Author: Fiona Craig

  • UniCredit rafforza la sua presenza in Grecia con l’aumento della partecipazione in Alpha Bank

    UniCredit rafforza la sua presenza in Grecia con l’aumento della partecipazione in Alpha Bank

    Mentre operazioni come quella di Banco Bpm (BIT:BAMI) non hanno avuto successo e la Germania continua a proteggere Commerzbank, UniCredit (BIT:UCG) viene accolta positivamente in Grecia. La banca guidata da Andrea Orcel ha annunciato ieri di aver sottoscritto ulteriori strumenti finanziari legati ad azioni di Alpha Bank, pari a circa il 5%, portando la partecipazione complessiva al 26%.

    La conversione in azioni della quota eccedente il 9,9% e il consolidamento in bilancio, per riflettere meglio il contributo positivo della partnership strategica, avverranno una volta completate le procedure regolamentari in corso, si legge nella nota dell’istituto. UniCredit ha già richiesto l’autorizzazione a salire fino al 29,9% e, se l’operazione sarà completata entro fine 2025 come previsto, potrebbe generare 180 milioni di euro annui di utile aggiuntivo per gli azionisti.

    A Piazza Affari, le azioni UniCredit hanno aperto intorno alla parità, scambiate a 66,19 euro, mantenendo la performance positiva del 2025, con un guadagno del 72% da inizio anno. Secondo il consenso degli analisti, la partecipazione in Alpha Bank porterà un utile netto stimato di circa 244 milioni di euro nel 2026, destinato a crescere significativamente nei successivi anni e a essere distribuito agli azionisti in linea con la politica di payout della banca.

    Il 26% della quota avrà un impatto di circa 65 punti base sul CET1 ratio di UniCredit, con un ritorno sull’investimento stimato del 20%, destinato a migliorare grazie alle iniziative comuni tra le due banche. L’obiettivo principale del management resta l’esecuzione di UniCredit Unlocked e la crescita redditizia sostenibile, con una distribuzione di utili superiore agli azionisti.

    “Il nostro investimento in Alpha ha prodotto risultati ben oltre le aspettative e continua a rappresentare un’area chiave per la crescita della nostra attività”, ha sottolineato Orcel.
    “La solida partnership reciprocamente vantaggiosa ha portato benefici a clienti, azionisti e al nostro personale, e c’è ancora molto da fare” ed “è una chiara dimostrazione di come l’approccio federale di UniCredit possa apportare un contributo significativo ad altre istituzioni leader nei rispettivi paesi europei. Il nostro rapporto con Alpha e la qualità del suo personale rimangono il fulcro del nostro successo passato e futuro. Siamo grati al Governo greco, alla Banca Centrale e alle altre Istituzioni greche per averci accolto, incoraggiando il nostro investimento, in un continuo dialogo diretto, aperto e costruttivo durante tutto il percorso”, ha aggiunto il manager.

    “Siamo lieti della decisione di UniCredit di aumentare ulteriormente la sua partecipazione in Alpha Bank, che dimostra i risultati tangibili della nostra partnership strategica e rappresenta un voto di fiducia nelle prospettive della nostra banca”, ha dichiarato Vasileios Psaltis, Ceo di Alpha Bank.
    “Insieme a UniCredit, ci impegniamo a intensificare il nostro contributo alla crescita e alla trasformazione delle economie greca e cipriota, rafforzando al contempo l’integrazione bancaria europea a vantaggio dei nostri azionisti e clienti”, ha aggiunto Psaltis.

    UniCredit ha inoltre pubblicato un aggiornamento sulle stime degli analisti per il triennio fino al 2027, basato su report di 13 broker italiani e internazionali. Il consensus per il 2025 prevede un utile netto di 10,7 miliardi di euro, corrispondente a 7,01 euro per azione, in crescita rispetto ai 6,44 euro stimati in precedenza. Il margine di intermediazione è indicato a 24,69 miliardi, mentre il risultato netto di gestione è previsto a 14,49 miliardi dopo svalutazioni su crediti per 661 milioni.

    Il dividendo 2026 dovrebbe ammontare a 3,35 euro per azione. Per il 2026, l’utile netto è stimato a 10,59 miliardi, pari a 7,42 euro per azione, con margine di intermediazione a 25,5 miliardi e risultato netto di gestione a 15,04 miliardi dopo svalutazioni su crediti per 844 milioni. Per il 2027, il dividendo relativo all’esercizio 2026 dovrebbe essere di 3,81 euro per azione, con utile netto a 11,07 miliardi e margine di intermediazione a 26,32 miliardi. Il risultato netto di gestione è previsto a 15,64 miliardi dopo svalutazioni per 962 milioni, mentre il dividendo 2028 (bilancio 2027) potrebbe raggiungere 4,25 euro per azione.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Brunello Cucinelli: semestre con crescita a doppia cifra e conferma della guidance 2025-2026

    Brunello Cucinelli: semestre con crescita a doppia cifra e conferma della guidance 2025-2026

    Brunello Cucinelli (BIT:BC) chiude i primi sei mesi del 2025 con una performance in crescita a doppia cifra, confermando le stime per il biennio 2025-2026.

    Nel dettaglio, i ricavi del gruppo di moda hanno raggiunto 684,1 milioni di euro nel primo semestre, in aumento del 10,2% a cambi correnti (+10,7% a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo del 2024. L’Ebit si è attestato a 113,8 milioni (+8,8%), con una marginalità del 16,6% (16,9% nel 2024), mentre l’utile netto ha raggiunto 76,7 milioni, in crescita del 16% e con un’incidenza dell’11,2% sul fatturato.

    Gli investimenti nel semestre sono stati pari a 63,5 milioni, in aumento rispetto ai 44,8 milioni del 2024, con il completamento anticipato del piano triennale di ampliamento della capacità produttiva a Solomeo, garantendo stabilità fino al 2035. L’indebitamento netto caratteristico è salito a 197,2 milioni rispetto ai 102,3 milioni del 30 giugno 2024, riflettendo sia gli investimenti sia il pagamento di dividendi per 68,8 milioni.

    Analizzando le vendite per area geografica, l’Europa è cresciuta del 10% (+35,6% sul totale), le Americhe dell’8,7% (35,8%), mentre l’Asia ha registrato un aumento del 28,6% (12,5%).

    Il management ha dichiarato che l’impatto dei dazi è stato “solo del 5%” sulle vendite e “esclusivamente negli Stati Uniti” e ha escluso aumenti di prezzo, affermando che questi “resteranno quelli attuali”. Negli Stati Uniti, la crescita del 10% a tassi di cambio costanti (+8,7% a cambi correnti) nel primo semestre è stata definita “equilibrata”.

    Le boutique monomarca hanno registrato performance “molto positiva, così come quella dei grandi magazzini di lusso, dove l’abbigliamento continua a essere tra le categorie in più rapida crescita”. I mesi di luglio e agosto sono stati descritti come “molto, molto positivo”, in linea con la crescita dei primi sei mesi e con l’ottimo avvio della collezione Autunno-Inverno 2025 nelle boutique.

    Questa dinamica rafforza “la nostra fiducia per un incremento del fatturato nell’anno intorno al +10%, con sani ed equilibrati profitti”. Le campagne vendite Primavera-Estate 2026 “stanno registrando risultati ottimi: si è già conclusa quella dedicata all’uomo, mentre è ancora in corso la raccolta ordini per la collezione femminile con commenti estremamente positivi”.

    “Gli ottimi risultati delle campagne vendite, assieme alla piacevole atmosfera che respiriamo intorno al nostro brand, rafforzano la previsione di una crescita dei ricavi intorno al +10% anche per l’anno 2026”, conclude il gruppo.

    A Piazza Affari, le azioni Brunello Cucinelli hanno aperto in calo dell’1%, per poi passare subito in territorio positivo (+1%) chiudendo a 102,55 euro.

    Dopo la pubblicazione dei conti, Oddo BHF ha confermato la raccomandazione outperform con target price a 120 euro. “Crediamo che il marchio sia ben posizionato per continuare la sua forte crescita nei prossimi anni, con una costante crescita dell’Ebit di oltre il 10% per anno”, commentano gli analisti.

    Intesa Sanpaolo raccomanda l’acquisto con target price a 119 euro, definendo i conti “solidi” e citando “il messaggio sulla buona partenza del terzo trimestre” emerso durante la conference call. Gli esperti stimano ricavi 2025 in aumento del 9,7% a/a.

    Anche Banca Akros conferma buy con target price a 125 euro: “Solida redditività nonostante un contesto macro complesso”, sottolineano gli analisti. L’utile netto “ha battuto le nostre attese e quelle del consenso principalmente grazie a minori oneri finanziari e anche la generazione di cassa è stata più forte del previsto”, concludono.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee calano mentre gli investitori monitorano i dati sull’inflazione

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee calano mentre gli investitori monitorano i dati sull’inflazione

    I mercati azionari europei hanno registrato un lieve calo venerdì, mentre gli investitori hanno digerito i dati sui prezzi al consumo provenienti dalle principali economie della regione, in attesa dell’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve statunitense.

    Alle 08:10 GMT, il DAX tedesco è sceso dello 0,6%, il CAC 40 francese dello 0,7% e il FTSE 100 britannico dello 0,4%.

    Inflazione in Europa e negli Stati Uniti al centro dell’attenzione

    I dati pubblicati venerdì mattina hanno mostrato che i prezzi al consumo francesi sono aumentati leggermente meno del previsto in agosto, con un tasso di inflazione armonizzato del +0,8% su base annua, in calo rispetto al +0,9% di luglio. Il tasso di inflazione armonizzato a 12 mesi della Spagna è rimasto stabile al 2,7% in agosto. I dati tedeschi sull’inflazione sono attesi più tardi nella sessione, prima della lettura flash dell’eurozona per agosto prevista martedì prossimo.

    La Banca Centrale Europea ha mantenuto il tasso chiave al 2% durante la riunione di luglio, e i dati successivi hanno indicato che l’economia dell’eurozona rimane resiliente mentre l’inflazione si aggira vicino all’obiettivo del 2% della BCE. Gli esperti si aspettano che i tassi restino invariati anche a settembre, sebbene i verbali della riunione di luglio abbiano rivelato visioni divergenti sul probabile andamento dell’inflazione.

    Nel corso della giornata, l’attenzione si sposterà sul rapporto statunitense sui prezzi personali al consumo (PCE), indicatore preferito dalla Fed, che potrebbe fornire indicazioni sull’impatto dei recenti dazi statunitensi sui prezzi al consumo.

    Aggiornamenti societari

    In Europa, Rémy Cointreau (EU:RCO) ha alzato il limite inferiore delle sue previsioni annuali dopo che Stati Uniti e UE hanno concordato di dimezzare i dazi previsti su vini e liquori europei, alleviando la pressione sui guadagni del produttore francese di cognac. Il nuovo accordo commerciale, effettivo dal 1° agosto, ha ridotto i dazi al 15% rispetto al 30% inizialmente proposto.

    La società norvegese di costruzioni Af Gruppen (TG:AF8) ha riportato un forte aumento degli utili del secondo trimestre del 2025, mentre l’azienda immobiliare svedese Sagax (TG:A2876m) ha acquisito una quota del 10,8% in Retail Estates, con sede in Belgio (EU:RET).

    Prezzi del petrolio in lieve calo ma in aumento settimanale

    I futures sul petrolio hanno registrato un leggero calo, ma restano in rialzo settimanale, mentre i trader valutano l’incertezza sull’offerta russa e l’avvicinarsi della fine della stagione estiva di guida negli Stati Uniti.

    Alle 04:10 ET, il Brent è sceso dello 0,5% a 67,66 $ al barile, mentre i futures WTI sono calati dello 0,5% a 64,30 $ al barile. Entrambi i contratti sono in crescita settimanale di poco meno dell’1%, dopo i danni agli impianti di esportazione russi causati da attacchi ucraini e l’incertezza sulle trattative di pace tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

    Tuttavia, l’avvicinarsi della festività del Labor Day e la fine del picco della domanda estiva negli Stati Uniti hanno esercitato pressione sui prezzi. Su base mensile, Brent e WTI rimangono in calo di oltre il 6%, sostenuti dagli aumenti costanti della produzione da parte dei membri dell’OPEC.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro si mantiene sopra i 3.400$ mentre crescono le attese per un taglio dei tassi; attenzione ai dati PCE

    L’oro si mantiene sopra i 3.400$ mentre crescono le attese per un taglio dei tassi; attenzione ai dati PCE

    I prezzi dell’oro hanno registrato un leggero calo venerdì in Asia, ma restano in rialzo per agosto, sostenuti dalle crescenti aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre.

    Gli investitori seguono con attenzione l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) negli Stati Uniti, la misura di inflazione preferita dalla Fed, per orientare le prossime mosse della banca centrale.

    Il dollaro ha perso terreno in attesa dei dati PCE e si prepara a chiudere il mese in calo, favorendo oro e altri metalli. L’oro spot è sceso dello 0,2% a 3.409,89$ l’oncia, mentre i futures sull’oro con scadenza ottobre hanno perso lo 0,1% a 3.469,92$/oz alle 01:48 ET (05:48 GMT).

    Guadagni di agosto sostenuti dalle attese di taglio dei tassi

    L’oro è salito del 3,7% ad agosto, avvicinandosi al massimo storico di aprile. Le aspettative di un taglio dei tassi della Fed sono state alimentate dai dati che indicano un rallentamento del mercato del lavoro statunitense.

    Il Presidente della Fed, Jerome Powell, ha riconosciuto il rallentamento del mercato del lavoro e ha indicato la possibilità di un taglio di 25 punti base a settembre. Tuttavia, Powell resta cauto riguardo a ulteriori allentamenti, citando i rischi inflazionistici derivanti dai dazi del Presidente Donald Trump.

    Le probabilità di un taglio dei tassi a settembre sono salite, con CME FedWatch che indica un 82,9% di possibilità per una riduzione di 25 punti base. Un dollaro più debole e le crescenti attese di taglio dei tassi hanno sostenuto i metalli, con l’indice del dollaro in calo di quasi il 2% nel mese.

    Platino e argento hanno superato l’oro, salendo rispettivamente del 5% e del 5,9%, poiché gli investitori puntano su prezzi relativamente scontati. Anche il rame è in rialzo: il LME ha segnato +0,6% a 9.889,50$ la tonnellata e il COMEX +0,6% a 4,5730$ la libbra, con entrambi i contratti in aumento tra il 2,7% e il 4,5% per agosto.

    I dati PCE guideranno le decisioni sui tassi

    Il report PCE di venerdì, in particolare il core PCE, sarà monitorato attentamente dalla Fed. L’inflazione headline PCE dovrebbe rimanere stabile, mentre il core PCE potrebbe salire leggermente a luglio, restando al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Fed.

    Gli investitori guardano a possibili segnali di inflazione persistente, che potrebbero influenzare i piani della Fed sui tagli dei tassi. Il report di agosto potrà anche mostrare l’impatto inflazionistico dei dazi di Trump, entrati in vigore nel corso del mese.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I prezzi del petrolio calano tra il declino delle speranze di pace e i dazi USA sulle importazioni indiane

    I prezzi del petrolio calano tra il declino delle speranze di pace e i dazi USA sulle importazioni indiane

    I mercati del petrolio hanno registrato un calo durante la sessione asiatica di venerdì, dopo i rialzi del giorno precedente, mentre gli investitori valutavano le scarse prospettive di un accordo di pace tra Russia e Ucraina e l’impatto dei nuovi dazi statunitensi sull’India.

    Alle 21:52 ET (01:52 GMT), i futures sul Brent con scadenza ottobre hanno perso lo 0,8% a 68,10$ al barile, mentre i futures WTI sono scesi dello 0,7% a 64,14$ al barile.

    Giovedì entrambi i contratti erano saliti quasi dell’1%, ignorando le perdite iniziali dopo che i dati statunitensi hanno mostrato cali inferiori alle attese nelle scorte di greggio. Nonostante i guadagni a breve termine, entrambi i contratti registrano perdite mensili superiori al 6%, sotto pressione per l’aumento costante della produzione OPEC.

    Speranze di negoziati di pace in calo

    L’ottimismo per i colloqui tra Russia e Ucraina si è affievolito dopo che il Presidente Donald Trump ha esortato la scorsa settimana Vladimir Putin e Volodymyr Zelenskyy a incontrarsi direttamente prima di un eventuale summit trilaterale a Washington.

    Sebbene Trump abbia offerto garanzie di sicurezza senza impegnare truppe, non è stata fissata alcuna data o sede, e gli analisti vedono pochi progressi a breve termine. La Russia ha inoltre lanciato nuovi attacchi su Kyiv, colpendo edifici che ospitano la missione UE e il British Council.

    “La mancanza di progressi verso un accordo di pace significa che i rischi di sanzioni e dazi secondari continuano a pesare sul mercato del petrolio”, hanno osservato gli analisti di ING.

    Dazi USA sulle importazioni di petrolio indiano

    Come parte di uno sforzo più ampio per ridurre il commercio India-Russia durante il conflitto in Ucraina, gli Stati Uniti hanno imposto mercoledì un dazio aggiuntivo del 25% sulle importazioni indiane, portando il totale al 50% a partire dal 27 agosto.

    I raffinerie indiane hanno temporaneamente sospeso gli acquisti di petrolio russo, ma li hanno ripresi dopo l’applicazione dei dazi, suggerendo che le misure non hanno rallentato significativamente le importazioni. Gli analisti prevedono che i mercati monitoreranno attentamente i flussi di petrolio russo verso l’India nelle prossime settimane per valutarne l’impatto.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures,I mercati attendono PCE USA, inflazione europea e fine dell’esenzione “de minimis”

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures,I mercati attendono PCE USA, inflazione europea e fine dell’esenzione “de minimis”

    I futures statunitensi hanno leggermente perso terreno venerdì, in attesa della pubblicazione del principale indicatore di inflazione della Federal Reserve. Sono inoltre attesi dati sull’inflazione in Europa, mentre l’amministrazione Trump ha terminato l’esenzione “de minimis” sulle importazioni a basso valore.

    Focus sull’inflazione USA

    Gli investitori seguono con attenzione l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) statunitense, la misura preferita dalla Fed per monitorare l’inflazione. Gli analisti prevedono che il PCE core rimanga stabile allo 0,3% su base mensile, mantenendo il tasso annuo al 2,9%.

    I mercati temono che i dazi introdotti dal Presidente Donald Trump possano incidere sui prezzi al consumo, dopo le recenti sorprese nell’inflazione alla produzione. Lo scorso anno la Fed ha ridotto i tassi di un punto percentuale, ma quest’anno ha mantenuto la politica monetaria invariata, temendo che i dazi più elevati possano far risalire l’inflazione oltre l’obiettivo del 2%.

    Molti si aspettano un taglio di 25 punti base a settembre, sebbene le mosse successive restino incerte. Il Governatore della Fed Christopher Waller ha dichiarato giovedì di voler iniziare a ridurre i tassi il mese prossimo e di “aspettarsi pienamente” ulteriori tagli per portare il tasso della Fed più vicino a un livello neutrale. Waller e la Governatrice Michelle Bowman hanno entrambi dissentito dalla decisione di luglio di mantenere invariati i tassi a breve termine. Entrambi, nominati da Trump, sono considerati possibili successori del Presidente della Fed Jerome Powell, tra preoccupazioni dei mercati per la politicizzazione della banca centrale.

    All’inizio di questa settimana, Trump ha annunciato il licenziamento della Governatrice Lisa Cook per presunta frode ipotecaria, mossa che Cook definisce illegale e per la quale ha avviato un’azione legale.

    Futures USA in calo

    I futures statunitensi sono scesi leggermente, ma restano su livelli che indicano guadagni mensili solidi. Alle 03:20 ET, i futures sull’S&P 500 hanno perso 5 punti (-0,1%), i futures Nasdaq 100 35 punti (-0,1%) e i futures Dow 80 punti (-0,2%). Giovedì, l’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,3% a un massimo storico, il Nasdaq Composite +0,5% e il Dow +0,2%, anch’esso a un nuovo record. Ad agosto, i guadagni mensili sono stati robusti: Dow +3,4%, S&P 500 +2,6%, Nasdaq +2,8%.

    Gli investitori seguiranno anche i risultati di Ulta Beauty (NASDAQ:ULTA), Ambarella (NASDAQ:AMBA) e Affirm Holdings (NASDAQ:AFRM).

    Fine dell’esenzione “de minimis”

    Gli Stati Uniti hanno terminato il trattamento duty-free per pacchi inferiori a 800$, eliminando l’esenzione “de minimis”. Trump ha annunciato la revoca il 30 luglio, citando rischi di traffico di fentanyl.

    L’esenzione aveva favorito l’e-commerce transfrontaliero, con 1,36 miliardi di pacchi del valore di 64,6 miliardi di dollari nel 2024, di cui il 73% proveniente dalla Cina. Ora i consumatori USA potrebbero affrontare costi più alti, salvo che i venditori internazionali non assorbano i dazi.

    Inflazione europea sotto osservazione

    Oggi saranno diffusi i dati preliminari dei prezzi al consumo in Francia, Spagna e Germania. La BCE ha mantenuto il tasso chiave al 2% a luglio, confermando che l’inflazione nell’Eurozona è vicina all’obiettivo. I policymaker della BCE dovrebbero confermare i tassi a settembre, anche se i verbali di luglio hanno mostrato divisioni sulle prospettive dell’inflazione. La BCE ha osservato che questa incertezza “rimarrà una caratteristica chiave delle prospettive economiche globali e dell’area euro per un po’ di tempo”, sebbene il suo impatto rimanga dibattuto.

    Prezzi del petrolio

    Il petrolio è leggermente sceso, ma resta su un guadagno settimanale. Brent -0,7% a 67,54$/barile, WTI -0,7% a 64,12$/barile. I guadagni settimanali sono stati sostenuti dalle preoccupazioni per l’offerta russa e dalle trattative tra Putin e Zelensky ferme. La fine della stagione estiva negli USA e il Labor Day hanno frenato i prezzi. Entrambi i contratti registrano perdite mensili superiori al 6%, sotto pressione per l’aumento della produzione da parte dell’OPEC.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street si prepara a volatilità in vista dei dati sull’inflazione

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street si prepara a volatilità in vista dei dati sull’inflazione

    I futures statunitensi indicano un’apertura per lo più piatta giovedì, segnalando un avvio tranquillo dopo il modesto rialzo delle ultime due sessioni. Gli investitori procedono con cautela mentre valutano i risultati societari e i prossimi indicatori economici.

    Le azioni di Nvidia (NASDAQ:NVDA) sono scese dello 0,3% nel pre-market. Sebbene il produttore di chip per l’IA abbia superato le aspettative del secondo trimestre, le vendite inferiori al previsto per i data center hanno moderato l’entusiasmo degli investitori.

    Ora tutti gli occhi sono puntati sul rapporto del Dipartimento del Commercio relativo a reddito e spesa personale di luglio, che includerà la misura preferita della Fed per l’inflazione core. Gli analisti prevedono un leggero aumento del tasso annuo di inflazione core al 2,9% rispetto al 2,8% di giugno, potenzialmente influenzando le aspettative sui tassi di interesse.

    Secondo il FedWatch Tool di CME Group, il mercato vede un’85,3% di probabilità che la Fed riduca i tassi di 25 punti base alla riunione di settembre.

    Dopo una sessione volatile martedì, le azioni hanno registrato guadagni moderati mercoledì. L’S&P 500 ha chiuso a un nuovo massimo storico, mentre il Dow Jones Industrial Average è salito di 147,16 punti, +0,3%, a 45.565,23. Il Nasdaq ha guadagnato 45,87 punti, +0,2%, a 21.590,14, e l’S&P 500 è avanzato di 15,46 punti, +0,2%, a 6.481,40.

    Nonostante i risultati di Nvidia, gli investitori hanno mantenuto un atteggiamento prudente, in attesa di ulteriori dati economici.

    I titoli energetici hanno guidato i guadagni grazie al rialzo del prezzo del petrolio. Il Philadelphia Oil Service Index è salito del 2,1% e l’NYSE Arca Oil Index dello 1,7%. Buone performance anche per i titoli dell’hardware per computer, con l’NYSE Arca Computer Hardware Index in crescita dell’1,3%.

    I settori software e telecom hanno registrato modesti rialzi, mentre i titoli delle società di intermediazione hanno perso terreno, riflettendo la cautela degli investitori in vista del rapporto cruciale sull’inflazione di venerdì.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Azioni europee contrastate dopo i risultati di Nvidia

    DAX, CAC, FTSE100, Azioni europee contrastate dopo i risultati di Nvidia

    I mercati europei hanno aperto prevalentemente in rialzo, per poi mostrare un andamento misto nel corso della giornata, con gli investitori che hanno reagito all’ultimo rapporto sugli utili di Nvidia (NASDAQ:NVDA). I titoli del Regno Unito hanno registrato una performance inferiore, penalizzati dai ribassi dei settori bancario e utility.

    Il CAC 40 francese ha guadagnato lo 0,4%, mentre il DAX tedesco è rimasto vicino alla parità e il FTSE 100 britannico ha perso lo 0,3%.

    I titoli tecnologici hanno ricevuto una spinta dalle prospettive positive di Nvidia, con rialzi per Infineon (TG:IFX) e ASM International (EU:ASM).

    Thyssenkrupp Nucera (TG:TKA), specialista tedesco di elettrolisi, è salito dopo essere stato scelto da Progressive Green Solutions in Australia come fornitore preferenziale di elettrolizzatori da 1,4 GW per il progetto Mid-West Green Iron.

    Il fornitore automobilistico Continental (TG:CON) è aumentato dopo l’annuncio della vendita della divisione ContiTech Original Equipment Solutions a Regent. Anche i produttori automobilistici BMW (TG:BMW), Volkswagen (TG:VOW3) e Mercedes Benz (TG:MBG) hanno registrato rialzi, dopo che i dati del settore hanno mostrato un aumento del 5,9% delle vendite di auto nuove in Europa a luglio. Anche le azioni del costruttore francese Renault sono aumentate.

    Pernod Ricard (EU:RI) ha superato le attese, salendo dopo aver riportato un calo organico annuo più contenuto del previsto, pari al 3%.

    Al contrario, la società britannica di servizi energetici Hunting (LSE:HTG) ha subito un calo significativo dopo che i risultati del primo semestre sono stati inferiori alle previsioni.

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  • Mercato di Milano apre in rialzo mentre MFE avanza dopo l’uscita di PPF da ProSieben

    Mercato di Milano apre in rialzo mentre MFE avanza dopo l’uscita di PPF da ProSieben

    Il mercato azionario italiano ha aperto in positivo, recuperando dalle perdite di ieri causate principalmente dal calo delle azioni bancarie. Oggi il settore finanziario sta riguadagnando terreno.

    Anche gli altri indici europei hanno registrato lievi rialzi, sostenuti da un andamento più calmo del mercato obbligazionario francese, che ha alleviato le preoccupazioni degli investitori sull’impatto della situazione politica in corso in Francia.

    Alle 9:20, l’indice FTSE MIB era in rialzo dello 0,65%.

    MFE (BIT:MFEA) ha attirato particolare attenzione dopo che il gruppo italiano ha acquisito il controllo del broadcaster tedesco ProSieben (TG:PSM), a seguito della decisione di PPF di vendere la propria partecipazione all’ex Mediaset. Le azioni di tipo A di MFE sono salite del 6,4%, mentre quelle di tipo B hanno guadagnato il 5,8%.

    Tra gli altri titoli in evidenza, ERG (BIT:ERG) ha guadagnato il 3,2% e Stellantis (BIT:STLAM) ha registrato un incremento del 2,7%. Anche il settore bancario italiano ha mostrato segnali positivi, con un rialzo dello 0,7%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Le vendite di Tesla in Europa crollano del 40% a luglio mentre BYD prende il comando

    Le vendite di Tesla in Europa crollano del 40% a luglio mentre BYD prende il comando

    Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) ha visto le proprie vendite e la quota di mercato in Europa crollare drasticamente a luglio, secondo i dati dell’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA) pubblicati giovedì, nonostante la domanda complessiva di veicoli elettrici nella regione continui a crescere.

    La casa automobilistica cinese BYD Co (USOTC:BYDDY), inclusa per la prima volta nei dati mensili ACEA, ha superato Tesla, conquistando una quota maggiore di mercato.

    Secondo ACEA, le nuove immatricolazioni totali di Tesla nell’Unione Europea, nell’Associazione Europea di Libero Scambio e nel Regno Unito sono calate del 40,2% su base annua, a 8.837 unità. L’ACEA, che rappresenta 15 case automobilistiche europee, funge da principale organismo di lobbying e standardizzazione per l’industria automobilistica della regione.

    La quota di mercato di Tesla in Europa è scesa allo 0,8% dall’1,4% dell’anno precedente, mentre le vendite cumulative da gennaio a luglio sono diminuite del 33,6% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    Il calo si è verificato nonostante le vendite totali di veicoli elettrici a batteria (BEV) in Europa siano aumentate del 33,6% a luglio. I BEV rappresentano ora circa il 15,6% del mercato, dietro ai veicoli a benzina con il 28,3% e agli ibridi con il 34,7%.

    I dati di luglio evidenziano le difficoltà persistenti di Tesla in Europa, di fronte alla crescente concorrenza di produttori locali e cinesi. BYD ha venduto 13.503 unità durante il mese, superando Tesla con una quota di mercato dell’1,2%. La popolarità dei modelli ibridi di BYD tra i clienti più attenti ai costi, unita al limitato impatto dei dazi europei sulle importazioni dalla Cina, ha contribuito alle performance di vendita.

    Il Model Y aggiornato di Tesla, lanciato all’inizio di quest’anno, ha avuto un impatto minimo sulle vendite, mentre i modelli EV concorrenti europei, sviluppati negli ultimi anni, hanno aumentato ulteriormente la concorrenza.

    La reputazione di Tesla in Europa ha subito contraccolpi, influenzata dal sostegno pubblico dell’amministratore delegato Elon Musk al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dai suoi legami con un partito di estrema destra tedesco, che hanno provocato boicottaggi dei consumatori in Europa e negli Stati Uniti.

    Musk, durante la chiamata sugli utili del secondo trimestre alla fine di luglio, ha dichiarato che l’azienda sta affrontando “alcuni trimestri difficili”, con l’eliminazione dei crediti d’imposta per i veicoli elettrici negli Stati Uniti a peggiorare la situazione.

    Tuttavia, Musk ha sottolineato le priorità di crescita a lungo termine dell’azienda, indicando l’intelligenza artificiale, la guida autonoma e la robotica come motori futuri per Tesla.

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