati trimestrali migliori delle attese e rassicurazioni sull’impatto limitato dei dazi statunitensi.

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  • La Borsa di Milano scende con il riaccendersi delle tensioni commerciali USA-Cina — vendite su banche e auto, utility in rialzo

    La Borsa di Milano scende con il riaccendersi delle tensioni commerciali USA-Cina — vendite su banche e auto, utility in rialzo

    La Borsa Italiana ha aperto in territorio negativo mercoledì, in linea con l’andamento debole dei principali listini europei. Il sentiment di avversione al rischio è tornato dopo il rinnovarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, cancellando il rimbalzo della seduta precedente.

    L’ottimismo di inizio settimana — alimentato da segnali di distensione diplomatica e dalle indiscrezioni su un prossimo incontro tra il presidente americano Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping in Corea del Sud — si è rapidamente dissipato. Un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha infatti dichiarato che Washington «non può impegnarsi in colloqui se allo stesso tempo minaccia Pechino», riaccendendo i timori di uno scontro commerciale. Il tono si è ulteriormente inasprito quando il segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha accusato la Cina di «tentare di danneggiare l’economia globale» in un’intervista al Financial Times.

    Anche i future statunitensi in calo, dopo la chiusura positiva di Wall Street, hanno contribuito al clima di cautela. Intorno alle 10:00, l’indice FTSE MIB segnava un ribasso dell’1,2%, zavorrato da bancari e titoli automobilistici.

    Il comparto bancario è stato particolarmente colpito, con Banco BPM (BIT:BAMI) in calo del 2,8%. Perdite di circa il 2% anche per UniCredit S.p.A. (BIT:UCG), BPER Banca (BIT:BPE), Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP). Oltre alla generale avversione al rischio, a pesare sul settore sono anche le indiscrezioni su una possibile tassa sulle banche che potrebbe rientrare nella prossima legge di bilancio.

    Vendite diffuse anche sul comparto automobilistico europeo dopo il taglio delle previsioni da parte di Michelin (EU:ML), che ha segnalato un peggioramento delle condizioni in Nord America. Il titolo del produttore francese ha perso oltre il 9%. A Milano, Pirelli & C. S.p.A. (BIT:PIRC) ha limitato le perdite al 2,4%, mentre Stellantis N.V. (BIT:STLAM) è scesa del 3% finendo in fondo al Ftse Mib, dopo che Moody’s Investors Service ha confermato il rating Baa2 ma ha rivisto l’outlook a “negativo”.

    In controtendenza le utility, che hanno retto meglio grazie al loro carattere difensivo. Tra i ribassi, Buzzi S.p.A. (BIT:BZU) ha ceduto il 2,7% dopo che UBS Group AG ha abbassato la raccomandazione da “buy” a “neutral”.

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  • Banco BPM al centro delle speculazioni su una possibile fusione con Crédit Agricole Italia

    Banco BPM al centro delle speculazioni su una possibile fusione con Crédit Agricole Italia

    Banco BPM (BIT:BAMI) è tornata al centro delle voci di mercato, con un crescente interesse da parte francese che sembra intenzionato ad andare avanti con i propri piani.

    Le ultime indiscrezioni parlano di una possibile fusione tra Crédit Agricole Italia — controllata da Crédit Agricole (EU:ACA) — e Banco BPM, che darebbe vita a una banca sotto controllo francese. Secondo le fonti, sarebbe già stato coinvolto un consulente nella fase esplorativa, anche se resta incerto quale ruolo potrebbero avere soggetti come Agos Ducato S.p.A. e Anima Holding all’interno dell’operazione.

    In attesa di una posizione ufficiale da parte del governo italiano, Banco BPM ha già smentito le voci circolate su fusioni o acquisizioni. «Leggo molti articoli privi di fondamento sui giornali», ha dichiarato il presidente Massimo Tononi a margine di una conferenza organizzata dal Centro Studi Guido Rossi a Pavia. Ha aggiunto: «stiamo proseguendo la nostra normale attività e siamo soddisfatti dei risultati» e che «Banco BPM ha tutte le opportunità per crescere, anche inorganicamente, ma nulla di quanto menzionato o ipotizzato sui media corrisponde alla realtà».

    Sul mercato, il titolo Banco BPM ha registrato un calo del 2,80% a 12,31 euro nella prima mezz’ora di contrattazioni su Borsa Italiana, in controtendenza rispetto all’indice FTSE MIB, sceso dell’1,20% nello stesso periodo.

    Dietro le quinte, secondo indiscrezioni, proseguono i colloqui tra Banco BPM e la parte francese per una possibile acquisizione di Crédit Agricole Italia. Secondo quanto riportato da Milano Finanza, i negoziati si concentrano sulla struttura dell’operazione, con una cifra stimata tra 5 e 6 miliardi di euro per un valore degli attivi complessivo di circa 8 miliardi.

    Banco BPM starebbe valutando una combinazione di strumenti per il pagamento: liquidità, azioni proprie e partecipazioni in società partner, anche se non è stato ancora definito un accordo finale. Una questione particolarmente delicata riguarda Anima, che detiene un’ingente quantità di titoli di Stato italiani e la cui possibile acquisizione da parte francese potrebbe preoccupare il governo italiano.

    Una possibile soluzione potrebbe arrivare con la revisione del Testo Unico della Finanza (TUF) attualmente in preparazione. Alzando la soglia per l’obbligo di OPA, BPM potrebbe pagare parte dell’operazione con proprie azioni, consentendo così a Crédit Agricole di incrementare la propria partecipazione dal 20% al 30%. Le autorità potrebbero inoltre prendere in considerazione l’ipotesi di un’esenzione dall’OPA qualora la soglia del 30% venisse superata tramite un aumento di capitale legato al trasferimento delle attività italiane di Banque Verte.

    Nel frattempo, Mediobanca ha confermato la raccomandazione “neutrale” su Banco BPM, alzando il prezzo obiettivo da 11,80 a 14 euro. Gli analisti della banca attribuiscono una probabilità del 30% a uno scenario stand-alone per Banco BPM, del 50% a un’operazione con Crédit Agricole Italia e del 20% ad altre opzioni di M&A.

    Negli ultimi tempi, la banca è stata anche al centro di speculazioni su possibili fusioni che coinvolgerebbero Banca Monte dei Paschi di Siena, definita dagli esperti «l’opportunità più evidente» insieme allo scenario Crédit Agricole.

    «Riteniamo che questi sviluppi difficilmente rilanceranno un’offerta da parte di UniCredit, ma piuttosto galvanizzeranno le ambizioni di Crédit Agricole su Banco BPM, poiché la banca francese potrebbe gradualmente passare dalla sua attuale quota di blocco in Banco BPM a una partecipazione più influente, mentre la legge Capitali rafforza i diritti di Crédit Agricole come principale azionista», scrivono gli analisti.

    Con il rinnovo del consiglio di amministrazione di Banco BPM previsto per la prossima primavera, gli osservatori ritengono che la banca potrebbe accelerare le proprie decisioni strategiche per garantirsi un futuro stabile.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street si prepara a rimbalzare grazie agli acquisti a sconto

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street si prepara a rimbalzare grazie agli acquisti a sconto

    I futures statunitensi puntano a un forte rimbalzo lunedì mattina, segnalando una possibile ripresa dopo le pesanti perdite registrate venerdì.

    Gli investitori sembrano pronti a tornare sul mercato per acquistare azioni a prezzi più bassi dopo la brusca ondata di vendite della scorsa settimana. L’ultima seduta ha visto i principali indici toccare i minimi di un mese, a causa dell’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il presidente Donald Trump ha minacciato un “massive increase” delle tariffe sulle importazioni cinesi in risposta all’espansione dei controlli all’export di terre rare da parte di Pechino.

    Tuttavia, nel weekend Trump ha adottato un tono più conciliante, contribuendo ad attenuare parte dei timori che avevano agitato i mercati.

    “Don’t worry about China, it will all be fine!” ha dichiarato Trump su Truth Social. “Highly respected President Xi just had a bad moment. He doesn’t want Depression for his country, and neither do I. The U.S.A. wants to help China, not hurt it!”

    Nonostante i futures positivi, i volumi potrebbero essere inferiori alla norma a causa della festività del Columbus Day, che potrebbe tenere alcuni investitori lontani dalle loro scrivanie.

    Anche un calendario economico scarno potrebbe contribuire a un’attività contenuta. Lo shutdown del governo ha rinviato diverse importanti pubblicazioni di dati. Bureau of Labor Statistics ha confermato che il report sull’indice dei prezzi al consumo, inizialmente previsto per mercoledì, sarà pubblicato venerdì 24 ottobre. L’agenzia ha sottolineato che tali dati sono fondamentali affinché la Social Security Administration possa rispettare le scadenze legali per i pagamenti dei benefici.

    Con pochi dati macroeconomici all’orizzonte, la stagione degli utili sarà probabilmente il principale driver del sentiment di mercato. Grandi istituzioni finanziarie — Citigroup (NYSE:C), JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Wells Fargo (NYSE:WFC), Bank of America (NYSE:BAC) e Morgan Stanley (NYSE:MS) — pubblicheranno i risultati trimestrali nel corso della settimana.

    Venerdì, il Nasdaq Composite è crollato di 820,20 punti (-3,7%) a 22.204,43, l’S&P 500 ha perso 182,60 punti (-2,7%) a 6.552,51, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso di 878,82 punti (-1,9%) a 45.479,60.

    Tutti e tre i principali indici hanno registrato forti perdite settimanali: il Dow -2,7%, l’S&P 500 -2,4% e il Nasdaq -2,5%.

    I commenti precedenti di Trump, che ha accusato la Cina di “becoming very hostile” e ha minacciato un “massive increase” dei dazi, hanno aggravato i timori di un’escalation commerciale. Ha inoltre annunciato che non parteciperà all’incontro con Xi Jinping durante il Asia-Pacific Economic Cooperation in Corea del Sud, affermando “now there seems to be no reason to do so.”

    Molti investitori hanno approfittato della debolezza iniziale per prendere profitto dopo il recente rally, spinti da crescenti preoccupazioni sulle valutazioni.

    I dati preliminari della University of Michigan hanno mostrato che la fiducia dei consumatori è scesa leggermente a 55,0 in ottobre da 55,1 di settembre. Le aspettative di inflazione a un anno sono scese al 4,6% dal 4,7%, mentre quelle a lungo termine sono rimaste ferme al 3,7%.

    Le minacce commerciali di Trump hanno colpito duramente i titoli dei semiconduttori e dell’hardware: l’Philadelphia Semiconductor Index è sceso del 6,3% e l’NYSE Arca Computer Hardware Index del 5,8%.

    Anche i servizi petroliferi sono crollati insieme ai prezzi del greggio, con l’Philadelphia Oil Service Index in calo del 5,4% ai minimi di quasi due mesi. Le perdite si sono estese a diversi settori, tra cui acciaio, networking, banche e trasporti.

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  • DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei in rialzo mentre Trump adotta un tono più morbido sulla Cina

    DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei in rialzo mentre Trump adotta un tono più morbido sulla Cina

    Le borse europee hanno chiuso per lo più in territorio positivo lunedì, spinte da commenti concilianti del presidente statunitense Donald Trump sulle relazioni commerciali con Pechino, affermando che tutto andrà “bene” e che Washington non intende “ferire” la Cina.

    L’attenzione degli investitori si è concentrata anche sulla Francia, dove il Primo Ministro Sébastien Lecornu, rieletto venerdì scorso, ha presentato il suo nuovo governo in un momento di forti preoccupazioni di bilancio che stanno spaventando imprese e mercati.

    Sul fronte macroeconomico, i dati di Destatis hanno mostrato che l’inflazione all’ingrosso in Germania è accelerata a settembre. I prezzi all’ingrosso sono saliti dell’1,2% su base annua, rispetto allo 0,7% di agosto e allo 0,5% di luglio.

    Gli indici azionari europei hanno mostrato un andamento misto ma tendenzialmente positivo: il DAX tedesco e il CAC 40 francese sono saliti dello 0,2%, mentre il FTSE 100 britannico ha registrato un calo dello 0,1%.

    Sul fronte societario, le azioni di PSI Software (TG:PSAN) sono balzate dopo che Warburg Pincus ha annunciato un’offerta pubblica volontaria di acquisto del valore superiore a 700 milioni di euro.

    Sidetrade (EU:ALBFR) ha registrato un forte rialzo dopo aver firmato un accordo vincolante per acquisire il 100% di EzyCollect.

    Exosens (EU:EXENS) è salita dopo che Theon International Plc (EU:THEON) ha annunciato l’intenzione di acquistare una quota del 9,8% nella società per 268,7 milioni di euro.

    Skanska (USOTC:SKBSY) ha guadagnato terreno grazie a un contratto da 175 milioni di dollari (circa 1,7 miliardi di corone svedesi) con Ridgeline Development Partners per la costruzione di un complesso residenziale e alberghiero a Nashville, Tennessee.

    Onward Medical (EU:ONWD) è avanzata dopo l’aggiornamento del business relativo al terzo trimestre 2025, mentre Pets at Home (LSE:PETS) è salita dopo il lancio della seconda tranche del programma di buyback da 25 milioni di sterline.

    Al contrario, le azioni di AstraZeneca (LSE:AZN) sono scese dopo che la società farmaceutica è diventata la seconda a raggiungere un accordo con l’amministrazione Trump per ridurre i prezzi dei farmaci in cambio di un allentamento dei dazi.

  • Deutsche Bank: il rally dell’oro potrebbe avvicinarsi a una fase di stallo, ma è improbabile un crollo

    Deutsche Bank: il rally dell’oro potrebbe avvicinarsi a una fase di stallo, ma è improbabile un crollo

    Il forte rialzo dell’oro sembra perdere un po’ di slancio, con indicatori tecnici che suggeriscono che il rally potrebbe essere vicino al suo picco, secondo gli analisti di Deutsche Bank. L’avanzata di settembre-ottobre è ormai arrivata a 29 sedute di contrattazione, un dato ben superiore alla mediana storica di 18-19 giorni.

    Michael Hsueh, analista della banca, ha osservato che questo rally si è distinto per una combinazione insolita di forte direzionalità e bassa volatilità, una dinamica che probabilmente ha favorito gli investitori sistematici e le strategie trend-following. Tuttavia, un recente aumento della volatilità realizzata indica che questo contesto favorevole potrebbe iniziare a svanire.

    Hsueh ha sottolineato che questo non deve essere interpretato come un segnale di una correzione imminente. Ha indicato il periodo giugno-agosto come termine di paragone, quando l’oro si era preso una pausa senza subire una correzione significativa. Ha inoltre evidenziato che i modelli di fair value sono aumentati di 260–290 dollari l’oncia dall’inizio di agosto, offrendo un cuscinetto anche a fronte di un incremento di quasi 700 dollari dei prezzi spot.

    Un aspetto chiave che differenzia questo rally da quello precedente è la forte partecipazione di altri metalli preziosi. L’argento è salito a 51 dollari l’oncia, sostenuto da “tassi di leasing record di venerdì al 20% per l’argento a 3 mesi”, mentre il palladio ha recuperato dopo un lungo periodo di sottoperformance nel 2025. Secondo Hsueh, questo movimento più ampio è coerente con il comportamento storico, suggerendo che il rally esclusivamente dell’oro di inizio anno fosse l’eccezione.

    Sebbene i dati sul posizionamento dei futures non siano attualmente disponibili a causa dello shutdown del governo statunitense, i flussi sugli ETF indicano un rallentamento degli acquisti piuttosto che vendite nette.

    Hsueh ha inoltre menzionato un’operazione di leaseback da parte di Umicore relativa a scorte d’oro vincolate, ma ha invitato alla cautela nell’interpretarla. “Descrivendo la decisione, Umicore ha osservato che i tassi di leasing storicamente stabili significano che i loro costi annuali di leasing ‘saranno più che compensati da minori costi di finanziamento’,” ha affermato.

    Guardando avanti, Hsueh ritiene che il rapporto oro-WTI abbia ancora margine di crescita, prevedendo un movimento verso l’intervallo 72–73. Ciò potrebbe avvenire tramite un aumento dell’oro verso i 4.450 dollari l’oncia o con un calo del petrolio greggio verso l’obiettivo di 55 dollari al barile per il 2026 stimato dalla banca.

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  • I prezzi dell’argento raggiungono nuovi record mentre il rally dell’oro e la scarsità di offerta alimentano la corsa agli acquisti

    I prezzi dell’argento raggiungono nuovi record mentre il rally dell’oro e la scarsità di offerta alimentano la corsa agli acquisti

    I prezzi dell’argento sono saliti a nuovi massimi lunedì, con un aumento del 5% nelle prime ore di contrattazione, poiché gli investitori si sono riversati sui metalli preziosi in scia a un forte rally dell’oro e a crescenti tensioni sul fronte dell’offerta fisica.

    A New York, i future sull’argento hanno raggiunto i 49,63 dollari l’oncia, mentre l’oro spot è balzato del 2,7% a 51,66 dollari, segnalando una domanda elevata per asset rifugio in un contesto macroeconomico incerto.

    Gli analisti di Goldman Sachs hanno affermato che l’argento continua a beneficiare degli stessi flussi d’investimento che sostengono l’oro mentre la Federal Reserve taglia i tassi di interesse. “Tuttavia, nel breve termine, vediamo una maggiore volatilità e un rischio al ribasso rispetto all’oro, riflettendo il mercato dell’argento più piccolo e meno liquido,” hanno osservato.

    I tassi di leasing dell’argento — un indicatore chiave del costo per prendere in prestito il metallo fisico — sono aumentati di oltre il 35%, secondo gli operatori, mentre gli acquirenti hanno pagato premi record per assicurarsi consegne immediate. L’impennata riflette la ridotta disponibilità di scorte nei caveau londinesi, spinta dalla crescente domanda speculativa.

    Nel frattempo, i future sul platino sono aumentati del 3,3% a 1.676,90 dollari l’oncia, aggiungendo ulteriore slancio al rally dei metalli preziosi.

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  • Il G20 lancia l’allarme sui mercati fragili in mezzo all’impennata dei prezzi degli asset

    Il G20 lancia l’allarme sui mercati fragili in mezzo all’impennata dei prezzi degli asset

    Il Financial Stability Board (FSB) ha avvertito che il recente rally dei mercati azionari e dei prezzi degli asset a livello globale potrebbe rendere i mercati finanziari più vulnerabili a una brusca correzione, in un contesto caratterizzato da crescenti incertezze economiche e geopolitiche.

    In una lettera datata 8 ottobre ai ministri delle Finanze del G20, il presidente del FSB Andrew Bailey ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale per salvaguardare la stabilità finanziaria e sostenere la crescita economica di lungo periodo.

    «Mentre nella maggior parte delle giurisdizioni si è registrata una ripresa dei mercati finanziari negli ultimi mesi, le valutazioni potrebbero ora essere in contrasto con l’incerto contesto economico e geopolitico, lasciando i mercati vulnerabili a un aggiustamento disordinato», si legge nella lettera.

    L’avvertimento arriva poco dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato di imporre «massicci» nuovi dazi contro la Cina in risposta alla decisione di Pechino di inasprire le regole sull’export di terre rare. La notizia ha scatenato il calo più marcato a Wall Street negli ultimi sei mesi, evidenziando la sensibilità dei mercati agli sviluppi geopolitici.

    Bailey ha inoltre segnalato l’aumento del debito sovrano e le persistenti debolezze del sistema finanziario, sottolineando che questi fattori aumentano il rischio di instabilità.

    «La necessità di standard globali e di cooperazione rimane quindi estremamente chiara», afferma la lettera.

    Ha aggiunto che l’FSB, che riunisce banche centrali e autorità di vigilanza dei principali Paesi del G20, «modificherà» la sua strategia, passando dallo sviluppo di nuove politiche alla piena attuazione delle riforme globali concordate.

    «L’efficacia di queste misure dipende dalla loro attuazione tempestiva, coerente e completa in tutte le giurisdizioni», ha dichiarato Bailey.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures statunitensi salgono mentre Trump adotta toni più concilianti verso la Cina — I fattori che muovono i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures statunitensi salgono mentre Trump adotta toni più concilianti verso la Cina — I fattori che muovono i mercati

    I futures di Wall Street sono partiti in rialzo lunedì dopo che il presidente Donald Trump ha attenuato i toni nei confronti di Pechino nel fine settimana, allentando i timori di un’escalation della guerra commerciale. Sebbene avesse minacciato nuovi dazi elevati, Trump ha sottolineato di non voler “danneggiare” la Cina. I dati positivi sulle esportazioni cinesi hanno ulteriormente sostenuto il sentiment, mentre la ricerca di asset rifugio ha spinto l’oro a nuovi massimi e il petrolio è rimbalzato dai minimi plurimensili.

    I futures salgono grazie all’allentamento dei timori commerciali

    I futures azionari statunitensi hanno aperto la settimana con slancio, reagendo al cambiamento di tono di Trump dopo il crollo dei mercati di venerdì.

    Alle 03:19 ET, i futures sul Dow Jones erano in rialzo di 468 punti (+1,0%), quelli sull’S&P 500 guadagnavano 96 punti (+1,5%) e i futures sul Nasdaq 100 avanzavano di 472 punti (+1,9%).

    Il crollo di venerdì è arrivato dopo i post di Trump sui social media, che hanno riacceso i timori di una guerra commerciale su larga scala. In seguito all’espansione delle restrizioni all’export di terre rare da parte della Cina, Trump aveva minacciato di imporre dazi del 100% sulle importazioni cinesi e nuove restrizioni all’esportazione su “qualsiasi e tutto il software critico” entro il 1° novembre. Aveva inoltre lasciato intendere che non ci fosse più motivo di incontrare Xi Jinping al prossimo Asia-Pacific Economic Cooperation in Corea del Sud, anche se l’incontro non è stato ufficialmente cancellato.

    Queste dichiarazioni hanno riacceso i timori di un conflitto commerciale che si era temporaneamente placato dopo i negoziati precedenti.

    Trump: gli Stati Uniti non vogliono “danneggiare” la Cina

    Nel fine settimana, Trump ha ammorbidito la sua posizione, dichiarando che Washington non intende “danneggiare” la Cina.

    Pechino ha difeso le sue restrizioni all’export di terre rare definendole una risposta all’“aggressione” statunitense, ma non ha introdotto nuovi dazi.

    «Questa ultima disputa potrebbe comunque risolversi se prevarrà la ragione», hanno scritto gli analisti di Capital Economics, aggiungendo che l’incontro tra Trump e Xi potrebbe rappresentare «una via d’uscita». Hanno però avvertito che «entrambe le parti potrebbero irrigidirsi, aspettandosi che l’avversario ceda per primo», sottolineando che, sebbene la Cina abbia mostrato resilienza, una frattura più profonda potrebbe avere conseguenze economiche significative.

    Gli Stati Uniti hanno cercato di organizzare una telefonata con Pechino dopo l’annuncio cinese, ma la conversazione è stata rinviata. Le autorità cinesi hanno inoltre accusato Washington di “doppio standard” per le blacklist commerciali e le nuove tariffe portuali.

    Esportazioni cinesi migliori delle attese

    Le esportazioni cinesi hanno superato le aspettative a settembre, anche se il riaccendersi delle tensioni commerciali con Washington mette in ombra le prospettive economiche.

    Le esportazioni della seconda economia mondiale sono aumentate dell’8,3% su base annua, superando le stime del 6% e accelerando rispetto al +4,4% di agosto.

    «Questa resilienza dimostra che la Cina ha rafforzato il commercio con il resto del mondo in risposta al protezionismo statunitense», hanno scritto gli analisti di ING Group.

    Pechino ha diversificato i mercati di esportazione per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, sostenendo così l’obiettivo di crescita annua del 5%. Tuttavia, la minaccia di dazi a tre cifre da parte di Trump potrebbe mettere sotto pressione questa strategia.

    Oro ai nuovi massimi storici

    I prezzi dell’oro hanno raggiunto nuovi record lunedì, poiché le rinnovate tensioni commerciali e geopolitiche hanno spinto gli investitori verso asset rifugio.

    L’oro spot è salito dell’1,3% a 4.070,29 dollari l’oncia alle 02:53 ET (05:53 GMT), dopo aver toccato un nuovo record di 4.078,05 dollari. I futures sull’oro USA sono aumentati dell’1,6% a 4.089,45 dollari l’oncia.

    Anche l’argento ha toccato un massimo storico. Il rally è iniziato venerdì dopo le minacce tariffarie di Trump, che hanno spinto gli investitori a cercare protezione nei metalli preziosi. Nonostante i toni più concilianti, permane cautela tra gli operatori.

    Il petrolio rimbalza dai minimi di cinque mesi

    I prezzi del petrolio sono rimbalzati lunedì dopo essere scesi ai minimi da cinque mesi nella sessione precedente, grazie alle speranze di un allentamento delle tensioni commerciali.

    I futures sul Brent sono saliti dell’1,6% a 63,72 dollari al barile alle 03:47 ET, mentre il WTI è aumentato dell’1,6% a 59,83 dollari. Entrambi i benchmark avevano chiuso venerdì ai livelli più bassi dal 7 maggio.

    Gli analisti hanno segnalato anche un miglioramento del sentiment geopolitico in Medio Oriente. Nel fine settimana, Hamas ha rilasciato il primo gruppo di ostaggi israeliani nell’ambito di un accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti, riducendo i timori legati all’offerta di greggio nella regione.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.