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  • I prezzi del petrolio scendono a causa delle tensioni commerciali e di alcuni progressi tra Russia e Ucraina

    I prezzi del petrolio scendono a causa delle tensioni commerciali e di alcuni progressi tra Russia e Ucraina

    I prezzi del petrolio sono diminuiti nel commercio asiatico di martedì, a causa della persistente incertezza sui dazi commerciali statunitensi che ha offuscato le prospettive economiche e alimentato timori continui di un rallentamento della domanda.

    Ulteriori pressioni sul petrolio sono arrivate dall’annuncio inaspettato da parte della Russia di un cessate il fuoco di tre giorni con l’Ucraina, che potrebbe aprire la strada a un accordo più ampio.

    I future sul Brent con consegna a giugno sono scesi dello 0,4% a 65,63 dollari al barile, mentre i future sul greggio West Texas Intermediate (WTI) sono diminuiti dello 0,3% a 61,64 dollari al barile alle 21:43 ET (01:43 GMT).

    I mercati petroliferi sono inoltre rimasti nervosi in vista della riunione dell’OPEC+ della prossima settimana, in cui si prevede ampiamente un aumento della produzione per il secondo mese consecutivo.

    Incertezza sui dazi e guerra commerciale USA-Cina pesano sulla domanda

    Il petrolio ha subito forti perdite finora nel 2025, crollando recentemente ai minimi da oltre quattro anni a causa del timore che le crescenti tensioni commerciali globali riducano la domanda.

    La dura guerra commerciale tra i due principali consumatori di petrolio, Stati Uniti e Cina, non mostra segni di allentamento, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra prepararsi a introdurre dazi ancora più ampi.

    I mercati petroliferi hanno tratto poco sollievo da un articolo del Wall Street Journal secondo cui Trump intenderebbe attenuare l’impatto dei pesanti dazi sull’automotive.

    I timori legati a una domanda in calo, in un contesto di crescente instabilità economica, hanno pesato fortemente sui prezzi del petrolio negli ultimi mesi. Anche gli appelli di Trump ad aumentare la produzione energetica statunitense e a ridurre i prezzi hanno destabilizzato i mercati del greggio.

    La Russia annuncia un cessate il fuoco a sorpresa di 3 giorni con l’Ucraina

    Ulteriori pressioni sono arrivate dall’annuncio a sorpresa della Russia di un cessate il fuoco di tre giorni con l’Ucraina all’inizio di maggio. Il cessate il fuoco si terrà tra l’8 e il 10 maggio, in occasione delle celebrazioni per l’80º anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista.

    Il cessate il fuoco ha alimentato alcune speranze sul fatto che la Russia possa ancora essere aperta alla pace, mentre i negoziati in corso, mediati dagli Stati Uniti, sembrano essere in fase di stallo.

    L’Ucraina ha chiesto un cessate il fuoco più lungo, di 30 giorni, mentre Washington ha espresso il desiderio di una tregua permanente tra i due Paesi.

    Un allentamento delle tensioni tra Russia e Ucraina potrebbe infine portare a una riduzione delle severe sanzioni statunitensi sull’industria petrolifera russa, aumentando l’offerta globale e esercitando ulteriori pressioni sui prezzi.

  • Le azioni Porsche scendono a causa del taglio delle previsioni di vendite e profitti legato ai dazi

    Le azioni Porsche scendono a causa del taglio delle previsioni di vendite e profitti legato ai dazi

    Porsche (BIT:1PORS) ha rivisto al ribasso le sue previsioni annuali di vendite e redditività martedì, citando l’impatto atteso dai dazi all’importazione degli Stati Uniti e un cambiamento nella strategia di produzione delle batterie.

    Le azioni del costruttore automobilistico sono crollate di oltre il 5% alla Borsa di Francoforte alle 08:25 GMT.

    Porsche è particolarmente esposta ai nuovi dazi imposti dal presidente Donald Trump, poiché non possiede stabilimenti produttivi negli Stati Uniti. Le tariffe si aggiungono alle pressioni già esistenti in Cina, dove la domanda è debole, la concorrenza locale è in aumento e si registra un rallentamento più ampio nell’adozione dei veicoli elettrici.

    L’azienda ha dichiarato di aspettarsi un impatto dei dazi statunitensi sulle sue attività nei mesi di aprile e maggio, pur sottolineando che fornire una stima per l’intero anno resta difficile a causa dell’attuale incertezza.

    Porsche prevede ora un fatturato annuale compreso tra 37 e 38 miliardi di euro (42,26–43,41 miliardi di dollari), in calo rispetto alla precedente stima di 39–40 miliardi di euro.

    Ha inoltre abbassato la previsione di margine operativo (return on sales) a un intervallo tra il 6,5% e l’8,5%, rispetto al target precedente del 10%–12%. Si tratta del secondo profit warning per Porsche da febbraio.

    Porsche ha specificato che le nuove previsioni includono l’impatto stimato dei dazi per aprile e maggio, ma non tengono conto di eventuali ulteriori effetti.

    Finora, il produttore tedesco non ha aumentato i prezzi delle auto vendute negli Stati Uniti dopo l’introduzione dei dazi, ma “questo potrebbe cambiare in futuro”, secondo gli analisti di Morgan Stanley.

    “Senza margini più elevati o una crescita superiore rispetto ai concorrenti premium, riteniamo che i multipli di valutazione di Porsche siano ancora troppo alti, mantenendo il nostro rating Underweight,” hanno osservato gli analisti.

    Separatamente, Porsche ha annunciato che non porterà più avanti i piani di espansione della produzione di batterie tramite la sua unità Cellforce Group, a causa della crescita più lenta del previsto del mercato dei veicoli elettrici. Questa decisione comporterà oneri straordinari compresi tra 800 milioni e 1,3 miliardi di euro nel corso dell’anno.

    La società ha anche dichiarato di aver rivisto la gestione della supply chain a livello globale, con un focus particolare sulla Cina, dove continua a fronteggiare una domanda debole e una concorrenza crescente da parte dei marchi locali.

    Per il primo trimestre, Porsche ha registrato un calo del 41% dell’utile operativo, attestatosi a 760 milioni di euro. Il margine operativo è sceso all’8,6% rispetto al 14,2% dell’anno precedente, mentre i ricavi sono diminuiti dell’1,7% a 8,86 miliardi di euro.

    Gli analisti avevano previsto un utile operativo di 780,9 milioni di euro su ricavi per 8,84 miliardi di euro, secondo i dati di consensus di Visible Alpha.

  • I consumatori dell’area euro aumentano le aspettative di inflazione per i prossimi anni – sondaggio

    I consumatori dell’area euro aumentano le aspettative di inflazione per i prossimi anni – sondaggio

    A marzo, prima che gli Stati Uniti imponessero dazi alla maggior parte dei Paesi dando il via a una guerra commerciale globale, i consumatori dell’area euro avevano aumentato le loro aspettative di inflazione per i prossimi anni, secondo un sondaggio della Banca Centrale Europea (BCE).

    Il sondaggio, che ha coinvolto 19.000 consumatori in 11 Paesi dell’eurozona, ha mostrato che l’inflazione attesa nei 12 mesi successivi era pari al 2,9%, in aumento rispetto al 2,6% del mese precedente. Le aspettative a tre anni sono salite al 2,5% dal 2,4%.

    Tuttavia, questi dati sono stati raccolti prima dei dazi statunitensi, che hanno modificato radicalmente le prospettive economiche globali. Da allora, l’euro si è rafforzato, i prezzi dell’energia sono calati e la crescita economica appare destinata a indebolirsi — tutti fattori che probabilmente ridurranno l’aumento dei prezzi. La situazione è ulteriormente complicata dalla Cina, che potrebbe inondare l’Europa di beni a basso costo a causa della minore accessibilità al mercato statunitense, spingendo potenzialmente l’inflazione ancora più in basso.

    Alla luce di questi cambiamenti, la BCE ha nuovamente tagliato i tassi di interesse ad aprile, citando una crescita debole. Alcuni responsabili politici temono persino che la BCE possa nuovamente fallire nel raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%.

    Martedì, il membro del comitato esecutivo della BCE Piero Cipollone ha espresso preoccupazioni circa il potenziale impatto recessivo di una guerra commerciale globale sull’area euro. Cipollone ha sottolineato che sia la crescita economica che l’inflazione potrebbero risentirne negativamente, portando a un’economia globale più frammentata, ostacolando i flussi di capitale e potenzialmente minando lo status del dollaro USA come valuta rifugio.

    Le osservazioni di Cipollone hanno evidenziato la possibilità di un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE a giugno. Ha affermato che l’aumento recente dell’incertezza sulle politiche commerciali potrebbe ridurre gli investimenti delle imprese dell’area euro dell’1,1% nel primo anno e la crescita del PIL reale di circa 0,2 punti percentuali nel biennio 2025-2026. Ha inoltre osservato che l’incremento della volatilità nei mercati finanziari potrebbe causare una riduzione della crescita del PIL di circa 0,2 punti percentuali nel 2025.

    L’impatto sull’inflazione, sebbene meno definito, potrebbe comunque risultare disinflazionistico per l’area euro nel breve e medio termine, ha aggiunto Cipollone.

  • Le borse europee salgono leggermente; focus su utili trimestrali e incertezze commerciali

    Le borse europee salgono leggermente; focus su utili trimestrali e incertezze commerciali

    Gli indici azionari europei hanno registrato un lieve rialzo martedì, mentre gli investitori assimilavano una valanga di risultati trimestrali in un contesto di persistente incertezza commerciale.

    Alle 09:05 (ora italiana), l’indice DAX in Germania è salito dello 0,5%, il CAC 40 in Francia ha guadagnato lo 0,1% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha registrato un aumento dello 0,1%.

    Utili trimestrali societari

    L’indice paneuropeo Stoxx 600 ha chiuso in rialzo per cinque sedute consecutive, tornando a un guadagno da inizio anno nonostante le forti vendite registrate a marzo e all’inizio di aprile.

    La nuova stagione degli utili trimestrali è ora entrata nel vivo e questi risultati potrebbero determinare l’umore dei mercati, con le aziende che devono fare i conti con il nuovo contesto imposto dai dazi dell’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump.

    HSBC (LSE:HSBA) ha annunciato che la propria partecipazione in Bank of Communications scenderà al 16% circa dal 19,03%, con il colosso bancario che registrerà una perdita fino a 1,6 miliardi di dollari a seguito dell’aumento di capitale della banca cinese tramite collocamento privato di azioni.

    Deutsche Bank (TG:DBK) ha registrato un aumento del 39% dell’utile del primo trimestre grazie al forte incremento dei ricavi della divisione di investment banking globale, in particolare nel trading di obbligazioni e valute durante mercati volatili.

    BP (NYSE:BP) ha riportato un utile rettificato da sostituzione di costi, parametro utilizzato dal colosso petrolifero per definire il proprio utile netto, pari a 1,38 miliardi di dollari nel primo trimestre, in calo del 49% a causa di un recente riassetto strategico e del crollo dei prezzi del greggio.

    Il birrificio danese Carlsberg (TG:CBGB) ha riportato vendite del primo trimestre leggermente inferiori alle attese e ha confermato la guidance per l’intero anno.

    Adidas (BIT:1ADS) ha confermato le sue previsioni per il 2025, ma il produttore tedesco di articoli sportivi ha avvertito che i dazi più elevati previsti sulle importazioni negli Stati Uniti porteranno a un aumento dei costi di tutti i suoi prodotti destinati a quel mercato.

    Lufthansa (BIT:1LHA) ha confermato le previsioni sul risultato operativo per il 2025, ma la compagnia aerea tedesca ha dichiarato di monitorare da vicino il possibile impatto delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

    Dazi auto alleggeriti – WSJ

    L’introduzione dei dazi ha scosso i mercati globali questo mese, minacciando la crescita, la produttività e il dinamismo degli Stati Uniti, ma il sentiment è recentemente migliorato dopo che il presidente Trump ha attenuato alcune di queste misure.

    Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Trump dovrebbe alleggerire l’impatto dei dazi sul settore automobilistico evitando che questi si sommino ad altri già in vigore, riducendo anche parte delle tariffe su componenti esteri.

    La mossa significa che i produttori automobilistici statunitensi colpiti dai dazi sull’auto non saranno soggetti anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio, e la misura sarà retroattiva.

    Migliora la fiducia dei consumatori tedeschi

    La fiducia dei consumatori tedeschi è ulteriormente migliorata in vista di maggio, secondo i dati pubblicati martedì mattina, con l’ultimo indice GfK che si è attestato a -20,6 punti, in rialzo rispetto ai -24,3 punti (rivisti) del mese precedente.

    Nel corso della giornata sono attesi anche i dati sulla fiducia nell’eurozona, mentre negli Stati Uniti gli investitori seguiranno da vicino i dati sulle offerte di lavoro per il mese di marzo.

  • Pirelli, il consiglio di amministrazione ribadisce: i cinesi di Sinochem non controllano più la società

    Pirelli, il consiglio di amministrazione ribadisce: i cinesi di Sinochem non controllano più la società

    Pirelli (BIT:PIRC) non è più controllata dai cinesi. Questo è il significato della dichiarazione diffusa ieri sera dal gruppo produttore di pneumatici, una mossa che potrebbe facilitare l’espansione del gruppo negli Stati Uniti.

    Il governo italiano era intervenuto nel 2023 per limitare l’influenza della Sinochem, controllata da Pechino, su Pirelli e per tutelare l’autonomia della sua gestione, applicando la cosiddetta normativa del “golden power” per le società considerate di rilevanza strategica.

    La decisione dell’esecutivo ha portato il consiglio di amministrazione di Pirelli a ribadire ieri che il partner cinese non ha più il controllo del gruppo.

    Entrando nel dettaglio, il consiglio di amministrazione ha respinto la dichiarazione di Marco Polo International Italy (Mpi), la holding d’investimento che raggruppa gli azionisti cinesi guidati da Sinochem, confermando la “correttezza” delle analisi condotte dal management e quindi verificando la perdita del controllo da parte dell’azionista cinese.

    Il consiglio ha definito questa decisione “un primo passo, ma non risolutivo, nel percorso di necessario adeguamento della governance societaria ai vincoli normativi degli Stati Uniti”, con riferimento alle misure imposte dall’amministrazione Trump sulla tecnologia cinese nel settore automotive importata nel Paese, misure che potrebbero danneggiare anche Pirelli, considerando che gli USA rappresentano “un mercato chiave nel segmento High Value e nello sviluppo e diffusione della tecnologia Cyber Tyre”.

    La questione, ricorda la nota, era stata sollevata dai cinesi a seguito dell’emanazione del Decreto Golden Power, esprimendo “profondo disappunto e ferma opposizione” alle informazioni approvate a maggioranza dal consiglio di amministrazione, secondo cui il controllo della società era decaduto.

    Nel comunicato, Pirelli ricorda che, anche a seguito di una disposizione Consob, il consiglio “è stato chiamato a effettuare una valutazione sulla permanenza del controllo ai sensi dell’IFRS 10 a seguito dell’adozione del DPCM del 16 giugno 2023 e a darne evidenza nei report finanziari”. La valutazione e le relative conclusioni sono riportate nel dettaglio nella relazione degli amministratori al bilancio, che sarà resa disponibile entro il 30 aprile.

    “Si ricorda inoltre che il consiglio si è espresso sulla proposta avanzata dal management, che nel 2024 ha ottenuto i migliori risultati nel settore Tyre. Il DPCM Golden Power ha definito una rete di misure che, nel loro complesso, tutelano l’autonomia di Pirelli e del suo management. Un management non nominato dall’azionista Sinochem e la cui autonomia e continuità sono a tutela della cultura industriale di Pirelli”, ha concluso la società.

    Il consiglio di amministrazione ha inoltre approvato i risultati 2024 della capogruppo Pirelli, con una decisione presa a maggioranza: 9 consiglieri su 15 hanno votato a favore. Hanno votato contro il presidente Jiao Jian e i consiglieri Chen Aihua, Zhang Haitao, Chen Qian, Fan Xiaohua, mentre Tang Grace si è astenuta.

    I consiglieri che hanno votato contro o si sono astenuti hanno motivato il loro dissenso “unicamente in relazione alla dichiarazione secondo cui il controllo di Sinochem su Pirelli è cessato ai sensi dell’IFRS 10”, spiega la nota.

    I consiglieri cinesi condividono “le motivazioni rilevanti, anche alla luce del fatto che l’accordo parasociale tra Camfin e Cnrc/Mpi Italy è ancora in vigore e che quindi, a loro avviso, Cnrc/Mpi Italy mantiene il controllo su Pirelli ai sensi dell’art. 93 del TUF”.

    A seguito dell’episodio, gli analisti di EQUITA confermano la raccomandazione buy e il target price a 6,5 euro su Pirelli, rispetto ai 5,37 euro di questa mattina (+0,10%).

    “Il consiglio di amministrazione di Pirelli ha stabilito che Sinochem non è più l’azionista di controllo, anche se i suoi rappresentanti nel board sono stati gli unici a votare contro questa decisione in virtù del patto parasociale con Camfin ancora in vigore”, evidenzia la SIM, aggiungendo che comunque ciò “non sarebbe sufficiente a superare i vincoli normativi negli USA, un mercato chiave nel segmento High Value e per lo sviluppo dei Cyber Tyres, ma almeno ha sbloccato una situazione di stallo”.

    “Rimaniamo dell’opinione che, alla luce di questa situazione, Sinochem ridurrà la propria partecipazione, anche se è difficile prevederne tempi e modalità”, ha aggiunto EQUITA.

    I risultati preliminari e non certificati di Pirelli per il 2024 erano già stati comunicati il 26 febbraio, con un utile netto di 302 milioni di euro, in aumento del 24,3% rispetto all’anno precedente.

    Il consiglio proporrà un dividendo (pari a 0,25 euro) in linea con la politica dell’Aggiornamento del Piano Industriale 2024-2025, che per l’esercizio 2024 prevede una distribuzione pari a circa il 50% dell’utile netto consolidato. Il dividendo sarà pagato a partire dal 25 giugno 2025 (data stacco cedola il 23 giugno 2025 e record date il 24 giugno 2025).

    Pirelli conferma inoltre – alla luce delle forti incertezze sui dazi USA – gli obiettivi comunicati al mercato lo scorso 26 febbraio. La società ha già definito un piano per mitigare l’impatto dei dazi statunitensi, qualora le misure attualmente annunciate entrino in vigore, con l’obiettivo di garantire gli obiettivi di EBIT adjusted e generazione di cassa nella parte bassa della guidance, raggiungendo quindi il target di riduzione dell’indebitamento.

    Per quanto riguarda il primo trimestre 2025, EQUITA prevede che i risultati del gruppo “saranno in linea con la guidance 2025, che riteniamo sarà confermata escludendo gli effetti dei dazi”.

  • DAX, CAC, FTSE100, le borse europee salgono grazie all’allentamento delle tensioni sui dazi

    DAX, CAC, FTSE100, le borse europee salgono grazie all’allentamento delle tensioni sui dazi

    Le borse europee – DAX, CAC e FTSE100 – sono salite lunedì grazie all’allentamento delle tensioni sui dazi e all’attesa degli investitori per una settimana intensa di pubblicazioni di utili, con quattro delle società dei “Magnifici Sette” – Amazon, Apple, Meta Platforms e Microsoft – pronte a pubblicare i loro risultati trimestrali.

    Anche colossi come Visa, Coca-Cola, Eli Lilly e Berkshire Hathaway sono attesi alla pubblicazione dei rispettivi dati finanziari.

    A livello europeo, Adidas, AstraZeneca, Novartis, Stellantis, Volkswagen, Airbus, Shell, Standard Chartered, Deutsche Bank, Barclays e Santander sono tra le principali società che comunicheranno i risultati finanziari questa settimana.

    L’indice francese CAC 40 è in rialzo dello 0,9%, il DAX tedesco guadagna lo 0,5% e il FTSE 100 britannico sale dello 0,2%.

    Deliveroo ha registrato un forte rialzo. La società britannica di consegna pasti ha sospeso il suo programma di riacquisto di azioni da 100 milioni di sterline (133,13 milioni di dollari) dopo aver ricevuto una proposta da DoorDash per l’acquisizione di tutte le sue azioni.

    Il produttore di aeromobili Airbus è anch’esso salito dopo aver finalizzato un accordo per acquisire alcuni asset di Spirit AeroSystems.

    Al contrario, Plus500 è scesa. La piattaforma di trading online ha riportato un calo del 5% su base annua dei ricavi nel primo trimestre.

    Anche la tedesca Merck KGaA ha registrato un lieve ribasso dopo aver concluso un accordo per acquistare la società biotecnologica americana SpringWorks Therapeutics per un valore azionario di 3,9 miliardi di dollari.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni USA potrebbero mancare di direzione in attesa di utili chiave e dati economici

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, le azioni USA potrebbero mancare di direzione in attesa di utili chiave e dati economici

    I principali future sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — indicano attualmente un’apertura sostanzialmente piatta per lunedì, con i titoli che probabilmente mostreranno una mancanza di direzione dopo il forte movimento rialzista della scorsa settimana.

    Gli operatori potrebbero essere riluttanti a compiere mosse significative in vista della pubblicazione dei principali risultati aziendali e dei dati economici nei prossimi giorni.

    Quattro delle società del gruppo “Magnifici Sette” — Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) — sono tra le aziende che pubblicheranno i loro risultati trimestrali questa settimana.

    Anche grandi nomi come Coca-Cola (NYSE:KO), Visa (NYSE:V), Eli Lilly (NYSE:LLY), Chevron (NYSE:CVX) ed Exxon Mobil (NYSE:XOM) sono attesi al rilascio dei rispettivi risultati trimestrali.

    Il rapporto mensile sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro sarà probabilmente al centro dell’attenzione più avanti nella settimana, insieme ai dati sull’inflazione dei prezzi al consumo preferiti dalla Federal Reserve.

    Gli operatori terranno anche d’occhio gli sviluppi sul fronte commerciale, con il Segretario al Tesoro Scott Bessent che ha dichiarato domenica a “This Week” di ABC News di ritenere possibile raggiungere un accordo di principio su “17 o 18 importanti accordi commerciali” che l’amministrazione sta attualmente negoziando.

    “Un accordo commerciale può richiedere mesi,” ha detto Bessent, “ma un accordo di principio, insieme al buon comportamento e al rispetto dei parametri dell’accordo da parte dei nostri partner commerciali, può evitare che le tariffe tornino al livello massimo.”

    Nel frattempo, in un’intervista separata a “Squawk Box” di CNBC questa mattina, Bessent ha affermato che spetta alla Cina ridurre l’escalation, “perché vendono a noi cinque volte di più di quanto noi vendiamo a loro.”

    Dopo una prestazione deludente nelle prime ore della sessione, venerdì i mercati azionari hanno registrato una notevole volatilità durante tutta la giornata di contrattazioni. I principali indici hanno mostrato forti oscillazioni prima di chiudere infine in territorio positivo.

    Il Nasdaq e l’S&P 500 hanno chiuso la giornata saldamente in rialzo, registrando la quarta seduta consecutiva positiva. Il Nasdaq è salito di 216,90 punti, pari all’1,3%, attestandosi a 17.382,94, mentre l’S&P 500 è avanzato di 40,44 punti, pari allo 0,7%, a 5.525,21. Il Dow Jones, invece, è salito di 20,10 punti, pari allo 0,1%, chiudendo a 40.113,50.

    Per la settimana, il Nasdaq è balzato del 6,7%, l’S&P 500 è cresciuto del 4,6% e il Dow Jones è aumentato del 2,5%.

    La volatilità di venerdì è stata causata dal continuo monitoraggio degli sviluppi commerciali, con il Presidente Donald Trump che ha smentito le affermazioni cinesi secondo cui i due Paesi non avrebbero tenuto negoziati commerciali.

    “Hanno avuto un incontro questa mattina,” ha detto Trump ai giornalisti giovedì. “Non importa chi sia ‘loro’. Potremmo rivelarlo più avanti, ma hanno avuto incontri questa mattina e stiamo continuando a incontrarci con la Cina.”

    Diversi rapporti, citando aziende statunitensi, hanno anche riferito che la Cina ha esentato alcune importazioni statunitensi dalle sue tariffe del 125%.

    Sul fronte economico, un rapporto dell’Università del Michigan ha mostrato che la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti si è deteriorata leggermente meno di quanto stimato inizialmente nel mese di aprile.

    L’Università del Michigan ha infatti rivisto al rialzo il suo indice di fiducia dei consumatori per aprile a 52,2 da una lettura preliminare di 50,8. Gli economisti si aspettavano che l’indice rimanesse invariato.

    Nonostante la revisione al rialzo, l’indice di fiducia dei consumatori è comunque in netto calo rispetto ai 57,0 di marzo e rappresenta il livello più basso dall’estate 2022, quando toccò 51,5 a luglio.

    Tra i singoli titoli, le azioni di Intel (NASDAQ:INTC) sono crollate del 6,7% dopo che il colosso dei semiconduttori ha riportato risultati del primo trimestre migliori del previsto, ma ha fornito previsioni deludenti per il trimestre corrente.

    Anche le azioni di T-Mobile (NASDAQ:TMUS) sono precipitate dell’11,2% dopo che la compagnia telefonica ha registrato utili e ricavi superiori alle stime, ma un numero di nuove sottoscrizioni “postpaid” inferiore alle aspettative.

    Al contrario, le azioni della capogruppo di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL), sono salite dell’1,7% dopo che la società ha riportato risultati trimestrali superiori alle attese sia nei ricavi che negli utili.

    I titoli del settore networking sono stati tra i migliori della giornata, con l’indice NYSE Arca Networking in crescita del 2,4%.

    Un’importante forza è emersa anche tra i titoli software, come dimostrato dal guadagno dell’1,4% registrato dall’indice Dow Jones U.S. Software.

    Anche i titoli farmaceutici e dei semiconduttori hanno mostrato una notevole forza, mentre i titoli auriferi e quelli delle compagnie aeree hanno subito cali rilevanti.

  • Borsa di Milano, inizio positivo della settimana, nuove operazioni M&A spingono i finanziari, Banca Generali acquisita

    Borsa di Milano, inizio positivo della settimana, nuove operazioni M&A spingono i finanziari, Banca Generali acquisita

    La settimana è iniziata con indici positivi a Piazza Affari, in linea con le borse europee e dopo la chiusura di Tokyo questa mattina.

    La Borsa di Milano è la migliore in Europa, trainata dal nuovo fervore di operazioni M&A, dopo l’annuncio, prima dell’apertura dei mercati, del lancio di un’offerta pubblica di acquisto da parte di Mediobanca (BIT:MB) su tutte le azioni di Banca Generali (BIT:NSCIT2678745), con un corrispettivo in azioni Generali.

    Intorno alle 10:10, l’indice Ftse Mib guadagnava lo 0,60%.

    Focus su Banca Generali, che ha guadagnato l’8%, sebbene il titolo della società di gestione patrimoniale non si sia ancora allineato con il prezzo implicito dell’offerta di 54,17 euro per azione. Mediobanca è stabile, dopo aver annullato il balzo iniziale della sessione, in quella che i trader vedono come una mossa chiaramente difensiva rispetto all’offerta di acquisizione annunciata da Mps (BIT:BMPS), che invece sale di oltre il 3%. Generali è in calo dell’1,85%.

    Tra gli altri titoli bancari, Unicredit (BIT:UCG) è avanzata dell’1,4% e Banco Bpm (BIT:BAMI) dell’1,7%, nel giorno del lancio dell’offerta pubblica di acquisto su tutte le azioni di Banco Bpm, che terminerà il 23 giugno.

    Bene Saipem (BIT:SPM), che guadagna l’1,3% dopo che il gruppo petrolifero ha ricevuto da Eni (BIT:ENI) un contratto nel Regno Unito per il progetto Liverpool Bay Ccs, con un valore stimato di circa 520 milioni di euro in tre anni. “La notizia ha implicazioni positive per il titolo”, sottolinea Equita.

    Interpump (BIT:IP) è scesa del 2,85% dopo che Exane Bnp Paribas (EU:BNP) ha alzato il rating a ‘outperform’ da ‘neutral’, ma ha ridotto il target price a 37 euro da 43.

  • Airbus firma un accordo da 439 milioni di dollari per acquisire gli asset di Spirit AeroSystems in Europa e negli Stati Uniti

    Airbus firma un accordo da 439 milioni di dollari per acquisire gli asset di Spirit AeroSystems in Europa e negli Stati Uniti

    Airbus Group SE (BIT:1AIR) e Spirit AeroSystems (NYSE:SPR) hanno annunciato lunedì di aver firmato un accordo definitivo in base al quale Airbus acquisirà una serie di asset commerciali di Spirit in Europa e negli Stati Uniti.

    Airbus prenderà il controllo di selezionati asset di Spirit negli Stati Uniti, Francia, Marocco e Irlanda del Nord, legati alla produzione di aerei di quest’ultimo. Airbus acquisirà anche la produzione di componenti per le ali dei modelli A320 e A350 in Scozia.

    In cambio, Airbus riceverà da Spirit una compensazione di 439 milioni di dollari, hanno dichiarato le aziende.

    Airbus ha inoltre firmato un memorandum di intesa con Spirit, in base al quale fornirà a Spirit linee di credito senza interessi per un valore di 200 milioni di dollari, che saranno utilizzate dalla compagnia per sostenere Airbus.

    L’accordo di lunedì arriva dopo un anno di trattative tra Airbus, Spirit e Boeing (NYSE:BA) per suddividere gli asset industriali di Spirit, che è una parte cruciale della catena di approvvigionamento per entrambi i produttori di aerei.

    “Con questa operazione, Airbus mira a garantire la stabilità dell’approvvigionamento per i suoi programmi di aerei commerciali attraverso un percorso più sostenibile dal punto di vista operativo e finanziario, per i principali pacchetti di lavoro di Airbus,” ha dichiarato Airbus in una nota.

    L’anno scorso, Boeing aveva annunciato l’intenzione di acquisire Spirit per 4,7 miliardi di dollari in azioni. Spirit era la divisione aerostrutture di Boeing ed è stata separata nel 2005.

    Tuttavia, l’azienda ha dovuto affrontare crescenti sfide negli ultimi anni, molte delle quali legate a problemi di controllo qualità per Boeing.

    Boeing è di gran lunga il più grande cliente di Spirit, rappresentando oltre l’80% del suo libro ordini.

  • Le azioni di Banca Generali salgono dopo l’offerta di acquisizione da 7,2 miliardi di dollari di Mediobanca

    Le azioni di Banca Generali salgono dopo l’offerta di acquisizione da 7,2 miliardi di dollari di Mediobanca

    Mediobanca (BIT:MB) ha annunciato lunedì che presenterà un’offerta completamente in azioni di 6,3 miliardi di euro (7,16 miliardi di dollari) per acquisire Banca Generali (BIT:BGN), un’operazione che potrebbe creare un gigante europeo della gestione patrimoniale.

    Banca Generali è una banca privata controllata dal principale assicuratore del paese, Assicurazioni Generali (BIT:NSCIT2678745).

    Le azioni di Banca Generali sono aumentate di circa l’8% durante le prime contrattazioni, mentre Mediobanca ha guadagnato l’1,6% alle 07:31 GMT.

    Secondo l’accordo, Mediobanca scambierà le azioni che detiene nell’assicuratore Assicurazioni Generali con azioni di Banca Generali, offrendo 1,70 azioni Generali per ogni azione Banca Generali. L’offerta implica un premio dell’11,4% rispetto al prezzo di chiusura di Banca Generali del 25 aprile.

    La nuova entità combinata gestirà 210 miliardi di euro in asset dei clienti e quasi 3.700 consulenti finanziari, posizionandosi come il secondo maggiore gestore patrimoniale in Italia, ha dichiarato l’azienda in una nota.

    Si prevede che l’acquisizione raddoppi i ricavi della gestione patrimoniale di Mediobanca a 2 miliardi di euro e quadruplichi i profitti della divisione a 800 milioni di euro, rendendola il principale business del gruppo, ha affermato la società.

    La transazione è soggetta all’approvazione degli azionisti e delle autorità regolatorie, con il completamento previsto per ottobre 2025.