Author: Fiona Craig

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA salgono sulle speranze di taglio dei tassi; la stagione degli utili sostiene i mercati

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures USA salgono sulle speranze di taglio dei tassi; la stagione degli utili sostiene i mercati

    I futures azionari statunitensi sono aumentati lunedì mentre gli investitori valutavano i deludenti dati sull’occupazione, le novità commerciali e le prospettive sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Risultati societari incoraggianti hanno contribuito a contrastare le preoccupazioni su un rallentamento economico e sull’impatto dei dazi, mentre Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa) ha registrato un calo degli utili a causa di una svalutazione della partecipazione in Kraft Heinz (NASDAQ:KHC).

    Futures in crescita dopo il calo della scorsa settimana

    Dopo un forte calo a fine settimana, i futures statunitensi sono risaliti lunedì mattina grazie alle speranze di un taglio dei tassi. Alle 03:00 ET, i futures sul Dow erano saliti di 128 punti (0,3%), quelli sull’S&P 500 di 24 punti (0,4%) e quelli sul Nasdaq 100 di 102 punti (0,4%).

    Le forti perdite di venerdì riflettevano le preoccupazioni degli investitori per il rapporto sull’occupazione debole e l’annuncio di dazi elevati da parte del presidente Donald Trump.

    Il clima si è ulteriormente appesantito dopo che Trump ha licenziato la responsabile del Bureau of Labor Statistics, accusandola senza prove di aver manipolato i dati sull’occupazione. Gli esperti avvertono che ciò potrebbe minare la fiducia nelle statistiche economiche USA, soprattutto se il sostituto di Trump privilegerà la fedeltà politica rispetto all’accuratezza.

    I dati del lavoro hanno spinto gli investitori a scommettere circa il 90% di probabilità su un taglio dei tassi Fed a settembre, anche se i funzionari della Fed sembrano ancora cauti e vogliono attendere altri dati prima di agire.

    Gli utili sostengono il mercato

    I solidi risultati societari hanno rafforzato il sentiment di mercato. Giganti tecnologici come Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) hanno pubblicato risultati record nel secondo trimestre, confermando ingenti investimenti nell’intelligenza artificiale.

    Questi risultati positivi hanno attenuato parte delle preoccupazioni sui dazi, anche se alcune aziende hanno segnalato possibili aumenti dei prezzi nei prossimi mesi.

    Secondo i dati LSEG citati da Reuters, la crescita degli utili delle aziende S&P 500 nel secondo trimestre è stimata al 9,8% su base annua, in rialzo rispetto al 5,8% di inizio luglio. Oltre l’80% delle società che hanno pubblicato risultati ha superato le stime, più della media del 76% degli ultimi quattro trimestri.

    Questa settimana l’attenzione sarà su Caterpillar (NYSE:CAT), McDonald’s (NYSE:MCD) e Disney (NYSE:DIS), membri del Dow che si mantengono vicino ai massimi record di dicembre.

    Berkshire Hathaway registra un calo degli utili per svalutazioni

    Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa) ha annunciato un calo degli utili nel secondo trimestre, pesato da una svalutazione di 3,76 miliardi di dollari sulla partecipazione in Kraft Heinz (NASDAQ:KHC) e minori premi assicurativi. L’utile netto è sceso a 12,37 miliardi di dollari dai 30,35 miliardi di un anno fa, con ricavi in calo dell’1,2% a 92,5 miliardi.

    I guadagni di Apple (NASDAQ:AAPL) e American Express (NYSE:AXP) hanno mitigato le perdite, mentre l’utile operativo della controllata ferroviaria BNSF è aumentato di quasi il 20%, grazie a tagli dei costi e a minori spese per carburante.

    La liquidità di Berkshire a fine trimestre era di 344 miliardi, leggermente inferiore al trimestre precedente ma vicino a livelli record. Buffett si prepara a lasciare la guida entro fine 2025, con Greg Abel destinato a sostituirlo.

    Petrolio stabile nonostante aumento produzione OPEC+

    I prezzi del petrolio sono rimasti stabili lunedì, nonostante OPEC+ abbia confermato l’aumento della produzione a settembre. Il Brent è sceso dello 0,2% a 69,80 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è salito dello 0,3% a 67,53 dollari.

    Il gruppo ha deciso di aumentare la produzione giornaliera di 547.000 barili, il sesto incremento mensile consecutivo, invertendo i tagli per 2,5 milioni di barili al giorno, pari a circa il 2,4% della domanda globale.

    Oro e Bitcoin

    I prezzi dell’oro sono stati contrastati lunedì dopo un rialzo del 2% venerdì, spinto dalle attese di taglio dei tassi Fed. L’oro spot è sceso dello 0,2% a 3.355,69 dollari l’oncia, mentre i futures di dicembre sono saliti dello 0,3% a 3.408,67 dollari.

    Bitcoin è aumentato dello 0,8% a 114.567,60 dollari, recuperando da un calo del 3% negli ultimi cinque giorni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il greggio scende mentre OPEC+ estende l’aumento della produzione e crescono le preoccupazioni per l’economia USA

    Il greggio scende mentre OPEC+ estende l’aumento della produzione e crescono le preoccupazioni per l’economia USA

    I prezzi del petrolio sono calati all’inizio degli scambi asiatici di lunedì dopo che l’OPEC+ ha confermato un nuovo aumento della produzione per settembre, alimentando timori di eccesso di offerta in un contesto di domanda debole negli Stati Uniti e tensioni commerciali globali.

    Il calo ha seguito le perdite di venerdì, innescate da dati deludenti sul mercato del lavoro statunitense che hanno evidenziato segnali di rallentamento nella principale economia consumatrice di petrolio. Intanto, i nuovi dazi annunciati dal presidente Donald Trump su almeno 70 paesi hanno aumentato l’incertezza sui mercati.

    Alle 01:40 GMT, i future sul Brent per consegna a settembre scendevano dello 0,5% a 69,35 dollari al barile, mentre il WTI perdeva lo 0,3% a 65,90 dollari.

    Tuttavia, entrambi i benchmark avevano registrato lievi guadagni la settimana precedente, sostenuti dai rischi geopolitici legati alle possibili nuove sanzioni statunitensi sul greggio russo.

    OPEC+ conferma l’aumento di produzione per settembre

    Domenica, l’OPEC e i suoi alleati hanno concordato un aumento della produzione collettiva di 547.000 barili al giorno per settembre, in linea con l’aumento di agosto e segnando il sesto incremento mensile consecutivo. Si tratta di una graduale normalizzazione dopo i tagli attuati durante la pandemia.

    L’incremento di luglio, pari a 411.000 barili al giorno, riflette anch’esso il percorso verso il ripristino dei livelli pre-crisi. Tuttavia, il mercato teme che questi volumi aggiuntivi possano superare la domanda, con conseguente pressione sui prezzi.

    Dati deboli dagli USA alimentano i timori sulla domanda

    Ulteriori pressioni sono arrivate dai dati macroeconomici statunitensi. Il rapporto di venerdì sull’occupazione ha mostrato solo 73.000 nuovi posti di lavoro a luglio, ben al di sotto delle attese, con significative revisioni al ribasso per i mesi precedenti.

    Anche i timori legati alla politica commerciale di Trump hanno pesato. Molti dei nuovi dazi entreranno presto in vigore, con possibili effetti negativi sul commercio globale e sull’attività industriale — entrambi motori fondamentali della domanda di energia.

    Indici PMI più deboli suggeriscono inoltre un rallentamento dell’attività economica negli Stati Uniti, scenario che potrebbe frenare ulteriormente i consumi energetici.

    Nonostante ciò, alcuni sviluppi geopolitici hanno offerto sostegno ai prezzi. Trump ha minacciato nuovi dazi contro i principali acquirenti di petrolio russo, tra cui Cina e India, e ha lasciato intendere possibili azioni più dure contro Mosca per la guerra in Ucraina.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro USA si indebolisce ulteriormente mentre i trader puntano su un taglio dei tassi dopo i dati occupazionali deludenti

    Il dollaro USA si indebolisce ulteriormente mentre i trader puntano su un taglio dei tassi dopo i dati occupazionali deludenti

    Il dollaro ha esteso il suo calo lunedì dopo che un rapporto deludente sul mercato del lavoro statunitense ha alimentato le speculazioni su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già il mese prossimo.

    Alle 04:20 ET (08:20 GMT), l’indice del dollaro USA—che misura la valuta rispetto a un paniere di sei principali valute—è sceso dello 0,2% a 98,722, dopo aver perso oltre l’1% venerdì.

    I dati sul lavoro spingono verso un taglio dei tassi

    Il rapporto sui salari non agricoli di luglio ha mostrato un incremento di soli 73.000 posti di lavoro, ben al di sotto delle previsioni, con revisioni al ribasso per maggio e giugno. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,2%, spingendo i mercati a scommettere con forza su un taglio dei tassi a settembre, con probabilità ora vicine al 90%.

    I rendimenti dei Treasury sono scesi: il biennale ha toccato il minimo degli ultimi tre mesi a 3,6590%, mentre il decennale è vicino al minimo mensile a 4,2493%.

    Il presidente Donald Trump ha reagito licenziando la commissaria dell’Ufficio Statistico del Lavoro, Erika McEntarfer, accusandola—senza prove—di falsificare i dati sull’occupazione.

    “L’incertezza sulla qualità dei dati USA non è positiva per i mercati finanziari americani e potrebbe aggiungere un ulteriore premio di rischio sia sul dollaro che sui Treasury,” hanno scritto gli analisti di ING. “Per i Treasury, questa settimana ci saranno aste da 125 miliardi di dollari su titoli a tre, dieci e trent’anni. Vediamo come andranno.”

    A complicare il quadro c’è anche la dimissione del Governatore della Fed Adriana Kugler, che apre la strada a una possibile nomina più accomodante da parte di Trump, aumentando le pressioni interne su Jerome Powell.

    “Una sostituzione anticipata di Kugler aggiungerebbe probabilmente un altro dissidente all’attuale posizione della Fed sui tassi invariati e aumenterebbe la pressione interna su Powell,” ha aggiunto ING.

    L’euro rallenta dopo il rally

    L’euro è sceso dello 0,2% a 1,1563, dopo un forte rialzo venerdì. Il supporto a 1,1400 ha fornito un punto di svolta, con ulteriori acquisti attesi.

    “Con un minimo importante vicino a 1,1400, sospettiamo che ci saranno molti compratori nell’area 1,1500/1520 – se dovesse arrivarci. 1,1700 sembra un obiettivo ragionevole per le prossime due settimane,” ha detto ING.

    In Spagna, il numero dei disoccupati è diminuito dello 0,1% a luglio, attestandosi a 2,40 milioni—il livello più basso dal giugno 2008.

    Sterlina in calo, franco svizzero sotto pressione daziaria

    GBP/USD è sceso dello 0,1% a 1,3274. Anche il franco svizzero ha perso terreno, con USD/CHF in rialzo dello 0,6% a 0,8085, dopo che la Svizzera è stata colpita da dazi elevati nell’ultima revisione commerciale annunciata da Trump.

    “Se questi dazi verranno mantenuti, aggiungeranno pressioni disinflazionistiche in Svizzera, che già mantiene l’inflazione annua vicino allo 0%,” ha osservato ING.

    Lo yen perde terreno, lo yuan si rafforza con commenti ottimisti

    Lo yen giapponese ha restituito parte dei guadagni recenti, con USD/JPY in rialzo dello 0,3% a 147,94. La valuta aveva beneficiato di un forte flusso verso beni rifugio venerdì.

    Lo yuan cinese si è invece rafforzato dopo che il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, ha dichiarato venerdì di essere “ottimista” riguardo ai negoziati con la Cina. USD/CNY è sceso dello 0,5% a 7,1763.

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  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei rimbalzano mentre gli investitori puntano sui tagli dei tassi e ignorano le tensioni commerciali

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei rimbalzano mentre gli investitori puntano sui tagli dei tassi e ignorano le tensioni commerciali

    Le borse europee hanno aperto la settimana in rialzo, registrando guadagni moderati lunedì, mentre gli investitori hanno approfittato delle perdite della scorsa settimana. Il rimbalzo arriva sullo sfondo delle persistenti tensioni commerciali globali e delle aspettative crescenti per futuri tagli dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve statunitense.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco era in aumento dello 0,3%, il CAC 40 francese guadagnava lo 0,5% e il FTSE 100 britannico segnava un +0,2%. La ripresa segue una chiusura negativa della settimana precedente, quando lo Stoxx 600 pan-europeo ha registrato la sua peggior giornata da aprile, in seguito all’annuncio di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump il 1° agosto.

    Gli investitori ignorano i dazi, focus sui tagli della Fed

    Nonostante le preoccupazioni legate alla politica commerciale statunitense, i mercati sembrano aver colto l’opportunità di acquistare dopo il ribasso di venerdì, favorito anche dai deludenti dati sull’occupazione USA. Il rapporto debole ha rafforzato le probabilità di un imminente taglio dei tassi da parte della Fed.

    I future sui Fed funds ora prezzano circa 60 punti base di tagli entro la fine dell’anno—quasi il doppio rispetto ai 33 bps stimati prima del dato sul lavoro. Un allentamento già a settembre è ora prezzato all’83%.

    Lunedì il calendario macroeconomico europeo è scarico, lasciando spazio all’attenzione per i dati sugli ordini industriali statunitensi, che potrebbero offrire ulteriori indizi sull’impatto delle tariffe per le aziende americane.

    Intanto, cresce l’incertezza politica a Washington. Durante il weekend, il presidente Trump ha annunciato la nomina imminente di un nuovo capo statistico, dopo il licenziamento improvviso di Erike McEntarfer, accusata—senza prove—di aver falsificato i dati sull’occupazione.

    Bilanci: bene Senior, delude PostNL, UBS patteggia

    La stagione degli utili del secondo trimestre rallenta, ma diverse aziende si sono distinte lunedì. Senior PLC (LSE:SNR) ha registrato un aumento del 32% dell’utile ante imposte nel primo semestre del 2025, grazie ai buoni risultati delle divisioni Aerospace e Flexonics.

    PostNL (EU:PNL), il gruppo postale olandese, ha invece annunciato una perdita trimestrale di 24 milioni di euro, dopo una svalutazione di 40 milioni legata al rifiuto di aiuti governativi al suo ramo postale. Ciò solleva interrogativi sul futuro strategico del gruppo.

    UBS (NYSE:UBS) ha confermato il pagamento di 300 milioni di dollari per chiudere obbligazioni pendenti legate alla vendita scorretta di titoli garantiti da mutui da parte di Credit Suisse negli Stati Uniti.

    Prezzo del petrolio stabile nonostante l’aumento della produzione OPEC+

    I prezzi del petrolio sono rimasti relativamente stabili nonostante l’annuncio di un nuovo aumento dell’offerta. I paesi OPEC+ hanno concordato domenica un incremento produttivo di 547.000 barili al giorno per settembre, accelerando l’uscita dal regime di tagli precedenti.

    Alle 03:10 ET, il Brent era in lieve calo a 69,80 dollari al barile, mentre il WTI guadagnava lo 0,3% a 67,53 dollari. L’aumento dell’offerta, atteso dal mercato, annulla di fatto i maggiori tagli alla produzione, pari a circa il 2,4% della domanda globale.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures di Wall Street in rialzo dopo i solidi utili di Meta e Microsoft

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I futures di Wall Street in rialzo dopo i solidi utili di Meta e Microsoft

    I futures dei principali indici statunitensi indicano un’apertura in rialzo giovedì, mentre gli investitori reagiscono positivamente ai risultati robusti dei giganti tecnologici Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT).

    Le azioni di Meta sono salite dell’11,3% nel pre-market dopo che la società ha superato le aspettative per i risultati del secondo trimestre e ha fornito una guida ottimistica sui ricavi per il terzo trimestre.

    Microsoft ha pubblicato anch’essa solidi risultati fiscali del quarto trimestre, superando le stime degli analisti sia sugli utili sia sui ricavi, facendo crescere il titolo dell’8,8% prima dell’apertura.

    L’ottimismo degli investitori è stato ulteriormente supportato da un rapporto del Dipartimento del Commercio che ha mostrato un aumento dei prezzi al consumo a giugno, in linea con le previsioni.

    Dopo un modesto calo martedì, la seduta di mercoledì è stata relativamente priva di direzione, con gli indici principali che hanno oscillato intorno alla linea di parità prima di chiudere in modo misto.

    Il Nasdaq, focalizzato sulla tecnologia, ha guadagnato 31,38 punti, pari allo 0,2%, chiudendo a 21.129,67. Nel frattempo, l’S&P 500 è sceso di 7,96 punti (-0,1%) a 6.362,90 e il Dow Jones Industrial Average ha perso 171,71 punti (-0,4%) a 44.461,28.

    I risultati misti della giornata sono arrivati dopo che la Federal Reserve ha mantenuto i tassi d’interesse invariati in una decisione divisa, mantenendo il target range per il tasso sui fondi federali al 4,25-4,50%. La Fed ha riaffermato il suo duplice mandato di promuovere la massima occupazione e mantenere l’inflazione vicino al 2%.

    Due membri della Fed, Michelle Bowman e Christopher Waller, hanno dissentito, preferendo un taglio di un quarto di punto.

    Durante le dichiarazioni post-riunione, il presidente della Fed Jerome Powell ha detto che non è stata ancora presa una decisione sui tagli ai tassi di settembre.

    «Non prendiamo decisioni in anticipo», ha detto Powell. «Valuteremo i dati in arrivo prima di prendere una decisione.»

    Sul fronte del lavoro, ADP ha riportato una crescita di 104.000 posti di lavoro nel settore privato a luglio, superando le previsioni di 78.000 nuovi posti.

    Il Dipartimento del Commercio ha anche pubblicato dati robusti sul PIL, mostrando che il prodotto interno lordo reale degli Stati Uniti è cresciuto del 3,0% nel secondo trimestre, superando l’aumento previsto del 2,5% e rimbalzando da una contrazione dello 0,5% nel primo trimestre.

    Questa crescita è stata principalmente dovuta a un calo delle importazioni, che aumentano il PIL, e a una crescita della spesa dei consumatori.

    Nonostante la solidità economica, la maggior parte dei settori ha mostrato movimenti limitati, risultando in una giornata di mercato generalmente calma.

    I titoli del settore trasporti sono scesi bruscamente, con il Dow Jones Transportation Average in calo del 3,0%.

    Anche i titoli dell’oro hanno perso terreno, con l’indice NYSE Arca Gold Bugs in calo del 2,9%.

    I settori energia e immobiliare commerciale hanno faticato, mentre i titoli dei semiconduttori e delle società di intermediazione hanno registrato guadagni.

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  • DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei mostrano risultati contrastanti tra rapporti sugli utili e sviluppi sui dazi USA

    DAX, CAC, FTSE100, I mercati europei mostrano risultati contrastanti tra rapporti sugli utili e sviluppi sui dazi USA

    I mercati azionari europei hanno registrato una performance mista giovedì mentre gli investitori hanno digerito una serie di risultati societari e reagito a una serie di annunci commerciali e tariffari del presidente statunitense Donald Trump, in vista della scadenza di venerdì.

    Sul fronte economico, i dati preliminari hanno indicato che l’inflazione è rimasta stabile su base mensile in due regioni chiave della Germania a luglio.

    Nel frattempo, i dati sull’occupazione in Germania hanno mostrato un modesto aumento di 2.000 disoccupati a luglio, molto al di sotto delle previsioni degli analisti, secondo l’ufficio del lavoro.

    Per quanto riguarda i mercati, l’indice FTSE 100 del Regno Unito è in rialzo dello 0,3%, mentre il DAX tedesco è sceso dello 0,2% e il CAC 40 francese ha perso lo 0,4%.

    Tra i titoli individuali, il colosso francese delle utility Veolia Environnement (EU:VIE) ha perso l’1,7% dopo aver riportato un calo dei ricavi nella prima metà dell’anno.

    La società biofarmaceutica specializzata Ipsen (EU:IPN) ha registrato un calo del 4%, nonostante risultati semestrali solidi e un rialzo delle previsioni per l’intero anno.

    L’operatore alberghiero Accor (EU:AC) ha subito un forte calo del 12% a seguito di risultati del fatturato per camera disponibile (RevPAR) inferiori alle attese nel secondo trimestre.

    Nel settore aereo, Lufthansa (TG:LHA) ha registrato lievi guadagni, mentre Air France-KLM (EU:AF) è salita del 4,3% grazie a profitti trimestrali superiori alle aspettative.

    Il riassicuratore SCOR (EU:SCR) ha perso il 4% nonostante risultati robusti nel secondo trimestre.

    Bouygues (EU:EN), gruppo diversificato nei settori costruzioni, media e telecomunicazioni, ha perso il 3,4% dopo aver riportato una debole crescita organica nella prima metà dell’anno.

    La banca francese Societe Generale (EU:GLE) è salita del 6,2% dopo aver aumentato le previsioni di profitto per l’intero anno.

    La casa farmaceutica Sanofi (EU:SAN) ha perso quasi il 3% dopo aver mancato le aspettative sugli utili del trimestre.

    Il produttore tedesco di elettronica per la difesa Hensoldt (BIT:1HENS) è salito del 3,5% dopo una solida crescita dei ricavi e un backlog ordini record nella prima metà del 2025.

    Il produttore svizzero di cemento Holcim (TG:HLBN) è cresciuto dell’1,1%, superando le previsioni sugli utili trimestrali.

    L’acciaieria ArcelorMittal (EU:MT) è scesa del 3,6% dopo aver tagliato le previsioni di domanda di acciaio al di fuori della Cina.

    Le aziende aerospaziali Safran (EU:SAF) e Rolls-Royce Holdings (LSE:RR.) sono aumentate rispettivamente del 4% e del 9% dopo aver alzato le loro prospettive di profitto.

    British American Tobacco (LSE:BATS) è salita di oltre l’1% dopo utili semestrali superiori alle attese.

    Il colosso energetico Shell (LSE:SHEL) ha guadagnato l’1,5% dopo aver riportato solidi utili trimestrali e annunciato un piano di riacquisto di azioni da 3,5 miliardi di dollari nei prossimi tre mesi.

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  • Mediobanca aumenta l’utile mentre difende la propria indipendenza da Monte Paschi

    Mediobanca aumenta l’utile mentre difende la propria indipendenza da Monte Paschi

    Mediobanca SpA (BIT:MB) ha registrato un aumento dell’utile nel quarto trimestre fiscale, mentre continua a contrastare il tentativo di acquisizione ostile da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (BIT:BMPS).

    L’istituto milanese ha riportato un utile netto in crescita del 2,9% a 336,9 milioni di euro (385,2 milioni di dollari), superando la stima media degli analisti pari a 332,3 milioni di euro secondo un sondaggio Bloomberg. Il miglioramento è stato sostenuto da un calo degli accantonamenti su crediti deteriorati, scesi a 47,2 milioni di euro dai 56,4 milioni dell’anno precedente.

    Tuttavia, le commissioni nette sono diminuite del 9,4% a 253 milioni di euro, con la banca che ha attribuito il calo ai “risultati record” ottenuti in precedenza dalla divisione di consulenza.

    Il titolo Mediobanca è rimasto sostanzialmente stabile dopo l’annuncio, registrando un calo marginale dello 0,05%.

    L’Amministratore Delegato Alberto Nagel sta puntando a rafforzare i rendimenti per gli azionisti come parte della sua strategia per respingere l’offerta non sollecitata di Monte Paschi. Tra le iniziative difensive figura la proposta di acquisizione di Banca Generali, il ramo private banking di Assicurazioni Generali (BIT:GASI), con l’obiettivo di aumentare le entrate da servizi di gestione patrimoniale.

    La banca ha comunicato che l’iter autorizzativo per l’operazione su Banca Generali dovrebbe concludersi entro il 18 agosto, con un’eventuale assemblea degli azionisti tre giorni dopo. Tuttavia, ha precisato che potrebbero essere prese decisioni rilevanti già entro il 6 agosto, “alla luce dell’andamento delle interlocuzioni con Assicurazioni Generali”.

    “Nell’esercizio 2024/2025 Mediobanca ha registrato una crescita in tutte le sue divisioni, rafforzando le iniziative chiave del Piano ‘One Brand-One Culture’,” ha dichiarato l’AD Alberto Nagel.
    “La professionalità, l’indipendenza e la forza del marchio Mediobanca hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi prefissati, superando le sfide derivanti da un contesto macroeconomico indebolito dall’intensificarsi delle tensioni geopolitiche e commerciali.”

    Mediobanca ha inoltre confermato di aver inviato proposte a Generali per proseguire la collaborazione tra l’assicuratore e la sua divisione private banking, potenzialmente coinvolgendo la stessa Mediobanca.

    La banca ha annunciato un dividendo finale di 0,59 euro per azione, portando il totale annuo a 1,15 euro, con un aumento del 7,4% rispetto all’anno precedente e un payout ratio del 70%.

    Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato un terzo programma di buyback da 400 milioni di euro, subordinato all’autorizzazione delle autorità di vigilanza.

    Mediobanca ha confermato le sue previsioni per l’esercizio 2026, stimando un’ulteriore crescita dei ricavi, un utile netto vicino a 1,4 miliardi di euro e il mantenimento di una distribuzione del 100% in contanti agli azionisti.

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  • Ferrari in calo dopo una lieve delusione nel secondo trimestre, ma conferma fiducia nelle previsioni per il 2025

    Ferrari in calo dopo una lieve delusione nel secondo trimestre, ma conferma fiducia nelle previsioni per il 2025

    Le azioni di Ferrari (BIT:RACE) sono scese di circa il 3% nel pre-market di giovedì dopo che la casa automobilistica di lusso ha pubblicato risultati per il secondo trimestre leggermente inferiori alle previsioni degli analisti.

    La società ha registrato un utile per azione di €2,38, poco al di sotto della stima media di €2,40. I ricavi del periodo si sono attestati a €1,79 miliardi, in aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente, ma leggermente inferiori ai €1,82 miliardi attesi.

    L’utile operativo è salito dell’8,1% su base annua, raggiungendo €552 milioni, con un margine EBIT del 30,9%. L’EBITDA è aumentato del 5,9%, arrivando a €709 milioni, con un margine del 39,7%.

    Ferrari ha segnalato un impatto negativo di €11 milioni dovuto ai cambi valutari, principalmente legato al dollaro statunitense. Tuttavia, l’azienda ha precisato che non c’è stato “un impatto significativo dall’introduzione dei nuovi dazi doganali sulle auto UE negli Stati Uniti nel trimestre”.

    “Il primo semestre del 2025 ci ha ricordato ancora una volta l’importanza dell’agilità e della flessibilità nella gestione della nostra azienda,” ha dichiarato Benedetto Vigna, CEO di Ferrari.

    Guardando al futuro, Ferrari ha espresso una crescente fiducia nel raggiungimento degli obiettivi per il 2025. Questa prospettiva positiva si basa su un mix favorevole di prodotti e mercati geografici, sull’aumento delle personalizzazioni e su ricavi più elevati legati alle corse, grazie al miglior posizionamento in Formula 1.

    L’azienda prevede di proseguire gli investimenti nel marchio e nel segmento lifestyle. Allo stesso tempo, ha segnalato pressioni sui costi derivanti dalle difficoltà nelle catene di approvvigionamento e da un’aliquota fiscale più elevata legata ai cambiamenti del regime Patent Box in Italia.

    Il flusso di cassa industriale libero dovrebbe restare solido, sostenuto dalla redditività e da investimenti contenuti.

    Nel dettaglio dei segmenti, i ricavi da auto e ricambi sono aumentati del 2,3%, raggiungendo €1,51 miliardi, grazie a un mix favorevole di prodotto e paese e a un maggior numero di ordini personalizzati. I ricavi da sponsorizzazioni, attività commerciali e del brand sono saliti del 21,9% a €205 milioni, trainati da accordi di sponsorizzazione più forti, crescita del lifestyle e maggiori entrate legate alla Formula 1.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Gli Stati Uniti imporranno dazi del 15% su vino e liquori UE dal 1° agosto, afferma un funzionario UE

    Gli Stati Uniti imporranno dazi del 15% su vino e liquori UE dal 1° agosto, afferma un funzionario UE

    A partire dal 1° agosto, il vino e i liquori importati dall’Unione Europea saranno soggetti a un dazio del 15% all’ingresso negli Stati Uniti. La misura resterà in vigore fino a quando le due parti non raggiungeranno un nuovo accordo, con i negoziati previsti per l’autunno.

    La conferma è arrivata da diversi funzionari e diplomatici dell’UE.

    Attualmente, il dazio statunitense su vino e liquori europei è del 10%. L’Unione Europea punta ad abolire questa tassa o, nel caso del vino, a ricalcolarla secondo il trattamento della nazione più favorita, cioè con un costo fisso al litro anziché in percentuale.

    Alla domanda su quale aliquota dovranno pagare i produttori europei di vino e liquori a partire dal 1° agosto, salvo un diverso accordo, un funzionario UE coinvolto nei colloqui ha risposto: “15%”.

    Un alto diplomatico informato sui negoziati ha dichiarato a Reuters che le trattative sui dazi sul vino riprenderanno una volta che l’UE e gli Stati Uniti avranno finalizzato la dichiarazione congiunta sull’accordo commerciale siglato domenica scorsa.

    “[Questo probabilmente] avverrà in autunno. Da quello che so sarà una tariffa fissa del 15%. La situazione è meno chiara per quanto riguarda i liquori, per i quali so che esiste un vecchio accordo ancora in vigore che prevede zero dazi oppure l’applicazione del trattamento della nazione più favorita,” ha spiegato il diplomatico.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Piazza Affari apre piatta: Iveco in calo, Tenaris e Nexi giù dopo le trimestrali

    Piazza Affari apre piatta: Iveco in calo, Tenaris e Nexi giù dopo le trimestrali

    La Borsa di Milano ha aperto con cautela mercoledì, seguendo il leggero tono positivo dei mercati europei mentre gli investitori si preparano a una giornata ricca di risultati societari, dati macroeconomici e indicazioni dalla Federal Reserve. Restano inoltre sotto osservazione gli sviluppi sui dazi, in vista della scadenza di domani.

    Alle 9:25, l’indice FTSE MIB era sostanzialmente invariato, in calo dello 0,02%.

    A Milano, l’attenzione è rivolta alle trimestrali. Tenaris (BIT:TEN) guida i ribassi con un calo del 3,2% dopo la pubblicazione dei conti. Nexi (BIT:NEXI) perde il 2,4% e Lottomatica (BIT:LTMC) segna un -0,7%. In controtendenza, FinecoBank (BIT:FBK) sale dell’1% e Prysmian (BIT:PRY) guadagna lo 0,7%.

    Mediobanca (BIT:MB), anch’essa reduce dalla trimestrale, scende dello 0,3%, in un settore bancario che mostra una performance mista. Spicca Banco BPM (BIT:BAMI), in rialzo dell’1,4%.

    Iveco Group (BIT:IVG) crolla del 4,6% dopo che è emerso che Tata Motors ha raggiunto un accordo per acquistare la società, escludendo però la divisione Defense, che sarà ceduta a Leonardo (BIT:LDO), in flessione dello 0,17% nelle prime contrattazioni.

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