Author: Fiona Craig

  • Mediobanca affronta un importante cambiamento alla guida dopo l’acquisizione di Monte dei Paschi

    Mediobanca affronta un importante cambiamento alla guida dopo l’acquisizione di Monte dei Paschi

    Mediobanca (BIT:MB) inaugura una sessione cruciale alle 9:30, a seguito del successo dell’acquisizione della storica banca Piazzetta Cuccia da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena. L’ordine del giorno prevede una riunione del consiglio di amministrazione per approvare il bilancio prima dell’assemblea degli azionisti, fissata per il 28 ottobre secondo lo statuto della società, che voterà sulla composizione del nuovo consiglio.

    Tuttavia, le speculazioni indicano che l’incontro di oggi sarà dominato dalle attese dimissioni del CEO Alberto Nagel, insieme ad alcuni membri del consiglio, dopo che Siena ha superato il 60% delle sottoscrizioni nell’offerta lanciata a gennaio, supportata dal rilancio del 2 settembre (€0,90 per azione al cambio di 2,533 azioni MPS per ogni azione Mediobanca).

    Nagel è stato sotto pressione dai due principali azionisti di Mediobanca, Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding di Leonardo Del Vecchio. Entrambi hanno criticato l’amministratore delegato per non aver sufficientemente ampliato la banca e per aver fatto eccessivo affidamento sui contributi di Generali, principale compagnia assicurativa italiana, in cui Mediobanca detiene una partecipazione di maggioranza del 13%.

    Nel secondo giorno della riapertura dell’offerta pubblica, sono state sottoscritte 2.821.302 azioni Piazzetta Cuccia. Di conseguenza, la percentuale totale di azioni sottoscritte—comprendendo sia il periodo iniziale sia quello di riapertura—ha raggiunto il 62,8816% (o il 61,6551% delle massime 829.458.551 azioni disponibili per i beneficiari dei piani incentivanti). Il periodo aggiuntivo per l’accettazione dell’offerta terminerà il 22 settembre.

    Borsa Italiana ha ricordato agli investitori che le azioni ordinarie Mediobanca acquistate il 19 e 22 settembre 2025 non saranno ammissibili all’offerta.

    Nel frattempo, i dirigenti di Piazzetta Cuccia continuano a vendere azioni, principalmente derivanti dai bonus accumulati nel lungo periodo. Lo stesso Nagel ha venduto ieri un altro milione di azioni a un prezzo medio ponderato di €21,3, per un totale di €21,3 milioni.

    Tra le altre operazioni degne di nota, il presidente Renato Pagliaro ha venduto 100.000 azioni per €2,2 milioni, e il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha ceduto 37.312 azioni per €815.000. Il direttore Ryan Sinnott di Polus Capital Management Limited ha venduto 560 azioni a €21,30, incassando poco meno di €12.000, mentre la direttrice Raffaella Maria Robbiani di MbCredit Solution ha venduto 280 azioni a €21,50, per un totale di €6.000.

    Questa mattina le azioni Mediobanca sono aumentate dell’1,70%, raggiungendo €21,62, portando il guadagno da inizio anno al +52% nel 2025.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures salgono mentre la Fed taglia i tassi; l’oro scende dai massimi storici

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, I futures salgono mentre la Fed taglia i tassi; l’oro scende dai massimi storici

    I futures statunitensi hanno registrato un rialzo giovedì, dopo che la Federal Reserve ha effettuato il primo taglio dei tassi dall’ultimo dicembre, una mossa ampiamente prevista. Il presidente Jerome Powell ha sottolineato l’importanza di gestire i rischi, evidenziando il mercato del lavoro statunitense in rallentamento come principale preoccupazione. Gli osservatori prevedono ulteriori riduzioni dei tassi entro la fine dell’anno, anche se le proiezioni della Fed suggeriscono che il dibattito sul momento e sull’entità di tali tagli potrebbe essere acceso. Gli investitori guardano anche alla prossima decisione sui tassi della Bank of England, mentre i prezzi dell’oro calano dai recenti massimi storici.

    Reazioni dei mercati

    Alle 03:00 ET, i futures sul Dow Jones sono saliti di 141 punti (+0,3%), i futures sull’S&P 500 di 28 punti (+0,4%) e i futures sul Nasdaq 100 di 149 punti (+0,6%), mentre i trader hanno digerito sia la decisione della Fed sia i commenti di Powell.

    Mercoledì Wall Street ha chiuso mista: il Dow Jones Industrial Average è salito, mentre S&P 500 e Nasdaq Composite hanno registrato ribassi. Le azioni di Nvidia (NASDAQ:NVDA) hanno influenzato il sentiment dopo che i media hanno riportato il divieto da parte del regolatore cinese di acquistare chip ottimizzati per l’IA di grandi aziende tech domestiche.

    Taglio dei tassi da parte della Fed

    La Fed ha abbassato i tassi di un quarto di punto, portando il range di riferimento a 4%-4,25%, indicando due ulteriori possibili tagli in ottobre e dicembre. Powell ha descritto la riduzione come una “misura di gestione del rischio”, volta a bilanciare il mercato del lavoro in rallentamento con un’inflazione persistente.

    Ha sottolineato che i dati occupazionali deboli hanno pesato fortemente sulle decisioni del comitato, affermando che “i rischi al ribasso per l’occupazione sono aumentati.” L’accelerazione dell’inflazione è invece vista come una sfida temporanea. Tassi più bassi generalmente incentivano investimenti e assunzioni, pur aumentando il rischio di pressioni inflazionistiche.

    Il taglio non è stato unanime: Stephen Miran ha sostenuto una riduzione più netta di 50 punti base. Miran, nominato dall’ex presidente Donald Trump, aveva precedentemente chiesto un allentamento più aggressivo. Powell ha sottolineato l’indipendenza della Fed, dichiarando che “fa parte della nostra cultura lavorare basandoci sui dati in arrivo e non considerare mai nient’altro.”

    Proiezioni Fed

    Le proiezioni aggiornate indicano che i funzionari prevedono un ulteriore 0,5% di tagli entro fine 2025, portando i costi di prestito a 3,5%-3,75%. Tuttavia, sette delle 19 proiezioni prevedono meno riduzioni e una suggerisce che i tassi rimangano a 4,25%-4,5%. Gli analisti di Barclays hanno osservato che una proiezione, ritenuta di Miran, prevede tassi tra 2,75% e 3%, “in linea con le richieste dell’amministrazione Trump di ridurre rapidamente i tassi di interesse.”

    I mercati stimano circa il 90% di probabilità di un taglio di 25 punti base in ottobre e l’84% in dicembre, secondo il CME FedWatch. Le previsioni mostrano anche una crescita economica dell’1,6% per il 2025, un tasso di disoccupazione di fine anno del 4,5% e un’inflazione sottostante del 3,1%, senza attese di ritorno al target Fed del 2% prima del 2028.

    Occhi sulla BoE e sulla BoJ

    L’attenzione si sposta ora sulla Bank of England, che annuncerà la sua decisione giovedì. Diversamente dalla Fed, la BoE dovrebbe mantenere i tassi al 4% dopo l’ultimo taglio, il quinto dall’agosto 2024. L’inflazione di agosto ha raggiunto il 3,8%, quasi il doppio del target del 2%, spingendo probabilmente i policymaker a restare fermi.

    La Bank of Japan, in riunione venerdì, è prevista mantenere i tassi invariati in un contesto di incertezza politica.

    Oro in calo

    I prezzi dell’oro hanno proseguito il calo nel trading europeo, scendendo dai massimi storici con il rafforzamento del dollaro. Gli analisti hanno evidenziato che la Fed ha segnalato un approccio prudente agli ulteriori tagli. Powell ha sottolineato che le decisioni saranno prese “meeting by meeting”, suggerendo che un ciclo aggressivo di riduzione dei tassi è improbabile.

    Gli analisti di ING hanno dichiarato: “Ritengono che altri tre tagli saranno sufficienti per stimolare la crescita e far ripartire il mercato del lavoro, ma il mercato è scettico.”

    L’oro ha raggiunto picchi storici nelle ultime settimane, alimentato dalle aspettative di allentamento monetario, dall’incertezza geopolitica e dagli acquisti da parte delle banche centrali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Il dollaro guadagna terreno in una sessione volatile dopo il taglio dei tassi della Fed; la sterlina scende in attesa della BoE

    Il dollaro guadagna terreno in una sessione volatile dopo il taglio dei tassi della Fed; la sterlina scende in attesa della BoE

    Il dollaro statunitense ha registrato un rialzo giovedì dopo una sessione di scambi turbolenta a seguito del taglio dei tassi della Federal Reserve, mentre la sterlina ha perso terreno in attesa dell’annuncio di politica monetaria della Bank of England.

    Alle 04:05 ET (08:05 GMT), l’Indice del Dollaro, che misura il biglietto verde rispetto a un paniere di sei valute principali, è salito dello 0,1% a 96,605, rimbalzando dopo il calo di mercoledì al livello più basso dal febbraio 2022.

    Rimbalzo del dollaro dopo perdite iniziali

    Il dollaro era sceso inizialmente a un minimo di tre anni e mezzo dopo che la Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base mercoledì, come previsto, segnalando un approccio graduale a ulteriori tagli entro la fine dell’anno.

    La valuta si è ripresa vigorosamente dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha descritto il taglio come una “riduzione per gestione del rischio” in risposta al raffreddamento del mercato del lavoro, sottolineando che la banca centrale non ha bisogno di accelerare ulteriori allentamenti.

    Il dot plot della Fed prevedeva un mediano di 50 punti base aggiuntivi di tagli durante le restanti due riunioni del 2025, con un solo taglio stimato nel 2026.

    Gli analisti di ING hanno osservato: “Indipendentemente dalla reazione frenetica del mercato, consideriamo questo un evento negativo per il dollaro. Nonostante il tono prudente di Powell, il FOMC si è chiaramente orientato verso una politica accomodante in cui prevede più tagli, e l’attenzione è ora chiaramente concentrata sul lato occupazione del mandato.”

    Con il mercato del lavoro al centro dell’attenzione della Fed, oggi gli investitori si concentreranno sui dati settimanali sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, soprattutto dopo il picco della settimana scorsa.

    La sterlina scende in vista della decisione della BoE

    In Europa, GBP/USD ha perso lo 0,1% a 1,3610, dopo un breve aumento al massimo dal 2 luglio nella sessione precedente.

    La Bank of England dovrebbe mantenere i tassi al 4% giovedì, con l’inflazione annua al 3,8% ad agosto — il livello più alto in 19 mesi e quasi il doppio dell’obiettivo della banca centrale del 2%.

    Il taglio dei tassi del mese scorso ha segnato la quinta riduzione dal agosto 2024, e gli economisti prevedono un ulteriore taglio entro fine anno.

    EUR/USD è salito dello 0,2% a 1,1837, dopo aver raggiunto 1,1918 mercoledì, il massimo dal giugno 2021, reagendo alla decisione della Fed. La BCE ha lasciato invariati i tassi la settimana scorsa, ma ha evidenziato incertezze riguardo a commercio, prezzi energetici e mercati valutari, segnalando un approccio flessibile a possibili futuri tagli.

    ING ha commentato: “Ci aspettiamo un ritorno a 1,185 in EUR/USD nei prossimi giorni e continuiamo a puntare a 1,20 nel quarto trimestre.”

    Altre valute sotto pressione

    USD/JPY è salito dello 0,1% a 147,07 dopo essere sceso fino allo 0,7% mercoledì, al minimo dal 7 luglio. La Bank of Japan dovrebbe mantenere i tassi invariati al termine della riunione di due giorni venerdì, in un contesto di crescente incertezza politica dopo le dimissioni improvvise del Primo Ministro Shigeru Ishiba.

    I dati sull’inflazione CPI giapponese di agosto, attesi prima della riunione della BoJ, dovrebbero mostrare pressioni sui prezzi persistenti, con l’inflazione core prevista ancora ben sopra il target annuale del 2%.

    USD/CNY ha guadagnato lo 0,1% a 7,1073, rallentando leggermente dopo aver raggiunto i massimi degli ultimi 10 mesi, sostenuto dalle politiche di Pechino. La Cina ha inoltre promesso ulteriori stimoli per incrementare la spesa privata dopo letture economiche deludenti.

    AUD/USD è sceso dello 0,1% a 0,6642, mentre NZD/USD ha perso lo 0,9% a 0,5910 dopo che i dati sul PIL del secondo trimestre hanno mostrato una contrazione dell’economia neozelandese, alimentando le aspettative di tagli dei tassi più marcati entro fine anno.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • L’oro arretra dai massimi storici mentre il dollaro rimbalza dopo il taglio dei tassi della Fed

    L’oro arretra dai massimi storici mentre il dollaro rimbalza dopo il taglio dei tassi della Fed

    I prezzi dell’oro hanno registrato un calo nella sessione asiatica di giovedì, allontanandosi dai recenti livelli record, mentre il dollaro statunitense si è rafforzato dopo il previsto taglio dei tassi d’interesse della Federal Reserve e le sue prospettive caute per le future mosse di politica monetaria.

    L’oro spot è sceso dello 0,7% a 3.635,55 dollari l’oncia alle 02:24 ET (06:24 GMT), estendendo le perdite di quasi l’1% dalla sessione precedente, quando i prezzi avevano raggiunto un record di 3.707,40 dollari l’oncia. I futures sull’oro statunitense con consegna a dicembre sono scesi dell’1,3%, a 3.670,45 dollari.

    La Fed taglia i tassi di 25 punti base e segnala un approccio graduale

    Mercoledì, la Fed ha ridotto il tasso di interesse chiave di 25 punti base a un intervallo del 4,00%-4,25%, il primo taglio da dicembre. I funzionari hanno previsto altri due tagli quest’anno, ma solo uno nel 2026, riflettendo un approccio misurato.

    Il presidente Jerome Powell ha descritto la decisione come un “taglio di gestione del rischio”, citando il rallentamento del mercato del lavoro e i rischi occupazionali elevati. Ha sottolineato che le decisioni politiche saranno ora prese “in base a ciascuna riunione”, suggerendo che un allentamento aggressivo è improbabile.

    Gli analisti di ING hanno dichiarato: “Pensano che altri tre tagli saranno sufficienti per stimolare la crescita e favorire una ripresa del mercato del lavoro, ma il mercato è scettico.”

    L’Indice del Dollaro USA è salito dello 0,4% giovedì, rimbalzando da un minimo di 3 anni e mezzo registrato nella sessione precedente, rendendo l’oro relativamente più costoso per gli investitori con altre valute.

    Quest’anno l’oro ha guadagnato quasi il 39%, sostenuto dalle aspettative di allentamento monetario, dalle tensioni geopolitiche e dai forti acquisti da parte delle banche centrali. Tuttavia, il tono prudente della Fed ha spinto alcuni investitori a incassare profitti dopo la corsa record del metallo.

    Altri metalli sotto pressione per il dollaro più forte

    Il rafforzamento del dollaro ha esercitato pressione anche su altri metalli mercoledì.

    I futures sull’argento sono scesi dell’1,1% a 41,72 dollari l’oncia, mentre i futures sul platino sono rimasti sostanzialmente invariati a 1.370,80 dollari l’oncia. I futures sul rame al London Metal Exchange sono calati dello 0,5% a 9.945,80 dollari per tonnellata, mentre anche i futures sul rame statunitense sono scesi dello 0,5% a 4,60 dollari per libbra.

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  • I prezzi del petrolio scendono dopo il taglio dei tassi della Fed e dati misti sulle scorte statunitensi

    I prezzi del petrolio scendono dopo il taglio dei tassi della Fed e dati misti sulle scorte statunitensi

    I prezzi del petrolio hanno registrato una flessione nella sessione asiatica di giovedì, dopo i rialzi toccati nelle ultime due settimane, mentre i mercati reagivano al taglio dei tassi della Federal Reserve e ai segnali contrastanti provenienti dalle scorte di petrolio negli Stati Uniti.

    Il greggio aveva mostrato una tendenza al rialzo durante la settimana, sostenuto dalle tensioni militari tra Russia e Ucraina, che hanno alimentato timori di possibili interruzioni nella produzione petrolifera russa. Le aspettative di ulteriori sanzioni occidentali contro il settore petrolifero russo hanno inoltre supportato il mercato.

    Un dollaro statunitense più debole all’inizio della settimana aveva contribuito a spingere i prezzi verso l’alto, ma la valuta si è rafforzata giovedì, esercitando pressione sul petrolio. Alle 22:01 ET (02:01 GMT), il Brent per consegna novembre è sceso dello 0,5% a 67,62 $ al barile, mentre il WTI ha registrato un calo dello 0,5% a 63,37 $ al barile.

    Nonostante questi recenti guadagni, il petrolio rimane significativamente più debole nel 2025, poiché le preoccupazioni per la domanda globale in rallentamento e un possibile eccesso di offerta continuano a pesare sui prezzi.

    Movimenti della Fed e implicazioni per il mercato

    Mercoledì, la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, in linea con le aspettative, e ha indicato che ulteriori riduzioni graduali sono previste nei prossimi mesi. Secondo il CME FedWatch, i trader vedono attualmente una probabilità del 93% di un ulteriore taglio di 25 punti base in ottobre.

    Sebbene tassi più bassi possano generalmente sostenere la domanda di greggio, i commenti della Fed sulle crescenti preoccupazioni per l’economia statunitense hanno generato cautela nei mercati. Gli analisti hanno osservato che “un mercato del lavoro in raffreddamento sembra essere il principale fattore che ha motivato i tagli della Fed”. Tuttavia, un’inflazione persistente potrebbe limitare la volontà della Fed di ulteriori allentamenti, soprattutto se i dazi commerciali più elevati continuano ad aumentare la pressione inflazionistica.

    Dopo l’annuncio, il dollaro si è rafforzato, recuperando dal minimo di 3 anni e mezzo raggiunto prima del taglio dei tassi, esercitando ulteriore pressione sui prezzi del petrolio.

    Dati sulle scorte statunitensi mostrano segnali contrastanti

    L’EIA ha riportato una sorprendente riduzione di 9,285 milioni di barili nelle scorte di petrolio degli Stati Uniti nella settimana terminata il 12 settembre. Anche le scorte di benzina sono diminuite di 2,3 milioni di barili, principalmente a causa delle esportazioni elevate.

    Tuttavia, queste riduzioni sono state parzialmente compensate da un aumento di 4 milioni di barili nelle scorte di distillati, a indicare una domanda più debole di carburanti e altri prodotti petroliferi prima della stagione invernale.

    Gli analisti di ANZ hanno commentato che “un forte incremento del fattore di rettifica dell’EIA ha anche messo in dubbio la validità dei dati (delle scorte)”.

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  • DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono dopo il taglio dei tassi della Fed in vista della riunione della Bank of England

    DAX, CAC, FTSE100, Le azioni europee salgono dopo il taglio dei tassi della Fed in vista della riunione della Bank of England

    Le azioni europee hanno registrato rialzi giovedì mentre gli investitori reagivano al taglio dei tassi della Federal Reserve statunitense, con l’attenzione rivolta alla prossima riunione politica della Bank of England. Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco è salito dello 0,9%, il CAC 40 francese dello 0,6%, mentre il FTSE 100 britannico ha registrato un calo dello 0,1%.

    Decisione della Fed e aumento dell’appetito per il rischio

    I mercati europei hanno seguito il momentum positivo osservato in Asia, dove il Nikkei 225 giapponese ha raggiunto un nuovo massimo storico dopo che la banca centrale statunitense ha ridotto i tassi e segnalato ulteriori possibili tagli. Mercoledì, la Fed ha abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base al range 4,00–4,25%, segnando il primo taglio da dicembre. Il neonominato Governatore Stephen Miran si è opposto, sostenendo un taglio maggiore di 50 punti base.

    I policymaker federali hanno previsto ulteriori due riduzioni entro fine anno in risposta alle crescenti preoccupazioni sul mercato del lavoro. Il Presidente della Fed, Jerome Powell, ha definito la situazione “una situazione difficile” per i policymaker, sottolineando che i rischi per l’inflazione restano orientati al rialzo, mentre quelli per l’occupazione sono al ribasso.

    Bank of England in riunione

    La mossa della Fed prepara il terreno per la Bank of England, che dovrebbe mantenere i tassi fermi al 4% dopo il taglio del mese scorso, il quinto dal agosto 2024. I dati pubblicati mercoledì hanno mostrato che l’inflazione ad agosto è rimasta al 3,8%, il livello più alto in 19 mesi e quasi il doppio dell’obiettivo del 2% della BoE. Ciò probabilmente porterà i policymaker della BoE a mantenere i tassi stabili, monitorando le pressioni inflazionistiche sottostanti dal mercato del lavoro. La Bank of Japan dovrebbe anch’essa mantenere i tassi invariati venerdì, in un contesto di incertezza politica crescente.

    Evidenze aziendali

    Nel settore corporate, il retailer britannico Next (LSE:NXT) ha registrato un forte aumento dell’utile del primo semestre, trainato dalle vendite online e internazionali che hanno compensato la performance più debole dei negozi fisici. L’azienda di ingegneria Renishaw (LSE:RSW) ha riportato ricavi record e un utile rettificato più elevato nonostante la domanda debole in alcuni segmenti, mantenendo un outlook cauto ma stabile per il nuovo esercizio fiscale. Il colosso dolciario Mars ha annunciato un investimento di 1 miliardo di euro ($1,18 miliardi) nelle operazioni UE entro fine 2026, puntando su produzione, sostenibilità e pipeline di innovazione.

    Mercati petroliferi

    I prezzi del greggio hanno registrato un lieve calo giovedì dopo i guadagni di inizio settimana, mentre i trader valutavano il taglio dei tassi della Fed in un contesto di rallentamento della crescita economica statunitense. Alle 03:05 ET, il Brent ha perso lo 0,3% a 67,77 $/barile, mentre il WTI statunitense è sceso dello 0,3% a 63,85 $/barile. L’eccesso di offerta persistente e la domanda debole di carburante negli Stati Uniti hanno ulteriormente pesato sul mercato. I dati dell’EIA hanno mostrato un calo netto delle scorte settimanali di petrolio statunitense, con le importazioni nette ai minimi storici e le esportazioni ai massimi quasi biennali.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Le azioni del Manchester United calano dopo il sesto anno consecutivo in perdita e previsioni caute

    Le azioni del Manchester United calano dopo il sesto anno consecutivo in perdita e previsioni caute

    Le azioni del Manchester United (NYSE:MANU) hanno perso quasi l’8% negli scambi pre-market di mercoledì dopo la pubblicazione dei risultati finanziari, segnando il sesto anno consecutivo di perdita netta per il club.

    Per l’anno fiscale terminato il 30 giugno, il club della Premier League ha registrato una perdita netta di £33 milioni ($45 milioni), migliorando rispetto al deficit di £113,2 milioni dell’anno precedente. I ricavi del quarto trimestre sono aumentati del 15,4% su base annua, raggiungendo £164,1 milioni, portando i ricavi totali del 2025 a un record di £666,5 milioni.

    I ricavi commerciali hanno contribuito in maniera significativa, arrivando a £88,2 milioni nel quarto trimestre e a £333,3 milioni nell’intero anno. L’EBITDA rettificato per l’anno ha raggiunto £182,8 milioni, mentre la perdita operativa si è ridotta a £18,4 milioni rispetto ai £69,3 milioni dell’anno precedente. La perdita base rettificata per azione è migliorata a 3,16 pence rispetto alle 15,79 pence del periodo precedente.

    “Con l’inizio della stagione 2025/26, stiamo lavorando duramente per migliorare il club in tutti i settori,” ha dichiarato l’AD Omar Berrada. “Il nostro business commerciale resta solido mentre continuiamo a offrire prodotti e esperienze attraenti ai nostri tifosi e il miglior valore possibile ai nostri partner.”

    Per il futuro, il club prevede ricavi per l’anno fiscale 2026 tra £640 milioni e £660 milioni, leggermente al di sotto del record dell’anno precedente. L’EBITDA rettificato previsto si colloca tra £180 milioni e £200 milioni.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • UBS: l’argento pronto a livelli record grazie alla forte domanda di metalli preziosi

    UBS: l’argento pronto a livelli record grazie alla forte domanda di metalli preziosi

    L’argento ha raggiunto i 42 dollari l’oncia, segnando il massimo degli ultimi 14 anni, mentre gli investitori si rivolgono al metallo insieme all’oro, che ha registrato livelli record.

    A seguito della crescita, UBS ha aggiornato le proprie previsioni, stimando che l’argento potrebbe raggiungere nuovi massimi storici. La banca prevede ora che l’argento arrivi a 44 dollari l’oncia entro la fine del 2025 e a 47 dollari entro la metà del 2026, in linea con la revisione al rialzo delle previsioni sull’oro.

    «Segnaliamo che i prezzi dell’argento potrebbero raggiungere un massimo storico, una visione che supporta una posizione lunga sul metallo o la vendita del rischio al ribasso per incrementare il rendimento», hanno affermato gli strategist Dominic Schnider e Wayne Gordon in una nota.

    Il rally si verifica nonostante l’attività industriale globale resti debole, mentre fattori macroeconomici come tensioni geopolitiche, deficit fiscali statunitensi, rallentamento della crescita economica e potenziali tagli dei tassi da parte della Federal Reserve stanno guidando l’interesse degli investitori.

    La forte correlazione dell’argento con l’oro—generalmente tra 0,5 e 1,0—ha amplificato questi guadagni. I flussi sugli ETF confermano questa tendenza: i fondi supportati dall’argento hanno aggiunto oltre 20 milioni di once solo nel trimestre, portando il totale dell’anno vicino agli 80 milioni di once. Nonostante ciò, le posizioni restano circa 200 milioni di once al di sotto del picco registrato nel 2021 durante la pandemia.

    Guardando avanti, UBS prevede che l’argento continuerà a beneficiare di politiche monetarie più accomodanti e di una prevista ripresa ciclica. Gli strategist stimano inoltre che il rapporto oro-argento si sposterà verso 80, a favore della performance relativa dell’argento.

    Hanno tuttavia avvertito che la volatilità dell’argento è circa il doppio rispetto all’oro. «Le flessioni dei prezzi del 15% o più possono verificarsi rapidamente, anche in un mercato toro», hanno osservato, sottolineando che gli investitori devono avere una tolleranza al rischio elevata per detenere il metallo.

    «Con tassi più bassi, un’economia globale più debole e deficit fiscali persistenti, l’interesse degli investitori per i metalli preziosi resta forte», ha concluso UBS, osservando che queste condizioni difficilmente si invertiranno nel breve termine.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Registrano Lievi Rialzi in Attesa della Decisione della Fed

    DAX, CAC, FTSE100, Le Borse Europee Registrano Lievi Rialzi in Attesa della Decisione della Fed

    I mercati azionari europei hanno chiuso in leggero rialzo mercoledì, mentre gli investitori attendono l’esito della riunione di politica monetaria della Federal Reserve statunitense prevista in giornata. È ampiamente atteso un taglio dei tassi di un quarto di punto, ma l’attenzione rimane concentrata sulle dichiarazioni del presidente Jerome Powell riguardo alle prospettive future.

    Sul fronte economico, i dati sull’inflazione nel Regno Unito sono risultati in linea con le previsioni, rafforzando le attese che la Bank of England manterrà i tassi invariati questa settimana.

    L’Office for National Statistics ha comunicato che i prezzi al consumo sono aumentati del 3,8% su base annua ad agosto, lo stesso ritmo registrato a luglio. Il dato, in linea con le stime degli analisti, rappresenta uno dei livelli più alti dal gennaio 2024, quando l’inflazione aveva toccato il 4,0%.

    Sul fronte azionario, l’indice FTSE 100 di Londra è salito dello 0,3% e il DAX tedesco ha guadagnato lo 0,2%. Al contrario, il CAC 40 francese ha perso lo 0,1%, muovendosi in direzione opposta rispetto agli altri principali indici.

    Tra i singoli titoli, Sodexo (EU:SW) ha registrato un rialzo dopo aver ottenuto il rinnovo quinquennale del contratto con Shell. Bene anche Nordex (TG:NDX1), produttore tedesco di turbine eoliche, che ha guadagnato terreno grazie al suo primo ordine in Ecuador. In forte progresso anche PostNL (EU:PNL), operatore postale olandese, dopo l’annuncio dei nuovi obiettivi “ambiziosi” al 2028.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures stabili mentre i mercati attendono la Fed; debolezza di Nvidia sotto i riflettori

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street, Futures stabili mentre i mercati attendono la Fed; debolezza di Nvidia sotto i riflettori

    I futures azionari statunitensi indicano un avvio sottotono mercoledì, con Wall Street che dovrebbe aprire quasi invariata mentre gli investitori rimangono prudenti in vista della decisione sui tassi della Federal Reserve.

    Gli operatori scommettono ampiamente su un taglio di 25 punti base da parte della Fed nella giornata di oggi, ma l’attenzione è rivolta soprattutto alle nuove proiezioni e al tono di Jerome Powell durante la conferenza stampa. Lo strumento FedWatch del CME assegna al momento una probabilità del 94% a una riduzione di un quarto di punto, lasciando margini molto ridotti per un taglio più profondo. I mercati si aspettano anche altri due interventi — uno a ottobre e un altro a dicembre — ma i funzionari hanno chiarito che dipenderanno dall’andamento dei dati economici.

    Il sentiment pre-market è stato frenato da Nvidia (NASDAQ:NVDA), in calo dell’1,6% dopo un articolo del Financial Times secondo cui Pechino avrebbe ordinato ai suoi principali gruppi tecnologici, tra cui Alibaba e ByteDance, di interrompere l’acquisto dei prodotti di intelligenza artificiale del produttore di chip.

    L’attesa arriva dopo una seduta incerta martedì. Nasdaq e S&P 500 hanno toccato nuovi record intraday prima di perdere slancio: il Dow Jones Industrial Average ha chiuso a -0,3% a 45.757,90, il Nasdaq a -0,1% a 22.333,96 e l’S&P 500 in calo dello 0,1% a 6.606,76.

    Sul fronte macro, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato una crescita dello 0,6% in agosto, il triplo delle attese, e hanno eguagliato il ritmo rivisto di luglio. Tuttavia, il dato positivo non ha modificato l’umore degli investitori, focalizzati sulla Fed.

    Le performance settoriali sono rimaste miste. I titoli auriferi hanno segnato un calo marcato, con l’indice NYSE Arca Gold Bugs in discesa del 2,3%, mentre le utility hanno perso l’1,6% secondo il Dow Jones Utility Average. Al contrario, l’energia ha registrato un forte rialzo insieme al prezzo del greggio, spingendo sia l’indice NYSE Arca Oil sia il Philadelphia Oil Service Index a +2,2%.

    Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.