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  • Le borse europee salgono dopo il rinvio dei dazi del 50% da parte di Trump sull’UE

    Le borse europee salgono dopo il rinvio dei dazi del 50% da parte di Trump sull’UE

    Gli indici azionari europei hanno aperto in rialzo lunedì dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato il giorno precedente di essere disposto a posticipare i dazi del 50% minacciati contro l’Unione Europea la scorsa settimana.

    Alle 07:35 GMT, l’indice DAX in Germania guadagnava l’1,4%, mentre il CAC 40 in Francia era in rialzo di circa l’1%.

    I mercati del Regno Unito e degli Stati Uniti restano chiusi lunedì a causa di festività pubbliche.

    Trump rinvia i dazi del 50% contro l’UE

    Venerdì, Trump aveva annunciato la sua proposta di imporre dazi del 50% sulle importazioni provenienti dall’UE a partire dal 1° giugno, esprimendo frustrazione per i negoziati commerciali in corso.

    In un post sul suo social network, Truth Social, Trump aveva definito l’UE “molto difficile da trattare” e affermato che le trattative “non stavano portando da nessuna parte”.

    Tuttavia, domenica Trump ha mostrato un cambiamento di posizione, dichiarando di aver accettato di rinviare l’entrata in vigore dei dazi fino al 9 luglio, dopo una conversazione con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

    Von der Leyen, in un post su X, ha espresso ottimismo, dichiarando che l’UE è pronta a procedere con i negoziati “rapidamente e con decisione”.

    Prezzi del petrolio in rialzo dopo il rinvio dei dazi UE

    I prezzi del petrolio greggio sono aumentati leggermente lunedì, dopo l’annuncio di Trump sul rinvio dei dazi previsti contro le importazioni dall’UE.

    Tuttavia, i guadagni sono stati contenuti dalle persistenti preoccupazioni per un possibile eccesso di offerta, in seguito a indiscrezioni secondo cui il cartello OPEC+ potrebbe aumentare nuovamente la produzione a luglio.

    Alle 03:28 ET, i futures sul Brent sono saliti dello 0,06% a 64,3 dollari al barile, mentre i futures sul greggio West Texas Intermediate (WTI) sono aumentati dello 0,08% a 61,61 dollari al barile.

    Rialzo dei titoli automobilistici tedeschi dopo il rinvio dei dazi

    I titoli dei produttori automobilistici tedeschi sono saliti lunedì dopo l’annuncio di Trump sul rinvio dei dazi del 50% sulle importazioni UE.

    Le azioni di Mercedes Benz Group AG (TG:MBG) sono salite di oltre l’1,7%, Bayerische Motoren Werke AG (TG:BMW) ha guadagnato più dell’1,3%, mentre Volkswagen AG (TG:VOW3) è cresciuta di circa l’1,7%.

    EVN AG registra forti risultati nel primo semestre

    Le azioni della società austriaca di servizi pubblici e ambientali EVN AG (TG:EVN) sono salite di oltre il 3% lunedì dopo aver riportato buoni risultati per la prima metà dell’anno fiscale 2024/25, sostenuti da un aumento dei consumi energetici e da un portafoglio di attività ben diversificato.

    EVN ha confermato le previsioni per l’intero esercizio, stimando un utile netto di gruppo compreso tra 400 e 440 milioni di euro per l’anno fiscale 2024/25.

    La società ha anche ribadito il proprio impegno a distribuire un dividendo non inferiore a 0,82 euro per azione.

    Citi alza l’obiettivo a breve termine per l’oro

    Citi ha alzato il proprio obiettivo di prezzo a breve termine per l’oro a 3.500 dollari l’oncia, a causa dell’escalation dei dazi e delle crescenti tensioni geopolitiche.

    In una nota diffusa domenica, la banca prevede ora che l’oro si muoverà in un intervallo tra 3.100 e 3.500 dollari, rispetto alla precedente previsione di 3.000–3.300 dollari.

    Tuttavia, Citi rimane cauta sulle prospettive a lungo termine per il metallo prezioso, segnalando potenziali cambiamenti nella crescita economica e nei rischi legati ai mercati azionari in vista delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti e dei possibili tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.

    La banca ha inoltre osservato che le riserve auree delle famiglie sono ai massimi degli ultimi 50 anni, mentre gli obiettivi a breve termine per platino e palladio restano stabili a 1.050 e 900 dollari l’oncia, rispettivamente.

  • La Borsa di Milano rimbalza con l’Europa dopo la nuova svolta degli USA sui dazi

    La Borsa di Milano rimbalza con l’Europa dopo la nuova svolta degli USA sui dazi

    Piazza Affari apre in rialzo dopo l’ennesima marcia indietro di Donald Trump sui dazi contro l’Europa, anche se l’entusiasmo resta contenuto a causa di una certa cautela in un contesto ancora imprevedibile.

    Dopo il crollo dei mercati di venerdì, in seguito all’annuncio del presidente statunitense sull’introduzione di dazi doganali del 50% a partire da giugno sui beni dell’UE, oggi le Borse europee rimbalzano, sostenute dal ritorno alla scadenza del 9 luglio, annunciato ieri dopo una telefonata in cui la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha chiesto più tempo per negoziare.

    Intorno alle 9:30, il Ftse Mib sale dell’1%, appena sotto i massimi toccati a inizio seduta.

    Gli acquisti si concentrano nel settore auto, con Stellantis (BIT:STLAM) e Iveco in rialzo del 2,6%, nel tecnologico, con Stm (BIT:STM) in crescita del 2,7%, e nel comparto bancario.

    L’indice bancario guadagna l’1,1% dopo aver toccato un +2% in apertura. Venerdì, Moody’s ha alzato l’outlook sul debito italiano da stabile a positivo e ha confermato il rating ‘Baa3’, citando le performance delle finanze pubbliche migliori del previsto e il contesto politico stabile.

    Pochi i segni negativi, tra cui Juventus (BIT:JUVE), che perde il 4,7% dopo un iniziale balzo di oltre il 4% in scia alla qualificazione alla prossima Champions League, traguardo mancato invece dalla LAZIO (BIT:SSL), che da inizio seduta perde oltre il 4%.

  • Nvidia lancerà un chipset AI a basso costo per la Cina – Reuters

    Nvidia lancerà un chipset AI a basso costo per la Cina – Reuters

    Nvidia (NASDAQ:NVDA) ha in programma di introdurre in Cina un nuovo chipset per l’intelligenza artificiale (AI) che sarà significativamente meno costoso rispetto al modello H20, recentemente soggetto a restrizioni, secondo quanto riportato da Reuters lunedì.

    L’azienda punta ad avviare la produzione di massa del nuovo chipset già a partire da giugno, aggiunge il rapporto, citando fonti a conoscenza della questione.

    L’unità di elaborazione grafica (GPU) farà parte della più recente generazione di processori AI basati sull’architettura Blackwell di Nvidia.

    Il prezzo previsto per questo nuovo chipset sarà compreso tra 6.500 e 8.000 dollari, ben al di sotto della fascia di prezzo del modello H20, che si aggira tra i 10.000 e i 12.000 dollari, ha aggiunto Reuters.

    Il prezzo ridotto del nuovo chipset è attribuito a specifiche tecniche meno potenti e a requisiti di produzione più semplici.

    Secondo il rapporto, il nuovo chipset sarà basato sulla RTX Pro 6000D di Nvidia, un processore grafico di classe server, e utilizzerà memoria GDDR7 convenzionale invece della più avanzata memoria ad alta larghezza di banda (HBM).

  • I prezzi dell’oro si ritirano mentre Trump rinvia i dazi all’UE

    I prezzi dell’oro si ritirano mentre Trump rinvia i dazi all’UE

    I prezzi dell’oro sono leggermente calati durante le contrattazioni asiatiche di lunedì, restituendo parte dei guadagni della scorsa settimana dopo che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, durante il fine settimana, ha fatto marcia indietro sulla minaccia di imporre immediatamente dazi del 50% all’Unione Europea.

    Tuttavia, le perdite dell’oro sono state limitate dalla persistente debolezza del dollaro e da una continua vendita di titoli del Tesoro, poiché i mercati restano in allerta a causa del peggioramento della salute fiscale degli Stati Uniti e dell’aumento del debito.

    Il sentiment di rischio è stato inoltre scosso dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, secondo cui lo shock dei dazi potrebbe avere effetti stagflazionistici, mantenendo viva la domanda di beni rifugio come l’oro.

    L’oro spot è sceso dello 0,2% a 3.349,45 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro per giugno sono calati dello 0,5% a 3.376,91 dollari l’oncia alle 00:54 ET.

    Trump rinvia i dazi del 50% contro l’UE

    Trump ha dichiarato domenica sera di aver deciso di rinviare all’inizio di luglio i dazi del 50% recentemente proposti contro l’Unione Europea, citando un dialogo positivo con la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen.

    La decisione arriva dopo che Trump, venerdì, aveva minacciato di imporre dazi del 50% sull’UE a partire da inizio giugno, lamentando una mancanza di progressi nei negoziati commerciali.

    Sebbene l’annuncio di domenica abbia offerto un po’ di sollievo ai mercati orientati al rischio, indebolendo la domanda di oro come bene rifugio, gli operatori continuano a mostrarsi incerti riguardo alle politiche del presidente statunitense.

    L’annuncio di domenica rappresenta anche l’ennesimo esempio di come Trump abbia cambiato idea sulle sue minacce tariffarie, una tendenza che quest’anno ha provocato forti oscillazioni nei mercati.

    La scadenza del 9 luglio fissata da Trump si applica anche ai piani per dazi estesi contro i principali partner commerciali degli Stati Uniti, che ora stanno cercando di concludere rapidamente accordi con Washington.

    Venerdì, Trump ha inoltre minacciato di imporre dazi sulle importazioni di smartphone negli Stati Uniti, mantenendo gli investitori cauti.

    L’incertezza sulle politiche commerciali di Trump ha contribuito quest’anno ai forti guadagni dell’oro, che ha raggiunto un record di 3.500 dollari l’oncia all’inizio di questo mese.

    Prezzi dei metalli sostenuti dalla debolezza del dollaro; Kashkari della Fed segnala rischio stagflazione

    I prezzi dei metalli in generale sono saliti grazie alla debolezza del dollaro, soprattutto dopo l’avvertimento di Kashkari sui rischi stagflazionistici legati ai dazi di Trump. Kashkari ha inoltre affermato che la Fed probabilmente non modificherà i tassi entro settembre, a causa dell’aumento dell’incertezza economica.

    Il dollaro è sceso dello 0,3% nelle contrattazioni asiatiche, anche se i volumi sono previsti in calo a causa delle festività negli Stati Uniti e nel Regno Unito di lunedì.

    Il dollaro ha anche subito pesanti perdite nelle ultime settimane, dovute a crescenti preoccupazioni sulla situazione fiscale degli Stati Uniti. L’avvertimento di Kashkari ha contribuito ad aumentare questa incertezza.

    I futures sul platino sono saliti dello 0,7% a 1.095,90 dollari l’oncia, mentre i futures sull’argento sono aumentati dello 0,3% a 33,690 dollari l’oncia.

  • Borsa di Milano poco mossa con l’Europa, brillano Iveco e Azimut

    Borsa di Milano poco mossa con l’Europa, brillano Iveco e Azimut

    Piazza Affari ha aperto la seduta con pochi movimenti, dopo il calo registrato ieri, seguendo l’andamento degli altri mercati europei.

    Gli investitori si concentrano su pochi titoli azionari, spostando l’attenzione sul fronte obbligazionario, a livello globale, in particolare sui Treasury statunitensi, a causa dei timori legati al debito pubblico degli Stati Uniti.

    Un lieve sostegno al sentiment odierno arriva da alcune letture macroeconomiche positive, tra cui la crescita del PIL tedesco nel primo trimestre dello 0,4%, migliore rispetto alla stima preliminare di +0,2%.

    Intorno alle 10:00, il FTSE Mib segnava un aumento frazionale dello 0,03%.

    Sul principale indice milanese brilla Azimut (BIT:AZM), in rialzo del 4,2% in scia all’accordo vincolante con FSI per la creazione di TNB, la nuova banca digitale dedicata al wealth management, e all’aumento dell’obiettivo di utile netto 2025 a circa 1 miliardo di euro.

    Iveco vola, +4,4% dopo indiscrezioni di stampa su una nuova offerta per Defense, l’unità dedicata alla difesa militare del gruppo. Secondo quanto riportato da MF, il conglomerato ceco Czechoslovak Group (Csg) avrebbe presentato un’offerta non vincolante di valore nettamente superiore rispetto a quella avanzata dal consorzio italo-tedesco formato da Leonardo e Rheinmetall.

    Acquisti anche su Prysmian (BIT:PRY), +1,3%, dopo che Jefferies ha alzato il target price sul titolo da 57 a 68 euro.

    In fondo al FTSE Mib si trovano TIM (BIT:TIT) (-1%) e INWIT (BIT:NSCIT3040317), deboli.

    Nel complesso, il settore bancario mostra pochi spunti, con UniCredit (BIT:UCG) in calo dello 0,1% e Banco BPM (BIT:BAMI) in lieve rialzo dello 0,3%, mentre si intensifica la battaglia intorno all’OPA, con un doppio ricorso al TAR che aumenta l’incertezza sulla vicenda. Il primo ricorso è contro il provvedimento di golden power del governo che ha imposto vincoli stringenti all’acquisizione, il secondo contro la decisione della Consob che ha sospeso i termini dell’offerta per 30 giorni.

  • Le azioni europee salgono grazie a solidi dati economici; il PIL tedesco cresce nel primo trimestre

    Le azioni europee salgono grazie a solidi dati economici; il PIL tedesco cresce nel primo trimestre

    Gli indici azionari europei sono saliti venerdì, sostenuti da dati economici regionali migliori del previsto che hanno rafforzato il sentiment degli investitori.

    Alle 10:10 (ora italiana), l’indice DAX in Germania è salito dello 0,6%, il CAC 40 in Francia ha registrato un aumento dello 0,1% e il FTSE 100 nel Regno Unito ha guadagnato lo 0,4%.

    L’economia tedesca cresce nel primo trimestre

    L’economia tedesca è cresciuta nel primo trimestre molto più del previsto, con un’espansione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, superando la stima preliminare di una crescita dello 0,2%.

    L’economia tedesca, in rallentamento da tempo, non registrava un tasso di crescita simile dal terzo trimestre del 2022, quando si era espansa dello 0,6%. Nel quarto trimestre del 2023 aveva invece segnato una contrazione dello 0,2%.

    La Germania, con la sua economia orientata all’export, si temeva potesse risentire fortemente dei dazi, soprattutto considerando che gli Stati Uniti rappresentano il suo principale partner commerciale nel 2024.

    A rafforzare il sentiment nell’area ha contribuito anche il dato sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito, cresciute in aprile dell’1,2% su base mensile, ben oltre le attese, dopo un aumento rivisto allo 0,1% in marzo.

    Si tratta del quarto aumento mensile consecutivo delle vendite al dettaglio, un risultato che non si registrava dal 2020, quando i consumi rimbalzarono dopo il primo lockdown per il COVID-19.

    Valutazioni delle azioni europee “meno interessanti”

    Tuttavia, nonostante questi segnali positivi, Bank of America resta negativa sulle azioni europee, segnalando rischi a breve termine e valutazioni meno interessanti dopo il recente rally.

    Le azioni europee sono aumentate del 18% da metà aprile, avvicinandosi ai massimi storici. Ma questo rally “ha lasciato le azioni europee prezzate per una crescita globale più forte in futuro”, uno scenario che BofA ritiene poco probabile.

    Nonostante prospettive migliori per alcuni fattori strutturali – come l’allentamento fiscale in Germania, le iniziative UE sulla spesa per la difesa e i rinnovati sforzi di integrazione – la banca americana ritiene che questi elementi impiegheranno tempo per avere effetto su utili e PIL della regione.

    “I nostri economisti restano scettici sulle prospettive di crescita a breve termine,” si legge nella nota, citando previsioni di una crescita nominale del PIL dell’area euro del 2,5% nel 2025, rispetto al 4–4,5% previsto per gli Stati Uniti.

    AJ Bell alza la guidance per l’anno fiscale

    Nel settore corporate, le azioni della piattaforma britannica di investimenti AJ Bell (LSE:AJB) sono balzate dopo che la società ha alzato la propria guidance per l’anno fiscale 2025, a seguito di risultati trimestrali superiori alle attese.

    La società ha riportato un utile per azione superiore del 6% rispetto alle stime, grazie a un utile ante imposte migliore del 7% rispetto alle attese, e ha annunciato un programma di buyback da 25 milioni di sterline.

    Il petrolio si avvia a un calo settimanale per timori sull’offerta

    I prezzi del petrolio sono scesi venerdì, avviandosi verso il primo calo settimanale in tre settimane, appesantiti da nuove pressioni sull’offerta con l’OPEC+ che valuta un nuovo aumento della produzione.

    Alle 10:10 (ora italiana), i future sul Brent erano in calo dello 0,8% a 63,95 dollari al barile, mentre i future sul greggio WTI statunitense scendevano dello 0,8% a 60,73 dollari al barile.

    Su base settimanale, entrambi i benchmark hanno perso circa il 2%, toccando i minimi di oltre una settimana dopo due settimane di rialzi.

    Secondo Bloomberg News, l’OPEC+ – che riunisce i Paesi esportatori di petrolio e i loro alleati – starebbe valutando un nuovo aumento della produzione nella riunione del 1° giugno. Tra le opzioni considerate ci sarebbe un incremento dell’offerta di 411.000 barili al giorno a luglio, anche se non è stata presa ancora alcuna decisione definitiva.

    Il mercato osserva anche con attenzione i negoziati nucleari tra Stati Uniti e Iran, che potrebbero influenzare le future forniture di petrolio iraniano. Il quinto round di colloqui è previsto per venerdì a Roma.

  • Perché Bank of America resta negativa sulle azioni europee?

    Perché Bank of America resta negativa sulle azioni europee?

    Bank of America (BofA) mantiene una posizione negativa sulle azioni europee nonostante segnali di miglioramento nei fondamentali strutturali del continente.

    Sebbene i cambiamenti di politica in Germania e nell’Unione Europea suggeriscano un potenziale di ripresa a lungo termine, BofA avverte che i rischi a breve termine e le valutazioni sono diventati meno attraenti dopo il recente rally.

    Le azioni europee sono aumentate del 18% da metà aprile, riducendo il divario con i massimi storici. Tuttavia, questo rally “lascia le azioni europee prezzate per una crescita globale più forte in futuro”, uno scenario che secondo BofA non si concretizzerà.

    La banca rileva un indebolimento della dinamica di crescita globale e prevede un ribasso di oltre il 10% per l’indice STOXX 600 rispetto ai livelli attuali.

    Nonostante le prospettive strutturali più favorevoli – come l’allentamento fiscale della Germania, le iniziative dell’UE in materia di spesa per la difesa e i rinnovati sforzi di integrazione – BofA sostiene che questi fattori richiederanno tempo per influenzare utili e PIL.

    “I nostri economisti restano scettici riguardo alle prospettive di crescita a breve termine”, si legge nella nota, citando previsioni di una crescita del PIL nominale dell’area euro nel 2025 pari solo al 2,5%, rispetto al 4–4,5% previsto per gli Stati Uniti.

    “In altre parole, i catalizzatori per una possibile fine della sottoperformance strutturale delle azioni europee iniziano a intravedersi, ma potrebbe volerci tempo – e un po’ di fortuna – prima che inizino a riflettersi nei dati”, hanno aggiunto gli strategist guidati da Sebastian Raedler.

    La posizione della banca è influenzata anche dai parametri di valutazione. Il premio per il rischio delle azioni europee è sceso al minimo degli ultimi 18 anni, pari al 4,8%, suggerendo una limitata protezione contro sorprese negative.

    Ai livelli attuali, i mercati stanno prezzando una ripresa degli indici PMI globali – qualcosa che BofA ritiene troppo ottimistico, data la previsione di un rallentamento della crescita globale nei prossimi mesi.

    “Restiamo negativi sulle azioni europee in termini assoluti – e neutrali sulle azioni europee rispetto a quelle globali”, hanno affermato gli strategist, notando che la recente sovraperformance dal quarto trimestre ha già prezzato “una dinamica di crescita relativa più forte di quanto riteniamo probabile nel breve termine.”

  • Il CEO di Banco BPM contesterà la decisione della Consob sull’offerta pubblica di Unicredit

    Il CEO di Banco BPM contesterà la decisione della Consob sull’offerta pubblica di Unicredit

    L’Amministratore Delegato di Banco BPM ha annunciato venerdì che la banca intende contestare una decisione presa dalla Consob, l’autorità di vigilanza di Borsa.

    La Consob aveva precedentemente sospeso un’offerta pubblica di acquisto da parte di Unicredit (BIT:UCG).

    La banca è pronta a presentare ricorso presso un tribunale amministrativo contro tale decisione.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq e Azioni USA Potrebbero Subire Ulteriori Ribassi Mentre i Rendimenti dei Treasury Continuano a Salire

    Dow Jones, S&P, Nasdaq e Azioni USA Potrebbero Subire Ulteriori Ribassi Mentre i Rendimenti dei Treasury Continuano a Salire

    I futures dei principali indici statunitensi Dow Jones, S&P e Nasdaq indicano una possibile apertura in calo per giovedì, con le azioni destinate a proseguire la tendenza negativa vista nelle due sessioni precedenti.

    Le preoccupazioni per il recente aumento dei rendimenti dei titoli di stato potrebbero continuare a pesare su Wall Street, dato che il rendimento del titolo a 30 anni ha raggiunto i livelli più alti dal 2023.

    I rendimenti dei Treasury sono aumentati a causa dei timori sull’impatto fiscale di un disegno di legge repubblicano sulle tasse, approvato dalla Camera con un voto in gran parte di partito nella notte.

    Gli analisti avvertono che la proposta potrebbe aggiungere trilioni al già enorme debito federale di 36,2 trilioni di dollari. Il piano ha generato timori di un deficit ancora più ampio, soprattutto mentre i pagamenti degli interessi continuano a salire.

    In un post su Truth Social, il presidente Donald Trump ha definito il disegno di legge “probabilmente il pezzo di legislazione più significativo che sarà mai firmato nella storia del nostro Paese” e ha esortato il Senato a inviarlo al suo tavolo il prima possibile.

    Sul fronte economico USA, un rapporto del Dipartimento del Lavoro ha mostrato inaspettatamente un leggero calo delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 17 maggio.

    Dopo una moderata flessione nella sessione di martedì, le azioni hanno registrato una discesa più marcata mercoledì. I principali indici sono rimbalzati dopo un iniziale calo ma sono nuovamente scesi in territorio negativo nel corso della giornata.

    Gli indici principali hanno chiuso la giornata lontani dai minimi, ma ancora nettamente in perdita. Il Dow è crollato di 816,80 punti (-1,9%) a 41.860,44, l’S&P 500 è sceso di 95,85 punti (-1,6%) a 5.844,61 e il Nasdaq ha perso 270,07 punti (-1,4%) a 18.872,64.

    La debolezza a Wall Street si è manifestata in un clima di incertezza persistente sulle prospettive commerciali e sull’economia globale dopo la forte crescita delle ultime settimane.

    Le azioni hanno mostrato una ripresa consistente dai minimi di inizio aprile, ma negli ultimi tempi i trader hanno iniziato a mettere in discussione la solidità del rimbalzo, a causa della mancanza di progressi chiari su nuovi accordi commerciali.

    L’ulteriore aumento dei rendimenti obbligazionari ha inoltre generato pressioni di vendita, con il rendimento del titolo a 30 anni che ha superato il 5% per i timori che il nuovo disegno di legge fiscale USA possa aggravare il deficit del Paese.

    Il disegno di legge fiscale e di spesa di ampia portata di Donald Trump è a un passo dal voto definitivo alla Camera, mentre gli economisti avvertono che la proposta aggiungerebbe oltre 2,5 trilioni di dollari al debito federale nei prossimi dieci anni.

    I rendimenti dei Treasury sono ulteriormente saliti dopo che il Dipartimento del Tesoro ha reso noto che l’asta di questo mese di titoli a venti anni per 16 miliardi di dollari ha registrato una domanda inferiore alla media.

    L’asta dei titoli a venti anni ha prodotto un rendimento massimo del 5,047% e un rapporto bid-to-cover di 2,46, mentre le dieci aste precedenti avevano una media di 2,58.

    Il rapporto bid-to-cover misura la domanda, indicando il numero di offerte per ogni dollaro di titoli offerti.

    Le azioni del settore aereo hanno mostrato un forte calo nella giornata, con un crollo del 3,7% per l’indice NYSE Arca Airline.

    Notevole debolezza si è vista anche tra le azioni bancarie, come dimostra il calo del 3,1% dell’indice KBW Bank.

    Il settore dei servizi petroliferi, immobiliare residenziale e commerciale ha registrato ulteriori segnali di debolezza, mentre le azioni aurifere hanno contrastato il trend negativo grazie al continuo aumento del prezzo del metallo prezioso.

  • DAX, CAC, FTSE100 e Borse Europee Scendono a Seguito della Vendita di Titoli di Stato USA

    DAX, CAC, FTSE100 e Borse Europee Scendono a Seguito della Vendita di Titoli di Stato USA

    Le borse europee, rappresentate dal DAX, CAC e FTSE100, hanno registrato una flessione giovedì, mentre gli investitori reagiscono a una vendita massiccia di titoli di stato USA, dati economici regionali contrastanti e alcuni risultati societari deludenti.

    I rendimenti dei titoli di stato USA a 30 anni hanno superato il 5,09% a causa dei timori legati al deficit, dovuti al blocco delle trattative sul bilancio federale americano.

    Sul fronte economico, il settore privato dell’Eurozona è tornato a contrarsi a maggio, con l’indice PMI composito che è sceso da 50,4 a 49,5, raggiungendo il minimo degli ultimi sei mesi.

    L’indice del clima aziendale dell’istituto Ifo per la Germania è invece salito a 87,5 a maggio da 86,9 di aprile, grazie a aspettative meno pessimistiche.

    L’indice del sentiment manifatturiero in Francia è calato a 97 a maggio da 100 di aprile, a causa del peggioramento degli ordini globali e delle aspettative di produzione personale, secondo i dati dell’istituto statistico INSEE. Il valore atteso era 99.

    Il debito netto del settore pubblico del Regno Unito è aumentato di 1 miliardo di sterline a 20,2 miliardi di sterline in aprile, segnando il livello più alto dall’aprile 2021 e superando le previsioni degli economisti di 18 miliardi di sterline, secondo i dati dell’Ufficio per le Statistiche Nazionali.

    L’indice francese CAC 40 è sceso dell’1,3%, il tedesco DAX dell’1,1% e il britannico FTSE 100 dell’1,0%.

    Le azioni di Freenet AG sono crollate del 15% dopo che la società di telecomunicazioni ha registrato un calo di quasi il 33% dell’utile nel primo trimestre.

    Il gigante dei biglietti e organizzatore di concerti CTS Eventim ha perso l’11,5% dopo che l’utile netto e i margini del primo trimestre sono risultati inferiori alle stime.

    British Land Company, società immobiliare di investimento e sviluppo, è scesa di quasi il 5% dopo aver dichiarato che prevede utili stabili per il prossimo anno.

    Analogamente, la compagnia di telecomunicazioni BT Group è scesa di oltre l’1% dopo aver affermato che gli utili di quest’anno resteranno sostanzialmente invariati.

    La compagnia aerea EasyJet ha perso il 3,5% dopo aver ampliato la perdita del primo semestre.

    Johnson Matthey è balzata del 27%. Il gruppo industriale ha confermato di essere in trattative avanzate per una possibile vendita di una divisione coinvolta nella produzione di carburante sostenibile per l’aviazione.