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  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee in Calo Generalizzato

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee in Calo Generalizzato

    Le principali borse europee — DAX, CAC e FTSE 100 — sono in calo martedì, mentre gli investitori valutano l’ultima tornata di risultati societari e attendono le imminenti riunioni della Federal Reserve e della Banca d’Inghilterra.

    L’euro è leggermente salito rispetto al dollaro, con le trattative commerciali che sono tornate al centro dell’attenzione.

    Nel frattempo, il leader dei conservatori tedeschi non ha ottenuto a sorpresa i numeri necessari per formare una maggioranza in parlamento e diventare cancelliere.

    Sul fronte economico, la crescita della produzione industriale francese ha rallentato più del previsto a marzo, secondo i dati dell’istituto statistico INSEE.

    La produzione industriale è cresciuta solo dello 0,2% a marzo rispetto a febbraio, mese in cui era aumentata dell’1,0%. Gli analisti si aspettavano un incremento dello 0,4%.

    L’indice tedesco DAX è in calo dello 0,7%, il CAC 40 francese scende dello 0,3% e l’indice FTSE 100 del Regno Unito è in calo dello 0,1%.

    SGL Carbon è crollata: il produttore tedesco di prodotti in carbonio e grafite ha deciso di chiudere il proprio sito produttivo di Lavradio, in Portogallo, nell’ambito della ristrutturazione della divisione in perdita dedicata alle fibre di carbonio.

    Anche Evotec SE, azienda biotech, ha registrato un calo significativo dopo aver riportato una perdita netta più ampia nel primo trimestre.

    Anglo American è scivolata dopo che Peabody ha informato la società che i problemi legati alla miniera di Moranbah North costituiscono un “Cambiamento Materiale Avverso” secondo i termini dell’accordo.

    La società olandese di tecnologia sanitaria Philips ha anch’essa subito un brusco calo, dopo aver rivisto al ribasso le previsioni sul margine di profitto per il 2025 a causa dell’impatto dei dazi.

    Al contrario, HUGO BOSS AG, il noto rivenditore di moda, è salito bruscamente dopo che i ricavi del primo trimestre hanno superato le aspettative.

    Il produttore di componenti per auto Continental è balzato in avanti dopo aver più che raddoppiato i profitti nel primo trimestre, grazie in parte agli sforzi di riduzione dei costi.

    Anche il produttore danese di turbine eoliche Vestas Wind Systems è salito notevolmente dopo aver registrato un utile operativo inaspettato nel primo trimestre.

    Infine, il colosso farmaceutico britannico AstraZeneca è avanzato dopo aver ottenuto l’approvazione dell’UE per il farmaco Calquence (acalabrutinib) in combinazione con bendamustina e rituximab.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, i Futures Indicano un Prolungato Ribasso a Wall Street

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, i Futures Indicano un Prolungato Ribasso a Wall Street

    I principali futures sugli indici statunitensi — Dow Jones, S&P e Nasdaq — stanno attualmente indicando un prolungato ribasso a Wall Street per martedì, con le azioni che probabilmente registreranno ulteriori cali dopo aver chiuso la sessione volatile di lunedì prevalentemente in negativo.

    Le persistenti incertezze sul fronte commerciale potrebbero continuare a pesare sui mercati, dopo il recente slancio che ha visto l’S&P 500 chiudere in rialzo per nove sessioni consecutive prima del calo di ieri.

    Anche se il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato lunedì alla CNBC che gli Stati Uniti sono “molto vicini a raggiungere alcuni accordi”, la mancanza di sviluppi concreti nei colloqui commerciali mantiene gli investitori in allerta.

    Il Presidente Donald Trump incontrerà oggi per la prima volta il Primo Ministro canadese Mark Carney, in un contesto di relazioni tese tra gli storici alleati a causa di dispute commerciali e questioni legate alla sovranità del Canada.

    In tema di economia legata al commercio, il Dipartimento del Commercio ha pubblicato questa mattina un rapporto che mostra come il deficit commerciale degli Stati Uniti sia aumentato molto più del previsto nel mese di marzo.

    Lunedì, i mercati azionari hanno registrato una notevole volatilità durante la sessione di scambi, chiudendo infine la giornata in prevalenza in calo. Gli indici principali si erano ripresi da un crollo iniziale, ma sono tornati sotto pressione nella seconda parte della seduta.

    Gli indici principali hanno concluso la giornata sopra i minimi iniziali, ma comunque in territorio negativo. Il Nasdaq è sceso di 133,49 punti, pari allo 0,7%, a quota 17.844,24, l’S&P 500 ha perso 36,29 punti, ovvero lo 0,6%, chiudendo a 5.650,38, mentre il Dow è sceso di 98,60 punti, o lo 0,2%, attestandosi a 41.218,83.

    Il ribasso iniziale a Wall Street è stato alimentato da alcuni operatori che hanno deciso di incassare i profitti dopo la recente forza del mercato, che aveva portato gli indici principali ai massimi da un mese.

    L’S&P 500 aveva chiuso in rialzo per la nona sessione consecutiva venerdì scorso, segnando la sua serie positiva più lunga da oltre vent’anni.

    Le rinnovate preoccupazioni commerciali hanno inoltre pesato sulle azioni dopo che il Presidente Trump ha annunciato l’intenzione di imporre un dazio del 100% sui film prodotti all’estero.

    “L’industria cinematografica in America STA MORENDO molto rapidamente,” ha scritto Trump su Truth Social. “Altri Paesi stanno offrendo ogni tipo di incentivo per attrarre i nostri registi e studi lontano dagli Stati Uniti. Hollywood, e molte altre aree negli U.S.A., stanno venendo devastate.”

    “Questo è uno sforzo concertato da parte di altre Nazioni e, pertanto, una minaccia alla Sicurezza Nazionale. È, oltre a tutto il resto, anche un problema di messaggi e propaganda!” ha aggiunto. “VOGLIAMO CHE I FILM SIANO PRODOTTI IN AMERICA, DI NUOVO!”

    Trump ha anche detto ai giornalisti domenica di non avere in programma di parlare con il suo omologo cinese Xi Jinping questa settimana, smorzando l’ottimismo recente su un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina.

    Tuttavia, la pressione iniziale è diminuita dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Institute for Supply Management che ha mostrato un inaspettato aumento dell’attività del settore dei servizi negli Stati Uniti nel mese di aprile.

    L’ISM ha dichiarato che il suo indice PMI dei servizi è salito a 51,6 in aprile da 50,8 in marzo, con un valore sopra 50 che indica espansione. Gli economisti si aspettavano un calo dell’indice a 50,6.

    Il tentativo successivo di recupero è stato favorito anche da un rapporto di Bloomberg secondo cui l’India avrebbe proposto dazi zero su acciaio, componenti auto e prodotti farmaceutici fino a una certa soglia nell’ambito dei negoziati commerciali con gli Stati Uniti.

    Citandone fonti informate, Bloomberg ha riferito che l’offerta è stata avanzata da funzionari commerciali indiani in visita a Washington alla fine dello scorso mese per accelerare i negoziati su un accordo commerciale bilaterale.

    I titoli energetici hanno registrato alcune delle peggiori performance di giornata a causa di un forte calo del prezzo del petrolio greggio, con il Philadelphia Oil Service Index in discesa del 2,7% e l’NYSE Arca Oil Index in calo dell’1,7%.

    Il prezzo del greggio è sceso al livello di chiusura più basso degli ultimi quattro anni dopo che i membri dell’OPEC+ hanno concordato di aumentare la produzione di altri 411.000 barili al giorno nel mese di giugno.

    Debolezza notevole anche tra i titoli dell’acciaio, come dimostrato dal calo dell’1,1% registrato dall’NYSE Arca Steel Index.

    Al contrario, i titoli auriferi sono saliti bruscamente insieme al prezzo del metallo prezioso, facendo salire del 3,1% l’NYSE Arca Gold Bugs Index.

    Anche i titoli delle compagnie aeree hanno ottenuto buone performance, pur chiudendo lontano dai massimi di giornata, con l’NYSE Arca Airline Index in aumento dell’1,2%.

  • Tim messa alla prova dopo i record della controllata in Brasile

    Tim messa alla prova dopo i record della controllata in Brasile

    È già tempo di trimestrali per Telecom Italia (BIT:TIT), che domani, 7 maggio, dovrebbe pubblicare i dati del primo trimestre 2025, con la conference call con gli analisti prevista per il giorno successivo.

    Il consensus degli analisti pubblicato sul sito del gruppo prevede ricavi pari a 3,259 miliardi di euro, segnando così una crescita del 2,2%, mentre il fatturato dovrebbe essere aumentato del 5,2%. Tra le varie divisioni, Tim Domestic dovrebbe aver incrementato il proprio fatturato dello 0,7%, con ricavi Tim Enterprise stimati in aumento del 4,6%.

    L’Ebitda è previsto in crescita del 5,7% a 980 milioni, con Tim Domestic in aumento del 4,9%, mentre l’Ebitda after leasing è atteso a 821 milioni (+6,2%): Tim Domestic a +4,9%.

    Il debito netto rettificato è previsto a 7,504 miliardi, in aumento di circa 200 milioni rispetto ai circa 7,3 miliardi del 31 dicembre 2024. Questa crescita, spiegano gli analisti, dovrebbe essere legata ai pagamenti verso i fornitori relativi agli investimenti (capex) sostenuti nel quarto trimestre.

    I dati presi in considerazione dagli analisti sono organici e omogenei, quindi escludono voci non ricorrenti e Sparkle, recentemente ceduta al consorzio Mef-Retelit e classificata come operazione dismessa. Inoltre, si tratta di numeri su base comparabile, cioè che escludono le fluttuazioni dei cambi che potrebbero avere un impatto negativo sui dati.

    In attesa dei risultati, gli analisti di Morningstar mantengono il prezzo obiettivo sulle azioni Tim a 0,25 euro, mentre questa mattina il titolo apre la seduta di Piazza Affari a 0,3575 euro (+1%).

    “La nostra attenzione sarà concentrata sui numeri della crescita,” spiegano gli analisti, dicendosi “interessati a capire dove si trovi l’azienda, alla fine del primo trimestre, rispetto all’obiettivo 2025 di una crescita del 7% dell’EBITDAaL (utile prima di interessi, tasse, ammortamenti e costi di leasing). Consideriamo questo obiettivo ambizioso in un mercato così disastroso”.

    Anche se “è vero che il Brasile (che rappresenta il 45% dell’EBITDAaL del gruppo contro il 55% dell’Italia) sarà il mercato che contribuirà maggiormente al raggiungimento di questo obiettivo di crescita, i ricavi di Tim Consumer, ad esempio, sono cresciuti solo dello 0,1% nel 2024. Questo dimostra che per far crescere l’EBITDAaL del gruppo al tasso del 7%, è necessario tagliare i costi,” aggiungono gli esperti.

    Dallo scorso marzo, Poste Italiane (BIT:PST) è il maggiore azionista di Telecom Italia e, a questo proposito, Morningstar sottolinea due principali implicazioni.

    In primo luogo, “la possibilità di consolidamento e fusione con Iliad, dato che lo Stato italiano ha ora un’influenza diretta su Tim,” e “si tratterebbe comunque di un processo lungo e lento, con molti ostacoli regolatori da superare,” spiegano i broker.

    Inoltre, “se Tim continuerà ad essere un’entità autonoma, la nostra ipotesi di base è che la partecipazione di Poste limiti qualsiasi taglio dei costi. Se lo Stato è il maggiore azionista, tagliare il personale è impopolare (un problema che ad esempio colpisce anche Orange in Francia),” concludono da Morningstar.

    In attesa dei conti del gruppo, arrivano buone notizie da Tim Brasil, che ha comunicato risultati significativamente migliorati e a livelli record.

    Nel dettaglio, la controllata sudamericana ha registrato ricavi in aumento del 4,9% a 6,4 miliardi di reais (circa 1 miliardo di euro) al 31 marzo, con un Ebitda normalizzato in crescita del 6,7% a 3,1 miliardi (circa 480 milioni di euro).

    L’utile netto del periodo è aumentato sensibilmente, balzando del 56% a 810 milioni di reais (circa 125 milioni di euro), un dato che rappresenta un “record” per il gruppo, in quanto “è il livello più alto di utile netto mai registrato dalla società in un primo trimestre”.

    “Ancora una volta abbiamo raggiunto risultati finanziari e operativi positivi nel trimestre, e ancora una volta abbiamo ottenuto risultati in linea con i nostri obiettivi e con le aspettative del mercato,” ha sottolineato Alberto Griselli, CEO di Tim Brasil, parlando di una “performance che conferma la solidità della strategia del gruppo.”

  • Le borse europee restano stabili; focus su utili e riunioni delle banche centrali

    Gli indici azionari europei hanno mostrato un andamento fiacco martedì, mentre gli investitori hanno valutato nuovi risultati societari, decisioni chiave delle banche centrali e l’evoluzione delle politiche commerciali degli Stati Uniti.

    Alle 09:15 CET, l’indice DAX in Germania ha registrato un calo dello 0,1%, mentre il CAC 40 in Francia è rimasto pressoché invariato e il FTSE 100 nel Regno Unito ha guadagnato lo 0,4%. I mercati londinesi erano rimasti chiusi lunedì, dopo che il FTSE 100 aveva segnato venerdì la sua serie più lunga di rialzi giornalieri nella storia.

    Incertezza commerciale pesa sui mercati

    Gli investitori restano preoccupati per le prospettive incerte del commercio globale. L’ottimismo della scorsa settimana, nato dalle dichiarazioni di Pechino sulla disponibilità a negoziare con Washington, si è affievolito in assenza di dettagli concreti su eventuali accordi commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi partner.

    Inoltre, il presidente USA Donald Trump ha annunciato lunedì che imporrà dazi sulle importazioni nel settore farmaceutico entro due settimane, minacciando seriamente un comparto chiave per l’Europa.

    La Fed guida la settimana delle banche centrali

    L’attenzione degli investitori è rivolta anche alla prima riunione della Federal Reserve da quando Trump ha annunciato i dazi “reciproci” ad aprile. Mercoledì la banca centrale statunitense dovrebbe lasciare invariati i tassi d’interesse, ma le nuove previsioni trimestrali attese per giugno potrebbero influenzare le prossime decisioni, soprattutto man mano che si faranno sentire gli effetti delle nuove tariffe.

    Sono previste questa settimana anche riunioni di politica monetaria da parte della Bank of England, della Norges Bank (Norvegia) e della Riksbank (Svezia).

    Philips taglia le previsioni, Hugo Boss e Zalando superano le attese

    La stagione degli utili continua a pieno ritmo in Europa. Philips (EU:PHIA) ha tagliato le sue previsioni di margine di profitto per il 2025, citando l’impatto significativo dei dazi statunitensi, nonostante “sostanziali mitigazioni tariffarie”.

    Hugo Boss (BIT:1BOSS) ha pubblicato ricavi trimestrali superiori alle attese e confermato le previsioni per l’intero anno, pur riconoscendo che il sentiment dei consumatori a livello globale resta debole a causa dell’incertezza sui dazi USA.

    Zalando (TG:ZAL) ha riportato un fatturato del primo trimestre superiore alle attese, spinto da un aumento dei clienti e da un buon avvio delle vendite primaverili ed estive, confermando le sue previsioni per il 2025.

    Inoltre, DoorDash (NASDAQ:DASH) acquisirà la britannica Deliveroo (LSE:ROO) per 2,9 miliardi di sterline (3,9 miliardi di dollari), nell’ambito della sua espansione sui mercati internazionali.

    Rimbalzo del petrolio dopo l’annuncio OPEC+

    I prezzi del petrolio sono saliti martedì, rimbalzando dopo il forte calo della sessione precedente, causato dalla decisione dell’OPEC+ di accelerare l’aumento della produzione, alimentando timori di eccesso di offerta.

    Alle 09:15 CET, i futures sul Brent sono saliti del 2,2% a 61,55 dollari al barile, mentre i futures sul greggio statunitense WTI sono aumentati del 2,3% a 58,43 dollari.

    Entrambi i benchmark lunedì avevano chiuso ai minimi da febbraio 2021, in seguito all’annuncio da parte dell’OPEC+ di aumenti produttivi molto superiori alle attese. L’Arabia Saudita, principale esportatore mondiale, guiderà il gruppo nell’eliminazione dei tagli produttivi introdotti oltre due anni fa, mentre altri membri del cartello puntano ad aumentare le vendite per compensare il calo dei prezzi del greggio.

  • Hugo Boss supera le stime del primo trimestre e conferma le previsioni: azioni in rialzo di oltre il 6%

    Hugo Boss supera le stime del primo trimestre e conferma le previsioni: azioni in rialzo di oltre il 6%

    Hugo Boss (BIT:1BOSS) ha registrato risultati superiori alle attese nel primo trimestre e ha confermato le sue previsioni per il 2025, facendo balzare le azioni di oltre il 6%.

    Il marchio di moda tedesco ha riportato un fatturato di 999 milioni di euro per il primo trimestre, in lieve calo rispetto ai 1,01 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, il dato ha superato la stima media degli analisti, pari a 974 milioni di euro secondo un sondaggio condotto dalla società.

    Hugo Boss prevede vendite stabili nel 2025 rispetto al 2024, stimando un fatturato tra 4,2 e 4,4 miliardi di euro.

    L’azienda ha riconosciuto che il sentiment dei consumatori a livello globale resta debole, anche a causa dell’incertezza legata a potenziali dazi statunitensi, fattore che continua a pesare sull’intero settore moda. Nonostante ciò, Hugo Boss ha sottolineato che la sua catena di fornitura diversificata la posiziona bene per affrontare eventuali cambiamenti nelle condizioni commerciali.

    L’amministratore delegato Daniel Grieder ha dichiarato: “Dopo una chiusura solida del 2024, la nostra performance nel primo trimestre è stata influenzata dall’incertezza macroeconomica crescente, che ha colpito il sentiment dei consumatori e il nostro settore. In questo contesto, abbiamo continuato a concentrarci fortemente su ciò che possiamo controllare.”

    RBC Capital Markets ha confermato il rating “outperform” con un target price di 45 euro, citando una solida disciplina sui costi e un mese di marzo migliore delle attese. La società di intermediazione ha inoltre evidenziato come punti di forza la limitata esposizione di Hugo Boss alla Cina (circa il 4%) e una strategia proattiva nella gestione dell’inventario.

    “Riteniamo che BOSS sia un’ottima azienda che continua a guadagnare quote nel segmento dell’abbigliamento premium. Sebbene il contesto per il mercato del lusso sia più sfidante, siamo incoraggiati da un miglior controllo dei costi”, ha affermato RBC in una nota.

    I marchi di lusso a livello globale stanno affrontando pressioni, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina, dove i consumatori hanno ridotto la spesa per moda e beni di lusso a causa del rallentamento economico e dell’aumento dei costi.

  • L’economia dell’Eurozona cresce a ritmo più lento ad aprile

    L’economia dell’Eurozona cresce a ritmo più lento ad aprile

    L’economia dell’Eurozona ha continuato a crescere nel mese di aprile, ma a un ritmo più contenuto a causa dell’indebolimento della domanda e della quasi stagnazione del settore dei servizi, secondo un’indagine.

    Questi indicatori suggeriscono che la ripresa economica della regione rimane fragile.

    L’Indice composito della produzione PMI dell’Eurozona di HCOB, elaborato da S&P Global, è sceso a 50,4 rispetto al 50,9 di marzo.

    Questo valore si mantiene leggermente al di sopra della soglia dei 50 punti, che separa la crescita dalla contrazione.

  • Lamborghini registra un aumento dei ricavi del 29,6%, trainato dai modelli ibridi

    Lamborghini registra un aumento dei ricavi del 29,6%, trainato dai modelli ibridi

    Lamborghini, il produttore italiano di auto sportive di lusso, ha registrato un aumento dei ricavi del 29,6%, raggiungendo 895,2 milioni di euro. Questo incremento è attribuito alla forte domanda globale per i suoi ultimi modelli ibridi, la Revuelto e la Urus SE, nonostante le difficili condizioni economiche globali.

    Paolo Poma, CFO di Lamborghini, ha ribadito l’impegno dell’azienda verso una crescita finanziaria sostenibile e la responsabilità ambientale.
    Ha dichiarato: “Il 2025 si è aperto con una solida performance, confermando la continuità di un percorso di crescita finanziaria sostenibile. Il nostro impegno resta focalizzato sulla creazione di valore duraturo per i nostri stakeholder, mantenendo una visione a lungo termine basata su solidità economica e responsabilità ambientale.”

    Il costruttore automobilistico, che fa parte del gruppo tedesco Volkswagen (BIT:1VOW3), ha anche registrato un notevole aumento del profitto operativo. L’utile operativo (EBIT) ha raggiunto i 248,1 milioni di euro, segnando una crescita del 32,8% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    Nel primo trimestre del 2025, Lamborghini ha consegnato con successo 2.967 vetture. Le Americhe hanno guidato la crescita con un aumento del 21% nelle consegne. Anche le regioni EMEA e APAC hanno registrato una crescita: le consegne nella regione EMEA sono aumentate del 7% a 1.368 unità, mentre nella regione APAC si è verificato un incremento del 14% a 565 unità.

    L’amministratore delegato di Lamborghini, Stephan Winkelmann, ha sottolineato come i solidi risultati del primo trimestre mettano in evidenza la resilienza del marchio di fronte all’incertezza economica.

  • Il settore dei servizi in Italia registra crescita per il quinto mese consecutivo

    Il settore dei servizi in Italia registra crescita per il quinto mese consecutivo

    Il settore dei servizi in Italia ha mostrato una crescita per il quinto mese consecutivo ad aprile, espandendosi a un ritmo più rapido rispetto a marzo, secondo un’indagine pubblicata martedì.
    Il principale fattore trainante di questa crescita è stato l’aumento di nuovi ordini.
    L’indice dei direttori degli acquisti (PMI) dei servizi di HCOB, che misura la salute economica del settore, è salito a 52,9 ad aprile rispetto al 52,0 di marzo.
    Questo aumento porta l’indice ancora più al di sopra della soglia dei 50,0 punti, che rappresenta il confine tra espansione e contrazione nel settore.

  • Borse europee poco mosse: focus su dazi, trimestrali e decisioni delle banche centrali

    Borse europee poco mosse: focus su dazi, trimestrali e decisioni delle banche centrali

    Le borse europee sono rimaste pressoché piatte lunedì, mentre gli investitori valutano le potenziali trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina, insieme all’imminente stagione delle trimestrali e alle decisioni delle banche centrali previste per questa settimana.

    Alle 10:09 (ora italiana), lo Stoxx 600 paneuropeo guadagnava lo 0,1%, mentre il DAX tedesco avanzava dello 0,6%. Il CAC 40 francese, invece, perdeva lo 0,4%. I mercati di Londra sono rimasti chiusi per festività bancaria.

    Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato domenica di non avere in programma colloqui con il presidente cinese Xi Jinping questa settimana, anche se ha sottolineato che funzionari statunitensi sono in contatto con Pechino.

    Negli ultimi giorni sono aumentate le speculazioni su possibili negoziati tra le due principali economie mondiali, che continuano a imporsi dazi reciproci con impatti potenzialmente gravi sugli scambi commerciali. Trump ha introdotto dazi del 145% su prodotti cinesi, a cui la Cina ha risposto con tariffe del 125%.

    Parlando a bordo dell’Air Force One, Trump ha riferito di essere in trattative con la Cina e altri Paesi per nuovi accordi commerciali. Ha però ribadito che la sua priorità è concludere un’intesa con Pechino, diventata uno degli obiettivi principali della sua politica protezionistica nei primi mesi del suo secondo mandato alla Casa Bianca.

    Le autorità cinesi hanno dichiarato di stare “valutando” una proposta di colloquio ricevuta da Washington, ma hanno anche ammonito gli USA a non ricorrere a “estorsioni e coercizioni”.

    Intanto, la Federal Reserve dovrebbe lasciare invariati i tassi di interesse nella riunione di questa settimana, nonostante le pressioni di Trump per una riduzione del costo del denaro. In un’intervista nel fine settimana, Trump ha definito il presidente della Fed Jerome Powell uno “stoccafisso”.

    Tra i titoli individuali, le azioni di Shell quotate ad Amsterdam hanno ceduto leggermente terreno dopo indiscrezioni secondo cui il colosso petrolifero starebbe valutando l’acquisto della rivale BP (LSE:BP.).

    La Food and Drug Administration statunitense ha accettato la domanda per una versione orale del farmaco dimagrante Wegovy di Novo Nordisk (NYSE:NVO), spingendo al rialzo il titolo del gruppo farmaceutico danese.

    Infine, Erste Group (TG:EBO) e la spagnola Banco Santander (BIT:1SANX) hanno raggiunto un accordo che prevede l’acquisizione da parte della banca austriaca del 49% di Santander Bank Polska e del 50% di Santander TFI. Le azioni di Erste Group sono salite.

  • Mediobanca, prima del CdA il comitato parti correlate ha dato il via libera all’OPA su Banca Generali

    Mediobanca, prima del CdA il comitato parti correlate ha dato il via libera all’OPA su Banca Generali

    Prima che il consiglio di amministrazione di Mediobanca (BIT:MB) approvasse l’offerta pubblica di acquisto su Banca Generali (BIT:BGN), il comitato parti correlate di Piazzetta Cuccia aveva espresso parere favorevole all’operazione, ritenendo la proposta “congrua”.

    È quanto emerge dalla documentazione pubblicata sul sito della banca.

    Mediobanca ha annunciato lo scorso lunedì un’offerta volontaria di oltre 6 miliardi di euro per Banca Generali, offrendo come corrispettivo la propria partecipazione del 13% in Generali.

    Il parere favorevole del comitato è stato espresso a maggioranza, con l’astensione del presidente Sandro Panizza, in data 27 aprile. Nella stessa giornata, il consiglio di amministrazione di Mediobanca ha poi deliberato di promuovere l’offerta, annunciata ufficialmente la mattina successiva.

    Il management di Mediobanca ha valutato l’opportunità di applicare, nel contesto dell’operazione, le tutele previste dal Regolamento Consob sulle operazioni con parti correlate (OPC) e dal Regolamento OPC interno di Mediobanca, in quanto Generali – in quanto società collegata a Mediobanca – e Delfin e Caltagirone – in qualità di azionisti rilevanti sia di Mediobanca che di Generali – sono considerate parti correlate di Piazzetta Cuccia, si legge nel documento.

    Il comitato ha espresso “parere favorevole all’interesse della banca al compimento dell’operazione (…), nonché alla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni, ritenendo congruo il corrispettivo offerto e il relativo premio”, come si legge nel parere del Comitato OPC.

    Panizza, rappresentante di Delfin nel CdA di Mediobanca insieme a Sabrina Pucci, “pur comprendendo le ragioni industriali dell’operazione, ha deciso di astenersi in considerazione del tempo limitato a disposizione per l’analisi di un’operazione così trasformativa per la banca, tenuto conto di alcune ipotesi industriali del management su cui si è basata la valutazione e di alcune assunzioni valutative del consulente finanziario”, specifica il documento.