Author: Fiona Craig

  • L’offerta di acquisizione di MPS su Mediobanca arriva all’ultimo giorno, con l’obiettivo della maggioranza

    L’offerta di acquisizione di MPS su Mediobanca arriva all’ultimo giorno, con l’obiettivo della maggioranza

    Oggi si conclude un’operazione di grande rilievo sulla Borsa Italiana, con la Public Purchase and Exchange Offer (OPAS) lanciata da Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) su Mediobanca (BIT:MB), secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

    Lo scorso venerdì, le azioni conferite a MPS hanno superato il 45,8%, grazie al trasferimento dell’intera quota dello 0,96% della famiglia Doris. Durante l’estate, MPS aveva anche eliminato la partecipazione del 3,5% detenuta tramite Mediolanum, dissolvendo di fatto l’accordo di consultazione esistente.

    Dopo l’offerta in contanti della scorsa settimana e la decisione di MPS di rinunciare alla soglia del 66,7% del capitale, il gruppo guidato da Luigi Lovaglio potrà estendere l’offerta per un’ulteriore settimana. Lunedì 15 settembre, MPS finalizzerà l’acquisizione delle azioni conferite entro oggi e l’offerta riprenderà dal 16 al 22 settembre, definendo così la portata definitiva dell’operazione.

    Attualmente, MPS è a un passo dalla soglia critica del 50% più una azione, che garantirebbe a Siena il controllo di fatto su Piazzetta Cuccia. Superare questo traguardo potrebbe stimolare una maggiore partecipazione degli azionisti, con il potenziale di raggiungere i due terzi del capitale.

    Lando Maria Sileoni, segretario generale di Fabi, ha osservato che “un ulteriore 5-10% delle azioni potrebbe emergere oggi grazie all’arbitraggio, portando il totale oltre il 50%. Ciò potrebbe consentire a MPS di raggiungere la soglia del 66,7%, offrendo a Mediobanca una significativa flessibilità gestionale.”

    Senza una maggioranza assoluta, il controllo resterebbe di fatto e non legale, limitando la possibilità di Siena di sfruttare i crediti d’imposta differiti stimati in 2,9 miliardi di euro nei prossimi cinque anni.

    Nel frattempo, le azioni MPS hanno guadagnato lo 0,5%, scambiando a 7,379 €, mentre le azioni Mediobanca sono salite a 19,49 € (+0,50%). L’offerta prevede un pagamento di 0,90 € per ogni azione conferita, insieme a 2.533 azioni MPS come parte dello scambio. In precedenza quotata con uno sconto del 3,7%, l’offerta ora viaggia con un leggero premio, ottenendo ampio supporto da parte di azionisti grandi e piccoli, in linea con una transazione sostenuta dal governo Meloni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • UniCredit stringe partnership strategiche per modernizzare le operazioni sui titoli

    UniCredit stringe partnership strategiche per modernizzare le operazioni sui titoli

    UniCredit (BIT:UCG) ha avviato nuove collaborazioni con BNP Paribas (EU:BNP) e FNZ per potenziare le proprie operazioni sui titoli. BNP Paribas fornirà servizi di custodia, mentre FNZ metterà a disposizione una piattaforma cloud per il post-trade.

    L’iniziativa rientra nella strategia più ampia di UniCredit volta a ottimizzare la struttura operativa e modernizzare il proprio business dei titoli. Il progetto porterà alla creazione di oltre 200 nuovi posti di lavoro tra Germania e Italia.

    Secondo l’accordo, BNP Paribas fungerà da partner custode per le operazioni di UniCredit in Italia e Germania, con supporto aggiuntivo esteso anche al Lussemburgo.

    UniCredit svilupperà inoltre, in collaborazione con FNZ, una piattaforma avanzata per il post-trade dei titoli, concentrandosi sui servizi di custodia in Germania. Il team responsabile della piattaforma sarà completamente interno, creando oltre 140 nuovi posti di lavoro in Germania, sostituendo i servizi precedentemente esternalizzati, e altri 60 ruoli in Italia.

    In aggiunta, sono stati creati 25 nuovi posti all’interno del team Digital della banca in Italia, Germania e Polonia per supportare l’implementazione, con ulteriori assunzioni previste. Un team cross-funzionale è già impegnato nella gestione del processo di transizione.

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  • Cinque temi chiave per i mercati nella settimana

    Cinque temi chiave per i mercati nella settimana

    Questa settimana, i mercati globali si concentreranno su una combinazione di dati economici, risultati aziendali e sviluppi politici. Il rapporto sull’inflazione negli Stati Uniti sarà un elemento chiave, mentre gli investitori osservano come la Federal Reserve potrebbe reagire con eventuali aggiustamenti dei tassi di interesse entro la fine del mese. Gli osservatori del settore aziendale monitoreranno Oracle (NYSE:ORCL) per avere indicazioni sul settore dell’intelligenza artificiale, mentre eventi politici in Europa e decisioni della BCE potrebbero influenzare ulteriormente il sentiment del mercato.

    Focus sui dati CPI statunitensi

    L’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) di agosto, previsto per giovedì, sarà il punto centrale della settimana. Gli economisti stimano un aumento annuo del 2,9%, leggermente superiore al 2,7% di luglio. Questo dato metterà alla prova l’equilibrio della Fed tra mantenere la stabilità dei prezzi e supportare l’occupazione, i due obiettivi principali.

    Con segnali di un mercato del lavoro in rallentamento, la Fed deve affrontare la sfida di gestire sia la crescita occupazionale più debole sia le pressioni inflazionistiche persistenti. I mercati stanno valutando la possibilità di un taglio dei tassi, che potrebbe stimolare assunzioni e investimenti, ma comporta anche rischi di ulteriore pressione sui prezzi. Il presidente Jerome Powell e altri funzionari della Fed hanno indicato che le tendenze occupazionali potrebbero avere la priorità rispetto alle preoccupazioni sull’inflazione.

    Earnings di Oracle

    I prossimi risultati di Oracle saranno osservati attentamente per capire lo stato del boom dell’intelligenza artificiale. Gli analisti si concentrano su due metriche: backlog, rappresentato dalle prestazioni residue, e cash flow libero. Wall Street prevede un backlog di circa 150 miliardi di dollari e un cash flow libero in ripresa a 1,8 miliardi di dollari, rispetto a un negativo di 2,9 miliardi nel trimestre precedente, principalmente grazie alla riduzione delle spese in conto capitale.

    All’inizio dell’anno, Oracle ha rivisto le previsioni di ricavi per il 2026, citando la forte domanda per i servizi cloud che supportano applicazioni AI. La CEO Safra Catz ha stimato ricavi annuali di almeno 67 miliardi di dollari, con una crescita del 16,7%, rispetto alla precedente previsione del 15%.

    Sviluppi politici in Francia

    La Francia terrà lunedì un voto di fiducia sul piano fiscale del primo ministro François Bayrou. Una sconfitta potrebbe costringere Bayrou a dimettersi, aumentando l’incertezza politica. Il governo mira a ridurre il deficit dal 4,6% del PIL del prossimo anno al 2,8% entro il 2029, con riforme e tagli alla spesa per un totale di 43,8 miliardi di euro. Alcune proposte, come la modifica dei giorni festivi, hanno già incontrato resistenze tra gli elettori.

    Dopo l’annuncio del voto, i rendimenti dei titoli di Stato francesi sono saliti ai massimi da marzo, con il rendimento dei titoli a 30 anni ai livelli più alti dal giugno 2009. Gli analisti di ING osservano che i partiti di opposizione sembrano più concentrati sul mettere in difficoltà il governo che sul risolvere i problemi strutturali del deficit, aumentando l’incertezza per i mercati.

    Decisione della BCE

    La BCE dovrebbe mantenere i tassi di interesse invariati questa settimana. Tuttavia, il dibattito interno tra chi sostiene tassi stabili e chi spinge per tagli potrebbe aumentare la volatilità di mercato. I segnali “hawkish” della presidente Christine Lagarde a luglio, insieme a una crescita più rapida del previsto e a una lieve inflazione elevata, hanno reso gli investitori cauti. Il tasso sui depositi chiave dovrebbe restare al 2% per il secondo incontro consecutivo.

    Dati economici dalla Cina

    Infine, gli investitori monitoreranno i dati economici dalla Cina. Le esportazioni di agosto sono aumentate del 4,4% su base annua in termini di dollari, inferiori al previsto 5% e in calo rispetto al 7,2% di luglio. Le importazioni hanno rallentato, riflettendo una domanda interna debole. Il surplus commerciale è salito a 102,3 miliardi di dollari, superando le previsioni di 99,4 miliardi. I dati sull’inflazione di metà settimana, inclusi i prezzi al consumo e alla produzione, offriranno ulteriori indicazioni sulla traiettoria dell’economia cinese e sull’impatto sui mercati globali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures USA salgono in attesa dei dati sull’inflazione; attenzione alla politica globale e al petrolio

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures USA salgono in attesa dei dati sull’inflazione; attenzione alla politica globale e al petrolio

    I futures azionari statunitensi hanno registrato un leggero rialzo lunedì, mentre gli investitori valutano la possibilità di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine del mese. I dati sull’inflazione previsti per questa settimana saranno determinanti per le aspettative di mercato, mentre gli sviluppi politici in Francia e in Giappone, insieme all’aumento dei prezzi del petrolio, influenzano il sentiment.

    Futures in lieve rialzo

    Lunedì mattina presto, i futures sull’S&P 500 sono saliti dello 0,2%, i futures sul Nasdaq 100 dello 0,4% e i futures sul Dow Jones dello 0,1%. La scorsa settimana, le azioni statunitensi sono scese dopo che il rapporto nonfarm payroll di agosto ha evidenziato una crescita occupazionale più lenta e un aumento del tasso di disoccupazione, rafforzando le possibilità di un taglio dei tassi da parte della Fed. Gli analisti prevedono almeno una riduzione di 25 punti base nella riunione del 16-17 settembre, con la possibilità di un taglio più ampio di 50 punti base.

    Nonostante il calo di venerdì, l’S&P 500 rimane vicino ai massimi storici. Gli osservatori del mercato notano che settembre è storicamente un mese difficile per le azioni, e le valutazioni elevate, le incertezze sulle politiche commerciali statunitensi, l’aumento dei rendimenti dei titoli di stato e le preoccupazioni sul settore tecnologico, in particolare sull’AI, continuano a influenzare la cautela degli investitori.

    Focus sul rapporto sull’inflazione

    L’attenzione degli investitori è ora rivolta all’indice dei prezzi al consumo statunitense di agosto, che dovrebbe mostrare un aumento annuo del 2,9%, in crescita rispetto al 2,7% di luglio. Questi dati aiuteranno a determinare i prossimi passi della Fed, mentre cerca di bilanciare il mandato di supportare l’occupazione e mantenere la stabilità dei prezzi. Un taglio dei tassi potrebbe stimolare l’occupazione e gli investimenti, ma potrebbe anche aumentare la pressione inflazionistica.

    Incertezza politica in Francia

    In Europa, gli sviluppi politici potrebbero limitare i guadagni di mercato. La Francia terrà lunedì un voto di fiducia sul piano fiscale del Primo Ministro François Bayrou. Se i partiti di opposizione respingono il piano, Bayrou potrebbe essere costretto a dimettersi. Il governo mira a ridurre il deficit dal 4,6% del PIL al 2,8% entro il 2029 attraverso tagli alla spesa e riforme strutturali per un totale di 43,8 miliardi di euro. Tuttavia, alcune proposte, inclusa la riduzione delle festività pubbliche, hanno incontrato resistenze, contribuendo all’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. La scorsa settimana, i rendimenti dei titoli a 30 anni hanno raggiunto livelli mai visti dal giugno 2009.

    Cambiamenti di leadership in Giappone

    Anche in Giappone l’instabilità politica è aumentata dopo le dimissioni del Primo Ministro Shigeru Ishiba dalla guida del Partito Liberal Democratico, a poche settimane dalla pesante sconfitta della coalizione al Senato. Le dimissioni seguono un accordo commerciale con gli Stati Uniti, che prevede tariffe più basse sui beni giapponesi, ma aprono la strada a una possibile lotta per la leadership nella quarta economia mondiale. Lo yen giapponese ha inizialmente perso terreno rispetto al dollaro, ma ha recuperato parzialmente; il Nikkei 225 è salito e i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni sono rimasti sostanzialmente stabili.

    Rialzo del petrolio

    I prezzi del petrolio sono aumentati dopo che l’OPEC+ ha annunciato un incremento della produzione più contenuto rispetto ai rialzi precedenti. I futures sul Brent sono saliti dell’1,7% a 66,59 $ al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate sono aumentati dell’1,7% a 62,92 $ al barile. Il gruppo di produttori prevede un aumento di 137.000 barili al giorno per ottobre, molto inferiore ai rialzi mensili di 555.000 e 411.000 barili dei mesi precedenti. La decisione riflette gli sforzi dell’Arabia Saudita per stabilizzare i prezzi e gestire la quota di mercato in un contesto di prezzi in calo.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono leggermente con le aspettative di taglio dei tassi Fed; la politica francese pesa

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono leggermente con le aspettative di taglio dei tassi Fed; la politica francese pesa

    I mercati azionari europei hanno registrato guadagni modesti lunedì, sostenuti dalle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve USA, sebbene l’incertezza politica in Francia abbia limitato i rialzi più ampi. Alle 07:02 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,7%, il CAC 40 francese dello 0,4% e il FTSE 100 britannico dello 0,3%.

    Ottimismo degli investitori guidato dalle prospettive Fed

    Gli asset a rischio hanno ricevuto supporto dopo il deludente rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti della scorsa settimana, che ha rafforzato la probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed durante la riunione del 16-17 settembre. I dati sull’occupazione indicano un raffreddamento dell’economia statunitense, lasciando i mercati fiduciosi per un taglio di almeno 25 punti base. Gli analisti discutono ora la possibilità di un riduzione più aggressiva di 50 punti base, con il prossimo rapporto sull’inflazione USA di giovedì che fornirà indicazioni decisive.

    Tensioni politiche in Francia limitano i guadagni

    I guadagni nelle azioni europee restano contenuti a causa degli sviluppi in Francia, dove il Primo Ministro François Bayrou, il quarto in tre anni, affronta una probabile sconfitta in un voto di fiducia più tardi nella sessione. La seconda economia dell’eurozona deve far fronte a un deficit di bilancio vicino al doppio del limite UE del 3% del PIL. Il bilancio proposto da Bayrou difficilmente otterrà il sostegno necessario, aumentando i timori sulla capacità della Francia di gestire il debito.

    Le tensioni politiche hanno già influenzato il debito sovrano francese, con i rendimenti dei titoli a 30 anni che la scorsa settimana hanno raggiunto livelli non visti dal giugno 2009. Moody’s aveva già declassato il rating della Francia dopo il crollo del governo precedente, e un nuovo declassamento potrebbe esercitare ulteriore pressione sui titoli, con il rischio di vendite forzate di obbligazioni già sotto stress.

    Cambiamenti politici in Giappone aumentano l’incertezza

    Anche in Giappone l’instabilità politica è aumentata nel weekend, dopo che il Primo Ministro Shigeru Ishiba ha annunciato le sue dimissioni dalla guida del Partito Liberal Democratico, settimane dopo le pesanti perdite della coalizione alle elezioni del Senato. Le dimissioni di Ishiba seguono l’accordo commerciale con gli USA, che prevede tariffe più basse sulle esportazioni giapponesi, ma aprono la porta a una possibile contesa per la leadership nel quarto mercato più grande del mondo, soprattutto dopo la perdita della maggioranza del LDP in Senato.

    Dati economici tedeschi contrastanti

    I dati di lunedì dalla Germania mostrano un quadro misto: la produzione industriale è aumentata dell’1,3% a luglio rispetto a giugno, mentre le esportazioni sono diminuite dello 0,6%, inferiori al previsto +0,1%. Anche le importazioni hanno registrato un calo lieve dello 0,1% rispetto al mese precedente.

    Prezzi del petrolio in aumento dopo la decisione OPEC+

    I prezzi del greggio sono saliti dopo l’annuncio di OPEC+ di aumentare la produzione a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti. Alle 03:02 ET, i futures sul Brent hanno guadagnato l’1,7% a $66,64 al barile, mentre il WTI statunitense è salito dell’1,8% a $63,00 al barile.

    Il gruppo di produttori ha concordato un aumento della produzione di 137.000 barili al giorno a ottobre, molto inferiore ai rialzi mensili di 555.000 e 411.000 bpd registrati in precedenza quest’anno. La decisione segue l’aumento graduale dell’offerta da parte di OPEC+, guidata dall’Arabia Saudita, per recuperare quote di mercato in risposta al calo dei prezzi del petrolio.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro scivola mentre Fed e politica globale catturano l’attenzione

    Il dollaro scivola mentre Fed e politica globale catturano l’attenzione

    Il dollaro statunitense ha registrato un leggero calo lunedì, estendendo le perdite di venerdì dopo che i dati sull’occupazione USA più deboli del previsto hanno rafforzato le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro questo mese. Alle 04:15 ET (08:15 GMT), il Dollar Index, che misura il dollaro rispetto a sei valute principali, è sceso dello 0,1% a 97,590, dopo un calo dello 0,5% venerdì.

    Mercati in attesa delle mosse della Fed

    La debolezza del dollaro della scorsa settimana è stata provocata dal rapporto sui nonfarm payrolls, che ha mostrato una crescita più lenta dei posti di lavoro ad agosto e un aumento del tasso di disoccupazione al 4,3%, vicino al massimo degli ultimi quattro anni. La Federal Reserve è ampiamente attesa a riprendere l’allentamento della politica monetaria, con un taglio di 25 punti base previsto nella riunione della prossima settimana e una possibilità limitata di un taglio di 50 punti base.

    Gli analisti di ING hanno osservato che il rapporto debole ha “avviato speculazioni sul possibile avvio del ciclo di allentamento della Fed con un taglio di 50bp, simile a quello dello scorso settembre.” Secondo il CME FedWatch tool, la probabilità di un taglio così ampio è ora circa del 10%, rispetto allo zero della settimana scorsa. Gli investitori seguono anche l’indice dei prezzi al consumo USA di agosto, che in caso di sorpresa al rialzo potrebbe offrire un supporto temporaneo al dollaro.

    Valute europee influenzate dalla politica

    L’euro ha registrato un lieve rialzo a 1,1730 contro il dollaro, sostenuto dai dati sulla produzione industriale tedesca, che hanno mostrato un aumento mensile dell’1,3% a luglio. Tuttavia, i guadagni sono stati limitati dall’incertezza politica in Francia, dove il Primo Ministro François Bayrou rischia una probabile sconfitta in un voto di fiducia.

    La Francia continua a lottare con un deficit di bilancio superiore al 5% del PIL, ben al di sopra del limite UE del 3%, e l’instabilità politica minaccia gli sforzi per ridurre il debito. ING ha sottolineato che i partiti di opposizione sembrano più concentrati sul far cadere il governo che sull’affrontare gli squilibri fiscali, mentre il rendimento dei titoli di Stato a 30 anni ha recentemente raggiunto livelli non visti dal giugno 2009.

    GBP/USD è salito dello 0,1% a 1,3520 dopo un rialzo dello 0,5% venerdì. Con pochi dati economici rilevanti nel Regno Unito questa settimana e un numero limitato di interventi della Bank of England, ING prevede che i range di trading rimarranno stretti in attesa della riunione politica della prossima settimana e di aggiornamenti sul quantitative tightening.

    Lo yen si indebolisce per l’incertezza politica

    USD/JPY è salito dello 0,3% a 147,80 dopo le dimissioni del Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba, aumentando l’incertezza a Tokyo. La sua partenza, dopo sconfitte elettorali e dissensi all’interno del partito, solleva interrogativi sulle prospettive fiscali e monetarie del Giappone. Gli analisti ING hanno osservato che i mercati stanno scontando questi rischi fiscali, spingendo USD/JPY sopra 148, anche se la coppia potrebbe incontrare resistenza tra 148,50 e 149,00. Il PIL del Q2 giapponese è stato rivisto al rialzo, supportato da consumi e scorte più forti.

    Altrove, USD/CNY è rimasto sostanzialmente stabile a 7,1325, mentre AUD/USD è salito dello 0,3% a 0,6580.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro si mantiene vicino ai massimi storici mentre aumentano le aspettative di taglio dei tassi Fed

    L’oro si mantiene vicino ai massimi storici mentre aumentano le aspettative di taglio dei tassi Fed

    I prezzi dell’oro si sono mantenuti vicini ai livelli storici lunedì, dopo il forte rally della scorsa settimana, grazie ai dati sull’occupazione statunitense più deboli del previsto, che hanno rafforzato le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. L’oro spot ha oscillato intorno a 3.585,68 dollari l’oncia, leggermente al di sotto del massimo storico di venerdì a 3.600,03 dollari, mentre i futures sul dicembre hanno perso lo 0,7% a 3.626,52 dollari l’oncia alle 01:39 ET (05:39 GMT).

    Il metallo prezioso è aumentato di oltre il 4% nell’ultima settimana, registrando rialzi in nove delle ultime dieci sessioni. Su base annua, l’oro ha guadagnato quasi il 37%, spinto dalla domanda di rifugio sicuro in un contesto di incertezza commerciale globale e dai forti acquisti delle banche centrali, in particolare della Cina.

    Dati sull’occupazione USA indeboliti rafforzano le scommesse sul taglio dei tassi

    L’ultimo rapporto sull’occupazione ha mostrato un rallentamento della crescita dei posti di lavoro e un aumento del tasso di disoccupazione al 4,3%. Gli investitori prevedono ora con elevata probabilità un taglio di 25 punti base nella riunione della Fed di settembre, con una possibilità più ridotta di un taglio di 50 punti base. Tassi più bassi riducono il costo opportunità del possedere oro e tendono a indebolire il dollaro, rendendo il metallo più appetibile.

    I futures sull’indice del dollaro USA sono rimasti sostanzialmente invariati lunedì, mantenendosi deboli dopo il calo della scorsa settimana. Gli operatori guardano anche al rapporto sull’inflazione statunitense di giovedì, che potrebbe influenzare ulteriormente le aspettative sulla politica della Fed e la direzione a breve dell’oro.

    Andamento di argento, platino e rame

    Gli altri metalli preziosi hanno registrato movimenti contrastanti. I futures sul platino sono rimasti stabili a 1.385,60 dollari l’oncia, mentre l’argento è sceso dello 0,6% a 41,30 dollari l’oncia, sotto il massimo della scorsa settimana, il più alto dal agosto 2011. I mercati del rame sono rimasti relativamente stabili, con i futures sul London Metal Exchange a 9.901,65 dollari per tonnellata e i futures USA in rialzo dello 0,3% a 4,56 dollari per libbra.

    La Cina, maggiore importatore mondiale di rame, ha registrato un rallentamento della crescita delle esportazioni in agosto, mentre l’impulso derivante dalla tregua commerciale con gli USA è svanito. Anche le importazioni sono diminuite rispetto a luglio, segnalando una domanda interna ancora debole.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • I prezzi del petrolio salgono mentre l’OPEC+ rallenta l’aumento della produzione di ottobre

    I prezzi del petrolio salgono mentre l’OPEC+ rallenta l’aumento della produzione di ottobre

    I mercati petroliferi hanno registrato un rialzo negli scambi asiatici di lunedì, sostenuti dalle aspettative di un’offerta più limitata dopo la decisione dell’OPEC+ di aumentare la produzione a un ritmo più lento a ottobre. Le tensioni geopolitiche, in particolare il conflitto Russia-Ucraina, hanno ulteriormente supportato il mercato, mentre i tentativi degli Stati Uniti di mediare un cessate il fuoco non hanno ancora prodotto risultati significativi.

    Il Brent per consegna a novembre è salito dello 0,6% a 65,90 dollari al barile, mentre i futures sul WTI sono aumentati dello 0,6% a 61,83 dollari al barile alle 20:56 ET (00:56 GMT).

    L’OPEC+ riduce l’aumento della produzione

    L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati hanno annunciato un aumento cumulativo della produzione di 137.000 barili al giorno per ottobre, molto inferiore agli incrementi mensili precedenti di 555.000 bpd e 411.000 bpd. L’Arabia Saudita, a capo dell’alleanza, aveva precedentemente aumentato la produzione per riguadagnare quote di mercato a fronte del calo dei prezzi del petrolio. L’OPEC+ ha sottolineato prudenza, citando potenziali cali della domanda globale in un contesto di rallentamento della crescita economica negli Stati Uniti e di attività ridotta in Cina.

    Pressioni di mercato e movimenti recenti

    La scorsa settimana, i futures sul Brent e sul WTI sono calati tra il 3 e il 4% a causa delle preoccupazioni sulla domanda globale. Il calo si è intensificato dopo dati deludenti sull’occupazione non agricola negli Stati Uniti, che hanno indicato un rallentamento della crescita economica. Sebbene le aspettative di tassi di interesse più bassi abbiano indebolito il dollaro, persistevano preoccupazioni per la ridotta domanda di carburante. I rapporti sulle scorte statunitensi hanno evidenziato aumenti inattesi e la domanda interna di carburante è diminuita con la fine della stagione estiva di viaggi, aumentando la possibilità di un surplus di offerta durante l’inverno nell’emisfero nord.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Stellantis favoriti da sviluppi positivi in Canada

    Stellantis favoriti da sviluppi positivi in Canada

    Stellantis (BIT:STLAM) ha aperto la sessione di Piazza Affari in territorio positivo, sovraperformando il FTSE MIB stabile e posizionandosi seconda solo a STMicroelectronics. Le azioni del gruppo automobilistico hanno guadagnato il 2%, salendo a 7,934 euro e tornando ai livelli visti l’ultimo mercoledì 3 settembre.

    Nonostante i guadagni di oggi, Stellantis rimane ben al di sotto del prezzo di apertura di gennaio di 8,24 euro, riflettendo un calo del 37% da inizio anno.

    Bloomberg riferisce che il Canada sta posticipando il piano di imporre una quota minima del 20% per le vendite di veicoli elettrici da parte dei produttori locali—una politica originariamente pensata per supportare un settore colpito dai dazi statunitensi. Il governo, guidato dal Primo Ministro Mark Carney, dovrebbe annunciare la decisione oggi come parte di misure più ampie destinate ai settori maggiormente colpiti dai dazi introdotti dall’amministrazione Trump.

    Gli analisti di WebSim Intermonte hanno osservato che la scelta del Canada “si allinea con l’allentamento delle normative sulle emissioni recentemente adottate negli Stati Uniti e con le discussioni in corso in Europa”. Hanno aggiunto che, per i produttori automobilistici, “la misura è positiva, poiché riduce il rischio di sanzioni e garantisce maggiore flessibilità nella gestione del mix di vendite, alleviando la pressione sulla commercializzazione dei veicoli elettrici, che generalmente hanno margini inferiori rispetto ai veicoli a combustione interna.”

    Per quanto riguarda Stellantis nello specifico, WebSim ha precisato: “il gruppo ha venduto circa 130.000 veicoli in Canada nel 2024 (pari a circa l’8-9% delle vendite in Nord America e circa il 2% delle vendite globali): nella prima metà del 2025 le performance sono state negative, con un calo del -14% rispetto all’anno precedente,” confermando un prezzo obiettivo di 8,50 euro e un giudizio neutrale sul titolo.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro scende mentre i mercati obbligazionari si stabilizzano in attesa dei dati sull’occupazione negli USA

    Il dollaro scende mentre i mercati obbligazionari si stabilizzano in attesa dei dati sull’occupazione negli USA

    Il dollaro statunitense ha perso terreno venerdì contro le principali valute, riducendo i guadagni settimanali mentre i mercati obbligazionari si stabilizzavano e gli investitori attendevano i dati chiave sull’occupazione, che potrebbero rafforzare le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

    Il rapporto di giovedì sulle richieste di sussidi di disoccupazione, superiori alle attese, ha anticipato l’importante pubblicazione dei dati sui nonfarm payrolls. Le obbligazioni a lungo termine sono salite negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, dopo un aumento dei rendimenti legato a preoccupazioni fiscali, mentre l’S&P 500 ha raggiunto un nuovo massimo storico.

    “Sembra che la reazione all’ADP di ieri sia stata un po’ troppo contenuta,” ha detto Francesco Pesole, strategist FX di ING. “Nel complesso, indica probabilmente un dato sui payroll debole oggi. Sono rimasto un po’ sorpreso nel vedere il dollaro resistere ieri.”

    Pesole ha aggiunto che il calo iniziale del dollaro durante la sessione europea potrebbe segnalare vendite di dollari da parte degli investitori in vista del rilascio dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti più tardi nella giornata.

    L’indice del dollaro, che misura il biglietto verde rispetto a un paniere di valute principali, è sceso dello 0,2% a 98,018, riducendo il guadagno settimanale allo 0,2%. Il dollaro ha perso lo 0,2% contro lo yen, a 148,14, mentre l’euro è salito dello 0,2% a $1,1682.

    Nel Regno Unito, le vendite al dettaglio di luglio hanno superato le aspettative, ma hanno avuto poco impatto sulla sterlina, salita dello 0,2% a $1,34695, mentre rispetto all’euro la moneta britannica ha perso lo 0,05% a 86,74 pence.

    La cautela degli investitori rimane elevata a causa delle interferenze del presidente Trump nella politica della Fed e del suo imprevedibile regime tariffario, ha dichiarato Bart Wakabayashi, direttore della filiale di Tokyo di State Street.

    “Il dollaro resta molto, molto sottopeso,” ha detto Wakabayashi. “Credo che ci sia spazio per un ritorno degli acquisti di dollari. Forse gli investitori stanno solo aspettando che il taglio dei tassi avvenga e poi rientreranno massicciamente.”

    I funzionari della Fed continuano a sottolineare che le preoccupazioni sul mercato del lavoro supportano potenziali tagli dei tassi, rafforzando le aspettative di un allentamento imminente. La Fed si riunirà il 16-17 settembre.

    Gli economisti intervistati da Reuters prevedono un aumento di 75.000 posti di lavoro non agricoli ad agosto, leggermente superiore ai 73.000 di luglio. I dati di giovedì avevano già mostrato una crescita dei payroll privati inferiore alle attese e richieste di sussidi più alte del previsto.

    “Il rischio resta inclinato verso dati sui payroll inferiori alle aspettative degli economisti statunitensi, il che peserà sul dollaro stasera,” ha detto Joseph Capurso, responsabile economia internazionale presso la Commonwealth Bank of Australia.

    CME FedWatch indica che i trader vedono ora quasi il 100% di probabilità di un taglio dei tassi a settembre, rispetto all’87% della settimana scorsa.

    Michael Brown, senior research strategist di Pepperstone, ha osservato che il rapporto sull’occupazione difficilmente cambierà la decisione della Fed.

    “La Fed effettuerà un taglio di 25 punti base a settembre. Un rapporto forte non li scoraggerà, dato il trend generale di dati occupazionali in calo. Un rapporto debole non li convincerà a un taglio maggiore, data la persistente pressione inflazionistica,” ha detto.

    Nel frattempo, Stephen Miran, nominato da Trump per un seggio alla Fed, ha assicurato al Congresso che non sarà “affatto” un burattino del presidente nel decidere i tassi di interesse.

    Trump ha firmato un ordine per ridurre le tariffe sulle auto giapponesi e altri prodotti, inizialmente annunciate a luglio. Il Giappone ha confermato un acquisto annuale continuo di prodotti energetici dagli USA per 7 miliardi di dollari.

    Altrove, il dollaro australiano è salito dello 0,4% a $0,6544, il dollaro neozelandese dello 0,6% a $0,58785; bitcoin ha guadagnato il 2,16% a $112.796,78 e ether il 2,1% a $4.398,61.

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