Author: Fiona Craig

  • I prezzi dell’oro salgono leggermente dopo un forte calo, la tregua Israele-Iran riduce la domanda di beni rifugio

    I prezzi dell’oro salgono leggermente dopo un forte calo, la tregua Israele-Iran riduce la domanda di beni rifugio

    I prezzi dell’oro sono leggermente aumentati durante la sessione asiatica di mercoledì, recuperando parzialmente dalle forti perdite del giorno precedente. Il calo del dollaro USA ha fornito supporto, sebbene il ritorno dell’appetito per il rischio sia legato alla fragile tregua tra Israele e Iran che sembra reggere.

    • L’oro spot è salito dello 0,2%, a 3.329,93 $/oncia
    • I futures sull’oro (agosto) hanno guadagnato lo 0,3%, a 3.344,70 $/oncia (ore 06:16 GMT)

    Martedì l’oro era crollato di oltre l’1% dopo l’annuncio del presidente Donald Trump di una tregua a più fasi tra i due rivali mediorientali. Nonostante Trump abbia poi criticato entrambe le parti per aver violato l’accordo, i mercati restano cautamente ottimisti che la fase più acuta del conflitto possa essere alle spalle.

    Pressione sulla domanda di oro per la tregua, ma il deprezzamento del dollaro sostiene i prezzi

    Sebbene l’appeal tradizionale dell’oro come bene rifugio sia stato ridotto dalla tregua, l’incertezza ancora presente e un dollaro più debole hanno aiutato a stabilizzare i prezzi. L’indice del dollaro è sceso dello 0,1% durante la sessione asiatica, rimanendo vicino a un minimo settimanale.

    A sostenere ulteriormente l’oro vi è la speculazione che i recenti attacchi USA non siano riusciti a neutralizzare le capacità nucleari dell’Iran, aumentando il rischio di tensioni future.

    Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha aggiunto cautela ai mercati, dichiarando al Congresso che la Fed resta dipendente dai dati mentre monitora gli effetti inflazionistici dei dazi statunitensi.

    Altri metalli guadagnano terreno grazie al dollaro più debole

    Anche altri metalli hanno registrato modesti rialzi:

    • I futures sull’argento sono saliti dello 0,5%, a 35,93 $/oncia
    • I futures sul platino sono rimasti stabili a 1.318,15 $/oncia
    • Il rame LME è aumentato dello 0,5%, a 9.723,35 $/tonnellata
    • I futures sul rame USA sono rimasti invariati a 4,9015 $/libbra

    Un dollaro più debole ha reso le materie prime più attraenti per gli acquirenti internazionali, ma il clima generale di maggiore propensione al rischio ha limitato i guadagni per i metalli preziosi.

  • Le azioni Worldline calano del 20% a seguito di accuse di occultamento di frodi da parte dei clienti

    Le azioni Worldline calano del 20% a seguito di accuse di occultamento di frodi da parte dei clienti

    Le azioni di Worldline (EU:WLN) sono crollate di oltre il 20% mercoledì dopo le accuse mosse da un gruppo di 21 testate europee, secondo cui la società francese di servizi di pagamento avrebbe nascosto attività fraudolente di alcuni clienti per proteggere i propri ricavi.

    L’inchiesta mediatica, denominata “Dirty Payments”, si basa su documenti interni e dati relativi alle operazioni di Worldline. Si sostiene che l’azienda abbia consapevolmente mantenuto rapporti commerciali con clienti operanti in settori controversi come l’intrattenimento per adulti, il gioco d’azzardo online e i servizi di incontri.

    In risposta, Worldline ha dichiarato di aver rafforzato le procedure di gestione del rischio dal 2023 e di aver interrotto i rapporti con clienti non conformi agli standard normativi. La società ha evidenziato una revisione approfondita condotta nell’ultimo anno, focalizzata sui commercianti ad alto rischio, inclusi casinò online, piattaforme di trading e siti di incontri per adulti, coprendo clienti responsabili di circa 130 milioni di euro di ricavi previsti per il 2024.

    Worldline ha sottolineato che il suo tasso di frode rimane al di sotto della media del settore, secondo gli ultimi rapporti delle reti di pagamento internazionali. Ha inoltre ribadito una politica di tolleranza zero verso le violazioni normative e ha evidenziato la continua collaborazione con le autorità per garantire la conformità.

  • Il dollaro fatica mentre migliora il sentiment sul rischio; Powell pronto a testimoniare di nuovo

    Il dollaro fatica mentre migliora il sentiment sul rischio; Powell pronto a testimoniare di nuovo

    Il dollaro statunitense ha registrato un leggero rialzo mercoledì mattina, ma è rimasto vicino ai minimi delle ultime settimane, mentre l’allentamento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente ha ridotto la domanda per la valuta rifugio. Alle 08:20 GMT, l’Indice del Dollaro è salito dello 0,2% a 97,665.

    Mercati in attesa della seconda testimonianza di Powell

    La recente forza del dollaro si è affievolita dopo l’annuncio del presidente Donald Trump di una tregua tra Israele e Iran. Sebbene entrambe le parti abbiano inizialmente violato la tregua, le ostilità sembravano attenuarsi entro mercoledì mattina, aumentando l’appetito globale per il rischio.

    Ora i mercati volgono l’attenzione al presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che è previsto testimoniare davanti al Senato per la seconda volta questa settimana. Martedì Powell aveva minimizzato l’urgenza di tagli ai tassi di interesse, citando i rischi inflazionistici legati ai dazi commerciali di Trump. Tuttavia, ha riconosciuto che un mercato del lavoro più debole e un’inflazione in rallentamento potrebbero giustificare tagli più avanti nell’anno.

    Gli analisti di ING hanno avvertito di uno “scenario fortemente negativo per il dollaro” nel caso in cui la Fed adottasse un atteggiamento più accomodante o se aumentassero i timori sull’indipendenza della Fed.

    Euro e sterlina in lieve calo

    • EUR/USD è sceso dello 0,1% a 1,1599, appena sotto un massimo pluriennale. L’economista capo della BCE, Philip Lane, ha sottolineato che la banca centrale reagirà solo a cambiamenti “significativi” dell’inflazione, segnalando stabilità nella politica dopo l’ultimo taglio dei tassi.
    • GBP/USD è calato dello 0,1% a 1,3613, vicino al massimo di martedì di 1,3648, il livello più alto da gennaio 2022.

    Gli analisti ING ritengono che il rally dell’euro potrebbe arrestarsi a meno che non emergano nuovi catalizzatori macroeconomici, in particolare dagli Stati Uniti.

    Lo yen si indebolisce, pressione sull’aussie per i dati sull’inflazione

    • USD/JPY è salito dello 0,3% a 145,31, con lo yen che si è indebolito mentre le tensioni in Medio Oriente si sono allentate. I funzionari della Banca del Giappone hanno inoltre suggerito di mantenere i tassi stabili in un contesto di incertezza sugli effetti dei dazi statunitensi.
    • USD/CNY è sceso leggermente a 7,1708.
    • AUD/USD è calato dello 0,1% a 0,6495 dopo che l’indice dei prezzi al consumo australiano ha registrato un minimo da sette mesi, mentre l’inflazione media è scesa al minimo da tre anni, aumentando la pressione sulla valuta australiana.
  • Le borse europee salgono leggermente mentre la tregua in Medio Oriente regge; Powell al centro dell’attenzione

    Le borse europee salgono leggermente mentre la tregua in Medio Oriente regge; Powell al centro dell’attenzione

    I mercati europei hanno aperto in lieve rialzo mercoledì, mentre gli investitori hanno accolto con favore i segnali di stabilità in Medio Oriente e attendono ulteriori indicazioni dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Alle 07:05 GMT, il DAX tedesco, il CAC 40 francese e il FTSE 100 britannico sono saliti ciascuno dello 0,2%.

    La tregua in Medio Oriente offre sollievo

    I mercati hanno trovato sostegno grazie a una fragile tregua tra Israele e Iran, annunciata lunedì sera dal presidente statunitense Donald Trump, che sembra reggere nonostante alcune violazioni iniziali da entrambe le parti. Crescono le speranze che il conflitto durato 12 giorni possa avvicinarsi alla fine.

    L’attenzione si sposta ora sul vertice NATO all’Aia, dove gli alleati dovrebbero approvare un nuovo obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del PIL. L’aumento è visto come una mossa strategica per assicurare un rinnovato impegno degli Stati Uniti nell’alleanza.

    Powell torna al Congresso

    Il presidente della Fed, Jerome Powell, testimonierà oggi al Senato, dopo la sessione di martedì con la Commissione per i Servizi Finanziari della Camera. Powell ha ribadito l’atteggiamento prudente della Fed riguardo ai tagli dei tassi, segnalando aspettative di un aumento dell’inflazione, ma ha riconosciuto che dati economici più deboli potrebbero accelerare un possibile taglio entro la fine dell’anno.

    Notizie economiche e aziendali

    • I dati sul PIL spagnolo del primo trimestre sono attesi per oggi, ma il calendario europeo rimane scarso di appuntamenti.
    • Babcock International (LSE:BAB) ha registrato un aumento del 51% dell’utile operativo statutario per l’esercizio 2025 e ha annunciato un programma di buyback di azioni per 200 milioni di sterline nel 2026, trainato dalla crescita delle divisioni Nucleare e Marina.
    • Tesla (NASDAQ:TSLA) ha visto un calo del 27,9% delle immatricolazioni di veicoli a maggio in UE, EFTA e Regno Unito, nonostante una forte domanda regionale di veicoli elettrici. Complessivamente, le immatricolazioni di auto in Europa sono aumentate dell’1,9% su base annua, con i veicoli elettrici in crescita e le vendite di auto a benzina e diesel in calo rispettivamente del 19,5% e 27,6%.

    Prezzi del petrolio in ripresa

    I prezzi del greggio sono risaliti mercoledì dopo forti perdite, grazie all’allentamento delle tensioni geopolitiche che ha ridotto le preoccupazioni per possibili interruzioni delle forniture. Il Brent è salito dell’1,6% a 67,25 dollari, mentre il WTI ha guadagnato l’1,7% a 65,47 dollari.

    Le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono diminuite di 4,3 milioni di barili la scorsa settimana, secondo i dati dell’API, continuando una tendenza che alimenta l’ottimismo sulla domanda di carburante in crescita con l’avvicinarsi dell’estate. I dati ufficiali dell’EIA sono attesi più tardi oggi.

  • Borsa di Milano in rialzo grazie alla tregua tra Iran e Israele; Stellantis e Ferrari guidano i guadagni

    Borsa di Milano in rialzo grazie alla tregua tra Iran e Israele; Stellantis e Ferrari guidano i guadagni

    La Borsa di Milano ha aperto la seduta in rialzo, seguendo l’andamento positivo del resto dei mercati europei, sostenuta da un clima di cauto ottimismo dopo la recente tregua tra Iran e Israele. Sebbene gli investitori riconoscano che la tregua potrebbe essere fragile, la sua stabilità attuale ha migliorato il sentiment sui mercati del continente.

    Alle 9:40, l’indice FTSE MIB segnava un progresso dello 0,24%, confermando lo slancio di una forte seduta di Wall Street e della salita del mercato di Tokyo a livelli massimi da quattro mesi registrata in mattinata.

    In apertura spiccano i titoli del settore automotive. Stellantis (BIT:STLAM) ha guadagnato il 3,7% dopo che Jefferies ha promosso il titolo a “buy”, segnalando una rinnovata fiducia nei piani di rilancio del gruppo. Ferrari (BIT:RACE) ha seguito un andamento simile, sostenuta dai commenti positivi durante la call con gli analisti in vista dei risultati del secondo trimestre.

    I titoli industriali hanno registrato un modesto acquisto, mentre il settore bancario ha mostrato un leggero arretramento dopo i forti guadagni di ieri. Monte dei Paschi (MPS) (BIT:BMPS) è sceso dello 0,5% dopo aver guadagnato il 7% il giorno precedente, nonostante l’approvazione da parte della Banca Centrale Europea all’offerta per l’acquisizione di una quota di controllo in Mediobanca (BIT: MB), che si è mantenuta stabile nelle prime fasi di contrattazione.

    Nel comparto bancario, UniCredit (BIT:UCG), Banco BPM (BIT:BAMI) e BPER (BIT:EMI) hanno perso circa l’1%, influenzate dalle speculazioni sulle operazioni di M&A. Al contrario, Illimity è salita del 4,6% dopo l’annuncio di Banca Ifis di una maggiorazione in contanti del 5% nell’offerta per rilevare la totalità delle azioni Illimity, subordinata al raggiungimento di oltre il 90% del capitale.

    Tra le società a minore capitalizzazione, Multiply ha ceduto oltre il 6%, adeguandosi al prezzo di collocamento delle azioni proprie che la società deteneva nel portafoglio, pari al 2,5% del capitale.

  • Le azioni Ferrari volano dopo l’ottimismo degli analisti in vista dei risultati del secondo trimestre

    Le azioni Ferrari volano dopo l’ottimismo degli analisti in vista dei risultati del secondo trimestre

    Le azioni di Ferrari (LSE:RACE) sono salite di oltre il 4% mercoledì a Milano, spinte da una conference call pre-trimestrale con gli analisti in cui il produttore di auto di lusso ha confermato la previsione di una prima metà del 2025 più forte rispetto alla seconda metà dell’anno. Anche il titolo quotato a Wall Street ha registrato un rialzo di circa il 2% nel pre-market.

    La performance positiva della prima metà dell’anno è in gran parte dovuta al contributo del modello ad alta marginalità Daytona SP3, le cui consegne si concentrano nei primi due trimestri. Dopo aver spedito 77 unità nel primo trimestre, Ferrari prevede di distribuire le restanti 100 tra il secondo e il terzo trimestre, lasciando intravedere un calo nei ricavi nella seconda metà dell’anno.

    Nel frattempo, la produzione di nuovi modelli come SF90XX e 12Cilindri è in fase di accelerazione e dovrebbe compensare in parte il calo del Daytona.

    Margini e prospettive strategiche

    Ferrari prevede che i margini del secondo trimestre saranno sostanzialmente in linea con quelli del primo, con EBIT ed EBITDA su livelli percentuali simili. Gli analisti di RBC Capital Markets ritengono che il primo trimestre resterà il più forte dell’anno in termini di EBITDA, confermando un andamento favorevole concentrato nella prima parte dell’anno.

    Guardando avanti, l’Investor Day del 9 ottobre viene visto come un momento chiave, in cui si attendono aggiornamenti sulla strategia di elettrificazione. Sebbene l’obiettivo iniziale fosse un mix 40/40/20 tra ibrido, elettrico e motore a combustione entro il 2030, alcuni analisti prevedono un riequilibrio a favore dei motori tradizionali.

    Inoltre, RBC si aspetta che Ferrari presenti un nuovo piano strategico a 3–5 anni, con un focus sull’ottimizzazione dei prezzi e del mix di prodotto, piuttosto che sulla crescita dei volumi.

    Previsioni invariate nonostante la forza del primo semestre

    Nonostante le indicazioni positive per il secondo trimestre, Ferrari ha deciso di non rivedere al rialzo la guidance annuale, che resta fissata su un obiettivo di EBITDA superiore a €2,68 miliardi. Secondo gli analisti di RBC, i numeri impliciti per la seconda metà dell’anno sarebbero circa il 10% inferiori rispetto alla prima metà, segnalando un approccio prudente.

    Tuttavia, Tom Narayan e Piral Dadhania di RBC suggeriscono che tale previsione potrebbe rappresentare una base conservativa, lasciando spazio a un eventuale rialzo nei prossimi mesi.

    Focus su flussi di cassa e valore residuo dei modelli

    I flussi di cassa liberi (FCF) sono attesi in calo su base trimestrale, a causa degli acconti elevati per il modello F80 nel primo trimestre e dei maggiori pagamenti fiscali previsti nel secondo. Secondo Visible Alpha, il FCF del secondo trimestre dovrebbe attestarsi a €226 milioni, in netto calo rispetto ai €623 milioni del primo trimestre.

    Per quanto riguarda i valori residui delle vetture, Ferrari ha riferito che la domanda rimane solida a livello globale. In particolare, ha segnalato una stabilizzazione nel Regno Unito grazie a una riduzione delle allocazioni e a interventi commerciali mirati. Gli analisti di Bernstein hanno osservato che, mentre i modelli di gamma tendono a svalutarsi normalmente, le serie limitate continuano a crescere di valore, riflettendo un mercato sano.

    Incertezze sulla roadmap elettrica in attesa della trimestrale

    Non è stato commentato ufficialmente il possibile ritardo del secondo modello completamente elettrico di Ferrari, inizialmente previsto per il 2026. Tuttavia, si prevede che l’argomento venga affrontato durante la presentazione dei risultati del secondo trimestre il 31 luglio.

  • Stellantis in rialzo dopo la promozione di Jefferies: fiducia nella svolta guidata dal nuovo CEO

    Stellantis in rialzo dopo la promozione di Jefferies: fiducia nella svolta guidata dal nuovo CEO

    Le azioni di Stellantis (BIT:STLAM) sono salite di oltre il 4% mercoledì, dopo che Jefferies ha alzato il rating del titolo da hold a buy, esprimendo maggiore fiducia nella ripresa strategica e operativa del gruppo sotto la guida del nuovo CEO Antonio Filosa. Il target price è stato rivisto al rialzo a 11,50 €, con un potenziale di crescita di circa il 44% rispetto alla chiusura di martedì a 8,01 €.

    Secondo Jefferies, Stellantis sta mostrando segnali di stabilizzazione dopo un periodo di perdita di quote di mercato e contrazione dei margini. In particolare, i ritardi nei lanci di prodotto in Europa si stanno riducendo, mentre in Nord America si stanno registrando progressi grazie al riposizionamento di modelli come il Ram Express, penalizzato in precedenza da scorte eccessive e strategie di prezzo poco efficaci.

    Utili previsti in calo nel 2025, ma con forte ripresa successiva

    Jefferies prevede che il 2025 rappresenti il punto più basso del ciclo degli utili per Stellantis, con un EBIT rettificato atteso a 6,5 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,6 miliardi stimati per il 2024. Tuttavia, si prevede una netta ripresa negli anni successivi: l’utile per azione (EPS) dovrebbe scendere a 1,32 € nel 2025, per poi risalire a 2,40 € nel 2026 e 3,13 € nel 2027.

    Anche il flusso di cassa libero dovrebbe riprendersi, passando da 1,5 miliardi nel 2025 a 5–6 miliardi di euro all’anno nei periodi successivi.

    Gli analisti ritengono che Stellantis sia sulla buona strada per mantenere margini EBIT tra il 6% e l’8% nel lungo periodo, grazie a un mix di prodotto più selettivo e a una razionalizzazione dei marchi. In Nord America, dove i margini sono stati sotto pressione, si prevede un margine EBIT del 2,6% nel 2025, con possibilità di raggiungere il 5% nella seconda metà dell’anno, grazie a nuovi lanci e adeguamenti di prezzo. In Europa, i margini attesi sono del 3,8%, sostenuti da volumi più stabili e da una migliore copertura dei costi fissi.

    Filosa ridisegna la leadership, bilanciando l’eredità PSA e FCA

    Da quando è diventato CEO, il 23 giugno, Filosa ha snellito la struttura dirigenziale di Stellantis, riducendo i riporti diretti da oltre 30 a 16 — un cambiamento che, secondo Jefferies, potrebbe favorire una maggiore rapidità decisionale. Filosa continuerà anche a gestire direttamente le attività nordamericane e ha nominato manager interni che bilanciano l’eredità dei gruppi PSA e Fiat Chrysler (FCA).

    Nonostante le sfide ancora presenti, Jefferies ha sottolineato la solidità finanziaria del gruppo, che al termine del 2024 contava su una posizione di cassa netta pari a 15,1 miliardi di euro. Inoltre, il titolo risulta valutato in modo interessante, con un multiplo di appena 4,4 volte gli utili stimati per il 2026 e 0,08 volte il rapporto EV/vendite.

    Secondo Jefferies, il forte calo del 70% dai massimi storici e il ribasso del 38% rispetto al prezzo di fusione indicano che le aspettative degli investitori sono ai minimi, aprendo la strada a un possibile riallineamento del titolo.

    I rischi non mancano, ma cresce lo slancio sull’elettrico

    Jefferies ha avvertito che Stellantis potrebbe dover sostenere costi di ristrutturazione pari a circa 500 milioni di euro all’anno fino al 2027, e che le incertezze legate ai dazi statunitensi e alla razionalizzazione dei marchi rappresentano fattori di rischio.

    Ciononostante, il gruppo sta accelerando sull’elettrificazione, con partnership strategiche come quelle con Leapmotor e il colosso delle batterie CATL. I nuovi modelli in arrivo — tra cui Jeep Cherokee, Fiat Grande Panda e Dodge Charger — dovrebbero rappresentare oltre il 25% del volume complessivo del gruppo entro il 2027, secondo Jefferies.

  • La BCE approva l’offerta di Monte dei Paschi per Mediobanca

    La BCE approva l’offerta di Monte dei Paschi per Mediobanca

    Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea per procedere con l’acquisizione di una partecipazione di controllo in Mediobanca (BIT:MB), come confermato mercoledì dall’istituto senese.

    L’approvazione della BCE consente a MPS di acquisire una partecipazione diretta in Mediobanca superiore al 10% dei propri fondi propri consolidati, oltre a eventuali partecipazioni indirette collegate. MPS dovrà ora presentare, entro sei mesi dall’assunzione del controllo, un piano dettagliato di integrazione e una struttura di governance dedicata.

    L’ok regolamentare rappresenta una tappa fondamentale nell’ambito dell’offerta in azioni lanciata a gennaio, che inizialmente valutava Mediobanca 13,3 miliardi di euro (15,44 miliardi di dollari). MPS aveva già confermato a maggio che l’iter procedeva secondo i tempi previsti.

    Operazione strategica nel panorama bancario italiano

    La transazione si inserisce in un più ampio processo di ristrutturazione del settore finanziario italiano, che ha visto anche la cessione da parte del governo italiano di una quota di Mediobanca lo scorso novembre a un consorzio di investitori domestici, tra cui le famiglie Del Vecchio e Caltagirone, entrambi azionisti di rilievo.

    Secondo gli ultimi dati, MPS ha una capitalizzazione di mercato di circa 9,32 miliardi di euro (10,8 miliardi di dollari), mentre il valore di Mediobanca ha superato i 16 miliardi di euro, andando oltre la valutazione originaria dell’offerta.

    L’operazione si distingue dalla scelta dell’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, che nel 2021 decise di abbandonare i colloqui per acquisire MPS, preferendo puntare su Banco BPM. Tale decisione aveva compromesso i piani del governo per una fusione tra MPS e BPM, volta a creare un solido terzo polo bancario nazionale.

    Miglioramento dei conti dopo il salvataggio

    Dopo il salvataggio statale da 5,4 miliardi di euro del 2017, MPS ha mostrato segnali di ripresa, beneficiando dell’aumento dei tassi d’interesse e di sentenze favorevoli che hanno sbloccato fondi precedentemente accantonati per rischi legali. La banca dispone ora di capitale in eccesso rispetto ai requisiti regolamentari, che potrebbe essere utilizzato per aggiungere una componente in contanti all’offerta, man mano che l’operazione avanza.

  • DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei in rialzo dopo la conferma della tregua tra Israele e Iran

    DAX, CAC, FTSE100, Mercati europei in rialzo dopo la conferma della tregua tra Israele e Iran

    Le borse europee registrano un andamento positivo martedì, sostenute dalla notizia dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Iran, confermato dall’ufficio del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dai media statali iraniani Press TV.

    Gli investitori hanno accolto con favore anche i dati migliori del previsto sulla fiducia delle imprese in Germania. Secondo un’indagine dell’Istituto Ifo, il morale delle aziende tedesche è migliorato a giugno, segnalando aspettative più ottimistiche. L’indice Ifo sul clima economico è salito a 88,4, rispetto a 87,5 di maggio, indicando una crescente fiducia nella maggiore economia europea.

    L’attenzione ora si concentra sulla testimonianza del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, attesa oggi davanti al Congresso degli Stati Uniti. I mercati cercano indizi sulla politica dei tassi d’interesse e sulle prospettive economiche globali.

    A metà giornata, il DAX tedesco guadagna +1,9%, il CAC 40 francese avanza dell’1,2% e il FTSE 100 di Londra cresce dello 0,4%.

    I titoli del settore viaggi e tempo libero sono tra i più forti, con Carnival ed EasyJet in rialzo tra il 6% e il 7%, sostenuti da un rinnovato appetito per il rischio.

    Al contrario, il comparto difesa è in calo a seguito della diminuzione delle tensioni geopolitiche. Hensoldt perde il 2,8% e Rheinmetall l’1,4%.

    Tra i singoli titoli, Volvo AB sale del 2,6% dopo che la sua divisione di macchinari ha annunciato la cessione della partecipazione nella cinese Shandong Lingong Construction Machinery Co. (SDLG) a un fondo controllato dal partner locale Lingong Group (LGG).

    RM Plc, azienda attiva nella fornitura di tecnologia e risorse educative, guadagna il 9% dopo aver confermato di essere in linea con i target finanziari annuali.

    Infine, Bunzl avanza dell’1,5% grazie all’annuncio dell’acquisizione di Solupack, società brasiliana specializzata in imballaggi per alimenti.

  • Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street pronta a estendere il rally grazie alla tregua tra Israele e Iran

    Dow Jones, S&P, Nasdaq, Wall Street pronta a estendere il rally grazie alla tregua tra Israele e Iran

    I future sugli indici azionari statunitensi legati a Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq indicano un’apertura positiva martedì, mentre gli investitori reagiscono con ottimismo agli sviluppi in Medio Oriente e sperano in un proseguimento del trend rialzista iniziato lunedì.

    Il sentimento positivo del mercato ha ricevuto un forte impulso dopo l’annuncio dell’ex presidente Donald Trump sulla tregua raggiunta tra Israele e Iran.

    “Supponendo che tutto funzioni come dovrebbe, e così sarà, desidero congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver avuto la resistenza, il coraggio e l’intelligenza di porre fine a quella che dovrebbe essere chiamata ‘LA GUERRA DEI 12 GIORNI’”, ha scritto Trump su Truth Social.

    Nonostante le accuse da parte di Israele secondo cui l’Iran non starebbe rispettando pienamente l’accordo, gli operatori di mercato sembrano incoraggiati dalla prospettiva di una de-escalation delle tensioni nella regione.

    Il tono positivo nei mercati è rimasto stabile anche dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ribadito l’intenzione della banca centrale di mantenere l’attuale politica monetaria, respingendo le pressioni – in particolare da Trump – per un taglio dei tassi.

    “Per il momento, siamo ben posizionati per aspettare e osservare l’andamento dell’economia prima di considerare eventuali modifiche alla nostra politica,” ha dichiarato Powell davanti alla Commissione Servizi Finanziari della Camera.

    Lunedì, Wall Street ha chiuso nettamente in territorio positivo, nonostante un avvio incerto. Il Dow Jones Industrial Average è salito di 374,96 punti (+0,9%), chiudendo a 42.581,78. Il Nasdaq Composite è avanzato di 183,56 punti (+0,9%) a 19.630,97, mentre lo S&P 500 ha guadagnato 57,33 punti (+1,0%) a 6.025,17.

    Per gran parte della giornata, i mercati si sono mossi vicino alla parità, in attesa di sviluppi sulla risposta dell’Iran ai recenti attacchi americani ai siti nucleari. Alcune notizie, tra cui la possibile chiusura dello Stretto di Hormuz da parte dell’Iran e un attacco a una base americana in Qatar, hanno temporaneamente riportato i mercati in rosso.

    Tuttavia, nel finale di seduta si è registrata un’impennata dopo che la vicepresidente della Fed, Michelle Bowman, ha aperto alla possibilità di un taglio dei tassi già a luglio, citando debolezza del mercato del lavoro e pressioni inflazionistiche in calo.

    Anche le indiscrezioni su una possibile riduzione dei dazi tra USA e Cina hanno contribuito a rafforzare la fiducia degli investitori.

    Nel frattempo, sul fronte immobiliare, la National Association of Realtors ha riferito che le vendite di case esistenti sono aumentate dello 0,8% a maggio, mentre l’inventario di case invendute è salito del 6,2%. Su base annua, tuttavia, le vendite sono calate dello 0,7%.