Category: Uncategorised

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse Europee Stabili mentre i Negoziati Commerciali, gli Utili Tech e la Riunione della Fed Catturano l’Attenzione

    DAX, CAC, FTSE100, Borse Europee Stabili mentre i Negoziati Commerciali, gli Utili Tech e la Riunione della Fed Catturano l’Attenzione

    Le borse europee hanno aperto la settimana in modo stabile, con gli investitori concentrati su diversi eventi chiave, tra cui le imminenti riunioni delle banche centrali, i negoziati commerciali ad alto livello tra Stati Uniti e Cina e una serie consistente di pubblicazioni trimestrali.

    Alle 07:15 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,2%, il CAC 40 francese è sceso dello 0,1% e il FTSE 100 britannico è rimasto sostanzialmente invariato.

    Quadro dei Negoziati USA–Cina

    Il sentiment di mercato è migliorato alla fine della scorsa settimana dopo la notizia che Donald Trump incontrerà Xi Jinping durante il vertice APEC della prossima settimana in Corea del Sud. Le due delegazioni avrebbero raggiunto un accordo quadro su cui i leader dovrebbero decidere.

    Un’intesa potrebbe sospendere le forti tariffe statunitensi sulle merci cinesi e alleggerire le restrizioni sulle esportazioni di terre rare, contribuendo a rassicurare gli investitori preoccupati per le tensioni commerciali che pesano sulle prospettive globali.

    “Ho molto rispetto per il Presidente Xi e penso che raggiungeremo un accordo,” ha dichiarato Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One.

    La Fed Guida le Riunioni delle Banche Centrali

    Le aspettative di un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti sono aumentate dopo che l’inflazione annuale è scesa al 3% a settembre, al di sotto delle previsioni. Secondo lo strumento CME FedWatch, gli operatori prevedono con una probabilità del 96% che la Federal Reserve ridurrà i tassi di 25 punti base nella riunione di questa settimana.

    Sono attese anche le decisioni della Bank of Japan e della Bank of Canada, mentre la European Central Bank dovrebbe mantenere i tassi invariati, dato che l’inflazione è vicina all’obiettivo del 2% e la crescita appare stabile.

    Gli investitori seguiranno anche l’indice Ifo tedesco sulla fiducia delle imprese per ulteriori segnali sullo stato di salute della più grande economia dell’Eurozona.

    Mega-Tech sotto i Riflettori

    Gli utili aziendali sono un altro punto chiave della settimana, in particolare negli Stati Uniti, dove diverse big tecnologiche pubblicheranno i risultati trimestrali. Sono attesi i conti di Microsoft (NASDAQ:MSFT), Apple (NASDAQ:AAPL), Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Meta Platforms (NASDAQ:META).

    Nel complesso, circa un terzo delle società dell’indice S&P 500 pubblicheranno i risultati questa settimana, tra cui Eli Lilly and Company (NYSE:LLY), Exxon Mobil (NYSE:XOM), Chevron Corporation (NYSE:CVX), Visa Inc. (NYSE:V) e Mastercard Incorporated (NYSE:MA).

    In Europa, Galp Energia (EU:GALP) ha registrato un aumento del 53% dell’utile netto trimestrale, spinto da margini di raffinazione più elevati e da migliori risultati commerciali.

    Petrolio Sostenuto dai Progressi nei Negoziati Commerciali

    I prezzi del petrolio si sono stabilizzati lunedì, proseguendo i guadagni della settimana precedente grazie all’ottimismo sui negoziati USA–Cina, che ha alleviato le preoccupazioni per possibili ricadute economiche.

    I futures sul Brent sono scesi dello 0,1% a 65,17 dollari al barile, mentre i futures sul WTI statunitense hanno perso lo 0,1% a 61,48 dollari.

    Il mercato petrolifero ha tratto sostegno dalle nuove sanzioni statunitensi contro l’industria petrolifera russa e dalla prospettiva di un allentamento delle tensioni commerciali, che ha contribuito a stabilizzare i prezzi dopo la volatilità di inizio mese.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street pronta ad aprire in ribasso mentre i risultati trimestrali deludono e crescono le tensioni geopolitiche

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street pronta ad aprire in ribasso mentre i risultati trimestrali deludono e crescono le tensioni geopolitiche

    I futures sugli indici statunitensi indicavano un avvio debole giovedì, segnalando ulteriori ribassi per i mercati mentre gli investitori reagivano a risultati societari deludenti e a crescenti incertezze geopolitiche.

    La pressione iniziale è stata alimentata soprattutto dalle reazioni agli utili di alcuni dei titoli più osservati, tra cui Tesla, Inc. (NASDAQ:TSLA) e International Business Machines Corporation (NYSE:IBM).

    Le azioni Tesla sono scese del 3,7% nel pre-market dopo che il produttore di veicoli elettrici ha riportato utili del terzo trimestre inferiori alle attese, nonostante numeri record nelle consegne. Anche IBM ha registrato un netto calo prima dell’apertura di Wall Street, con gli investitori concentrati sul rallentamento della crescita nel settore cloud, pur in presenza di risultati complessivamente superiori alle previsioni.

    Al contrario, Honeywell International Inc. (NASDAQ:HON) si è messa in evidenza con una possibile apertura positiva, dopo aver battuto le stime sugli utili e sui ricavi.

    Sul fronte geopolitico, l’amministrazione Trump ha imposto sanzioni ai due maggiori produttori di petrolio russi, Rosneft e Lukoil. Il United States Department of the Treasury ha spiegato che le sanzioni sono motivate dalla “mancanza di un serio impegno in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina.”

    Il presidente Donald Trump aveva recentemente espresso ottimismo sulla possibilità di risolvere il conflitto, salvo poi annullare improvvisamente un incontro programmato con il presidente russo Vladimir Putin — sottolineando l’imprevedibilità delle sue mosse di politica estera, un fattore chiave della recente volatilità dei mercati.

    Mercoledì, Wall Street ha chiuso in rosso su tutta la linea. Il Nasdaq è sceso di 213,67 punti, pari allo 0,9%, a 22.740,40; il Dow ha perso 334,33 punti (-0,7%) a 46.590,41; e l’S&P 500 ha ceduto 35,95 punti (-0,5%) a 6.699,40. Gli indici principali hanno recuperato parte delle perdite nel finale, ma sono rimasti ampiamente negativi.

    La flessione è stata in parte innescata dal crollo di Netflix, Inc. (NASDAQ:NFLX), che ha perso il 10,1% toccando il minimo degli ultimi cinque mesi dopo aver riportato utili inferiori alle attese e citato una disputa fiscale in Brasile. Texas Instruments Incorporated (NASDAQ:TXN) ha perso il 5,6% dopo aver diffuso una guidance deludente per il quarto trimestre.

    Dall’altro lato, Intuitive Surgical, Inc. (NASDAQ:ISRG) è balzata del 13,9% dopo aver pubblicato risultati trimestrali migliori del previsto per la sua divisione di chirurgia robotica.

    Le tensioni tra Washington e Pechino hanno ulteriormente pesato sul sentiment. Durante un pranzo con legislatori repubblicani alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato di sperare di raggiungere un “buon accordo” con il presidente cinese Xi Jinping, ma ha anche ammesso che l’incontro potrebbe non avvenire.

    «Maybe it won’t happen», ha detto Trump. «Things can happen where, for instance, maybe somebody will say, ‘I don’t want to meet, it’s too nasty.’ But it’s really not nasty. It’s just business.»

    Nel pomeriggio, Reuters ha riferito che l’amministrazione Trump sta valutando di limitare l’esportazione di alcuni software verso la Cina, come risposta alle nuove restrizioni di Pechino sulle terre rare. Sebbene non definitiva, la misura rappresenterebbe un passo concreto verso la minaccia di bloccare “critical software”.

    I titoli tecnologici sono stati tra i più colpiti, con l’indice PHLX Semiconductor Sector in calo del 2,4%. Anche le compagnie aeree hanno registrato forti ribassi, con l’NYSE Arca Airline Index in calo dell’1,9%.

    Debolezza significativa si è vista anche nei settori retail, immobiliare e networking, mentre i titoli energetici hanno resistito al ribasso grazie a un forte rialzo dei prezzi del petrolio.

  • DAX, CAC, FTSE100, Borse europee miste mentre l’UE annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

    DAX, CAC, FTSE100, Borse europee miste mentre l’UE annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

    Le borse europee hanno registrato andamenti contrastanti giovedì, mentre gli investitori hanno digerito un’altra intensa giornata di risultati societari e osservato da vicino gli sviluppi commerciali tra Stati Uniti e Cina.

    Sul fronte geopolitico, gli Stati membri dell’UE hanno approvato ufficialmente il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Le nuove misure comprendono un divieto di importazione di gas naturale liquefatto russo.

    «Si tratta di un pacchetto significativo che prende di mira le principali fonti di reddito russe attraverso nuove misure energetiche, finanziarie e commerciali», ha dichiarato la presidenza danese a rotazione dell’UE.

    Tra i principali indici, il DAX tedesco è sceso dello 0,2%, il CAC 40 francese è salito dello 0,2% e il FTSE 100 britannico ha guadagnato lo 0,6%.

    Per quanto riguarda i risultati societari, SAP SE (TG:SAP) ha perso il 2% dopo che i ricavi del terzo trimestre sono risultati inferiori alle attese. Orange S.A. (EU:ORA) è salita dell’1% dopo aver alzato la guidance annuale grazie a profitti core migliori del previsto.

    Sodexo (EU:SW) è crollata dell’8% poiché ha previsto una crescita dei ricavi più lenta nel 2026, citando difficoltà nel mercato statunitense. Thales Group (EU:HO) è salita del 2% dopo aver registrato un aumento del 9% delle vendite nei primi nove mesi del 2025 e aver confermato la guidance annuale.

    Renault Group (EU:RNO) ha perso l’1,4% nonostante ricavi trimestrali superiori alle stime, mentre Dassault Systèmes SE (EU:DSY) è precipitata del 16% dopo aver ridotto la previsione di crescita dei ricavi per l’intero anno.

    STMicroelectronics (BIT:STMMI) ha perso quasi il 5% dopo aver fornito una guidance per il quarto trimestre inferiore alle attese. Al contrario, Volvo Car AB (TG:8JO1) è balzata del 34% dopo aver annunciato un leggero aumento dell’utile trimestrale grazie a un forte piano di riduzione dei costi.

    Rentokil Initial (LSE:RTO) è salita del 10% grazie a una crescita organica superiore alle previsioni, mentre InterContinental Hotels Group (LSE:IHG) è scesa dell’1,2% nonostante ricavi da camere migliori del previsto.

    Lloyds Banking Group (LSE:LLOY) ha guadagnato circa l’1% nonostante un forte calo degli utili trimestrali e una revisione al ribasso della guidance annuale. Unilever (LSE:ULVR) è salita del 2% dopo aver registrato una crescita delle vendite sottostanti del 3,9% nel terzo trimestre 2025.

    Nokia Corporation (EU:NOKIA) è salita del 9% grazie a profitti trimestrali migliori delle attese. Roche Holding AG (BIT:1ROG) ha perso il 2,3% dopo che le vendite nei nove mesi sono risultate inferiori alle previsioni, mentre Lonza Group (BIT:1LONN) è salita del 3,5% dopo aver confermato la guidance annuale.

  • Kering vola in Borsa mentre il piano di rilancio attenua il calo dei ricavi

    Kering vola in Borsa mentre il piano di rilancio attenua il calo dei ricavi

    Kering (EU:KER) ha registrato mercoledì un calo del fatturato nel terzo trimestre inferiore alle attese, mostrando segnali di stabilizzazione nel suo portafoglio di marchi di lusso. Il gruppo francese sta accelerando il processo di riduzione del debito e rafforzando il proprio focus sui brand chiave.

    Le azioni Kering quotate negli Stati Uniti sono balzate di quasi il 10% dopo la pubblicazione dei risultati.

    Il fatturato consolidato del terzo trimestre 2025 è stato di 3,42 miliardi di euro, in calo del 10% su base riportata e del 5% su base comparabile. Il risultato ha battuto le previsioni degli analisti, che si aspettavano una flessione del 9,6%, secondo Visible Alpha, nonostante un impatto valutario negativo del 5%. La performance rappresenta un miglioramento netto rispetto al calo comparabile del 15% registrato nel secondo trimestre.

    Le vendite della rete retail diretta sono scese del 6%, mentre il fatturato all’ingrosso e da altri canali è diminuito del 2%.

    «La performance di Kering nel terzo trimestre, pur rappresentando un chiaro miglioramento sequenziale, rimane ampiamente inferiore a quella del mercato», ha dichiarato l’amministratore delegato Luca de Meo.

    Come parte della strategia di razionalizzazione, l’azienda ha anche annunciato la vendita della divisione beauty a L’Oréal S.A. per 4 miliardi di euro (4,7 miliardi di dollari), una delle prime mosse significative del nuovo CEO per ristrutturare il gruppo e ridurre l’indebitamento.

    Gucci pesa, ma mostra segnali positivi

    Gucci, il marchio principale del gruppo, ha generato 1,3 miliardi di euro di ricavi, in calo del 18% su base riportata e del 14% su base comparabile. Le vendite retail sono diminuite del 13%, ma hanno mostrato un miglioramento rispetto al trimestre precedente grazie a una maggiore domanda in Nord America e in Europa occidentale e a un rinnovato interesse per la pelletteria.

    Le vendite all’ingrosso sono scese del 25%. La collezione La Famiglia è stata presentata verso la fine del trimestre.

    Yves Saint Laurent registra una performance mista

    Yves Saint Laurent ha totalizzato 620 milioni di euro di ricavi, in calo del 7% su base riportata e del 4% su base comparabile. Le vendite retail sono diminuite del 2%, con una crescita in Nord America compensata da un lieve calo in Europa occidentale. Il Prêt-à-porter e le calzature hanno registrato una crescita a doppia cifra, mentre l’ingrosso è calato del 16% nell’ambito del piano di razionalizzazione della distribuzione.

    Bottega Veneta cresce su base comparabile

    Bottega Veneta ha registrato 393 milioni di euro di fatturato, in calo dell’1% su base riportata ma in aumento del 3% su base comparabile. Le vendite retail sono cresciute del 5%, sostenute dalla domanda nordamericana e dalla solidità del Prêt-à-porter e delle calzature. Le vendite all’ingrosso sono diminuite del 9%.

    Commentando i risultati, il broker Kepler Cheuvreux ha affermato che la «ripresa [di Kering è] ben avviata».

    «La ripresa è ancora in una fase iniziale, con un significativo potenziale di rialzo se Kering tornerà a livelli di margine normativi», ha dichiarato l’analista Charles-Louis Scotti.

    Altri marchi ed Eyewear contribuiscono alla crescita

    La divisione “Altri Marchi” ha generato 652 milioni di euro, in calo del 5% su base riportata ma in aumento dell’1% su base comparabile. Le vendite retail sono rimaste stabili, mentre l’ingrosso è cresciuto del 5%, grazie alle buone performance di Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni e delle maison di gioielleria Boucheron, Pomellato e Qeelin.

    Il fatturato di Kering Eyewear e Corporate è salito a 448 milioni di euro, in crescita del 2% su base riportata e del 6% su base comparabile. L’attività eyewear è aumentata del 7%, sostenuta da una forte domanda regionale e da una nuova partnership con Valentino. Kering Beauté è cresciuta del 3% grazie ai lanci di Balenciaga e Creed.

    Gli analisti di Morgan Stanley hanno dichiarato che si tratta di «risultati del terzo trimestre incoraggianti per Kering questa sera e il management è apparso più fiducioso di quanto non fosse da molto tempo».

    «Il titolo resta la nostra Top Pick nel settore del lusso europeo.»

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Tesla scende dopo utili deludenti; Intel in arrivo — i mercati osservano utili e segnali commerciali

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Tesla scende dopo utili deludenti; Intel in arrivo — i mercati osservano utili e segnali commerciali

    I future sulle azioni statunitensi erano contrastati giovedì mattina mentre gli investitori bilanciavano i risultati societari con nuovi sviluppi commerciali. Le azioni di Tesla, Inc. (NASDAQ:TSLA) sono scese nel trading after-hours dopo risultati trimestrali inferiori alle attese, mentre Intel Corporation (NASDAQ:INTC) pubblicherà i suoi conti più tardi nella giornata. Intanto, Beyond Meat, Inc. (NASDAQ:BYND) ha registrato un forte calo dopo un rally guidato dai trader retail.

    Mercati prudenti

    I future azionari hanno mostrato poca direzione prima dell’apertura, riflettendo un equilibrio tra risultati solidi e incertezze geopolitiche. Alle 02:55 ET , i future sul Dow Jones sono scesi di 36 punti (−0,1%), quelli sull’S&P 500 sono saliti di 11 punti (+0,2%) e quelli sul Nasdaq 100 sono aumentati di 66 punti (+0,3%).

    Wall Street ha chiuso in ribasso mercoledì, appesantita dal calo tecnologico. Le azioni di Netflix, Inc. (NASDAQ:NFLX) sono crollate di oltre il 10% dopo che il margine operativo trimestrale ha sollevato timori su valutazioni troppo elevate. Anche Texas Instruments Incorporated (NASDAQ:TXN) ha deluso con prospettive deboli su ricavi e utili, facendo scendere il titolo del 5,6%.

    Tuttavia, la stagione degli utili del terzo trimestre è partita bene: circa l’86% delle società che hanno pubblicato i risultati ha superato le stime degli analisti, con una crescita complessiva degli utili S&P 500 prevista al +9,3% su base annua, secondo dati LSEG citati da Reuters.

    Gli investitori seguono anche le notizie commerciali. Il presidente Donald Trump ha dichiarato mercoledì di aspettarsi accordi con Xi Jinping quando i due potrebbero incontrarsi in Corea del Sud la prossima settimana.

    Tesla scivola dopo la trimestrale

    Le azioni di Tesla sono scese di oltre il 3% nel trading esteso dopo che il produttore di veicoli elettrici ha riportato risultati del terzo trimestre inferiori alle attese di Wall Street. Sebbene le vendite siano state solide, l’aumento dei costi ha pesato sull’utile, mentre l’azienda affronta un rallentamento della domanda negli USA dopo la scadenza del credito d’imposta federale per i veicoli elettrici.

    Nel trimestre, Tesla ha registrato un utile per azione rettificato di 0,50 dollari su ricavi per 28,1 miliardi di dollari, contro attese di 0,54 dollari e 26,22 miliardi di dollari. Le consegne sono aumentate del 7% su base annua a 497.098 unità, spinte dai consumatori che hanno approfittato del credito d’imposta da 7.500 dollari prima della sua scadenza. Tuttavia, l’aumento delle spese operative ha compensato i ricavi maggiori.

    I margini lordi, escludendo i crediti regolatori, si sono attestati al 17%, sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente.

    «È chiaro che i margini hanno subito un duro colpo a causa delle tariffe — sia direttamente attraverso costi dei materiali più alti sia indirettamente costringendo a una gestione dell’inventario più improvvisata, tradizionalmente uno dei punti di forza di Tesla», ha dichiarato Thomas Monteiro, Senior Analyst presso Investing.com.

    Intel pronta ai conti

    Intel è una delle società più attese nel calendario degli utili di giovedì. Le sue azioni sono salite nelle ultime settimane grazie a investimenti di NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA), SoftBank Group Corp. e a una decisione del governo USA di acquistare una quota del 10%. Questo annuncio è arrivato dopo che Trump aveva chiesto pubblicamente le dimissioni del CEO Lip-Bu Tan per conflitti di interesse.

    Nonostante questo sostegno, Intel continua ad affrontare difficoltà. È indietro rispetto a concorrenti come NVIDIA e Advanced Micro Devices, Inc. (NASDAQ:AMD) nello sviluppo di chip AI e il suo ramo produttivo fatica a tenere il passo con Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Limited (NYSE:TSM).

    Si prevede che Intel registri utili pressoché in pareggio per il trimestre, con debolezza nei segmenti data center e AI che dovrebbe portare a un calo dei ricavi dell’1,2% su base annua a 13,12 miliardi di dollari.

    Meme frenzy si sgonfia per Beyond Meat

    Le azioni di Beyond Meat sono crollate di oltre l’11% dopo la chiusura, invertendo i guadagni di una settimana di rally. Il titolo ha chiuso mercoledì in calo dell’1,1% a 3,58 dollari, dopo un’impennata dovuta all’acquisto massiccio da parte dei trader retail. Oltre due miliardi di azioni sono state scambiate durante la sessione, secondo dati FactSet citati da The Wall Street Journal.

    La scorsa settimana il titolo era sceso fino a 0,52 dollari dopo la notizia di uno scambio di debito, ma l’annuncio di martedì sull’espansione della distribuzione dei prodotti di Beyond Meat da parte di Walmart Inc. (NYSE:WMT) ha scatenato un forte rimbalzo.

    Negli ultimi dodici mesi, il titolo ha oscillato tra 2 e 4 dollari a causa di vendite deboli, tagli occupazionali e problemi di debito.

    Trump colpisce i giganti petroliferi russi

    La Casa Bianca ha annunciato sanzioni contro Lukoil PJSC e Rosneft, con Trump che ha citato la “mancanza di un serio impegno in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha aggiunto che le aziende hanno finanziato “la macchina da guerra del Cremlino” e che potrebbero arrivare ulteriori misure.

    I prezzi del petrolio sono aumentati dopo l’annuncio, con Brent crude in rialzo del 3,3% a 64,67 dollari al barile e West Texas Intermediate in crescita del 3,5% a 60,50 dollari.

  • L’oro rimbalza mentre le tensioni geopolitiche spingono la domanda di beni rifugio

    L’oro rimbalza mentre le tensioni geopolitiche spingono la domanda di beni rifugio

    I prezzi dell’oro sono saliti giovedì durante le contrattazioni asiatiche, recuperando parte delle forti perdite registrate all’inizio della settimana, spinte da nuove tensioni geopolitiche — in particolare tra Stati Uniti e Cina — che hanno rafforzato la domanda di asset rifugio in vista dei dati chiave sull’inflazione statunitense.

    Alle 06:15 GMT, l’oro spot è salito dello 0,9% a 4.137,40 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro USA sono avanzati del 2% a 4.144,89 dollari. Il metallo prezioso era crollato di oltre il 5% martedì e aveva toccato un minimo di due settimane a 4.003,39 dollari l’oncia mercoledì.

    Il ribasso dei giorni precedenti era stato innescato dalle prese di profitto sui massimi recenti, favorito dall’ottimismo per un apparente allentamento delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.

    Le nuove frizioni commerciali spingono gli acquisti

    Il sentiment si è rapidamente invertito dopo un rapporto di Reuters secondo cui l’amministrazione Trump sta valutando nuove restrizioni alle esportazioni di un’ampia gamma di prodotti tecnologici verso la Cina. La misura è vista come una risposta alle ultime limitazioni di Pechino sulle esportazioni di terre rare.

    Il timore di un’escalation del conflitto commerciale tra le due maggiori economie mondiali ha spinto gli investitori a rifugiarsi nell’oro.

    Allo stesso tempo, nuove sanzioni occidentali hanno aggiunto ulteriore pressione geopolitica. Washington ha imposto nuove misure legate all’Ucraina contro Rosneft e Lukoil, mentre l’Unione Europea ha approvato il 19° pacchetto di sanzioni, che include un divieto sulle importazioni di GNL russo e la lista nera di ulteriori petroliere della cosiddetta “flotta ombra”.

    Attesa per i dati sull’inflazione USA

    Il prossimo catalizzatore per l’oro sarà probabilmente la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense per settembre, attesa per venerdì dopo il rinvio dovuto alla prolungata chiusura del governo.

    I mercati guardano a questi dati per avere indicazioni sulle prossime mosse della Federal Reserve, che si riunirà la prossima settimana. Le aspettative di nuovi tagli dei tassi entro la fine dell’anno hanno finora sostenuto i prezzi dell’oro, poiché tassi più bassi riducono il costo opportunità di detenere asset non remunerativi.

    L’argento guida il rimbalzo dei metalli

    Il rialzo dell’oro ha trascinato anche altri metalli preziosi e industriali, sostenuti da un dollaro statunitense sostanzialmente stabile. I future sull’argento sono balzati del 2% a 48,632 dollari l’oncia, mentre il platino è salito dell’1% a 1.593,60 dollari.

    Sul fronte industriale, i future sul rame alla London Metal Exchange sono aumentati dello 0,4% a 10.712,20 dollari per tonnellata, mentre i future sul rame statunitense sono cresciuti dello 0,4% a 5,03 dollari per libbra.

  • Il petrolio balza oltre il 3% mentre l’India riconsidera il greggio russo dopo le nuove sanzioni USA

    Il petrolio balza oltre il 3% mentre l’India riconsidera il greggio russo dopo le nuove sanzioni USA

    I prezzi del petrolio sono saliti bruscamente giovedì, proseguendo il rally della sessione precedente, dopo che l’India ha segnalato l’intenzione di ridurre gli acquisti di greggio russo in risposta alle nuove sanzioni statunitensi contro Rosneft e Lukoil.

    Alle 06:14 GMT, il Brent è aumentato di 2,12 dollari (+3,4%) a 64,71 dollari al barile, mentre il WTI statunitense ha guadagnato 2,09 dollari (+3,6%) raggiungendo 60,59 dollari al barile.

    Washington ha affermato di essere pronta ad aumentare la pressione su Mosca e ha esortato il Cremlino ad “accettare immediatamente un cessate il fuoco” in Ucraina. Il Regno Unito ha imposto sanzioni a Rosneft e Lukoil la scorsa settimana, mentre i paesi dell’UE hanno appena approvato il 19° pacchetto di misure contro la Russia, che include un divieto sulle importazioni di GNL russo.

    “Le nuove sanzioni del presidente Trump contro le principali compagnie petrolifere russe mirano chiaramente a soffocare le entrate di guerra del Cremlino — una mossa che potrebbe ridurre i flussi fisici di barili russi e costringere gli acquirenti a riorientare i volumi sul mercato aperto,” ha dichiarato Priyanka Sachdeva, senior market analyst di Phillip Nova.

    I benchmark petroliferi sono schizzati di oltre 2 dollari al barile subito dopo l’annuncio delle sanzioni, sostenuti anche da un calo inaspettato delle scorte statunitensi.

    “Se Nuova Delhi ridurrà gli acquisti sotto la pressione degli Stati Uniti, potremmo vedere la domanda asiatica spostarsi verso il greggio americano, facendo salire i prezzi nell’Atlantico,” ha aggiunto Sachdeva.

    Secondo fonti industriali, le raffinerie indiane si preparano a ridurre drasticamente le importazioni di greggio russo dopo le nuove misure. L’India è diventata il principale acquirente di greggio russo scontato via mare dall’invasione dell’Ucraina nel 2022, importando circa 1,7 milioni di barili al giorno nei primi nove mesi di quest’anno.

    Due fonti a conoscenza della situazione hanno riferito che Reliance Industries, il maggiore acquirente privato indiano di greggio russo, prevede di ridurre drasticamente o interrompere completamente le importazioni.

    Fonti commerciali hanno spiegato che le raffinerie statali indiane acquistano raramente direttamente da Rosneft o Lukoil, preferendo operare tramite intermediari.

    Tuttavia, alcuni analisti sono scettici sull’effettivo impatto delle nuove sanzioni sugli equilibri di domanda e offerta globali.

    “Le nuove sanzioni stanno sicuramente alzando la posta tra Stati Uniti e Russia ma vedo l’aumento del prezzo del petrolio più come una reazione istintiva dei mercati che come un cambiamento strutturale,” ha dichiarato Claudio Galimberti, direttore dell’analisi di mercato globale di Rystad Energy.

    “Finora, quasi tutte le sanzioni contro la Russia negli ultimi 3 anni e mezzo non sono riuscite a ridurre né i volumi prodotti né i ricavi petroliferi del paese,” ha aggiunto, sottolineando che acquirenti indiani e cinesi hanno continuato i loro acquisti.

    Nel breve termine, gli operatori stanno monitorando da vicino i possibili aumenti di offerta da parte di OPEC+, con la fine dei tagli alla produzione che potrebbe pesare sui prezzi.

    “I tre fattori che osserverò andando verso novembre sono la fine dei tagli OPEC+, l’accumulo di scorte di greggio da parte della Cina e le guerre in Ucraina e Medio Oriente, in quest’ordine,” ha affermato Galimberti.

  • Il dollaro si rafforza in vista del CPI; l’euro si indebolisce leggermente mentre pesa la geopolitica

    Il dollaro si rafforza in vista del CPI; l’euro si indebolisce leggermente mentre pesa la geopolitica

    Il dollaro statunitense è salito leggermente giovedì, mentre gli investitori si sono posizionati in vista della pubblicazione di importanti dati sull’inflazione negli Stati Uniti, con la rinnovata tensione commerciale tra Washington e Pechino e le nuove sanzioni contro la Russia che hanno sostenuto la domanda per i beni rifugio.

    Alle 03:50 ET (07:50 GMT), il U.S. Dollar Index segnava un aumento dello 0,1% a 98,805, recuperando parte delle perdite subite nella settimana precedente.

    I flussi verso i beni rifugio sostengono il dollaro

    Il biglietto verde ha registrato un modesto rialzo mentre le preoccupazioni per lo stato fragile delle relazioni tra Stati Uniti e Cina hanno pesato sul sentiment di mercato. Gli investitori restano in allerta di fronte al rischio di una guerra commerciale tra le due maggiori economie del mondo.

    Secondo Reuters, l’amministrazione Trump sta valutando nuove restrizioni su un’ampia gamma di esportazioni tecnologiche verso la Cina — inclusi laptop, motori a reazione e altri prodotti high-tech — in risposta alle ultime restrizioni di Pechino sull’export di terre rare.

    Il presidente statunitense Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping dovrebbero incontrarsi in Corea del Sud la prossima settimana. Tuttavia, Trump ha ammesso che “un incontro potrebbe non avere luogo” nonostante l’ottimismo iniziale.

    Inoltre, Trump ha annunciato sanzioni contro Lukoil e Rosneft, accusando Mosca di mostrare una “mancanza di serio impegno in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”.

    L’annuncio ha spinto al rialzo i prezzi del petrolio, che sono quotati in dollari, fornendo ulteriore sostegno alla valuta americana.

    Tuttavia, come ha spiegato l’analista Francesco Pesole di ING, “questa mossa ha semplicemente annullato le perdite di ottobre finora, e probabilmente dovremmo vedere il Brent dirigersi verso i 70 dollari [dagli attuali 64 al barile] per avere un supporto tangibile per l’USD.”

    I dati sull’inflazione sotto i riflettori

    Nonostante il proseguire dello shutdown del governo USA, l’attenzione si concentra ora sulla pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo di settembre, prevista per venerdì, che potrebbe fornire il prossimo catalizzatore per il mercato valutario.

    “Ribadiamo la nostra opinione secondo cui il rimbalzo del dollaro sta perdendo forza e probabilmente richiede un repricing più aggressivo per continuare,” ha dichiarato Pesole. “Non crediamo che il CPI USA di domani offrirà questa opportunità, poiché ci aspettiamo un consensus dello 0,3% MoM core. Ma sicuramente, con 50 punti base di tagli già prezzati entro fine anno, qualsiasi dato superiore alle attese potrebbe fornire un buon supporto al dollaro.”

    L’euro scivola leggermente

    L’euro è sceso con EUR/USD in calo dello 0,2% a 1,1592, dopo che la Casa Bianca ha ribadito la decisione di sanzionare le principali compagnie petrolifere russe, citando nuovamente la “mancanza di serio impegno in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina.”

    “EUR/USD si muove intorno a 1,160, un livello che, secondo noi, può funzionare ancora come ancoraggio oggi e forse per qualche altro giorno se il CPI USA non aggiunge molto alla narrativa del dollaro,” ha affermato Pesole.

    La European Central Bank si riunirà la prossima settimana, ma le aspettative di nuove mosse politiche sono basse, dato che l’inflazione si trova vicino all’obiettivo del 2% e la crescita dell’Eurozona rimane stabile.

    La sterlina si è indebolita leggermente, con GBP/USD in calo a 1,3351, dopo che i dati di mercoledì hanno mostrato che l’inflazione è rimasta stabile al 3,8% a settembre, al di sotto delle attese di un’accelerazione al 4,0%.

    Yen sotto pressione, valute delle materie prime in rialzo

    USD/JPY è salito dello 0,4% a 152,58, toccando il livello più alto in oltre una settimana, mentre lo yen si è indebolito dopo la nomina di Sanae Takaichi a nuovo primo ministro del Giappone. Considerata fiscalmente accomodante, Takaichi dovrebbe allentare la politica fiscale e monetaria, esercitando ulteriore pressione sulla valuta giapponese.

    La Bank of Japan ha comunque segnalato l’intenzione di proseguire con i rialzi dei tassi se crescita e inflazione seguiranno le previsioni. I dati sull’inflazione di settembre in Giappone verranno pubblicati venerdì, pochi giorni prima della riunione di fine ottobre.

    USD/CNY è sceso leggermente a 7,1229 dopo i forti midpoint fissati dalla People’s Bank of China. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si sono riaccese questa settimana dopo le notizie secondo cui Washington starebbe valutando nuove restrizioni alle esportazioni tecnologiche in risposta alle misure cinesi sulle terre rare.

    Le valute legate alle materie prime sono salite: AUD/USD è avanzato dello 0,3% a 0,6506 e NZD/USD dello 0,1% a 0,5746.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei aprono in rialzo grazie all’energia, nonostante le tensioni geopolitiche

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei aprono in rialzo grazie all’energia, nonostante le tensioni geopolitiche

    Le borse europee hanno aperto in leggero rialzo giovedì, sostenute dalla forza del settore energetico in una giornata molto intensa sul fronte delle trimestrali e con l’attenzione rivolta anche agli sviluppi geopolitici.

    Alle 07:05 GMT, l’indice DAX in Germania era in rialzo dello 0,1%, il CAC 40 in Francia guadagnava lo 0,2% e il FTSE 100 nel Regno Unito avanzava dello 0,4%.

    Trump sanziona le major petrolifere russe

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato nuove sanzioni contro i due principali produttori di petrolio russi, Lukoil e Rosneft, affermando che Mosca ha mostrato una “mancanza di impegno serio in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina”.

    Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha aggiunto che le due aziende “finanziavano la macchina da guerra del Cremlino” e che il Tesoro “era pronto a prendere ulteriori misure contro Mosca”. Questa decisione segna un cambio di rotta nella politica di Trump verso la Russia, poiché finora, durante il suo secondo mandato, non erano state imposte sanzioni dirette.

    Le sanzioni hanno fatto temere una riduzione dell’offerta globale di petrolio, facendo impennare i prezzi di riferimento e sostenendo i titoli energetici europei. I future sul Brent sono saliti del 3,1% a 64,54 dollari al barile, mentre il WTI statunitense ha guadagnato il 3,3% a 60,43 dollari.

    Le tensioni commerciali USA-Cina limitano i rialzi

    I guadagni sono stati comunque contenuti dalle preoccupazioni per le difficili relazioni tra Stati Uniti e Cina, con il timore di un’escalation commerciale tra le due maggiori economie mondiali. Secondo Reuters, l’amministrazione Trump sta valutando di limitare un’ampia gamma di esportazioni tecnologiche verso la Cina — tra cui laptop, motori a reazione e altri prodotti high-tech — in risposta alle ultime restrizioni di Pechino sull’export di terre rare.

    Trump e il presidente cinese Xi Jinping dovrebbero incontrarsi in Corea del Sud la prossima settimana. Il presidente americano ha dichiarato di essere “ottimista riguardo ai colloqui”, ma ha anche ammesso che “l’incontro potrebbe non avere luogo”.

    Le trimestrali europee al centro dell’attenzione

    Sul fronte societario, gli investitori analizzano una raffica di risultati. Unilever (LSE:ULVR) ha registrato una crescita organica delle vendite superiore alle attese grazie alla forte domanda di prodotti di bellezza in Nord America e nei mercati emergenti.

    Lloyds Banking Group (LSE:LLOY) ha riportato un calo del 36% dell’utile del terzo trimestre e ha abbassato la guidance annuale a causa di un onere di 800 milioni di sterline legato allo scandalo del motor-finance mis-selling.

    Nokia (NYSE:NOK) ha battuto le stime con un utile trimestrale sopra le attese, sostenuto dalla forte domanda per i servizi ottici e cloud e dalle vendite ai data center per l’intelligenza artificiale dopo l’acquisizione di Infinera.

    Thales (EU:HO) ha riportato un aumento del 9% delle vendite nei primi nove mesi del 2025, confermando tutti i suoi obiettivi finanziari annuali.

    Sodexo (EU:SW) ha pubblicato previsioni di crescita 2026 inferiori a quelle del 2025, citando difficoltà nella sua attività statunitense.

    STMicroelectronics (BIT:STMMI) ha registrato un calo del 32% dell’utile netto del terzo trimestre, penalizzata dalla debole domanda nei segmenti automotive e industriale, pur prevedendo un leggero aumento sequenziale dei ricavi nel quarto trimestre.

    Dassault Systèmes (EU:DSY) ha riportato un aumento degli utili e dei margini, ma ha ridotto le previsioni sui ricavi 2025 a causa di una crescita più lenta in alcuni segmenti.

    Tesla inaugura la stagione degli utili tech USA

    Sul fronte statunitense, gli investitori guardano a Tesla, Inc. (NASDAQ:TSLA), la prima delle “Magnifiche Sette” a pubblicare i risultati.

    L’azienda ha mancato le attese sugli utili trimestrali a causa di dazi, costi di ricerca e sviluppo e minori entrate da crediti regolatori. I ricavi, tuttavia, hanno battuto le stime, sostenuti dalle vendite record di veicoli elettrici, spinte dalla corsa dei consumatori statunitensi per sfruttare un importante credito d’imposta prima della sua scadenza lo scorso mese.

    Le performance di Tesla sono viste come un indicatore anticipatore per il settore tecnologico nel suo complesso. I risultati delle altre big — Microsoft (NASDAQ:MSFT), Meta Platforms (NASDAQ:META), Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Nvidia (NASDAQ:NVDA) e Alphabet Inc. (NASDAQ:GOOGL) — seguiranno nei prossimi giorni.

  • La Borsa di Milano apre in rialzo: bene Leonardo ed Eni, pressione su STM

    La Borsa di Milano apre in rialzo: bene Leonardo ed Eni, pressione su STM

    La Borsa di Milano ha avviato la seduta in leggero rialzo, in linea con l’andamento positivo dei principali mercati europei, con gli investitori divisi tra l’attenzione ai risultati trimestrali e le tensioni geopolitiche in corso, tra cui le frizioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e le nuove sanzioni contro la Russia.

    Alle 9:40 l’indice FTSE MIB segnava un aumento dello 0,4%, sostenuto soprattutto dalla forza dei settori energia e difesa/aerospazio.

    I titoli energetici hanno guidato i guadagni: Eni S.p.A. (BIT:ENI) è salita del 2,5% e Tenaris S.A. (BIT:TEN) dell’1%, trainate dall’aumento del prezzo del petrolio dopo l’annuncio della Casa Bianca di nuove sanzioni contro i produttori russi Lukoil e Rosneft.

    Anche il comparto aerospaziale ha mostrato forza grazie all’accordo atteso da tempo tra Airbus, Thales e Leonardo per la creazione di una joint venture satellitare. Leonardo (BIT:LDO) è avanzata del 2,8%, mentre Avio S.p.A. (BIT:AVIO) ha guadagnato il 4,8%.

    I titoli bancari e automobilistici sono rimasti poco mossi, mentre STMicroelectronics (BIT:STMMI) ha registrato un calo deciso del 2,9% dopo aver comunicato stime di fine anno inferiori alle attese.

    Infine, Eles S.p.A. (BIT:ELES) ha aperto in forte rialzo, con un balzo di quasi il 13%, avvicinandosi al prezzo di 2,60 euro per azione offerto da Xenon AIFM.