Le azioni statunitensi hanno registrato un lieve rialzo lunedì mattina, mentre gli investitori si preparano a una settimana intensa di risultati trimestrali, con diverse grandi aziende di Wall Street pronte a pubblicare i loro dati del secondo trimestre.
Alle 9:35 ET:
- L’S&P 500 era in rialzo di 16 punti (+0,3%)
- Il Nasdaq Composite guadagnava 81 punti (+0,4%)
- Il Dow Jones Industrial Average aumentava di 57 punti (+0,1%)
Venerdì scorso, gli indici si erano fermati vicino ai massimi storici dopo notizie secondo cui il presidente Donald Trump starebbe valutando l’introduzione di nuovi dazi tra il 15% e il 20% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea. Le tariffe dovrebbero entrare in vigore il 1° agosto.
Focus sui giganti tech Alphabet e Tesla
Questa settimana, Alphabet (la casa madre di Google) e Tesla presenteranno i risultati mercoledì. Entrambe fanno parte del gruppo delle cosiddette “Magnifiche Sette” – le big tech a maggiore capitalizzazione – e i loro bilanci potrebbero influenzare l’andamento dell’intero mercato.
La scorsa settimana, i solidi risultati delle grandi banche hanno sostenuto il sentiment degli investitori, nonostante diversi istituti abbiano avvertito dei rischi economici legati ai nuovi dazi. Ora l’attenzione si sposta sull’impatto che tali misure potrebbero avere sulle prospettive aziendali per il resto dell’anno.
I principali dati di lunedì
- Verizon Communications ha alzato la stima inferiore della sua previsione di crescita annuale degli utili per azione, grazie alla forte domanda per i suoi piani wireless di fascia alta.
- Domino’s Pizza ha riportato utili del secondo trimestre inferiori alle attese, ma le vendite sono risultate superiori alle previsioni, spingendo comunque al rialzo le azioni della catena.
I timori sui dazi pesano ancora sui mercati
Nonostante gli utili positivi, i mercati restano sotto pressione a causa delle tensioni commerciali. Trump sta ancora valutando l’introduzione di dazi di base del 15-20% sull’UE, mentre Bruxelles chiede di mantenere il dazio attuale del 10%.
Trump ha anche annunciato dazi “reciproci” nei confronti di varie economie principali, con entrata in vigore prevista per il 1° agosto. Anche se la Casa Bianca ha lasciato intendere che i negoziati sono ancora in corso, gli Stati Uniti hanno finora concluso meno accordi commerciali di quanto promesso a inizio anno. Questo ha contribuito a mantenere gli indici azionari al di sotto dei massimi recenti.
Prezzi del petrolio in calo
I prezzi del petrolio sono leggermente scesi, influenzati dai timori che le tensioni commerciali possano frenare la domanda e dalle nuove sanzioni europee sul greggio russo.
- Il Brent è sceso dello 0,7% a 68,79 dollari al barile
- Il West Texas Intermediate (WTI) è calato dello 0,6% a 65,66 dollari al barile
La scorsa settimana, l’Unione Europea ha approvato nuove sanzioni contro la Russia per il conflitto in Ucraina. Tra le misure, è stata colpita la società indiana Nayara Energy, che esporta prodotti raffinati dal greggio russo.
Secondo gli analisti di ING, la reazione del mercato è stata contenuta, segno che i trader non sono del tutto convinti dell’efficacia delle sanzioni. Tuttavia, hanno sottolineato che la misura con il potenziale maggiore impatto sul mercato è il divieto UE di importare prodotti raffinati da petrolio russo lavorato in paesi terzi.
Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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