Author: Fiona Craig

  • DAX, CAC, FTSE100: Le Borse Europee Scendono a Causa delle Tensioni Commerciali USA-Cina

    DAX, CAC, FTSE100: Le Borse Europee Scendono a Causa delle Tensioni Commerciali USA-Cina

    I principali indici europei – DAX, CAC e FTSE 100 – hanno registrato un calo giovedì, appesantiti dalle persistenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dall’aumento delle tensioni in Medio Oriente, che mantengono alta la cautela tra gli investitori.

    L’accordo quadro annunciato tra Stati Uniti e Cina, ampiamente pubblicizzato, non ha portato sollievo ai mercati, in quanto privo di dettagli concreti.

    Nel frattempo, il presidente americano Donald Trump ha manifestato un calo di fiducia nella possibilità di raggiungere un accordo nucleare con l’Iran, ribadendo che il Paese non deve in alcun modo ottenere armi nucleari.

    Gli Stati Uniti hanno inoltre avviato un’evacuazione parziale della loro ambasciata in Iraq e autorizzato partenze volontarie da Bahrein e Kuwait, citando preoccupazioni crescenti per la sicurezza.

    L’indice paneuropeo STOXX 600 segna un calo dello 0,5%, dopo una flessione dello 0,3% registrata mercoledì.

    Il DAX tedesco scende dello 0,9% e il CAC 40 francese arretra dello 0,4%, mentre l’indice FTSE 100 britannico si muove in controtendenza, guadagnando lo 0,2%.

    La sterlina britannica ha perso terreno a causa delle scommesse su un possibile taglio dei tassi, dopo che i dati ufficiali hanno mostrato una contrazione dell’economia del Regno Unito superiore alle attese nel mese di aprile, dovuta principalmente al calo della produzione nei servizi.

    Il PIL reale è diminuito dello 0,3% su base mensile in aprile, dopo una crescita dello 0,2% registrata a marzo. Si tratta della flessione più marcata da ottobre 2023. Gli analisti si aspettavano una contrazione più contenuta, pari allo 0,1%.

    Hexagon AB (BIT:1HEXA) ha registrato un ribasso dopo aver annunciato un accordo per l’acquisizione della francese APEI, società specializzata nella mappatura aerea.

    Anche Airbus SE (EU:AIR) è scesa dopo una previsione ambiziosa sul futuro dell’aviazione: la società prevede che la flotta globale di aerei commerciali raddoppierà fino a quasi 50.000 unità nei prossimi 20 anni.

    I titoli legati al settore dei viaggi sono in calo, penalizzati da dati deboli sulle tariffe aeree negli Stati Uniti e da timori legati all’aumento dei costi del carburante.

    Al contrario, Tesco (LSE:TSCO), catena britannica di supermercati, ha registrato un forte rialzo dopo che le vendite del primo trimestre hanno superato le aspettative.

    Anche Halma (LSE:HLMA), produttore di dispositivi per la salute e sicurezza, ha segnato un forte rialzo, dopo aver aumentato le previsioni di crescita organica dei ricavi per l’anno fiscale 2026, in seguito a utili annuali rettificati superiori alle attese.

  • Wall Street Prevede un’ Apertura in Calo tra Incertezze Commerciali e Tensioni in Medio Oriente

    Wall Street Prevede un’ Apertura in Calo tra Incertezze Commerciali e Tensioni in Medio Oriente

    I futures sugli indici azionari statunitensi erano in calo nella mattinata di giovedì, suggerendo un avvio debole per la sessione mentre gli investitori continuano a confrontarsi con l’incertezza sulle politiche commerciali globali e con i crescenti rischi geopolitici. I contratti sul Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq indicavano perdite moderate, in continuità con il ritracciamento visto nella seduta precedente.

    Dubbi sull’Accordo Commerciale Zavorrano il Sentimento di Mercato

    Permane lo scetticismo degli investitori sull’intesa preliminare tra Stati Uniti e Cina annunciata mercoledì, poiché mancano ancora dettagli concreti sull’accordo. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che invierà a breve lettere ai principali partner commerciali degli Stati Uniti per illustrare nuove tariffe. Ha anche espresso disponibilità a estendere la sospensione dei dazi prevista per inizio luglio, pur ritenendo che potrebbe non essere necessario.

    Il segretario al Commercio Howard Lutnick ha aggiunto che il piano preliminare include concessioni reciproche sui controlli all’export di tecnologie e beni strategici. Successivamente, Trump ha affermato su Truth Social che l’accordo prevede la fornitura anticipata da parte della Cina di terre rare e magneti, mentre gli Stati Uniti applicheranno un’imposizione tariffaria complessiva del 55%, rispetto al 10% previsto per la Cina.

    Nonostante questi annunci, l’assenza di dettagli e la mancata approvazione ufficiale da parte del presidente cinese Xi Jinping spingono gli investitori verso asset più sicuri.

    Crescita delle Tensioni Geopolitiche Pesa Sui Mercati

    L’aggravarsi della situazione in Medio Oriente contribuisce a peggiorare il clima di incertezza. Un alto funzionario della sicurezza iraniana ha affermato che il Paese è in stato di “massima allerta militare” e ha avvertito che qualsiasi aggressione da parte degli Stati Uniti o di Israele riceverà una risposta rapida e imprevista. In risposta, Trump ha confermato lo spostamento del personale americano dalla regione per motivi di sicurezza.

    Questi sviluppi hanno fatto impennare i prezzi del petrolio, sostenendo i titoli energetici ma accrescendo le preoccupazioni generali sul mercato.

    Volatilità Mercoledì: Rialzi Iniziali Cancellati

    Mercoledì i mercati americani avevano inizialmente registrato un rialzo, favorito da dati sull’inflazione più contenuti delle attese, per poi invertire la rotta e chiudere in territorio negativo. Il Nasdaq ha guidato i ribassi, perdendo 99,11 punti (-0,5%) a 19.615,88. L’S&P 500 è sceso di 16,57 punti (-0,3%) a 6.022,24, mentre il Dow ha ceduto appena 1,10 punti a quota 42.865,77.

    Il calo è stato attribuito in gran parte a prese di profitto, dopo che gli indici avevano toccato i massimi intraday degli ultimi tre mesi.

    Inflazione: Dati Più Leggeri del Previsto

    Secondo il Dipartimento del Lavoro, l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è aumentato dello 0,1% a maggio, al di sotto delle attese degli analisti che prevedevano un +0,2%. Anche l’inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è salita dello 0,1%, meno del previsto.

    Su base annua, l’inflazione complessiva è salita al 2,4% dal 2,3% di aprile, mentre l’inflazione core è rimasta stabile al 2,8%. Gli economisti prevedevano un’accelerazione al 2,9%, quindi i dati suggeriscono una possibile stabilizzazione delle pressioni inflazionistiche, elemento chiave per le prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.

    Settori in Evidenza: Male le Compagnie Aeree, Bene l’Energia

    Il comparto dei viaggi ha subito forti vendite, con l’indice NYSE Arca Airline in calo del 3,4%. Anche i titoli dell’acciaio hanno perso terreno, facendo scendere l’indice NYSE Arca Steel dell’1,5%.

    Anche i titoli del commercio al dettaglio e dell’edilizia hanno mostrato debolezza nel corso della giornata. Al contrario, i titoli energetici hanno beneficiato del rialzo del greggio, registrando una performance positiva.

  • Borsa di Milano in calo: investitori cauti, giù lusso e auto, il petrolio sostiene Eni

    Borsa di Milano in calo: investitori cauti, giù lusso e auto, il petrolio sostiene Eni

    Le azioni italiane hanno aperto in territorio negativo giovedì, con vendite diffuse a Piazza Affari mentre gli investitori hanno realizzato profitti su più settori. Il clima di mercato si è fatto prudente a causa delle tensioni geopolitiche persistenti e delle incertezze riguardo all’accordo commerciale annunciato tra Stati Uniti e Cina.

    L’incertezza spinge verso asset più sicuri

    L’iniziale ottimismo seguito all’annuncio del presidente americano Donald Trump su un’intesa tariffaria con la Cina si è rapidamente affievolito, poiché manca ancora la conferma ufficiale da parte della leadership cinese. Con dettagli fondamentali ancora poco chiari, gli operatori hanno spostato l’attenzione verso asset meno rischiosi.

    A peggiorare il sentiment sono state le rinnovate tensioni in Medio Oriente, che ieri hanno spinto il Brent al rialzo del 4%, raggiungendo i massimi da oltre due mesi. Il rialzo del greggio ha sostenuto i titoli energetici, ma ha pesato sui settori ciclici.

    Il FTSE MIB scende sotto quota 40.000

    Alle 9:40 ora locale, l’indice FTSE MIB segnava un calo dello 0,82%, scendendo sotto la soglia psicologica dei 40.000 punti, mentre il mercato assumeva un tono ribassista.

    A guidare le perdite sono stati i titoli del lusso, con Salvatore Ferragamo (BIT:SFER) in calo del 3,4% e Moncler (BIT:MONC) in discesa del 2,1%. In difficoltà anche il comparto auto: Stellantis (BIT:STLAM) ha perso il 2%, mentre Ferrari (BIT:RACE) è arretrata del 2,3%.

    Tecnologici e industriali in calo, banche deboli

    STMicroelectronics (BIT:STM) ha registrato un ribasso del 2%, riflettendo la cautela verso il settore tech in vista di un’apertura debole del Nasdaq attesa oggi negli Stati Uniti.

    Vendite consistenti anche su Maire Tecnimont, che ha perso il 3% a €10,93 dopo il collocamento di una quota dell’1,5% tramite procedura ABB a €10,25 per azione, con uno sconto del 9% rispetto alla chiusura precedente. Secondo Equita, lo sconto è probabilmente legato alla liquidità del titolo e alla dimensione del collocamento.

    Deboli anche i titoli bancari, con UniCredit (BIT:UCG) e Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) in calo di circa lo 0,5%.

    Il settore petrolifero beneficia del rialzo del greggio

    In controtendenza rispetto al mercato, i titoli energetici hanno guadagnato terreno. Eni (BIT:ENI) ha segnato un +1,6%, mentre Saipem (BIT:SPM) è salita dello 0,2%, spinte dall’impennata dei prezzi del petrolio, alimentata dalle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

    Leonardo ancora sotto pressione

    Il titolo Leonardo (BIT:LDO) ha registrato un altro calo, con una flessione dell’1,3%, vittima di prese di beneficio dopo i recenti guadagni e la volatilità persistente.

    Attesa per i dati sulle richieste di sussidi USA

    L’attenzione degli investitori si concentra anche sui dati settimanali relativi alle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, attesi per oggi. Le stime parlano di circa 240.000 richieste iniziali, un dato che potrebbe influenzare le aspettative sul percorso dei tassi d’interesse della Federal Reserve.

  • Banco BPM perde la battaglia legale sul ritardo della scalata UniCredit

    Banco BPM perde la battaglia legale sul ritardo della scalata UniCredit

    Banco BPM (BIT:BAMI) ha subito una battuta d’arresto legale nel tentativo di bloccare l’offerta pubblica di acquisto (OPA) lanciata da UniCredit (BIT:UCG), dopo che il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto la sua richiesta di sospendere il processo dell’offerta.

    La seconda sezione del tribunale ha rigettato il ricorso della banca milanese, confermando che la sospensione dell’OPA resterà in vigore fino al 23 giugno, a seguito del congelamento di 30 giorni disposto da Consob, l’autorità di vigilanza italiana sui mercati.

    Reazione mista del mercato

    Le azioni di Banco BPM hanno perso lo 0,40% giovedì, scambiando a 9,912 euro alla Borsa di Milano. In calo anche i titoli UniCredit, che hanno perso circa lo 0,5% a 56,33 euro.

    Tensioni sul controllo governativo

    Il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, ha ribadito le sue preoccupazioni per la mancanza di chiarezza sulle norme italiane del “golden power” — i poteri speciali del governo che possono limitare operazioni straniere o strategiche.

    Mercoledì, Orcel ha avvertito che l’operazione potrebbe saltare se il governo non fornirà indicazioni più precise. “Il golden power è legittimo e comprensibile,” ha detto, “ma se non otteniamo chiarezza, non correremo il rischio — ci tireremo indietro.”

    Ha aggiunto che le probabilità che l’OPA vada avanti nella forma attuale sono “non più del 20%.”

    Prossima tappa legale: 9 luglio

    L’attenzione ora è rivolta al 9 luglio, data in cui sarà discussa in tribunale l’istanza di UniCredit contro le misure di golden power del governo italiano. Questa sentenza potrebbe essere decisiva per il destino della scalata, che ha affrontato crescenti controlli regolamentari e pressioni politiche.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street in apertura in calo tra incertezze commerciali e dati chiave sull’inflazione

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street in apertura in calo tra incertezze commerciali e dati chiave sull’inflazione

    I futures sulle azioni statunitensi sono scesi giovedì mattina, mentre gli investitori valutavano segnali contrastanti sulla politica commerciale, l’aumento del rischio geopolitico e attendevano nuovi dati sull’inflazione. Il presidente Donald Trump ha suggerito una certa flessibilità nei tempi previsti per i suoi dazi programmati, mentre permangono preoccupazioni per le crescenti tensioni in Medio Oriente.

    Futures indicano un avvio fiacco

    Alle 03:37 ET, 07:37 GMT, i futures sul Dow Jones segnavano -106 punti (-0,3%), quelli sull’S&P 500 -13 punti (-0,2%) e sul Nasdaq 100 -48 punti (-0,2%). Questo segue una seduta moderata di mercoledì, con il Dow stabile e S&P 500 e Nasdaq leggermente in calo.

    I mercati hanno reagito con cautela al dato dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di maggio, più debole del previsto, mentre gli investitori ne valutavano le implicazioni per la politica della Fed e la dinamica economica.

    I negoziati commerciali restano un fattore di rischio

    L’ottimismo su un accordo commerciale tra USA e Cina è mitigato dalla mancanza di dettagli concreti. Pur definendo l’accordo quadro “ottimo”, Trump ha suscitato scetticismo tra gli analisti sulla durata della tregua, soprattutto con le restrizioni ancora vigenti sulle esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale.

    A complicare l’incertezza, Trump ha annunciato l’intenzione di inviare lettere a decine di Paesi con proposte di accordi commerciali. Sono in corso trattative con 17 nazioni, ma finora solo il Regno Unito ha concluso un’intesa. Il presidente ha lasciato aperta la possibilità di estendere la sospensione dei dazi attuale, che scade l’8 luglio, ma senza certezze.

    Focus sull’inflazione: attesi i dati PPI

    L’attenzione si sposta ora sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI) di maggio, in uscita oggi. Gli economisti prevedono un aumento mensile modesto dello 0,2%, invertendo il calo dello 0,5% di aprile. Su base annua, il PPI dovrebbe accelerare al 2,6% dal 2,4%.

    Il forte calo dei prezzi all’ingrosso dei servizi, soprattutto nel turismo e nell’ospitalità, ad aprile è stato il più marcato dal 2009. Gli analisti suggeriscono che la diminuzione del turismo rifletta un crescente timore per la direzione della politica internazionale di Trump.

    Poiché componenti come alloggi, tariffe aeree e servizi finanziari influenzano il parametro di inflazione preferito dalla Fed, i dati di oggi potrebbero incidere sulle aspettative sui tassi per la seconda metà dell’anno.

    Oracle alza le previsioni e vola nel trading after-hours

    Oracle Corporation (NYSE:ORCL) è salita nel trading after-hours dopo aver rivisto al rialzo la guidance sui ricavi per l’intero anno. L’azienda tecnologica ora prevede che i ricavi fiscali 2026 supereranno i 67 miliardi di dollari, rispetto alla precedente stima di una crescita annua del 15%, ora quasi al 17%.

    La CEO Safra Catz ha citato la forte domanda per i servizi cloud e le soluzioni di infrastruttura AI di Oracle come principali driver di crescita. La società prevede che i ricavi legati al cloud, comprese applicazioni e infrastruttura, cresceranno di oltre il 40% nel 2026, in forte aumento rispetto al 24% dell’anno scorso.

    Gli analisti hanno accolto positivamente le previsioni ottimistiche, ma hanno sottolineato che soddisfare una domanda così elevata richiederà ingenti investimenti, potenzialmente a discapito della liquidità.

    Prezzi del petrolio in calo per le tensioni geopolitiche

    I prezzi del greggio sono scivolati giovedì mattina, riducendo parte dei guadagni di mercoledì. Il Brent è sceso dell’1,3% a 68,89 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è calato dell’1,2% a 67,33 dollari.

    Il rally del 4% di mercoledì era stato alimentato dai progressi nei negoziati commerciali USA-Cina e dall’aumento del rischio geopolitico in Medio Oriente. Gli investitori restano tesi dopo che gli Stati Uniti hanno autorizzato la partenza volontaria delle famiglie militari dalla regione, in un contesto di timori per un’escalation del conflitto con l’Iran.

  • I mercati europei calano tra incertezze commerciali e crescenti tensioni in Medio Oriente

    I mercati europei calano tra incertezze commerciali e crescenti tensioni in Medio Oriente

    Le azioni europee hanno registrato un lieve calo giovedì, mentre il sentimento degli investitori è stato scosso da rinnovate preoccupazioni geopolitiche in Medio Oriente e dal crescente scetticismo sui progressi nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. Alle 03:05 ET, il DAX tedesco è sceso dello 0,9%, il CAC 40 francese dello 0,4%, mentre il FTSE 100 di Londra è rimasto quasi invariato.

    Dubbi sul accordo commerciale USA-Cina

    L’ottimismo riguardo a un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina è diminuito durante la notte, nonostante l’affermazione del presidente statunitense Donald Trump secondo cui un’intesa era stata raggiunta. Tuttavia, con il presidente cinese Xi Jinping che deve ancora dare un’approvazione pubblica e con dettagli chiave ancora poco chiari, la fiducia si è affievolita. Restano in vigore le restrizioni statunitensi sulle esportazioni di chip avanzati per l’intelligenza artificiale verso la Cina.

    Ad alimentare ulteriormente le tensioni commerciali, Trump ha dichiarato mercoledì che nelle prossime settimane invierà notifiche ufficiali sulle nuove tariffe alle principali economie mondiali. Questa mossa ha fatto sorgere dubbi sulla possibilità di chiudere altri accordi commerciali prima della scadenza del 9 luglio. Un recente sondaggio di Schroders ha indicato le paure legate ai dazi come la principale preoccupazione tra gli investitori globali.

    Crescono le tensioni in Medio Oriente e pesa sui mercati

    L’instabilità crescente in Medio Oriente ha alimentato ulteriormente l’incertezza dei mercati. Il presidente Trump ha annunciato il ritiro del personale militare statunitense dall’Iraq e dai Paesi limitrofi, citando crescenti minacce alla sicurezza. Ha inoltre espresso una fiducia in calo nei negoziati nucleari con l’Iran, avvertendo che non sarà tollerato l’arricchimento di uranio da parte di Teheran.

    Alcuni rapporti indicano che Israele potrebbe prepararsi a un eventuale attacco militare se i colloqui tra Stati Uniti e Iran dovessero fallire, aumentando il timore di un conflitto regionale. Ulteriori discussioni tra funzionari statunitensi e iraniani sono previste per il fine settimana.

    L’economia britannica mostra una contrazione inattesa

    L’economia del Regno Unito ha registrato una forte contrazione ad aprile, con il PIL che è sceso dello 0,3% rispetto a marzo, ben al di sotto delle aspettative. Si tratta del calo mensile più grande da ottobre 2023. Secondo l’Ufficio per le Statistiche Nazionali (ONS), la flessione è stata aggravata da un forte calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti, legato all’introduzione recente dei dazi americani.

    Liz McKeown, direttrice dell’ONS, ha osservato che ad aprile si è registrato il calo mensile più significativo nelle esportazioni di beni verso gli Stati Uniti degli ultimi anni, che ha coinvolto quasi tutte le principali categorie di esportazione.

    Tesco registra una solida crescita nel primo trimestre

    Il gigante della grande distribuzione Tesco PLC (LSE:TSCO) ha riportato un aumento del 5,5% delle vendite like-for-like di gruppo nel primo trimestre dell’anno fiscale 2025-26. La crescita è stata registrata in tutte le aree chiave, inclusi Regno Unito, Irlanda, Booker e Europa Centrale, a sostegno della forte posizione di mercato dell’azienda.

    Crest Nicholson mostra progressi strategici

    Il costruttore immobiliare britannico Crest Nicholson (LSE:CRST) ha presentato risultati intermedi stabili, suggerendo che la sua strategia aziendale rinnovata sta guadagnando terreno nonostante le sfide nel settore immobiliare.

    I prezzi del petrolio scendono dopo il rialzo geopolitico

    I prezzi del greggio sono scivolati giovedì mattina, restituendo parte dei forti guadagni di mercoledì. Il Brent è calato dello 0,8% a 69,20 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è sceso dello 0,7% a 67,67 dollari.

    Il rally del giorno precedente — oltre il 4% — era stato guidato dai timori di un conflitto in Medio Oriente, che avrebbe potuto interrompere importanti rotte petrolifere e infrastrutture di produzione. Tuttavia, il modesto ritracciamento di giovedì riflette un prudente realizzo dei profitti mentre i mercati assimilano gli ultimi sviluppi geopolitici.

  • Airbus resta cautamente ottimista sull’obiettivo di consegne per il 2025 nonostante i ritardi

    Airbus resta cautamente ottimista sull’obiettivo di consegne per il 2025 nonostante i ritardi

    Airbus (EU:AIR) rimane “cautamente fiduciosa” nel raggiungere l’obiettivo di 820 consegne di aeromobili per il 2025, nonostante i problemi persistenti nella catena di approvvigionamento che hanno portato quasi 40 fusoliere completate a restare ferme nelle sue fabbriche in attesa dei motori, ha dichiarato Christian Scherer, CEO del core business della costruzione aeronautica dell’azienda.

    Scherer ha sottolineato che, sebbene le catene di approvvigionamento nel complesso siano “notevolmente migliorate”, la società continua a incontrare colli di bottiglia in alcune aree specifiche. Tra questi figurano ritardi nella ricezione dei motori CFM per gli aerei a corridoio singolo e dei componenti degli interni cabina per i jet a fusoliera larga, con i servizi igienici ora aggiunti alla lista degli elementi in ritardo.

    “Non abbiamo modificato le nostre previsioni. Vi esorto a non trarre troppe conclusioni dai dati mensili,” ha detto Scherer ai giornalisti, riferendosi ai recenti cali mensili nelle consegne rispetto ai numeri dell’anno scorso.

    L’amministratore delegato ha spiegato che la produzione dei motori CFM sta gradualmente aumentando, anche se al momento è in ritardo rispetto al programma. “La ragione per cui non abbiamo cambiato le previsioni per l’anno è perché crediamo che tra ora e la fine dell’anno riceveremo i motori,” ha affermato.

    Scherer ha descritto la situazione come “un aumento graduale – un po’ in ritardo rispetto al previsto al momento… ma siamo cautamente ottimisti che si possa farcela.”

  • L’oro supera l’euro diventando il secondo più grande asset di riserva per le banche centrali

    L’oro supera l’euro diventando il secondo più grande asset di riserva per le banche centrali

    L’oro ha ufficialmente superato l’euro come secondo asset più detenuto dalle banche centrali a livello mondiale, spinto da una domanda record e da un’impennata dei prezzi. Secondo l’ultimo rapporto della Banca Centrale Europea (BCE) sul ruolo globale dell’euro, l’oro rappresentava il 20% delle riserve valutarie totali a valore di mercato a fine 2024, superando la quota del 16% detenuta dall’euro. Il dollaro USA, sebbene ancora dominante, ha continuato il suo lento declino, rappresentando il 46% delle riserve globali.

    La crescita di rilievo dell’oro è stata alimentata da acquisti su larga scala e continui da parte delle banche centrali. Dal 2022, le acquisizioni annuali hanno superato costantemente le 1.000 tonnellate, più del doppio della media pre-2022. Questi livelli senza precedenti hanno riportato le riserve auree a valori non visti dalla fine degli anni ’70.

    La BCE ha sottolineato come molte banche centrali stiano puntando sull’oro come protezione contro l’instabilità finanziaria e i rischi geopolitici. “L’accumulo di oro rimane forte, e diverse nazioni stanno rivalutando attivamente la loro esposizione ai tradizionali sistemi finanziari transfrontalieri,” ha osservato la BCE.

    Mutamenti geopolitici e ripercussioni finanziarie

    Il cambio di strategia nelle riserve è stato parzialmente guidato da sviluppi geopolitici. Il rapporto BCE evidenzia come l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e il congelamento delle riserve russe in valute del G7 abbiano innescato una revisione delle dipendenze finanziarie occidentali. Le preoccupazioni sull’inflazione e le speculazioni sul trattamento riservato dagli Stati Uniti ai creditori esteri hanno ulteriormente intensificato questa tendenza.

    La BCE ha inoltre evidenziato un crescente allineamento tra affiliazioni geopolitiche e allocazioni delle riserve valutarie. I paesi più vicini a Cina e Russia hanno aumentato significativamente la quota di oro nelle proprie riserve valutarie a partire dalla fine del 2021.

    L’istituto ha riconosciuto che, pur non essendoci cambiamenti immediati nell’uso internazionale dell’euro, nuove minacce come la crescita delle criptovalute e l’evoluzione nelle modalità di fatturazione commerciale meritano una stretta osservazione.

    Continua il rally del mercato dell’oro

    La crescita dell’oro non riguarda solo le riserve, ma anche il mercato. Nel 2024 i prezzi dell’oro hanno raggiunto massimi storici, con i prezzi spot vicini a 3.377 dollari l’oncia e i futures intorno a 3.400 dollari. Ciò avviene in un contesto di crescente domanda per beni rifugio, indebolimento del dollaro e aspettative di allentamento monetario da parte della Federal Reserve.

    “Il breakout rialzista dell’oro sopra i 3.346 dollari ha innescato ulteriori acquisti tecnici,” ha commentato Kelvin Wong, analista senior per l’Asia-Pacifico di OANDA. Ha aggiunto che l’indice del dollaro, recentemente sceso a 98,42, amplifica l’attrattiva dell’oro.

    Le tensioni crescenti in Medio Oriente, incluso il ritiro annunciato del personale USA per motivi di sicurezza, hanno ulteriormente sostenuto lo slancio dell’oro. Allo stesso tempo, i dati sull’inflazione USA di maggio sono stati inferiori alle attese, alimentando le speculazioni di mercato su possibili tagli ai tassi da parte della Fed. Il mercato prevede ora una riduzione dei tassi di 50 punti base entro fine anno.

    Conclusione

    La nuova ascesa dell’oro come asset di riserva centrale evidenzia una svolta importante nelle strategie finanziarie globali. In un contesto di incertezza geopolitica, alleanze economiche in evoluzione e politiche monetarie in cambiamento, le banche centrali si affidano sempre più al valore senza tempo dell’oro per coprirsi dai rischi sistemici e garantire la stabilità finanziaria.

  • Borsa di Milano Piatta, Poche Idee in Attesa della BCE, Vendite sui Titoli Utility

    Borsa di Milano Piatta, Poche Idee in Attesa della BCE, Vendite sui Titoli Utility

    Piazza Affari si muove senza una direzione chiara nella mattinata di lunedì, nel giorno della riunione della BCE, attesa oggi pomeriggio per annunciare l’ottavo taglio del costo del denaro, portando il tasso sui depositi al 2%, un livello considerato neutrale.

    L’attenzione degli investitori sarà concentrata soprattutto sulle parole di Christine Lagarde e sulle nuove stime dello staff, che forniranno indicazioni sulla prosecuzione del ciclo di allentamento, mentre restano le incognite legate ai possibili effetti delle sempre più imprevedibili politiche commerciali del presidente statunitense Donald Trump.

    Intorno alle 9:30, l’indice Ftse Mib registra un calo frazionario dello 0,14%.

    Poche le idee degne di nota.

    Dopo il rally di ieri, che ha visto il titolo guadagnare oltre l’11%, oggi STMicroelectronics (BIT:STM) si muove poco, rimanendo stabile.

    I titoli bancari restano in sordina, ad eccezione di Mediobanca (BIT:MB), che segna un progresso dello 0,55%.

    Alcune vendite colpiscono il comparto utility. Snam (BIT:SRG) cede l’1,3%, penalizzata da Barclays (LSE:BARC) che ha abbassato il rating da “overweight” a “equal weight”. In calo anche Enel (BIT:ENEL) (-0,7%) e Terna (BIT:TRN) (-0,5%).

    Campari (BIT:CPR) arretra dello 0,6% dopo il rialzo della giornata precedente.

    Acquisti sul comparto difesa: Fincantieri (BIT:FCT) guadagna l’1,5%, Leonardo lo 0,3% e Iveco lo 0,10%.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, decisione della BCE in arrivo, richieste di sussidi in uscita, Broadcom attesa ai risultati – cosa muove i mercati USA

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, decisione della BCE in arrivo, richieste di sussidi in uscita, Broadcom attesa ai risultati – cosa muove i mercati USA

    Giovedì 5 giugno 2025, i futures azionari statunitensi sono rimasti pressoché invariati, mentre gli investitori valutano i recenti dati economici deboli e attendono decisioni chiave di politica monetaria. L’attenzione è focalizzata sulla prossima decisione della Banca Centrale Europea (BCE) riguardo ai tassi di interesse e sui dati settimanali delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti.

    Mercati azionari stabili in attesa di dati economici

    I principali indici di Wall Street hanno mostrato movimenti minimi nella sessione precedente. L’S&P 500 è rimasto praticamente invariato, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,3% e il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,2% . Questi movimenti seguono dati economici più deboli del previsto, che hanno aumentato le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

    Attesa per la decisione della BCE

    La BCE è ampiamente prevista per annunciare un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso al 2%, segnando l’ottava riduzione in un anno. Questo in risposta all’inflazione dell’area euro che è scesa al di sotto dell’obiettivo del 2% della BCE . Tuttavia, gli investitori sono ansiosi di ascoltare i commenti della presidente Christine Lagarde per indicazioni sulle future mosse politiche.

    Focus sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti

    I dati settimanali sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono attesi giovedì. Nella settimana terminata il 24 maggio, le richieste sono aumentate a 240.000, rispetto alle 226.000 della settimana precedente . Questi dati, insieme al rapporto sui salari non agricoli previsto per venerdì, forniranno ulteriori indicazioni sulla salute del mercato del lavoro statunitense.tradingeconomics.com

    Attesa per i risultati di Broadcom

    Broadcom Inc. (NASDAQ: AVGO) è pronta a rilasciare i risultati del secondo trimestre fiscale dopo la chiusura del mercato di giovedì. Gli analisti prevedono un utile per azione (EPS) di $1,57 e ricavi di circa $14,97 miliardi . Gli investitori saranno particolarmente attenti alla performance dell’azienda nel settore dei chip per l’intelligenza artificiale, dato il recente aumento della domanda in questo segmento.site.financialmodelingprep.com+1barrons.com+1

    Prezzi del petrolio in lieve aumento

    I prezzi del petrolio sono aumentati leggermente giovedì, dopo le recenti perdite dovute a un aumento superiore alle attese delle scorte di benzina e distillati negli Stati Uniti, sollevando preoccupazioni sulla domanda nel più grande consumatore mondiale di carburante. Alle 03:26 ET, i futures sul Brent sono saliti dello 0,5% a $65,17 al barile, e i futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate sono aumentati dello 0,4% a $63,09 al barile.