Author: Fiona Craig

  • Saipem Ottiene un Contratto da Eni per 155 Milioni di Euro

    Saipem Ottiene un Contratto da Eni per 155 Milioni di Euro

    Saipem (BIT:SPMI) continua a rafforzare la propria presenza nel settore della bioraffineria. La società ha ricevuto da Enilive, società del gruppo Eni (BIT:ENI), un incarico per attività di ingegneria, approvvigionamento e costruzione finalizzate all’ampliamento della bioraffineria Enilive di Porto Marghera, vicino a Venezia, per un valore complessivo di circa 155 milioni di euro.

    L’assegnazione del contratto fa parte del recente rinnovo dell’accordo di collaborazione nel campo della bioraffineria tra le due aziende e segue l’incarico affidato a Saipem da Eni a marzo scorso per l’avvio delle attività preliminari di ingegneria dettagliata, servizi di procurement e acquisto di attrezzature critiche relative allo stesso progetto.

    Il progetto prevede l’aumento della capacità produttiva dell’impianto, che passerà dalle attuali 400 mila a 600 mila tonnellate annue, con l’obiettivo di iniziare la produzione di biocarburante sostenibile per l’aviazione (SAF) a partire dal 2027.

    Con questo nuovo contratto, Saipem “ribadisce il proprio impegno nel settore della transizione energetica e la propria posizione nel segmento della bioraffineria”, si legge nella nota ufficiale.

    Nel frattempo, a Piazza Affari, il titolo Saipem ha continuato a scendere dopo due ore di contrattazioni, indebolito dal forte calo del prezzo del petrolio, attestandosi a 2,30 euro.

    Secondo gli analisti di EQUITA, la notizia ha “implicazioni marginalmente positive per Saipem”.

    Il contratto “rappresenta circa l’1% della nostra stima per gli ordini del 2025, con un margine che stimiamo possa collocarsi nell’area del MSD, dato che l’attività è principalmente onshore”, continua la SIM.

    Su base annua, “stimiamo che i contratti annunciati (order intake) si avvicinino a 3 miliardi, rispetto alla nostra previsione complessiva per il 2025 di 13,6 miliardi (consensus Visible Alpha 2025 intorno a 13 miliardi)”, conclude EQUITA, confermando la raccomandazione hold sul titolo Saipem con un target price di 2,70 euro.

  • La Borsa di Milano Sale Decisa su Cessate il Fuoco Israele-Iran, Banche Forti e Petrolio in Calo

    La Borsa di Milano Sale Decisa su Cessate il Fuoco Israele-Iran, Banche Forti e Petrolio in Calo

    La Borsa di Milano ha registrato una forte crescita, seguendo l’andamento positivo degli altri mercati europei, dopo che Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei confronti dell’Iran. Il governo israeliano ritiene di aver raggiunto l’obiettivo di neutralizzare la minaccia nucleare e balistica di Teheran.

    Il settore petrolifero ha subito una marcata flessione a causa del calo del prezzo del Brent, mentre le banche e i titoli ciclici legati ai consumi hanno mostrato un buon rialzo.

    Intorno alle 9:50 il principale indice Ftse Mib è cresciuto dell’1,3%.

    Il comparto bancario ha registrato un rialzo deciso, con l’indice di settore che ha guadagnato il 2,7%. Tra le migliori performance si segnala Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS), che ha guadagnato quasi il 5% dopo che una fonte ha riferito a Reuters l’approvazione da parte della Banca Centrale Europea della proposta di acquisizione della banca toscana da parte di Mediobanca (BIT:MB), anch’essa in rialzo del 3,4%. UniCredit (BIT:UCG), uno dei titoli con maggiore capitalizzazione sul listino milanese, ha messo a segno un aumento del 3,3%.

    Ottimi risultati anche per Buzzi Unicem (BIT:BZU), che ha segnato una crescita del 5,8%, e per Cementir, supportata dalle aspettative legate alla ricostruzione post-bellica.

    Nel comparto dei ciclici, Stellantis (BIT:STLAM) ha evidenziato una performance positiva, con un progresso del 3,5%.

    Il forte calo del Brent ha innescato vendite nel settore energetico. Eni (BIT:ENI) guida le perdite, scendendo del 3,5%, mentre il produttore di gas Gas Plus ha subito un ribasso ancora più consistente, superiore al 12%.

    Leonardo (BIT:LDO) ha continuato la sua fase negativa, cedendo lo 0,8%.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, I mercati reagiscono al cessate il fuoco tra Israele e Iran; ora attenzione alla testimonianza di Powell

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, I mercati reagiscono al cessate il fuoco tra Israele e Iran; ora attenzione alla testimonianza di Powell

    I futures statunitensi indicano un’apertura positiva martedì, grazie all’ottimismo generato dall’annuncio del cessate il fuoco tra Israele e Iran fatto dal presidente Donald Trump. Nonostante l’entusiasmo, permangono dubbi sulla durata della tregua. I prezzi del petrolio sono scesi nettamente dopo la notizia, mentre l’oro ha perso terreno, con gli investitori che si allontanano dagli asset rifugio tradizionali. Intanto, cresce l’attenzione verso la testimonianza davanti al Congresso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, sotto forte critica da parte di Trump.

    Futures USA in rialzo grazie al cessate il fuoco

    I contratti futures sui principali indici statunitensi sono saliti in avvio, riflettendo il sollievo degli investitori per il possibile de-escalation del conflitto in Medio Oriente. Alle 3:40 ET, i futures sul Dow Jones erano in aumento di 347 punti (+0,7%), quelli sull’S&P 500 erano saliti di 48 punti (+0,8%) e i futures sul Nasdaq 100 erano avanzati di 234 punti (+1,0%).

    La sessione precedente a Wall Street si era chiusa in rialzo, alimentata dalla speranza che l’intervento militare degli USA negli scambi aerei tra Israele e Iran non si sarebbe intensificato. C’era molta preoccupazione che i raid statunitensi su siti nucleari iraniani potessero scatenare un conflitto più ampio, minacciando forniture petrolifere vitali dalla regione.

    L’Iran ha risposto agli attacchi con missili lanciati contro una base militare statunitense in Qatar lunedì sera, senza causare vittime. Trump ha definito la reazione “debole”.

    Trump conferma il cessate il fuoco, ma la violenza continua

    Trump ha dichiarato che il cessate il fuoco tra Israele e Iran “è ora in vigore,” esortando entrambe le parti a rispettarlo. Questa dichiarazione ha alimentato la speranza che il conflitto di 12 giorni, che ha visto attacchi aerei mortali da entrambe le parti, stia per concludersi.

    Tuttavia, Trump ha indicato che la tregua potrebbe essere attuata in fasi, permettendo alle operazioni in corso di terminare. Reuters ha riportato che un attacco missilistico iraniano su Israele martedì ha causato quattro morti, mentre le autorità iraniane hanno affermato che un attacco israeliano nel nord dell’Iran ha provocato nove vittime.

    Rimangono dubbi sulla durata del cessate il fuoco. Israele, supportato dagli USA nel tentativo di fermare i programmi nucleari e missilistici iraniani, ha accettato di sospendere le ostilità, con il premier Benjamin Netanyahu che ha dichiarato di aver raggiunto gli obiettivi principali.

    Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha espresso una posizione simile, affermando che Teheran non intende continuare gli attacchi di rappresaglia ma resta pronta a rispondere a qualsiasi ulteriore aggressione israeliana — un sentimento condiviso da Netanyahu.

    Prezzi del petrolio in calo con la diminuzione delle tensioni

    I prezzi del petrolio sono crollati dopo l’annuncio del cessate il fuoco, poiché sono diminuite le preoccupazioni riguardo possibili interruzioni delle forniture mediorientali. Gli operatori seguivano con attenzione il rischio che l’Iran potesse bloccare il traffico petrolifero nello Stretto di Hormuz, arteria vitale per il commercio globale.

    Il petrolio aveva inizialmente registrato un picco a causa di questi timori, ma è sceso dopo che l’attacco missilistico iraniano in Qatar è stato percepito come debole e preludio a un raffreddamento delle tensioni regionali. Alle 3:16 ET, i futures sul Brent sono scesi del 3,7% a 67,93 dollari al barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate hanno perso il 3,6% a 66,04 dollari al barile — livelli minimi da prima degli attacchi israeliani in Iran all’inizio del mese. Lunedì i prezzi avevano già perso il 9%.

    L’oro scende con il calo della domanda di rifugio sicuro

    I prezzi dell’oro sono calati di oltre l’1% durante la sessione europea, con il diminuire delle tensioni geopolitiche che ha spinto gli investitori a lasciare gli asset rifugio. L’oro spot è sceso dell’1,4% a 3.320,57 dollari l’oncia, ai minimi dal 11 giugno, mentre i futures sull’oro ad agosto hanno perso l’1,8% a 3.334,87 dollari l’oncia.

    La notizia del cessate il fuoco ha indebolito il dollaro statunitense, con l’indice del biglietto verde in calo dello 0,4% a 98,06. Euro e yen si sono rafforzati, supportati dal calo del petrolio. UE e Giappone sono importatori netti di greggio, mentre gli USA sono esportatori.

    I rendimenti dei titoli di Stato americani a 10 anni sono rimasti sostanzialmente stabili, dopo un leggero calo di lunedì dovuto a segnali da parte di un funzionario della Fed che ha indicato un possibile taglio dei tassi il mese prossimo. I rendimenti si muovono generalmente in senso opposto ai prezzi.

    Attesa per la testimonianza di Powell al Congresso

    L’attenzione degli investitori si sposta ora su Washington, dove il presidente della Federal Reserve Jerome Powell inizierà martedì una testimonianza di due giorni davanti al Congresso. Il mercato sarà concentrato sulle sue parole riguardo alla decisione della banca centrale di mantenere invariati i tassi di interesse e la prudenza verso eventuali variazioni future, data l’incertezza causata dalle aggressive politiche tariffarie di Trump.

    Martedì Trump ha continuato la sua campagna di critiche verso Powell, definendolo “una persona molto stupida e testarda” sui social media e chiedendo un taglio dei tassi “di almeno due o tre punti,” accusandolo di “incompetenza.”

    Gli analisti di ING hanno avvertito che ogni cambiamento nella posizione di Powell potrebbe essere interpretato come una cessione della Fed alle pressioni politiche, con il rischio di una significativa svalutazione del dollaro.

  • Titoli energetici e difensivi europei in calo mentre il cessate il fuoco tra Israele e Iran attenua i rischi di mercato

    Titoli energetici e difensivi europei in calo mentre il cessate il fuoco tra Israele e Iran attenua i rischi di mercato

    I titoli dei settori energia e difesa europei hanno registrato un calo martedì dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di un cessate il fuoco tra Israele e Iran, riducendo i timori di un conflitto prolungato in Medio Oriente.

    Le azioni delle major petrolifere TotalEnergies (EU:TTE), Shell (LSE:SHEL) e BP (LSE:BP.) hanno tutte segnato una flessione nelle prime contrattazioni, mentre i prezzi del greggio sono scesi dopo la de-escalation. Anche i titoli della difesa, tra cui Leonardo (BIT:LDO), Rheinmetall (TG:RHM) e BAE Systems (LSE:BA.), hanno subito ribassi in un contesto di aspettative più fredde riguardo a una prosecuzione dell’attività militare.

    Indici principali in rialzo grazie all’ottimismo per il cessate il fuoco

    Mentre i settori petrolifero e della difesa hanno mostrato debolezza, i principali indici azionari europei sono saliti. L’indice Stoxx 600 è aumentato dell’1,19%, il tedesco DAX ha guadagnato l’1,8%, il francese CAC 40 è salito dell’1,2% e il britannico FTSE 100 ha guadagnato lo 0,3%.

    Il mercato ha reagito positivamente alla dichiarazione di Trump, che ha confermato che il cessate il fuoco “è ora in vigore” invitando entrambe le parti a rispettarlo. L’accordo arriva dopo quasi due settimane di ostilità crescenti, comprese pericolose azioni aeree e scambi missilistici.

    Prezzi del petrolio e beni rifugio in calo per riduzione delle tensioni

    I prezzi globali del petrolio sono crollati dopo l’annuncio, riflettendo un calo delle preoccupazioni riguardo a interruzioni delle forniture in una regione ricca di petrolio. Anche i beni rifugio tradizionali come l’oro e il dollaro USA hanno registrato una flessione, mentre gli investitori tornavano a preferire asset più rischiosi.

    Trump ha indicato che il cessate il fuoco sarà attuato gradualmente, permettendo di completare le operazioni in corso. Tuttavia, poco prima del suo annuncio si sono verificati nuovi episodi di violenza. Reuters ha riportato che un attacco missilistico iraniano ha causato la morte di quattro persone in Israele, mentre le autorità iraniane hanno dichiarato che un attacco israeliano nel nord dell’Iran ha causato nove vittime.

    La durata del cessate il fuoco resta incerta

    Nonostante il progresso diplomatico, la stabilità a lungo termine della tregua rimane incerta. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele ha raggiunto i suoi obiettivi militari principali ed è pronto a sospendere le operazioni.

    Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araqchi ha condiviso una posizione simile, dichiarando che l’Iran non intende portare avanti ulteriori attacchi di rappresaglia per ora, ma resta pronto a difendersi in caso di provocazioni — un atteggiamento che Netanyahu ha rispecchiato.

    Con il rischio geopolitico momentaneamente ridotto, l’attenzione degli investitori probabilmente tornerà sui fattori macroeconomici, incluse le prossime decisioni delle banche centrali e i risultati aziendali in Europa.

  • I mercati europei salgono grazie alla tregua Israele-Iran; attesa per Powell al Congresso

    I mercati europei salgono grazie alla tregua Israele-Iran; attesa per Powell al Congresso

    I mercati azionari europei hanno chiuso in rialzo martedì, sostenuti da un allentamento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e da una crescente attenzione degli investitori alla politica monetaria statunitense, in attesa dell’intervento del presidente della Federal Reserve Jerome Powell al Congresso.

    Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco è salito dell’1,9%, il CAC 40 francese ha guadagnato l’1,9%, mentre il FTSE 100 britannico ha registrato un aumento dello 0,6%.

    Tregua in Medio Oriente spinge l’ottimismo sui mercati

    Il clima di fiducia è stato alimentato dall’annuncio di una tregua tra Israele e Iran, confermata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha dichiarato ufficialmente cessate le ostilità tra le due potenze regionali.

    “La tregua è ora in vigore. Per favore, non violatela!” ha scritto Trump su Truth Social nella mattinata di martedì, riferendosi a quanto definito in precedenza la “Guerra dei 12 Giorni”.

    Secondo fonti mediatiche, l’Iran avrebbe avviato una tregua di 12 ore, seguita poi da Israele. La distensione arriva dopo che gli Stati Uniti hanno colpito tre impianti nucleari iraniani nel fine settimana, e dopo che Teheran ha risposto attaccando una base americana in Qatar.

    L’allentamento delle tensioni ha fatto scendere bruscamente i prezzi del petrolio e favorito un ritorno agli asset rischiosi, spingendo al rialzo le borse mondiali.

    Focus su Powell e il dibattito sui tassi

    L’attenzione ora si sposta sull’intervento di Jerome Powell davanti al Congresso, dopo che la Fed ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse.

    Il presidente Trump ha duramente criticato la decisione, chiedendo tagli di “almeno due o tre punti percentuali” e accusando Powell di compromettere la crescita economica. “Spero che il Congresso faccia bene il suo lavoro con questa persona testarda e poco intelligente. Pagheremo a lungo per la sua incompetenza,” ha scritto Trump sui social martedì.

    Powell, la settimana scorsa, aveva avvertito che i dazi imposti da Trump potrebbero alimentare l’inflazione, riducendo ulteriormente lo spazio per eventuali tagli ai tassi.

    Anche in Europa sono attesi interventi di altri banchieri centrali, tra cui il governatore della Bank of England, Andrew Bailey, e la presidente della BCE, Christine Lagarde.

    In giornata è previsto anche l’indice IFO tedesco sulla fiducia aziendale, che potrebbe indicare un lieve miglioramento nell’economia più grande della zona euro.

    Aziende: AstraZeneca e Bunzl sotto i riflettori

    Sul fronte societario, AstraZeneca (LSE:AZN) ha ottenuto l’approvazione degli Stati Uniti per Datroway, un farmaco mirato per una specifica forma di tumore polmonare.

    La britannica Sthree (LSE:STEM), specializzata nella selezione del personale, ha riportato un calo su base annua dei ricavi netti nella prima metà del 2025, pur registrando un miglioramento sequenziale nel secondo trimestre.

    Bunzl (LSE:BNZL) ha dichiarato che l’andamento del primo semestre è in linea con le attese. La società ha inoltre annunciato un’acquisizione in Brasile e confermato le previsioni sull’intero esercizio.

    Il petrolio cala con l’allentarsi dei timori di offerta

    I prezzi del petrolio hanno esteso le perdite martedì, sostenuti dalle prospettive di una tregua duratura che ridurrebbe il rischio di interruzioni nella fornitura da parte del Medio Oriente.

    Alle 03:05 ET, il Brent ha perso il 3,9% a 67,79 $ al barile, mentre il WTI è sceso del 3,9% a 65,84 $.

    Lunedì, entrambi i benchmark avevano già perso oltre il 7% dopo il rialzo della settimana precedente, causato dagli attacchi americani. L’Iran, terzo produttore OPEC, potrebbe ora aumentare le esportazioni, attenuando ulteriormente le tensioni sul fronte dell’offerta.

  • L’Oro Scende di Oltre l’1% Dopo il Cessate il Fuoco tra Israele e Iran che Rasserena i Mercati

    L’Oro Scende di Oltre l’1% Dopo il Cessate il Fuoco tra Israele e Iran che Rasserena i Mercati

    I prezzi dell’oro sono scesi bruscamente durante le contrattazioni asiatiche di martedì, dopo l’annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Iran, che ha ridotto le tensioni geopolitiche e favorito un ritorno verso investimenti più rischiosi.

    Alle 06:00 GMT (02:00 ET), l’oro spot ha perso l’1,1%, attestandosi a 3.332,57 dollari l’oncia, il livello più basso dall’11 giugno. Anche i future sull’oro con consegna ad agosto sono scesi dell’1,4% a 3.346,02 dollari l’oncia.

    Tendenza al Rischio Dopo l’Annuncio del Cessate il Fuoco di Trump

    La fuga dagli asset rifugio è arrivata dopo che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato lunedì sera un cessate il fuoco totale tra Israele e Iran, indicando la possibile fine di quella che ha definito “LA GUERRA DI 12 GIORNI”. Su Truth Social ha scritto: “IL CESSATE IL FUOCO È ORA IN VIGORE. PER FAVORE NON VIOLATELO!”

    Tuttavia, secondo alcuni report locali, poco prima dell’annuncio si sono udite esplosioni nei pressi di Tel Aviv e Beersheba. L’Iran ha confermato la tregua ma ha chiarito che il suo rispetto dipenderà dalla fine delle operazioni militari israeliane.

    L’accordo segue giorni di escalation militare, tra cui bombardamenti statunitensi su siti nucleari iraniani e attacchi missilistici iraniani contro una base americana in Qatar.

    I mercati hanno accolto positivamente la notizia: i future azionari USA sono saliti, i prezzi del petrolio sono crollati di oltre il 3% e la domanda di asset rifugio come l’oro si è indebolita.

    Mercati dei Metalli Misti con un Dollaro Più Debole

    Mentre oro e altri metalli preziosi hanno registrato perdite, alcuni metalli industriali hanno guadagnato terreno grazie a un dollaro USA più debole, con il Dollar Index in calo dello 0,3% nelle ore asiatiche.

    • I future sull’argento sono scesi dello 0,6% a 35,99 dollari l’oncia
    • Il platino è salito dello 0,9% a 1.280,15 dollari l’oncia
    • I future sul rame alla LME di Londra sono aumentati dello 0,3% a 9.693,35 dollari a tonnellata, mentre i future USA sul rame sono scesi dello 0,7% a 4,90 dollari per libbra

    Ora l’attenzione degli investitori si sposta sull’intervento del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al Congresso, previsto per martedì. Le sue parole saranno fondamentali per capire l’orientamento della politica monetaria americana nelle prossime settimane.

  • Il dollaro scende sull’onda dell’ottimismo per il cessate il fuoco, la sterlina sale con l’inflazione alimentare

    Il dollaro scende sull’onda dell’ottimismo per il cessate il fuoco, la sterlina sale con l’inflazione alimentare

    Il dollaro statunitense ha perso terreno martedì, mentre i mercati globali hanno reagito con favore all’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Iran, innescando un rally di asset rischiosi. L’indice del dollaro è sceso dello 0,3% a 97,752 alle 08:00 GMT, pur mantenendosi in positivo da inizio settimana.

    L’ex presidente USA Donald Trump ha confermato la tregua, attenuando le tensioni geopolitiche che avevano sostenuto il dollaro e spinto i prezzi del petrolio al rialzo. Il calo del greggio ha quindi indebolito il biglietto verde, rafforzando invece le valute più sensibili al rischio.

    Secondo ING, il supporto al dollaro “moderato” costruito nei giorni scorsi “è venuto meno” dopo il ritracciamento del petrolio. L’attenzione ora si sposta sulla testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell al Congresso, dove le pressioni di Trump per un taglio dei tassi potrebbero sollevare dubbi sull’indipendenza della banca centrale.

    Sterlina ed euro in ripresa

    • GBP/USD è salito dello 0,7% a 1,3596, con la sterlina spinta dal rialzo dell’inflazione alimentare nel Regno Unito. Secondo Kantar, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 4,7% nelle quattro settimane fino al 15 giugno, il livello più alto da marzo 2024. La notizia potrebbe frenare la Banca d’Inghilterra dal tagliare i tassi nel breve periodo.
    • EUR/USD è avanzato dello 0,1% a 1,1591, sostenuto dal calo dei prezzi dell’energia e dal miglioramento del sentiment delle imprese in Germania. L’indice Ifo è salito a 88,4 in giugno, sopra le attese, con una visione più ottimista per i mesi a venire.

    Yen in recupero, yuan stabile

    • USD/JPY ha perso lo 0,8% a 144,97, con lo yen in rimbalzo dopo i cali precedenti. I mercati attendono ora i dati sull’inflazione a Tokyo, che potrebbero orientare la politica monetaria della Banca del Giappone.
    • USD/CNY è scivolato leggermente a 7,1780, in una sessione tranquilla dopo che la banca centrale cinese ha lasciato invariato il suo tasso di riferimento.
  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Mercati in attesa della reazione dell’Iran agli attacchi USA; sotto osservazione anche i dati PMI

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Mercati in attesa della reazione dell’Iran agli attacchi USA; sotto osservazione anche i dati PMI

    I futures azionari statunitensi mostrano cautela mentre i prezzi del petrolio salgono dopo i colpi improvvisi degli Stati Uniti contro impianti nucleari iraniani nel fine settimana. I mercati globali restano in allerta per l’incertezza sulla possibile risposta di Teheran e sull’impatto sulle forniture mondiali di petrolio e gas. Nel frattempo, il presidente Donald Trump ha accennato a una possibile “cambio di regime” in Iran. Negli Stati Uniti, il Senato si prepara a votare un pacchetto fiscale sostenuto da Trump, mentre gli investitori seguono i dati economici in uscita più tardi oggi.

    Futures azionari quasi fermi

    Mentre gli investitori valutano le conseguenze dell’azione militare americana, i futures sui principali indici USA mostrano variazioni minime. Lunedì mattina il future sul Dow è sceso dello 0,1%, mentre S&P 500 e Nasdaq sono rimasti sostanzialmente invariati. Venerdì Wall Street ha chiuso in calo, tra nervosismo per il conflitto aereo tra Israele e Iran e un possibile coinvolgimento militare USA.

    L’annuncio di Trump sugli attacchi a tre siti nucleari iraniani ha rimosso parte dell’incertezza precedente. Ora i mercati sono concentrati su come questo evento influenzerà il sentiment, le aspettative sull’inflazione e le decisioni sui tassi d’interesse della Fed.

    Prezzi del petrolio in rialzo per rischi geopolitici crescenti

    Il mercato del petrolio ha reagito con un aumento dei prezzi, riflettendo timori di possibili interruzioni delle forniture, soprattutto nello strategico stretto di Hormuz. Gli analisti avvertono che un’impennata dei prezzi potrebbe riaccendere le pressioni inflazionistiche e ritardare eventuali tagli ai tassi da parte della Fed.

    Lunedì mattina il Brent agosto è salito dello 0,8% a 76,11 dollari al barile, mentre il WTI è aumentato dello 0,9% a 74,48 dollari, pur riducendo parte dei guadagni iniziali.

    Warren Patterson, capo strategia materie prime di ING, ha sottolineato come il rischio per l’offerta energetica sia significativamente aumentato a causa delle incertezze sulla risposta iraniana.

    Attesa per la risposta di Teheran

    Teheran non ha ancora chiarito la strategia di risposta ma ha dichiarato di tenere aperte tutte le opzioni di difesa. Il governo iraniano ha lanciato avvertimenti su “conseguenze durature” e intensificato i bombardamenti aerei su Israele, dopo un’escalation iniziata 11 giorni fa.

    I funzionari iraniani hanno definito Trump un “giocatore d’azzardo” e hanno suggerito che gli attacchi del weekend hanno ampliato il raggio dei bersagli militari legittimi. Trump ha invece evocato un cambio di regime in un post sui social.

    Fonti iraniane ipotizzano la possibile chiusura dello stretto di Hormuz, via cruciale per il petrolio globale, e si parla anche di possibili attacchi iraniani a basi militari USA in Medio Oriente.

    Alcuni esperti ritengono che, nonostante l’aumento delle tensioni, gli attacchi abbiano dissipato almeno una parte dell’incertezza sulle intenzioni di Trump, potenzialmente stabilizzando i mercati. Gli analisti di Vital Knowledge hanno evidenziato che, una volta superata la crisi geopolitica, restano però sfide di fondo come dazi e politiche fiscali.

    Il Senato USA pronto a votare il pacchetto fiscale

    Sul fronte interno, il Senato punta a votare questa settimana la sua versione di un grande pacchetto fiscale sostenuto da Trump. La legge prevede l’estensione delle riduzioni fiscali del 2017 e l’aumento della spesa per difesa e sicurezza delle frontiere, bilanciato da tagli a programmi come Medicaid.

    Tuttavia, le regole parlamentari del Senato complicano l’iter, poiché un funzionario indipendente ha dichiarato che alcune misure non rispettano i requisiti di riconciliazione di bilancio, che consentirebbe l’approvazione a maggioranza semplice.

    I repubblicani sperano di usare questa procedura per superare l’opposizione democratica. Il testo dovrà poi tornare alla Camera prima di essere firmato da Trump entro il 4 luglio.

    Focus sui dati economici: PMI di giugno

    Gli investitori guardano anche ai dati sull’attività economica di giugno, con gli indici PMI manifatturiero e servizi di S&P Global in calo previsto. Il manifatturiero dovrebbe scendere a 51,1 da 52, mentre i servizi dovrebbero passare da 53,7 a 52,9.

    Questi dati anticipano altre importanti uscite settimanali, come la fiducia dei consumatori di martedì e i dati sull’inflazione di venerdì, che la Fed monitora attentamente.

    La fiducia dei consumatori negli Stati Uniti è diminuita negli ultimi mesi, per timori legati all’impatto dei dazi sull’inflazione e crescita. Tuttavia, i prezzi sono rimasti relativamente stabili, con nuove speranze per una distensione nelle tensioni commerciali tra USA e Cina.

  • Eni cede il 20% di Plenitude ad Ares in un’operazione da 2 miliardi

    Eni cede il 20% di Plenitude ad Ares in un’operazione da 2 miliardi

    Eni (BIT:ENI) ha siglato un accordo con i fondi Ares Management, parte di Alternative Credit, per la vendita di una quota del 20% nella controllata Plenitude, per un controvalore vicino a 2 miliardi di euro.

    L’operazione, annunciata oggi da Eni, valuta Plenitude con un equity value di 10 miliardi di euro e un enterprise value superiore ai 12 miliardi.

    Secondo gli analisti di WebSim Intermonte, questa valutazione si allinea con i multipli EV/EBITDA previsti per il 2025 (10,9 volte) e per il 2028 (6,3 volte), basandosi sugli obiettivi di Eni, che prevede un EBITDA superiore a 1,1 miliardi nel 2025 e 1,9 miliardi nel 2028. Gli esperti confermano il prezzo obiettivo di 13,50 euro sul titolo Eni con raccomandazione neutrale.

    Sul mercato, dopo una partenza positiva favorita anche dall’aumento dei prezzi del petrolio legato all’escalation del conflitto tra Israele e Iran, le azioni Eni (BIT:ENI) hanno chiuso in leggero ribasso, a 14,44 euro (-0,50%).

    L’operazione rientra nella strategia di lungo termine di Eni, che mira a trovare partner per sviluppare congiuntamente le attività, secondo il modello “satellite” dell’azienda. L’accordo segue l’ingresso nel capitale di Plenitude da parte del fondo svizzero Energy Infrastructure Partners (EIP), che lo scorso novembre ha aumentato la sua partecipazione dal 7,6% al 10% tramite un aumento di capitale da circa 209 milioni, portando l’investimento totale a 800 milioni (equity value 8 miliardi, EV 10 miliardi).

    Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni, ha definito l’accordo “una conferma dell’elevata attrattività del modello di business di Plenitude, società satellite nata pochi anni fa per valorizzare asset ad alto potenziale, creare valore e contribuire agli obiettivi di riduzione delle emissioni nette Scope 3. Oggi diamo il benvenuto a un nuovo partner internazionale di primo piano che accompagnerà Plenitude nella sua importante crescita futura”.

    Il completamento della transazione è subordinato alle autorizzazioni delle autorità competenti; Mediobanca (BIT:MB) ha agito come advisor finanziario di Eni.

    Plenitude opera in oltre 15 Paesi nel mondo, integrando la produzione di energia da fonti rinnovabili con oltre 4 GW di capacità installata, la vendita di energia e soluzioni energetiche in Europa, con oltre 10 milioni di clienti e una rete di 21.500 punti di ricarica per veicoli elettrici. L’obiettivo è raggiungere 10 GW di capacità rinnovabile e superare gli 11 milioni di clienti entro il 2028.

    I fondi Ares sono affiliati ad Ares Management Corporation, un gestore globale di investimenti alternativi, che offre soluzioni d’investimento primarie e secondarie nei settori del credito, real estate, private equity e infrastrutture. Al 31 marzo 2025, la piattaforma gestiva circa 546 miliardi di dollari di asset, operando in Nord America, Sud America, Europa, Asia Pacifico e Medio Oriente.

  • Piazza Affari in calo con l’Europa dopo il raid USA in Iran, Stellantis sotto pressione

    Piazza Affari in calo con l’Europa dopo il raid USA in Iran, Stellantis sotto pressione

    La Borsa di Milano apre la settimana con il segno meno, seguendo il trend negativo degli altri listini europei, mentre crescono le tensioni geopolitiche dopo l’attacco statunitense contro siti nucleari in Iran nel fine settimana. L’incertezza sull’evoluzione del conflitto alimenta la prudenza tra gli investitori.

    Alle 9:15, l’indice FTSE MIB segna un calo dell’1%, in linea con le perdite osservate nelle principali piazze europee.

    In controtendenza si muove il settore energetico, sostenuto dal rialzo del greggio. Saipem (BIT:SPM), Eni (BIT:ENI) e Tenaris (BIT:TEN) mostrano maggiore tenuta rispetto al mercato, beneficiando della possibilità di margini in espansione nel breve periodo. Eni resta invariata dopo aver ufficializzato la vendita del 20% di Plenitude ai fondi Ares, a una valutazione considerata coerente con le aspettative del mercato.

    Il comparto bancario registra una flessione dello 0,8%, mentre l’automotive cede lo 0,9%. In particolare, Stellantis (BIT:STLAM) si distingue in negativo, con una perdita del 2% dopo un crollo iniziale che ha sfiorato il -5,7%, portando a una sospensione temporanea del titolo.

    Il gruppo automobilistico ha annunciato oggi la nomina ufficiale del nuovo CEO, Antonio Filosa, che ha presentato la sua nuova squadra dirigenziale, composta interamente da figure interne all’azienda. Filosa manterrà inoltre la responsabilità diretta per il mercato nordamericano e per i brand statunitensi del gruppo.