Author: Fiona Craig

  • Milan Stock Exchange gains momentum, driven by banks and defense; Stellantis dips

    Milan Stock Exchange gains momentum, driven by banks and defense; Stellantis dips

    Shares climbed on the Milan Stock Exchange, with banks leading the rally as investors assessed the effects of the recent agreement on 15% tariffs for EU goods entering the US.

    At the same time, focus is shifting toward corporate earnings as the reporting season intensifies.

    On the macroeconomic front, the Federal Reserve’s policy meeting begins today, with an interest rate decision expected tomorrow. The rate is widely anticipated to remain steady, but market watchers will be closely examining any signals about future policy direction and the degree of consensus within the Federal Open Market Committee (FOMC).

    By around 10:00 a.m., the FTSE Mib index was up 0.77%, nearing its session highs.

    Banks showed strong performance, with key players UNICREDIT (BIT:UCG) and INTESA (BIT:ISP) both gaining more than 1%. Mediobanca (BIT:MB) advanced 1.5%, buoyed by a takeover bid from MPS (BIT:BMPS), which itself rose 0.6%. Delfin Chairman Francesco Milleri commented in an interview that “a possible adjustment to reflect stock market performance would make the offering more attractive to investors.” Equita brokers added that “a possible adjustment to the economic conditions could be the key to broader investor acceptance.”

    Other banks like BPER (BIT:BPE) and POP SONDRIO (BIT:BPSO) also rallied around 2%, following the conclusion of a takeover bid that raised the Emilian bank’s stake to 80.69% of Popolare di Sondrio’s capital, with the announcement that the stock will continue trading on the Milan exchange.

    Defense stocks rebounded as well, with LEONARDO (BIT:LDO) climbing 1.4% and FINCANTIERI (BIT:FCT) up 0.74% after a dip yesterday linked to news of increased European investments in US defense firms.

    STELLANTIS (BIT:STLAM) saw a sharp decline, initially dropping more than 4.5% before settling around a 2.3% loss, after releasing half-year results and updated full-year forecasts that fell short of analyst expectations and consensus estimates.

    Outside the main index, SOGEFI (BIT:SGF) surged over 3% following its quarterly results and updated annual outlook. Equita noted that “some more positive indications emerged than expected,” prompting the broker to raise its estimates and targets by about 4%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Stellantis prevede una ripresa nella seconda metà dell’anno dopo una perdita di 2,3 miliardi di euro e un burn cash di 3 miliardi nel primo semestre

    Stellantis prevede una ripresa nella seconda metà dell’anno dopo una perdita di 2,3 miliardi di euro e un burn cash di 3 miliardi nel primo semestre

    Stellantis (BIT:STLAM) ha dichiarato martedì di aspettarsi una crescita dei ricavi netti e margini di reddito operativo in cifra singola bassa nella seconda metà dell’anno, segnalando una ripresa graduale dopo un primo semestre difficile.

    Il costruttore automobilistico prevede inoltre un miglioramento del free cash flow industriale nella seconda metà, dopo aver consumato 3 miliardi di euro (3,48 miliardi di dollari) nei primi sei mesi.

    «Il nostro nuovo team di leadership, pur realistico riguardo alle sfide, continuerà a prendere le decisioni difficili necessarie per ristabilire una crescita redditizia e risultati significativamente migliorati», ha detto il nuovo CEO Antonio Filosa in una dichiarazione.

    «Il 2025 si sta rivelando un anno difficile, ma anche di miglioramento graduale.»

    La società ha precisato che le sue previsioni assumono che le attuali regole tariffarie rimangano invariate e stima costi totali per tariffe pari a circa 1,5 miliardi di euro nel 2025, inclusi 300 milioni di euro già sostenuti nel primo semestre.

    Stellantis ha confermato i risultati preliminari diffusi la scorsa settimana, tra cui un calo del 13% dei ricavi netti a 74,3 miliardi di euro, un margine operativo rettificato dello 0,7% e una perdita netta di 2,3 miliardi di euro.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee salgono mentre i mercati valutano l’accordo commerciale USA-UE, i conti societari e la riunione della Fed

    DAX, CAC, FTSE100, Le borse europee salgono mentre i mercati valutano l’accordo commerciale USA-UE, i conti societari e la riunione della Fed

    Le borse europee sono salite moderatamente martedì, mentre gli investitori continuavano a valutare l’impatto del nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. Il rialzo arriva anche in un momento ricco di pubblicazioni trimestrali e prima della riunione di politica monetaria della Federal Reserve.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco era in rialzo dello 0,5%, il CAC 40 francese guadagnava lo 0,2% e il FTSE 100 londinese avanzava dello 0,1%.

    Accordo transatlantico spinge l’ottimismo, ma non mancano le preoccupazioni

    L’intesa annunciata nel fine settimana tra Washington e Bruxelles ha ridotto l’incertezza per le aziende su entrambe le sponde dell’Atlantico, offrendo un certo sollievo ai mercati. Tuttavia, la reazione degli investitori è stata contenuta.

    Gli analisti ritengono che l’accordo favorisca in gran parte gli interessi americani, con potenziali conseguenze negative per l’economia europea.

    L’intesa prevede l’introduzione di un dazio del 15% su gran parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti a partire dal prossimo mese. Il Primo Ministro francese François Bayrou ha duramente criticato l’accordo:

    “È un giorno buio quando un’alleanza di popoli liberi, uniti per affermare i propri valori comuni e difendere i propri interessi comuni, si rassegna alla sottomissione”, ha scritto Bayrou su X.

    Anche il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso preoccupazione, affermando che i dazi comporteranno danni “significativi” all’economia tedesca.

    USA e UE rappresentano insieme quasi un terzo del commercio globale, rendendo l’accordo altamente rilevante per i mercati internazionali.

    Segnali contrastanti dal settore corporate europeo

    Sul fronte societario, Stellantis (BIT:STLAM) ha fornito previsioni incoraggianti per la seconda metà dell’anno. Il gruppo prevede una ripresa della crescita dei ricavi e margini operativi stabili in bassa cifra singola, dopo un primo semestre difficile. La casa automobilistica ha anche previsto un miglioramento del free cash flow industriale, dopo un deflusso di €3 miliardi ($3,48 miliardi) nei primi sei mesi.

    Barclays (LSE:BARC) ha registrato un aumento del 23% dell’utile semestrale, superiore alle attese, grazie alla forte performance della divisione mercati, trainata dall’attività frenetica seguita ai dazi imposti dall’amministrazione Trump.

    AstraZeneca (LSE:AZN) ha superato le previsioni per il secondo trimestre grazie alle solide vendite di farmaci contro cancro, malattie cardiovascolari e renali, ma ha confermato le previsioni per l’anno intero, citando pressioni sui prezzi e rischi legati al commercio globale.

    Philips (NYSE:PHG) ha riportato un calo del 47% dell’utile netto trimestrale, spiegando che l’assenza di un indennizzo assicurativo una tantum, registrato l’anno precedente, ha pesato sui risultati. Tuttavia, i principali indicatori operativi, inclusi margini e cash flow, sono migliorati.

    Il gruppo svizzero Sika (TG:SIKA) ha aumentato i margini di profitto nel primo semestre, nonostante il calo dei ricavi dovuto all’effetto cambio.

    Air Liquide (EU:AI), attivo nei gas industriali, ha registrato un aumento degli utili e dei margini operativi nel primo semestre, sostenuto da controlli sui costi e investimenti nei settori della transizione energetica e dell’elettronica.

    Focus sulla Federal Reserve

    L’attenzione ora si concentra sulla riunione della Federal Reserve, che inizierà oggi e durerà due giorni. Anche se il consenso prevede il mantenimento dei tassi invariati, i membri del board discuteranno con maggiore intensità la possibilità di tagli nei prossimi mesi.

    Lunedì, l’ex presidente Donald Trump ha nuovamente sollecitato la Fed a ridurre i tassi, sostenendo che “aiuterebbe a far decollare l’economia americana”.

    Prezzi del petrolio stabili dopo i recenti guadagni

    Sul fronte energetico, i prezzi del greggio sono rimasti invariati martedì mattina dopo un deciso rialzo nella sessione precedente.

    Alle 03:05 ET, il Brent scambiava piatto a $69,32 al barile, mentre il WTI statunitense era fermo a $66,71.

    Entrambi i benchmark avevano guadagnato oltre il 2% nella seduta precedente, con il Brent ai massimi dal 18 luglio. L’accordo commerciale tra USA e UE ha evitato una guerra commerciale totale, rafforzando le prospettive di domanda energetica.

    L’intesa prevede anche $750 miliardi di acquisti europei di energia statunitense nei prossimi anni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures azionari salgono mentre riprendono i colloqui commerciali USA-Cina; attesa per utili societari e decisione della Fed

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures azionari salgono mentre riprendono i colloqui commerciali USA-Cina; attesa per utili societari e decisione della Fed

    I futures sugli indici statunitensi sono saliti martedì, mentre gli investitori osservano con attenzione la ripresa dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, un’agenda fitta di risultati societari e una decisione chiave della Federal Reserve che potrebbe influenzare le prospettive economiche per il resto dell’anno. Nel frattempo, Nvidia avrebbe aumentato la produzione dei suoi chip AI per soddisfare la crescente domanda cinese.

    Futures di Wall Street in lieve rialzo

    Prima dell’apertura dei mercati, i futures degli indici principali mostravano modesti guadagni. Alle 03:35 ET, i futures del Dow erano in aumento di 27 punti (0,1%), quelli dell’S&P 500 salivano di 8 punti (0,1%) e i futures del Nasdaq 100 crescevano di 62 punti (0,3%).

    Lunedì l’S&P 500 ha segnato un nuovo massimo storico, mentre anche il Nasdaq ha guadagnato terreno, in seguito all’annuncio dell’accordo commerciale tra USA e Unione Europea. Si tratta dell’ultimo di una serie di patti siglati dalla Casa Bianca prima dell’introduzione di dazi “reciproci” prevista per il 1° agosto.

    Gli analisti di Vital Knowledge hanno osservato che l’aliquota tariffaria del 15% su tutte le importazioni UE era ampiamente prevista e hanno scritto che “è esattamente quello che [i mercati] si aspettavano”.

    Colloqui USA-Cina riprendono

    I negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina sono ripresi in Svezia, alimentando le speranze di una possibile estensione della tregua tariffaria. Pechino ha tempo fino al 12 agosto per raggiungere un accordo più duraturo con Washington.

    Il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent e il Vicepremier cinese He Lifeng sono stati avvistati all’interno dell’ufficio del Primo Ministro svedese, dove si svolgevano gli incontri. Secondo Reuters, i funzionari non hanno rilasciato dichiarazioni lunedì sera.

    Sebbene non si attendano svolte epocali, il Rappresentante USA per il Commercio Jamieson Greer ha dichiarato che non si prevede una “svolta enorme”. Tuttavia, alcuni media parlano della possibilità di una proroga di 90 giorni della tregua, che potrebbe aprire la strada a un nuovo vertice tra il Presidente Trump e il Presidente cinese Xi Jinping.

    Utili societari in arrivo

    La stagione degli utili entra nel vivo con 164 aziende dell’S&P 500 che pubblicheranno i propri risultati trimestrali.

    Martedì prima dell’apertura di Wall Street sono attesi i dati di Merck, UnitedHealth, Boeing e Procter & Gamble – quest’ultima sotto i riflettori dopo che lunedì è stato annunciato l’addio del CEO Jon Moeller.

    Visa pubblicherà i risultati dopo la chiusura dei mercati. Il gruppo dei pagamenti, insieme a MasterCard, offrirà uno spaccato sul comportamento dei consumatori statunitensi in un contesto di incertezza legata ai dazi.

    Anche in Europa si è registrata una forte attività. AstraZeneca ha superato le stime grazie alla domanda di trattamenti oncologici. Barclays ha riportato profitti oltre le attese, sostenuti dalla volatilità seguita all’annuncio delle tariffe USA ad aprile. Philips ha rivisto al rialzo le sue previsioni di margine, mentre Stellantis ha segnalato “sfide” future, nonostante una previsione di crescita dei ricavi.

    Settimana cruciale per i dati economici

    Nei prossimi giorni verranno pubblicati numerosi indicatori economici, tra cui la survey JOLTS, attesa in calo a 7,51 milioni da 7,77 milioni.

    Verrà anche diffuso l’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board, previsto in lieve aumento.

    Gli analisti di ING hanno scritto: “In vista della riunione del FOMC di domani, che potrebbe favorire ancora il dollaro, oggi vengono pubblicati i dati sui posti di lavoro JOLTS e la fiducia dei consumatori. Il primo dovrebbe mostrare stabilità (intorno ai 7500k), mentre la seconda dovrebbe aumentare in linea con l’andamento positivo del mercato azionario.”

    La Federal Reserve inizia oggi la sua riunione di due giorni, e il mercato scommette su un mantenimento dei tassi. Diversi funzionari Fed hanno recentemente indicato che è prudente attendere per capire gli effetti delle nuove politiche tariffarie dell’amministrazione Trump.

    Nvidia accelera sulla produzione dei chip AI per la Cina

    Nvidia avrebbe ordinato 300.000 chip H20 AI al produttore Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, secondo Reuters. La decisione arriva dopo che il governo USA ha revocato il divieto di vendita alla Cina imposto in aprile.

    Con questo ordine, Nvidia potrebbe aumentare le sue scorte, già comprese tra 600.000 e 700.000 unità. Secondo SemiAnalysis, l’azienda ne ha vendute circa un milione nel 2024.

    Anche se meno potenti degli H100 o dei chip Blackwell, gli H20 rimangono cruciali per il mercato cinese. Il CEO Jensen Huang ha dichiarato a Pechino che la produzione potrebbe riprendere tra nove mesi.

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  • Il dollaro si rafforza, l’euro scivola dopo l’accordo commerciale USA-UE

    Il dollaro si rafforza, l’euro scivola dopo l’accordo commerciale USA-UE

    Il dollaro statunitense ha guadagnato terreno per il secondo giorno consecutivo martedì, sostenuto da un nuovo accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea. L’euro, invece, ha continuato a scendere mentre gli investitori valutavano le implicazioni dell’intesa e si preparavano alla riunione della Federal Reserve.

    Alle 04:10 ET (08:10 GMT), il Dollar Index—che misura la forza del dollaro rispetto a sei valute principali—è salito dello 0,2% a 98,607, proseguendo il rialzo di lunedì.

    Il biglietto verde si rafforza grazie all’ottimismo commerciale

    L’accordo USA-UE ha dato slancio al dollaro. L’intesa prevede un dazio del 15% sulle importazioni di beni europei, oltre a significativi impegni di investimento da parte dell’UE.

    L’Unione Europea si è impegnata a investire circa 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti e ad aumentare in modo significativo l’acquisto di energia e attrezzature militari americane.

    Con la ripresa dei negoziati tra USA e Cina in Svezia, i mercati osservano se le due maggiori economie mondiali prolungheranno l’attuale tregua commerciale.

    Gli investitori guardano anche ai numerosi dati economici in arrivo e alla riunione della Federal Reserve, che inizia oggi e durerà due giorni.

    Tra i principali indicatori in uscita ci sono il sondaggio JOLTS, che misura le offerte di lavoro come indicatore della domanda di lavoro, e l’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board, entrambi importanti in vista del rapporto sull’occupazione di luglio previsto per venerdì.

    “In vista della riunione del FOMC di domani, che potrebbe essere positiva per il dollaro, oggi vengono pubblicati i dati JOLTS sulle offerte di lavoro e la fiducia dei consumatori di luglio. Il primo è previsto stabile (intorno a 7.500k), mentre il secondo dovrebbe salire in linea con l’andamento positivo del mercato azionario,” hanno dichiarato gli analisti di ING.

    L’euro sotto pressione per le critiche all’accordo

    L’euro ha perso ulteriore slancio, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,3% a 1,1559. Il calo dell’1,3% registrato lunedì è stato il più marcato degli ultimi due mesi.

    In Europa cresce il malcontento. Il primo ministro francese François Bayrou ha definito l’accordo “una giornata buia”, mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha avvertito che l’economia tedesca subirà danni “significativi”.

    “È da tempo che sosteniamo che EUR/USD potrebbe essere sotto pressione in questo trimestre, e probabilmente EUR/USD si trova ora in una posizione più fragile di quanto ci aspettassimo, proprio in una settimana ad alto rischio di eventi,” ha osservato ING.

    “L’azione sui prezzi di EUR/USD resta molto debole. E se oggi non riuscirà a salire oltre 1,1600/1625 neanche con notizie positive, è probabile che il supporto a 1,1555 e poi a 1,1500 venga rotto.”

    Anche la sterlina britannica è scesa, con il cambio GBP/USD in calo dello 0,2% a 1,3335, raggiungendo un minimo di due mesi.

    “Ora c’è una base tecnica per cui GBP/USD possa scendere fino all’area di 1,3150. Questa è la nostra ipotesi in una settimana dove i rischi legati agli eventi sembrano favorire il dollaro,” ha aggiunto ING.

    Yen stabile in attesa della BoJ

    In Asia, lo yen giapponese è rimasto stabile, con USD/JPY in calo dello 0,1% a 148,41 dopo i guadagni di lunedì.

    La Bank of Japan dovrebbe mantenere invariati i tassi d’interesse nella riunione di giovedì. Sebbene la situazione commerciale globale sembri stabilizzarsi, la politica interna giapponese resta incerta dopo la sconfitta della coalizione al governo nelle elezioni della camera alta. Si moltiplicano inoltre le voci di una possibile dimissione del primo ministro Shigeru Ishiba.

    Alcuni analisti ritengono però che il recente accordo commerciale USA-Giappone possa offrire margine per futuri aumenti dei tassi entro l’anno.

    Altrove, l’AUD/USD è sceso dello 0,3% a 0,6503, mentre lo USD/CNY è rimasto stabile a 7,1777.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il rialzo causato dall’ultimatum di Trump alla Russia e dall’ottimismo commerciale

    I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il rialzo causato dall’ultimatum di Trump alla Russia e dall’ottimismo commerciale

    I prezzi del petrolio si sono mantenuti stabili durante le prime contrattazioni asiatiche di martedì, dopo un forte rialzo registrato il giorno precedente. I guadagni sono stati alimentati dall’aumento delle tensioni geopolitiche e dal miglioramento del clima sui negoziati commerciali statunitensi, entrambi fattori che hanno rafforzato le prospettive della domanda globale di energia.

    I future sul greggio sono rimasti su livelli elevati dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha aumentato la pressione sulla Russia, imponendo un’azione rapida per porre fine alla guerra in Ucraina. L’annuncio ha alimentato i timori di ulteriori sanzioni e interruzioni delle forniture da parte di uno dei principali produttori mondiali.

    I future sul Brent con scadenza a settembre sono saliti dello 0,1% a 70,09 dollari al barile alle 21:53 ET (01:53 GMT), mentre il WTI statunitense è rimasto invariato a 66,74 dollari. Entrambi i contratti avevano guadagnato oltre il 2% lunedì dopo le dichiarazioni di Trump.

    Trump avverte la Russia e minaccia nuove sanzioni

    La decisione di Trump di imporre una scadenza più rigida alla Russia — solo 10 o 12 giorni per fare progressi verso la fine del conflitto — rappresenta un’escalation significativa.

    La minaccia di nuove sanzioni in caso di mancata risposta da parte di Mosca ha aumentato le preoccupazioni per le forniture, con alcuni analisti che prevedono serie conseguenze per il mercato.

    “In assenza di un accordo, la Russia potrebbe affrontare sanzioni USA più severe, insieme a tariffe secondarie del 100% imposte dagli Stati Uniti ai partner commerciali che importano petrolio russo”, hanno scritto gli analisti di ING in una nota.

    “Se imposte e applicate in modo rigoroso, causerebbero un cambiamento significativo nelle prospettive del petrolio”, hanno aggiunto, sottolineando che India, Cina e Turchia hanno aumentato gli acquisti di greggio russo dall’inizio della guerra. Questi paesi, hanno spiegato, dovranno ora bilanciare il vantaggio del petrolio a basso costo con il rischio di pesanti dazi statunitensi.

    L’accordo commerciale con l’UE sostiene il mercato

    I mercati hanno reagito anche all’accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Unione Europea durante il fine settimana. L’intesa ha ridotto le tariffe previste sulle esportazioni europee al 15%, rispetto al 30% inizialmente minacciato, e include un importante impegno energetico.

    L’UE ha infatti accettato di acquistare 750 miliardi di dollari in prodotti energetici statunitensi nei prossimi anni, un fattore che, secondo gli analisti, potrebbe sostenere la domanda di petrolio nel lungo termine.

    Questi sviluppi, insieme alla riduzione delle tensioni commerciali, hanno rafforzato la fiducia degli investitori e sostenuto i prezzi del greggio nel breve periodo.

    Focus su OPEC+ e sulla riunione della Fed

    L’attenzione si sposta ora sulla riunione ministeriale dell’OPEC+ prevista per il 3 agosto. Un comitato del gruppo ha invitato i membri a rispettare pienamente le quote produttive attuali, mentre si discute un possibile aumento della produzione a settembre.

    Nel frattempo, i mercati attendono gli esiti della riunione della Federal Reserve degli Stati Uniti, che inizia martedì. Anche se non si prevedono variazioni dei tassi di interesse — attualmente tra il 4,25% e il 4,50% — gli investitori cercano segnali sulle prossime mosse della banca centrale in un contesto economico incerto.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei misti dopo l’accordo USA-UE, in attesa di eventi chiave

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei misti dopo l’accordo USA-UE, in attesa di eventi chiave

    Le borse europee si sono mosse in maniera contrastata lunedì, perdendo parte dei guadagni iniziali nonostante un accordo commerciale cruciale tra Stati Uniti e Unione Europea che ha contribuito a scongiurare un possibile conflitto commerciale.

    L’intesa, che ha evitato un’escalation delle tensioni commerciali, ha inizialmente sostenuto il sentiment degli investitori. Tuttavia, i mercati hanno poi assunto un tono più cauto, con l’attenzione ora rivolta a una settimana ricca di eventi — tra cui la decisione della Federal Reserve sui tassi, importanti dati macroeconomici statunitensi e i risultati trimestrali dei giganti tech.

    Nel primo pomeriggio, il CAC 40 francese segnava un lieve rialzo dello 0,1%, mentre il DAX tedesco cedeva lo 0,1%. Il FTSE 100 britannico guadagnava invece lo 0,2%.

    Il settore tecnologico è apparso in forma, con ASML Holding NV (EU:ASML) in aumento di quasi il 5% grazie a un rinnovato entusiasmo degli investitori.

    Tra i titoli in evidenza, la olandese Heineken Holding (EU:HEIA) è scesa del 4% nonostante utili semestrali superiori alle aspettative.

    La francese Pernod Ricard (EU:RI) ha perso l’1,4%, mentre Anheuser-Busch InBev (EU:ABI), produttrice della birra Budweiser, ha ceduto l’1,2%.

    In controtendenza, il produttore tedesco di turbine eoliche Nordex (TG:NDX1) è balzato del 5% dopo aver annunciato 2,3 gigawatt di nuovi ordini nel secondo trimestre del 2025 — un incremento dell’81,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

    La britannica Tesco (LSE:TSCO) ha perso oltre l’1% dopo aver aggiornato il mercato sul suo programma di riacquisto azionario.

    Con l’arrivo di eventi decisivi nei prossimi giorni, come la riunione della Fed e i conti trimestrali di colossi come Apple e Microsoft, i mercati potrebbero rimanere volatili e soggetti a rotazioni settoriali.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA indicano una forza continua mentre Wall Street guarda agli accordi commerciali

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA indicano una forza continua mentre Wall Street guarda agli accordi commerciali

    I futures dei principali indici azionari statunitensi puntano a un’apertura leggermente in rialzo lunedì, segnalando che il recente rally a Wall Street potrebbe proseguire.

    Il sentiment degli investitori è stato sostenuto da un accordo commerciale a sorpresa raggiunto nel weekend tra Stati Uniti e Unione Europea, insieme a indicazioni che USA e Cina potrebbero estendere la tregua sui dazi per altri 90 giorni.

    L’accordo USA-UE prevede un dazio del 15% sulle importazioni europee — una riduzione significativa rispetto al 30% inizialmente minacciato.

    Come parte dell’intesa, l’Unione Europea si è anche impegnata ad acquistare 750 miliardi di dollari di prodotti energetici americani e ad aumentare gli investimenti nell’economia USA di 600 miliardi di dollari.

    Nonostante questo scenario commerciale positivo, l’attività di mercato potrebbe rimanere contenuta in attesa dell’annuncio sui tassi di interesse della Federal Reserve previsto per questa settimana.

    Sebbene si preveda che la Fed mantenga i tassi invariati, gli investitori guarderanno con attenzione a eventuali segnali su futuri orientamenti di politica monetaria.

    Inoltre, il rapporto mensile sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro e i risultati trimestrali dei giganti tecnologici Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Meta Platforms (NASDAQ:META) saranno fattori chiave per i mercati.

    La seduta di venerdì scorso ha visto forti performance su tutta la linea, con il Dow che ha recuperato dalle perdite iniziali e sia il Nasdaq che l’S&P 500 che hanno chiuso a nuovi massimi storici.

    Il Dow ha chiuso in rialzo di 208,01 punti (0,5%) a 44.901,92, il Nasdaq è salito di 50,36 punti (0,2%) a 21.108,32 e l’S&P 500 è aumentato di 25,29 punti (0,4%) a 6.388,64.

    Questo slancio riflette le speranze che diversi accordi commerciali vengano finalizzati prima della scadenza del 1° agosto fissata dal presidente Donald Trump per l’ampliamento dei dazi su alcuni partner commerciali degli USA.

    Con la scadenza ormai vicina, molti Paesi stanno negoziando per evitare pesanti tariffe sulle loro esportazioni.

    Nel frattempo, i mercati europei hanno faticato, sotto pressione per le preoccupazioni sulle trattative commerciali e alcuni risultati trimestrali deludenti.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Anteprima settimanale dei mercati: principali indici in rialzo prima degli utili del Mag-7 e della scadenza dei dazi

    Anteprima settimanale dei mercati: principali indici in rialzo prima degli utili del Mag-7 e della scadenza dei dazi

    I mercati azionari statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, completando una settimana solida trainata da utili aziendali forti e notizie positive sul commercio.

    L’S&P 500 è salito dello 0,40%, chiudendo a un nuovo record di 6.388,64, il quattordicesimo massimo storico del 2025. Anche il Nasdaq Composite ha toccato nuovi massimi, chiudendo con un +0,24% a 21.108,32. Entrambi gli indici hanno raggiunto picchi intraday durante la sessione di venerdì. Nel frattempo, il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 208,01 punti (0,47%) a 44.901,92, avvicinandosi a un quarto di punto percentuale dal suo record di dicembre.

    Durante la settimana, il Dow è salito di circa l’1,3%, il Nasdaq dell’1% e l’S&P 500 dell’1,5%.

    Guardando avanti, gli investitori affrontano una settimana ricca di eventi potenzialmente influenti per il mercato. In primo piano c’è la scadenza del 1º agosto, quando il presidente Donald Trump prevede di imporre dazi più elevati a numerosi partner commerciali degli Stati Uniti, a meno che non vengano raggiunti nuovi accordi commerciali. Questa minaccia imminente potrebbe introdurre volatilità in un mercato altrimenti stabile.

    Tra gli eventi chiave anche la decisione sui tassi della Federal Reserve, il rapporto sull’occupazione di luglio e un’importante serie di utili di alcune delle più grandi società statunitensi.

    “Il 1º agosto potrebbe significare dazi più alti su quasi 60 partner commerciali statunitensi, compresa l’UE, che come blocco è la più grande. Un aumento dall’attuale tariffa media ponderata statunitense di circa il 16% a forse il 21% rappresenta un rischio,”
    hanno evidenziato gli economisti di UBS nella loro nota di mercato.

    Per quanto riguarda il rapporto sull’occupazione, UBS si aspetta un risultato “debole” ma prevede che i dati sottostanti non peggioreranno rispetto a giugno. La società prevede 95.000 nuovi posti di lavoro non agricoli per luglio e un leggero aumento del tasso di disoccupazione al 4,2%.

    “Una forza inaspettata nei dati potrebbe sconvolgere le previsioni di taglio dei tassi a settembre,”
    hanno aggiunto gli analisti.

    I giganti tecnologici Mag-7 pronti a comunicare gli utili

    L’attenzione degli investitori sarà anche puntata sugli utili di quattro dei cosiddetti “Magnifici Sette”: Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Meta Platforms (NASDAQ:META). I loro risultati hanno un peso significativo nei principali indici grazie alle loro grandi capitalizzazioni di mercato.

    Un risultato deludente o timori legati ai dazi potrebbero scuotere i mercati.

    “Tutto può andare per il meglio per questo mercato straordinariamente resiliente,”
    hanno dichiarato gli strateghi di Evercore ISI,
    “ma come ha mostrato il nostro sondaggio agli investitori venerdì scorso, la probabilità che dazi punitivi su almeno un paese possano scuotere gli investitori è alta, così come una reazione negativa ai prezzi degli utili del Mag-7.”

    Finora circa il 30% delle società dell’S&P 500 ha pubblicato risultati del secondo trimestre, con una crescita degli utili prevista del 7,7% su base annua, secondo LSEG IBES. Questo rappresenta un miglioramento rispetto alla previsione del 5,8% fatta all’inizio di luglio.

    Altre società di rilievo che pubblicheranno questa settimana includono Boeing (NYSE:BA), Spotify (NYSE:SPOT), Booking (NASDAQ:BKNG), Visa (NYSE:V), ARM Holdings (LSE:ARM) e Qualcomm (NASDAQ:QCOM).

    Il parere degli analisti sulla direzione del mercato

    Morgan Stanley ha commentato:

    “La ripresa continua ed è in corso, e ci orientiamo verso il nostro scenario rialzista a 12 mesi (7200). I fattori trainanti sono la leva operativa positiva, l’adozione dell’IA, la debolezza del dollaro, il risparmio fiscale in contanti, confronti di crescita facili, domanda repressa e tagli Fed. Il settore industriale rimane la nostra scelta principale.”

    RBC Capital Markets ha osservato:

    “Anche se l’S&P 500 è salito nell’ultima settimana, la capacità di gestire i dazi non è stata uniforme. Inoltre, le discussioni sul 2026 sono state piuttosto scarse finora. Questo ci sembra logico dato che siamo solo a metà 2025, ma rappresenta anche un rischio per il percorso dei prezzi azionari se le prospettive delle società per il 2026 non si rivelassero così rosee come gli investitori si aspettano. Continuiamo a prepararci per condizioni di mercato turbolente nella seconda metà del 2025.”

    Evercore ISI ha aggiunto:

    “FOMO e speculazione non significano che le azioni salgano in linea retta, anche se aumentano la probabilità che la destinazione a lungo termine sia più alta. Un mercato che quota quasi 25 volte gli utili e dove la compiacenza è riflessa da una volatilità degli indici in calo affronta una serie di eventi nella settimana che verrà.”

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro scende mentre BofA mette in guardia da potenziali meccanismi stop‐loss

    L’oro scende mentre BofA mette in guardia da potenziali meccanismi stop‐loss

    I prezzi dell’oro sono diminuiti lunedì dopo che Bank of America ha segnalato che ulteriori ribassi potrebbero scatenare vendite stop‑loss automatiche gestite dai commodity trading advisor (CTA). Il metallo prezioso è stato sotto pressione per tutta la settimana, avvicinandosi a livelli in grado di attivare le chiusure automatiche delle posizioni.

    Gli analisti di Bank of America ritengono che molti trend‑followers a medio‑lungo termine stiano mantenendo le loro posizioni long sull’oro al massimo livello consentito. Secondo i modelli della banca, “un ulteriore calo dell’1% al 3,5% dei prezzi futures sull’oro potrebbe accelerare le vendite stop‑loss mentre questi trader algoritmici chiudono le posizioni per limitare le perdite”.

    Nel commento sulla materia prime, la banca ha osservato tendenze divergenti nel mercato del rame. Si prevede una maggiore attività d’acquisto sui futures rame del CME da parte dei trend‑followers a lungo termine, mentre i contratti sul London Metal Exchange sarebbero soggetti a pressione di vendita. Diverse dinamiche regionali del sentiment e del comportamento degli operatori emergono in questo contesto.

    Sui mercati agricoli, Bank of America ha evidenziato posizionamenti estremi nei derivati della soia: l’olio di soia viene descritto come “iper‑long”, mentre il pastone di soia appare “iper‑short”, configurazioni che possono generare alta volatilità quando gli operatori correggono le proprie posizioni.

    La banca ritiene che il mercato del pastone di soia sia particolarmente esposto a un eventuale rimbalzo rialzista. Un’inversione del sentiment potrebbe innescare la “copertura delle posizioni corte da parte dei CTA con un movimento significativo al rialzo”, stimolando uno spike sui prezzi.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.