Author: Fiona Craig

  • Deutsche Bank prevede che l’oro possa raggiungere i 4.000 dollari l’oncia nel 2026

    Deutsche Bank prevede che l’oro possa raggiungere i 4.000 dollari l’oncia nel 2026

    Gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato le previsioni sul prezzo dell’oro per il 2026, citando i forti guadagni recenti del metallo e le aspettative di possibili tagli dei tassi negli Stati Uniti, oltre alle continue incertezze sull’indipendenza della Federal Reserve.

    In un briefing ai clienti, il team guidato da Michael Hsueh ha aumentato il prezzo medio previsto per il 2026 a 4.000 dollari per oncia troy, rispetto alla stima precedente di 3.700 dollari. L’oro spot ha recentemente raggiunto i 3.700 dollari, riflettendo le attese degli investitori che la Fed ridurrà i tassi di almeno 25 punti base al termine della riunione di due giorni di politica monetaria prevista questa settimana. Storicamente, tassi più bassi sostengono l’oro riducendo il costo opportunità, indebolendo il dollaro e aumentando il suo appeal come copertura contro l’inflazione e bene rifugio.

    Gli analisti hanno anche evidenziato fattori politici che influenzano il sentiment di mercato. Il presidente Donald Trump ha criticato la Fed per non aver tagliato i tassi abbastanza rapidamente, prendendo di mira in particolare il presidente Jerome Powell, e ha tentato di rimuovere la governatrice Lisa Cook per presunte questioni immobiliari. Un tribunale federale ha bloccato l’azione di Trump questa settimana, e la Casa Bianca prevede di ricorrere alla Corte Suprema.

    “Le sfide all’indipendenza della Fed, insieme ai cambiamenti nella composizione del Federal Open Market Committee, stanno creando incertezza su come la politica monetaria risponderà alle condizioni economiche del prossimo anno,” ha osservato Deutsche Bank.

    La domanda di oro rimane forte, trainata in gran parte dalla Cina. Secondo gli analisti, le importazioni nette di oro della Cina tramite Hong Kong sono aumentate del 126,8% da giugno a luglio, mentre la banca centrale del paese continua ad accrescere le riserve. A livello globale, la domanda totale di oro—compreso il trading over-the-counter—è aumentata del 3% su base annua nel secondo trimestre, con la domanda di investimento in rialzo del 78%.

    Nonostante le prospettive rialziste, Deutsche Bank ha evidenziato diversi rischi potenziali, tra cui forti rendimenti azionari, maggiore certezza sulla politica commerciale statunitense, restrizioni sull’immigrazione che riducono il fabbisogno di manodopera e la possibilità che la Fed mantenga i tassi stabili nel 2026. Gli analisti hanno anche osservato che storicamente l’oro ha sottoperformato nel quarto trimestre.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’intelligenza artificiale potrebbe far crescere il commercio globale del 40% entro il 2040, secondo l’OMC

    L’intelligenza artificiale potrebbe far crescere il commercio globale del 40% entro il 2040, secondo l’OMC

    L’intelligenza artificiale (IA) dovrebbe aumentare significativamente il commercio transfrontaliero di beni e servizi, con un incremento potenziale del valore di quasi il 40% entro il 2040, secondo il World Trade Report 2025 pubblicato mercoledì dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).

    Il rapporto analizza diversi scenari, prevedendo una crescita del commercio globale tra il 34% e il 37%, influenzata dalle differenze nell’adozione delle politiche e nel progresso tecnologico tra paesi a basso, medio e alto reddito. In questi scenari, il PIL globale potrebbe espandersi del 12-13%.

    «L’IA ha un enorme potenziale per ridurre i costi commerciali e aumentare la produttività. Tuttavia, l’accesso alle tecnologie IA e la capacità di partecipare al commercio digitale rimangono altamente disomogenei», ha sottolineato la Direttrice Generale dell’OMC, Ngozi Okonjo-Iweala, nella sua introduzione al rapporto.

    Il commercio di beni legati all’IA, tra cui semiconduttori, materie prime e componenti intermedi, ha raggiunto i 2,3 trilioni di dollari nel 2023. Il rapporto osserva che se i paesi a basso e medio reddito colmassero metà del divario digitale con i paesi ad alto reddito e adottassero più diffusamente l’IA, i loro redditi potrebbero aumentare rispettivamente del 15% e del 14%.

    L’OMC evidenzia la necessità di politiche per ridurre il divario digitale, migliorare le competenze della forza lavoro e mantenere canali commerciali aperti, in modo che l’IA contribuisca a una crescita economica inclusiva. Il rapporto segnala anche un forte aumento delle restrizioni quantitative sui beni legati all’IA, passate da 130 nel 2012 a quasi 500 nel 2024, principalmente da paesi a reddito alto e medio-alto.

    L’accesso ai prodotti abilitanti l’IA rimane disomogeneo a livello globale, con alcuni paesi a basso reddito soggetti a dazi vincolanti fino al 45%. L’OMC fornisce una piattaforma per gli Stati membri per discutere le misure commerciali legate all’IA, rilevando 80 preoccupazioni specifiche sul commercio relative alla tecnologia.

    Il rapporto invita a ulteriori impegni, come una maggiore partecipazione all’Information Technology Agreement dell’OMC e aggiornamenti nell’ambito del General Agreement on Trade in Services, per rendere l’adozione dell’IA più accessibile ed equa in tutto il mondo.

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  • Piazza Affari in lieve calo in attesa della Fed; Stellantis in rialzo, Tenaris in ribasso

    Piazza Affari in lieve calo in attesa della Fed; Stellantis in rialzo, Tenaris in ribasso

    Piazza Affari ha aperto leggermente più debole mercoledì, faticando a recuperare dalle perdite della sessione precedente. Gli operatori di mercato restano cauti in vista dell’annuncio chiave sui tassi di interesse della Federal Reserve statunitense previsto per più tardi nella giornata.

    Gli operatori prevedono in larga misura un taglio dei tassi di 25 punti base, sebbene persista la speculazione sulla possibilità che la Fed decida un’ulteriore riduzione alla luce dei dati deludenti sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Tutta l’attenzione è rivolta alle dichiarazioni del presidente Jerome Powell, che potrebbero fornire indicazioni sull’orientamento più ampio della politica monetaria della banca centrale.

    Alle 9:45, l’indice FTSE MIB segnava un calo dello 0,38%, con guadagni modesti nei settori industriale e sanitario compensati dalle perdite dei titoli energetici e bancari.

    Tra i principali protagonisti in rialzo, Stellantis (BIT:STLAM) e Diasorin (BIT:DIA) hanno registrato aumenti superiori al 2%, distinguendosi come leader della giornata. Al contrario, Tenaris (BIT:TEN) ha perso l’1,2% dopo che Piper Sandler ha declassato il titolo da “overweight” a “neutral”, citando la stabilizzazione dei prezzi nel settore negli ultimi mesi e il rischio politico in Argentina, mercato chiave per l’azienda.

    Anche le banche hanno mostrato debolezza, con Unicredit (BIT:UCG) e Monte dei Paschi (BIT:BMPS) in calo di circa un punto percentuale ciascuna.

    Il comparto del lusso ha mostrato risultati contrastanti: Brunello Cucinelli (BIT:BC) e Moncler (BIT:MONC) hanno registrato ribassi, mentre Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) ha chiuso in rialzo.

    Nel frattempo, le azioni di MFE (BIT:MFEA) hanno subito un forte calo dopo che la controllata tedesca ProSiebenSat.1 ha ridotto le stime per il 2025, con le azioni di categoria A in calo del 5,1% e quelle di categoria B in flessione del 4,8%.

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  • UniCredit illustra il piano di crescita organica della quota di mercato – Orcel

    UniCredit illustra il piano di crescita organica della quota di mercato – Orcel

    UniCredit (BIT:UCG) è pronta a presentare la propria strategia per incrementare la quota di mercato organica nei prossimi due trimestri, un piano temporaneamente sospeso a seguito del fallimento dell’accordo con Banco BPM.

    Il CEO Andrea Orcel ha discusso l’aggiornamento durante un recente evento, sottolineando la solida posizione patrimoniale della banca. Ha evidenziato che il capitale in eccesso si attesta attualmente tra 10 e 11,5 miliardi di euro, di cui fino a 7,5 miliardi destinati a partecipazioni strategiche e all’internalizzazione delle operazioni assicurative.

    Orcel ha inoltre ribadito l’impegno di UniCredit nel restituire valore agli azionisti, confermando una distribuzione complessiva di 9,5 miliardi di euro quest’anno tramite una combinazione di dividendi in contanti e programmi di riacquisto di azioni.

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  • Il dollaro risale dai minimi di due mesi in attesa della decisione della Fed; sterlina in calo

    Il dollaro risale dai minimi di due mesi in attesa della decisione della Fed; sterlina in calo

    Il dollaro statunitense ha guadagnato leggermente mercoledì mentre gli investitori si preparavano alla prevista decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve, rimanendo però sotto pressione dopo le perdite recenti.

    Alle 04:10 ET (08:10 GMT), il Dollar Index, che misura il dollaro rispetto a sei principali valute, segnava un aumento dello 0,2% a 96,442, dopo un calo dello 0,7% registrato martedì, il livello più basso da inizio luglio.

    Attenzione alla Fed

    Si prevede che la Federal Reserve riduca il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo a un intervallo del 4,00%-4,25% al termine della riunione di politica monetaria. Gli investitori seguono con attenzione i commenti del presidente della Fed Jerome Powell per capire la strategia futura sui tassi.

    La Fed pubblicherà anche il “dot plot” aggiornato, che mostra le previsioni dei membri sui prossimi movimenti dei tassi. Gli analisti di ING hanno osservato: “Il dollaro è in calo prima di questo evento, ma ci sono alcuni rischi. Ad esempio, potremmo vedere un lieve rialzo dei tassi statunitensi a breve termine e un temporaneo aumento del dollaro se il dot plot della Fed continuerà a mostrare solo 50 punti base di tagli quest’anno, rispetto ai 70 punti attualmente scontati.”

    Euro e sterlina in leggero calo

    In Europa, l’euro è sceso dello 0,2% a 1,1841 contro il dollaro, dopo aver raggiunto un massimo quadriennale nella sessione precedente. L’inflazione dei consumatori nell’area euro ad agosto dovrebbe segnare un incremento annuo del 2,1%, leggermente superiore al 2,0% di luglio ma in linea con l’obiettivo della BCE.

    La Banca Centrale Europea ha recentemente lasciato invariati i tassi, ma ha segnalato incertezze legate al commercio, ai costi energetici e alla volatilità dei tassi di cambio, lasciando aperta la possibilità di interventi futuri. Gli analisti di ING hanno aggiunto: “Ci aspettiamo una buona domanda di EUR/USD in caso di ritracciamento correttivo nell’area 1,1750/1,1780 durante la conferenza stampa di Powell. La stagionalità ora sfavorisce il dollaro, soprattutto tra novembre e dicembre, e 1,1910 appare come resistenza finale prima di raggiungere 1,20.”

    Il GBP/USD è salito dello 0,1% a 1,3636 dopo che l’inflazione nel Regno Unito è rimasta al 3,8% ad agosto, quasi il doppio dell’obiettivo della Bank of England, indicando che la politica monetaria probabilmente resterà invariata nella riunione di giovedì.

    Altre valute principali

    L’USD/JPY è aumentato dello 0,1% a 146,62, recuperando parte delle perdite di martedì. Il deficit commerciale giapponese ad agosto si è ridotto meno del previsto, con esportazioni in calo meno delle stime, sebbene la domanda interna resti debole. La Bank of Japan dovrebbe mantenere i tassi invariati.

    L’USD/CNY è sceso dello 0,1% a 7,1095, con lo yuan sostenuto dalle misure di stimolo in corso a Pechino, raggiungendo livelli mai visti da novembre 2024. L’AUD/USD è sceso dello 0,2% a 0,6671, registrando un ritracciamento rispetto ai guadagni delle sessioni precedenti.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il petrolio si mantiene vicino al massimo di due settimane in attesa della decisione della Fed

    Il petrolio si mantiene vicino al massimo di due settimane in attesa della decisione della Fed

    I prezzi del petrolio sono rimasti stabili nei mercati asiatici mercoledì, dopo un aumento nelle ultime sedute per le preoccupazioni legate a possibili interruzioni della produzione russa, mentre i trader attendevano l’esito della riunione della Federal Reserve statunitense.

    I futures sul Brent per novembre sono scesi leggermente a 68,39 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è a 64,09 dollari al barile (21:48 ET / 01:48 GMT). I dati industriali statunitensi hanno mostrato un calo maggiore del previsto delle scorte, pari a 3,2 milioni di barili nella settimana terminata il 12 settembre, secondo l’American Petroleum Institute, un indicatore spesso confermato dai dati ufficiali del governo.

    I mercati prevedono un probabile taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed, con alcune speculazioni su una riduzione di 50 punti. Tassi più bassi sostengono solitamente il petrolio, favorendo l’attività economica e la domanda di carburante, anche se le preoccupazioni per l’inflazione persistente limitano aspettative di interventi aggressivi.

    I rischi geopolitici supportano ulteriormente i prezzi del petrolio. Gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe hanno aumentato i timori di vincoli nell’offerta, mentre le proposte di dazi statunitensi sulle esportazioni di greggio dalla Russia potrebbero stringere ulteriormente i mercati.

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  • L’oro scende dai massimi storici in attesa della Fed

    L’oro scende dai massimi storici in attesa della Fed

    I prezzi dell’oro hanno registrato un lieve calo nel trading asiatico di mercoledì, con gli investitori cauti in vista della decisione sui tassi d’interesse e delle indicazioni di politica monetaria della Federal Reserve, previste più tardi nella giornata.

    L’oro spot è sceso dello 0,4% a $3.673,38 l’oncia alle 02:40 ET (06:40 GMT), dopo aver raggiunto il massimo storico di $3.702,95 martedì. I future sul dicembre negli Stati Uniti hanno seguito la stessa tendenza, cedendo lo 0,4% a $3.710,77 l’oncia.

    Si prevede un taglio dei tassi

    Il mercato sconta una riduzione di 25 punti base del tasso sui fondi federali, portandolo nella fascia 4,00%-4,25%. Ora l’attenzione è sul “dot plot” aggiornato e sui commenti del presidente Jerome Powell, mentre gli investitori cercano segnali sui futuri tagli nel 2026. Tassi più bassi tendono a sostenere l’oro riducendo il costo opportunità, indebolendo il dollaro e rafforzandone il ruolo di bene rifugio.

    “Continued concerns over the Fed’s independence will also remain the focus for the global market looking ahead,” hanno osservato gli analisti di ING. L’indice del dollaro USA si è mantenuto vicino ai minimi di 11 settimane, fornendo ulteriore supporto al metallo.

    L’oro ha registrato un rialzo superiore al 40% quest’anno a causa delle tensioni commerciali, dell’incertezza geopolitica in Medio Oriente e Ucraina e degli acquisti delle banche centrali, hanno aggiunto gli analisti.

    Altri metalli in calo

    Gli altri metalli preziosi e industriali hanno mostrato ribassi. I future sull’argento hanno perso l’1,5% a $42,26 l’oncia, il platino è sceso dello 0,3% a $1.400,60 l’oncia, il rame a Londra è calato dello 0,5% a $10.084,20 la tonnellata, mentre il rame USA ha ceduto lo 0,7% a $4,67 la libbra.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Mercati cauti in attesa della decisione della Fed; in arrivo i risultati di General Mills

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures, Mercati cauti in attesa della decisione della Fed; in arrivo i risultati di General Mills

    I futures statunitensi sono rimasti per lo più stabili mercoledì, mentre gli investitori aspettano la decisione chiave sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Sebbene la maggior parte dei partecipanti al mercato si aspetti un taglio dei costi di prestito, rimane incertezza sull’entità e sulle prospettive economiche della Fed. Nel frattempo, l’inflazione nel Regno Unito è rimasta stabile e il leader dei prodotti alimentari confezionati General Mills (NYSE:GIS) si prepara a pubblicare i risultati del primo trimestre.

    Futures poco mossi

    Alle 03:30 ET, i futures sul Dow, S&P 500 e Nasdaq 100 erano per lo più invariati, con il Nasdaq 100 in lieve aumento di 19 punti, pari allo 0,1%. Gli indici principali di Wall Street avevano chiuso in calo nella sessione precedente, e il dollaro statunitense è sceso a nuovi minimi annuali, segnalando cautela prima dell’annuncio della Fed.

    Tra le notizie aziendali, le azioni Nvidia (NASDAQ:NVDA) hanno perso terreno dopo rapporti di debole domanda per il suo nuovo chip AI in Cina. Al contrario, Oracle (NYSE:ORCL) ha guadagnato terreno tra le speculazioni che la società faccia parte di un consorzio che manterrà in funzione le operazioni statunitensi di TikTok nell’ambito di un accordo quadro USA-Cina.

    Decisione sui tassi Fed sotto i riflettori

    La Federal Reserve dovrebbe ridurre i tassi al termine della sua riunione politica di due giorni. I mercati prevedono un taglio di almeno 25 punti base dall’attuale intervallo 4,25%-4,5%, sebbene alcuni trader considerino possibile un taglio maggiore di 50 punti base.

    I segnali di un mercato del lavoro statunitense in indebolimento sono bilanciati da un’inflazione persistente, creando una situazione delicata per i decisori. Le proiezioni aggiornate della Fed, note come “dot plot”, e i commenti del presidente Jerome Powell saranno attentamente monitorati per capire la direzione della politica monetaria futura.

    “Inflation remains above target and tariffs are likely to keep it elevated in the near term, but the balance of risks are tilted towards the need for more support for the economy,” hanno commentato gli analisti di ING.

    Inflazione UK stabile ad agosto

    L’inflazione dei prezzi al consumo nel Regno Unito è rimasta al 3,8% in agosto, quasi il doppio del target a medio termine della Bank of England del 2%. Il tasso mensile è salito dello 0,3%, più rapidamente dello 0,1% di luglio, mentre l’inflazione core, che esclude alimenti ed energia, è cresciuta dello 0,3% mese su mese e del 3,6% su base annua. I dati suggeriscono che la Bank of England manterrà probabilmente i tassi invariati nella riunione di giovedì.

    In arrivo i risultati di General Mills

    General Mills pubblicherà i risultati prima dell’apertura del mercato statunitense. Gli investitori osserveranno le vendite e le previsioni future, considerando che tariffe e incertezze economiche potrebbero limitare la spesa dei consumatori. Gli analisti prevedono un utile per azione rettificato di $0,82 e un fatturato netto di $4,52 miliardi per il primo trimestre. Le azioni del produttore di Chex e Nature Valley hanno perso circa il 22% dall’inizio dell’anno.

    Aggiornamento materie prime

    I prezzi dell’oro hanno leggermente corretto dai massimi storici, con l’oro spot in calo dello 0,6% a $3.667,61 l’oncia alle 03:30 ET, dopo aver raggiunto $3.702,95 martedì. I futures statunitensi di dicembre sono scesi dello 0,6% a $3.704,20/oz.

    I prezzi del petrolio sono anch’essi scesi leggermente, cedendo parte dei guadagni della sessione precedente, a causa dei timori di possibili interruzioni della produzione russa. Brent e WTI avevano registrato un rialzo superiore all’1% martedì, trainati in parte dai timori legati agli attacchi con droni ucraini su porti e raffinerie chiave.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono leggermente in attesa della decisione della Fed; inflazione UK stabile al 3,8%

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono leggermente in attesa della decisione della Fed; inflazione UK stabile al 3,8%

    Le borse europee hanno registrato un lieve rialzo mercoledì mentre gli investitori si posizionavano in vista dell’annuncio di politica monetaria della Federal Reserve statunitense e della pubblicazione dei dati sull’inflazione regionale.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,5%, il CAC 40 francese dello 0,3% e il FTSE 100 del Regno Unito dello 0,1%.

    Mercati concentrati sulla Fed

    L’attenzione dei mercati globali, comprese le azioni europee, è rivolta alla conclusione della riunione biennale della Fed in programma più tardi oggi. La banca centrale è ampiamente attesa a ridurre i tassi di interesse, un fattore che ha sostenuto generalmente gli asset più rischiosi.

    I responsabili politici forniranno anche indicazioni sull’evoluzione dei tassi nel prossimo anno e pubblicheranno il riepilogo trimestrale delle proiezioni economiche. I mercati prevedono con quasi certezza un taglio di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 4,00%-4,25%. Gli investitori si aspettano ulteriori allentamenti, per un totale di circa 150 punti base entro la fine del prossimo anno.

    “Le borse azionarie continuano a salire grazie a un mix di fiducia imprenditoriale resiliente e prospettive di tassi di interesse più bassi,” hanno osservato gli analisti di ING.

    Inflazione regionale sotto i riflettori

    Oltre alla decisione della Fed, gli investitori monitoreranno anche i dati sull’inflazione nell’eurozona. Il CPI di agosto è previsto in aumento del 2,1% su base annua, leggermente sopra il 2,0% di luglio, e vicino all’obiettivo della BCE. La banca centrale ha lasciato i tassi invariati la scorsa settimana, ma ha lasciato aperta la possibilità di futuri tagli a fronte di incertezze su commercio, prezzi energetici e tassi di cambio.

    Nel Regno Unito, l’inflazione è rimasta stabile al 3,8% annuo ad agosto, quasi il doppio del target della Bank of England, suggerendo che la politica monetaria rimarrà invariata giovedì.

    Visita di Trump nel Regno Unito

    Il presidente statunitense Donald Trump è in visita di Stato nel Regno Unito, trascorrendo del tempo a Windsor Castle con Re Carlo e Regina Camilla, prima di incontrare il Primo Ministro Keir Starmer giovedì.

    Durante la visita, GSK (LSE:GSK) ha annunciato un investimento di almeno 30 miliardi di dollari negli Stati Uniti in ricerca, sviluppo e produzione nei prossimi cinque anni. L’investimento comprende 1,2 miliardi di dollari destinati alla produzione avanzata, all’intelligenza artificiale e alle tecnologie digitali avanzate per creare “strutture e laboratori biofarmaceutici di nuova generazione,” ha dichiarato l’azienda.

    Nel frattempo, Nestlé (BIT:1NESN) ha annunciato che il presidente Paul Bulcke lascerà prima del previsto, cedendo la leadership all’ex CEO di Inditex Pablo Isla. La notizia accelera un periodo di cambiamenti significativi nella gestione del gruppo svizzero, produttore di KitKat e Nescafé.

    Il petrolio scende dai massimi di due settimane

    I futures sul petrolio sono leggermente calati mercoledì, restituendo parte dei guadagni della sessione precedente a causa delle preoccupazioni sulle possibili interruzioni della produzione russa.

    Alle 03:05 ET, il Brent è sceso dello 0,2% a 68,33 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è calato dello 0,2% a 64,39 dollari al barile. Entrambi i benchmark avevano guadagnato oltre l’1% martedì, raggiungendo massimi di due settimane, per timori legati a possibili interruzioni delle esportazioni russe dopo attacchi con droni ucraini su porti e raffinerie chiave.

    I dati dell’industria petrolifera statunitense hanno inoltre indicato un calo inatteso di 3,2 milioni di barili nelle scorte nella settimana fino al 12 settembre, secondo l’American Petroleum Institute. I dati ufficiali sulle scorte sono attesi più tardi mercoledì.

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  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street potrebbe registrare volatilità prima della riunione della Fed

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Futures, Wall Street potrebbe registrare volatilità prima della riunione della Fed

    I futures statunitensi indicano un avvio sostanzialmente stabile martedì, mentre gli operatori attendono segnali dopo una seduta che si era conclusa in territorio positivo.

    Gli investitori adottano un atteggiamento cauto in vista della riunione di politica monetaria biennale della Federal Reserve. La banca centrale è ampiamente attesa a un taglio dei tassi di 25 punti base, ma i partecipanti al mercato analizzeranno attentamente il comunicato della Fed e le previsioni economiche aggiornate per capire l’orientamento dei futuri cambiamenti dei tassi.

    Secondo il FedWatch Tool del CME Group, vi è una probabilità del 96,0% di un taglio di un quarto di punto e una possibilità del 4,0% di un taglio di mezzo punto. Sono previsti ulteriori tagli di 25 punti base a ottobre e dicembre, anche se il presidente della Fed Jerome Powell dovrebbe sottolineare che ulteriori mosse dipenderanno dai dati economici in arrivo.

    I futures sono rimasti sostanzialmente invariati anche dopo che il Dipartimento del Commercio ha riportato vendite al dettaglio in agosto più forti del previsto. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,6%, in linea con il rialzo rivisto di luglio, rispetto alle stime dello 0,2%.

    Lunedì, i principali indici hanno esteso il loro slancio rialzista: il Nasdaq ha chiuso a 22.348,75 punti, +207,65 punti (+0,9%), l’S&P 500 a 6.615,28 punti, +30,99 punti (+0,5%). Il Dow ha guadagnato 49,23 punti (+0,1%) a 45.883,45 punti.

    L’ottimismo del mercato è stato sostenuto dai commenti del presidente Donald Trump sui colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina. Su Truth Social, Trump ha dichiarato che i colloqui “have gone VERY WELL!” e ha aggiunto che “a deal was also reached on a ‘certain’ company that young people in our Country very much wanted to save,” riferendosi a TikTok. Ha anche precisato che parlerà con il presidente cinese Xi Jinping venerdì, definendo la relazione bilaterale “a very strong one.”

    Gli investitori guardano attentamente la Fed, con attese di almeno un taglio di 25 punti base supportate da segnali di inflazione contenuta e di un mercato del lavoro in indebolimento.

    I settori tecnologici hanno registrato le migliori performance lunedì. L’Indice NYSE Arca Computer Hardware è salito del 2,5% chiudendo a un massimo storico, mentre l’Indice NYSE Arca Networking è aumentato del 2,3%. Anche oro, acciaio e software hanno mostrato forza, mentre compagnie aeree, servizi petroliferi e titoli immobiliari hanno registrato ribassi.

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